Creato da Praj il 30/11/2005
Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

Area personale

 

Ultime visite al Blog

lenterisZanzarina11gocciadiluna_1964SemidiluceeamorePrajcassetta2magdalene57moon_IDesert.69antonella.2009Arianna1921chirizzi.interfruttaDoNnA.Sil_tempo_che_verraLavoro_Rino
 

FACEBOOK

 
 

FACEBOOK

 
 

Ultimi commenti

Archivio messaggi

 
 << Settembre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
            1
2 3 4 5 6 7 8
9 10 11 12 13 14 15
16 17 18 19 20 21 22
23 24 25 26 27 28 29
30            
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 
Citazioni nei Blog Amici: 154
 

 

Disclaimer:

 

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica poiché viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62/2001.
Le immagini pubblicate e i video tutte tratti da internet e quindi valutate di pubblico dominio. Questo vale anche per alcuni brevi estratti di testo presi da alcune pubblicazioni, di cui però è sempre citata la fonte.
Qualora il loro utilizzo violasse i diritti d’autore, lo si comunichi all’autore del blog che provvederà alla loro immediata rimozione.

 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

 

« PER FORTUNA NON OCCORRE ...SENZA ASPETTATIVE »

L'AMICHEVOLEZZA SEMPRE POSSIBILE

Post n°1855 pubblicato il 19 Febbraio 2013 da Praj
 

Ci sono momenti, durante una crisi di un rapporto, relazione affettiva, che preannunciano una rottura definitiva, una separazione.
Sono momenti importanti che si dovrebbero vivere con il cuore, ma anche con lucidità e discernimento.
E’ forse quella l’occasione giusta per elaborare il probabile lutto, se ancora permangono i motivi d’amore che hanno formato la coppia, l'amicizia affettuosa. E’ quello il tempo propizio per riflettere seriamente sulle ragioni di fondo che hanno causato i problemi, che hanno interrotto la comunicazione o comunione.
Si vorrebbe cedere all’ansietà, alla tentazione di rimuovere il disagio, di scansare la sofferenza creatasi. E' comprensibile e umano.
Quindi si vorrebbe cercare al più presto il modo di riconnettersi con l’altro per alleviare la pena del distacco, della mal sopportata solitudine…
Si dovrebbe avere il coraggio di stare con noi stessi fino a quando non ci siamo ben chiariti; fino a quando abbiamo valutato e definito con onestà i nostri veri sentimenti e interessi che ci legano intimamente all’altro. Senza colpevolizzare e colpevolizzarci ma vanno esaminati alla luce impietosa della sincerità verso noi stessi e verso l’altro.
Vedere la qualità e la forma affettiva e d’amore che sappiamo dare e ricevere, senza strumentalizzazioni. rivendicazioni e aspettative che non saremmo in grado di soddisfare.
Considerare le possibilità e le prospettive reciproche in merito alle nostre caratteristiche psicologiche ed esistenziali, seppur disponibili a taluni cambiamenti. Tutto ciò per non ripetere gli stessi errori in un'eventuale riappacificazione, per non riproporci ancora con gli stessi meccanismi psicologici che ci hanno portato a quella spiacevole situazione.
Per far questo occorre pazienza, coraggio e fiducia e un vero lavoro su se stessi, che ci riporti a una nuova Consapevolezza maturata. Oltre ad una grande capacità di accettazione reciproca.
Per cui sarebbe auspicabile che noi fossimo in grado di elaborare bene le ragioni che ci hanno portato a questa condizione di non comunicabilità, per trovare una comprensione che ci aiuti a trasformare questa importante esperienza in un’occasione di ulteriore crescita personale e di relazione.
Non è facile, ma se c’è ancora amore, è possibile. Altrimenti se non fosse possibile ristabilire una riconnessione amorevole, e rimanendo immutati l’affetto e la stima, è sperabile che fra due persone intelligenti, che almeno non si faccia mancare la propria preziosa amicizia. Quella amichevolezza è sempre possibile.



 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Commenti al Post:
spersadiillusioni
spersadiillusioni il 19/02/13 alle 20:36 via WEB
Il mio problema è sempre stato quello di non voler parlare con parole difficili, a volte sono sempre stata fin troppo chiara e diretta e questo ha portato molte volte ad approfittare essendo un libro aperto anche quando avrei potuto non esserlo. Leggendo il post, ma lo avevo già letto da te altrove, posso dire che si certo si dovrebbe avere l'onestà di rimanere con se stessi, ma mentre rimaniamo con noi stessi dobbiamo lavorare e come un buon scultore di noi stessi siamo lì a cercare il modo di scolpire e togliere le nostre imperfezioni, o meglio sarebbe dire accettare le nostre imperfezioni, non posssiamo se scappa lo strumento che stiamo usando arrivarci sul dito emettere un grido, un sibilo, un haia anche solo soffocato per il dolore che proviamo. L'amore che proviamo e che tu dici ci può portare a una crescita personale, certo Claudio sono d'accordo, ma la crescita personale, non deve rimanere fine a se stessa e racchiusa dentro di noi, essa deve servire se fatta con umiltà e onestà a condividerla, a espandersi come olio a tutto. Non è un facile lavoro sopratutto quando (e questo mi riferisco ad un'esperienza mia passata) quando qualcuno si senta più avanti o più indietro dell'altro, osservare, osservarsi, smussare i nostri lati vuol dire anche tendere la mano e non sentirsi mai in una posizione superiore. Diversamente il contatto della comunicazione è difficile che avvenga. Non voglio per ragioni personali spiegarmi più di quanto ho potuto spiegare, ma in ciò che ho detto ho parlato anche a me stessa. Grazie comunque del post come sai per lo meno a me mi fanno riflettere. La crescita personale, a volte può anche arrivare da qualcosa o qualcuno di esterno, in solitudine, anche se il lavor deve essere fattto da soli, gli sforzi sono molto maggiori e qualche volta si molla, e credo sia anche giusto cosi. Ciao Claudio buona serata.
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 19/02/13 alle 23:11 via WEB
Cara Ester, non sempre le prese di posizione sono fughe o atteggiamenti di ostilità verso l’altro. Per me sono occasioni di approfondimento di una relazione che voglia evolversi, per non chiudersi alle possibilità di un nuovo modo di stare assieme. Si sceglie il chiarimento, sperando che il “trauma” mi faccia capire quello che sembra in quella fase l’ostacolo insormontabile per amarsi più consapevolmente e liberamente. Forse c’e’ nella crisi quel "bisogno" di un salto di qualità che, da un punto di vista spirituale è di reciproco interesse, anche se all’apparenza, sembra sia una cosa disdicevole. Invece bisogna avere fiducia e superare le paure per amarsi in una chiave ancora più profonda. Grazie per l'apprezzato e sentito commento. Buona notte e ciao. :-)
(Rispondi)
 
 
spersadiillusioni
spersadiillusioni il 19/02/13 alle 23:29 via WEB
si capisco cosa intendi. Io ci stò ancora lavorando su quanto tu dici, ma per me stessa, non certo per giustificare e dare una risposta banale alla vita per come mi è stato dato il mio o i miei ostacoli da superare. mi auguro che per altri possa essere un lavoro meno lungo e sopratutto meno doloroso. Buonanotte.
(Rispondi)
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963