Creato da Praj il 30/11/2005
Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

Area personale

 

Ultime visite al Blog

lenterisZanzarina11gocciadiluna_1964SemidiluceeamorePrajcassetta2magdalene57moon_IDesert.69antonella.2009Arianna1921chirizzi.interfruttaDoNnA.Sil_tempo_che_verraLavoro_Rino
 

FACEBOOK

 
 

FACEBOOK

 
 

Ultimi commenti

Archivio messaggi

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 
Citazioni nei Blog Amici: 154
 

 

Disclaimer:

 

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica poiché viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62/2001.
Le immagini pubblicate e i video tutte tratti da internet e quindi valutate di pubblico dominio. Questo vale anche per alcuni brevi estratti di testo presi da alcune pubblicazioni, di cui però è sempre citata la fonte.
Qualora il loro utilizzo violasse i diritti d’autore, lo si comunichi all’autore del blog che provvederà alla loro immediata rimozione.

 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

 

« IL COMPIMENTOCON_VINCITI »

REALE SUPER PARTES

Post n°1834 pubblicato il 28 Gennaio 2013 da Praj
 

Con l'espressione latina super partes (al di sopra delle parti) si designa la possibilità di porsi al di sopra delle parti, ovvero assumere una posizione neutrale. (Wikipedia).
Chi può essere allora davvero in tale stato? Solo colui che, non identificato con alcuna parte, è Testimone neutrale di ciò che vede e sente. Non può dunque essere una posizione mentale che, per definizione, è sempre soggettiva e relativa.
E' chi mai può essere in questa condizione di Coscienza sovramentale?
Solo colui che è "morto" a se stesso. In India costui è chiamato Jvanmukta. In Occidente, pochissimi, concepiscono che esista addirittura un tale grado di consapevolezza: non si ha nemmeno l'idea che una cosa del genere possa esistere. Questo pure in ambito religioso.
Solo la Mistica, non certamente una forma culturale o qualunque ideologia, può accedere direttamente a questa dimensione trascendente, realmente super partes.



 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Commenti al Post:
sofiastrea
sofiastrea il 28/01/13 alle 11:44 via WEB
per quanto mi è possibile comprendere anche la Coscienza sovramentale porta con sè residui di condizionamento, forse solo la Consapevolezza è libera da qualsiasi condizionamento...mi chiedo se nella consapevolezza si può sostare per sentirsi super partes, credo di no , credo che appena ti fermi necessariamente il tuo giudizio diventa di parte perchè si allinea appunto alla Coscienza...ti ringrazio se vorrai rispondere :-))
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 28/01/13 alle 18:16 via WEB
Non è questione di "sentirsi" super partes ma di esserlo. Quando la Consapevolezza è presente ciò accade, di momento in momento. Come un pendolo può oscillare da una parte all’altra, fino a trovare gradualmente il suo equilibrio naturale nel mezzo, anche per noi, nella misura in cui ritroviamo la nostra consapevolezza ri-centrante, possiamo constatare il nostro livello di coscienza liberato dai legami del desiderio e della paura, dagli attaccamenti, dalle emozioni negative, dalle aspettative... ovvero essere di parte. Il tempo sempre minore che può passare dallo sbilanciamento al ritorno alla quiete, alla pace, mostra la capacità di essere coinvolti sempre meno nelle faccende e passioni perturbatrici la serenità dell’animo. Questo tempo che si riduce è il segno tangibile di una avvenuta maturità interiore che si va acquisendo. Non è insensibilità che cresce, ma è la presenza consapevole sempre più forte che si manifesta nei fatti. Questo tempo, anche se soggettivo e relativo alla caratterialità dell’individuo, è l’indice della gestione consapevole della nostra emotività, del nostro grado di dis-identificazione dai ruoli, dal distacco del nostro senso dell’ego che interagisce non sempre armoniosamente con l’ambiente, con il mondo. A seconda della gravità del fatto che ci ha s-centrati, sbilanciati, dunque alterato lo stato della nostra consapevolezza, esso può avere un impatto maggiore o minore su di noi nella misura in cui noi ci facciamo coinvolgere, “prendere” dall’evento. Sta appunto nella qualità della risposta non reattiva, e nel tempo ridotto al ritorno all’equilibrio nella situazione data che dimostriamo d’essere sempre più evoluti, quindi sempre più super partes, equanimi. Ciao :-))
(Rispondi)
 
 
sofiastrea
sofiastrea il 28/01/13 alle 19:08 via WEB
Grazie questa tua chiarisce molte cose e sopratutto dà serenità...
(Rispondi)
 
 
 
Praj
Praj il 29/01/13 alle 09:53 via WEB
Grazie a Te... e buona giornata. :-)
(Rispondi)
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963