RISVEGLIO INTERIORE

Non è per negare la crisi che effettivamente c'è ed è grande. Forse però c'è anche una sorta d'informazione strumentale, monodiretta, che, guardandomi intorno, almeno dalle mie parti, non mi sembra che sia così come ce la vogliono raccontare. Volevo solo esprimere delle perplessità che mi vengono osservando con i miei occhi... e non con quelli dei mass media.

R ipeto, sono solo degli interrogativi che sorgono naturalmente dopo che ho appena lasciato trasmissioni dove ti fanno vedere tutta una serie di negozi chiusi... e vedo che qui invece si aprono, e la gente compra... non gira solo a vuoto, passeggiando. Ad esempio: Ho rivisto un negoziante di valigeria che aveva chiuso il suo negozio in centro e lo ritrovo riaperto qui. Non è che la globalizzazione sta trasformando tante cose e ancora non siamo in grado di vedere pienamente tutte le implicazioni che stanno accadendo sotto i nostri occhi?

Seguo TG, talks, leggo giornali, servizi vari... sulla crisi, sulla disoccupazione, ecc... e appunto per questo che rimango sbigottito da questa sorta di contraddizione che riscontro con ciò che osservo in certe situazioni reali. Vorrei che si vedessero, si palpassero certe realtà... Comunque, ribadisco ciò a cui avevo accennato nel post precedente: c'è la crisi, ma se qualcuno avesse visto, fosse vissuto nel dopoguerra avrebbre tutt'altra idea di cosa voglia dire veramente la povertà. E' che le nuove generazioni, soprattutto, non hanno altri parametri storici con cui confrontarsi. E non parliamo delle condizioni di altri paesi del terzo mondo rispetto alla nostra. C'è un declino generale del paese, questo è vero, ma c'è e c'è stato ben di peggio.

e' tutto pilotato, la crisi percepita è come il caldo d'estate o il freddo d'inverno...c'è crisi nel senso che si chiede "basta agli sprechi e alle ruberie" , ma allo stesso tempo i ragazzini usano il loro cell. come sempre, tutti vanno nei supermercati ben forniti, fine settimana a divertirsi...quando ascolto in TV i lamenti che diventano notizia, sorrido. Hai ragione un tempo la crisi, si chiamava povertà, ed era reale...oggi si chiama crisi di un sistema che comunque si trascina nonostante gli si chieda di farsi da parte...questo è secondo me ciao Praj

Meno male che non è solo una mia percezione, che anche qualcun altro condivide una visione meno omologata alla depressione collettiva che sembra, ahinoi, dilagante. Ciao e grazie: :-)