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Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

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ALCHIMIA INTERIORE

Post n°1824 pubblicato il 20 Gennaio 2013 da Praj
 

Quando il nostro amor proprio, in qualche modo, è ferito o provocato, spesso abbiamo difficoltà a resistere alla voglia di reazione. La capacità di non accondiscendere a questa forte tentazione, e osservare soltanto ciò che ci accade dentro, ci dà invece l'occasione di riscontrare la misura del nostro grado di consapevolezza, almeno in quel frangente. Reagendo e lasciandoci prendere dallo stimolo ci fa perdere dunque un'opportunità per crescere... e comprendere la dinamica conflittuale che stiamo sostenendo e che comunque ancora ci appartiene e non vediamo, reagendo e spostandoci sull'altro.
Così facendo, l'alchimia interiore non ha modo di avanzare in maniera efficace e produttiva.



 
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Commenti al Post:
Praj
Praj il 20/01/13 alle 21:56 via WEB
Ciò che spesso chiamiamo "reagire", perchè le circostanze esterne lo richiedono ma essere tranquilli e centrati interiormente, io preferisco chiamarlo "rispondere". Nel reagire c'è una connotazione meccanica, inconsapevole, al contrario del rispondere, dove vi è presenza a sè stessi, centrata e rilassata, aderente al momento presente e non ancorata a identificazioni, aspettative, ricordi ed emozioni inconsce. la reazione è sempre segno d'inconsapevolezza, anche se non va colpevolizzata. Si deve solo essere coscienti che è reazione. La qualità della risposta dipende poi dall'individuo, è probabilmente originale. La reazione, invece, essendo meccanica, è prevedibile, scontata, automatica, coatta. La risposta, che non deve mancare, come già ho detto sopra, è incline ad essere scevra da motivazioni inerenti al passato, a considerazioni egoiche, a dinamiche conflittuali in atto. Perlomeno non le alimenta dando loro energia. la "reazione" a cui alludo non è il naturale spostare il piede e una eventuale e umana imprecazione, ma lo scaricare addosso a chi ti ha pestato il piede una carica di sentimenti emotivi che vanno aldilà di quel evento e attingono dall'inconscio dinamiche dolorose o sgradevoli, attinenti o similari a fatti vissuti in passato di cui non sei cosciente. Allora la reazione non sarà congrua alla situazione presente, non sarà una risposta adeguata e consapevole. Tutto qui.
(Rispondi)
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