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Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

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« SISTEMA INTELLIGENTE?COMPRENSIONE NON DUALE »

INUTILI ALTARINI?

Post n°2121 pubblicato il 14 Settembre 2013 da Praj
 

Tutti gli altarini fatti per venerare le divinità a cui si crede, a cui si è devoti, spesso mostrano il fatto della non realizzazione dell'essenziale altare interiore, nel tempio sacro del nostro corpo. E' forse una forma di spiritualità immatura, non giunta ancora a compimento nell'autoriconoscersi nel Sè?



 
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Commenti al Post:
Praj
Praj il 14/09/13 alle 14:18 via WEB
Noi tutti siamo una sola Coscienza e il regno "materiale" o "fisico" è una realtà illusoria in cui le persone si perdono perché la percepiscono in termini di separazione e divisione. Ma, oh, mio Shiva, cosa hanno fatto di questo insegnamento? Dal momento della sua morte (di Ramana Maharshi), avvenuta nel 1950, quel posto (l'ashram) è stato trasformato in un luogo dedicato alla sua persona. Attonito, ho visto devoti prostrarsi dinanzi alla sua immagine, la fronte appoggiata a terra in segno di omaggio e timore reverenziale. "No, no!" avrei voluto gridare. "Avete completamente frainteso il suo messaggio - smettetela d'inginocchiarvi e strisciare a terra, alzatevi!", All'imbrunire mi recai all'ashram principale, luogo consacrato a Ramana. Egli non aveva legami diretti con l'Induismo, ma poco importa. Da quello che potei osservare, il suo semplice messaggio e lui stesso erano stati presi e assorbiti da quella religione, che poi ha adattato entrambi al proprio programma. Seduti in cerchio nella sala principale c'erano dei devoti di Ramana, sia del posto che da tutto il mondo, e durante la cerimonia una persona leggeva qualcosa da un libro mentre gli altri partecipanti rispondevano all'unisono leggendo dallo stesso testo. Avrebbe potuto essere benissimo una funzione cristiana oppure islamica, ebraica o induista (alle quali questa in effetti era del tutto simile per temi e struttura). Ma ero davvero l'unico a rendersi conto di quanta ironia ci fosse in un rituale religioso fatto in nome di un uomo il quale aveva detto che questo mondo è una creazione della mente e che tutti noi siamo Uno? Sembrava proprio di sì. dal libro: "IL RISVEGLIO DEL LEONE" di David Icke - Macro Edizioni
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Praj
Praj il 14/09/13 alle 14:18 via WEB
Coloro che pensano di aver bisogno di una espressione esteriore, non hanno compreso qualcosa di molto profondo. Si stanno ancora concentrando sulla realtà del "là fuori", mentre credono di dirigersi vero il loro "interno". Pensano di avere accesso alla Coscienza Infinita mentre tutto sta avvenendo nella loro Mente finita, fatta di immagini e cose. E' la Mente ad essere ossessionata dalla "persona esteriore"; la Coscienza Infinita se ne frega. La mente pensa, e la "persona" è un' espressione del pensiero. L'infinito semplicemente è, e quindi sa riconoscere fesserie di nessuna importanza, quando le vede. Ad Arunachala, ovunque andassi sembrava si togliessero continuamente le scarpe "in segno di rispetto"; ma rispetto per cosa? Anche questo è un modo di atteggiarsi. Il rispetto viene dal cuore, non da ciò che ci si mette ai piedi. Una volta mi chiesero di togliermi le scarpe solo per attraversare un parcheggio polveroso e un passaggio per accedere ad un sentiero sulla montagna. Praticamente non entrai mai in alcun edificio. Pare che quelli fossero un parcheggio e un passaggio sacri. Che incredibili sciocchezze! Ma forse sono io che non capisco? Sì, probabilmente è così. dal libro: "IL RISVEGLIO DEL LEONE" di David Icke - Macro Edizioni
(Rispondi)
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