Post n°2209 pubblicato il
07 Gennaio 2014 da
Praj
La nostra mente, quotidianamente e purtroppo, viene nutrita in larga misura di imput nefasti, poco edificanti, violenti. Per cui è ovvio che sia sempre più intasata da suggestioni negative, con tutte le conseguenze psicologiche e sociologiche che ciò comporta nel vivere sociale, relazionale. Questo continuo bombardamento induce sempre più a fenomeni di emulazione o depressione in soggetti dalla psiche già stressata o fragile. E’ un circolo vizioso: più negatività veicoliamo come comunicazione più negatività ritorna in forma di stati d’animo e comportamento.
Invertiamo piuttosto questa tendenza che porta inevitabilmente verso il degrado, a vivere sempre nell’insicurezza, nel disagio, alimentando le nostre zone tenebrose, diffondendo tensione nell’inconscio personale e collettivo. Bisognerebbe allora capovolgere questo andazzo patologico: per cui è interessante solo la notizia o lo spettacolo che fa leva sui sentimenti più oscuri della nostra natura umana. Bisognerebbe perciò non più cavalcare la tigre della negatività, della disperazione, della sfiducia e della paura. Resta a noi dunque la responsabilità e la libertà di scegliere, cambiare, l'interesse alle cose a cui diamo energia.
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