Post n°2593 pubblicato il
04 Novembre 2014 da
Praj
Addio a tutti i miei cari amici e alla mia famiglia, che amo. Oggi è il giorno che ho scelto per morire con dignità, davanti alla mia malattia terminale, questo terribile cancro che ha portato via così tanto da me, ma che avrebbe preso ancora di più.
Il mondo è un bel posto, il viaggio è stato il mio maestro più grande, i miei amici più stretti e miei parenti sono le persone più generose e altruiste.
Ho anche un cerchio di supporto intorno al mio letto, mentre scrivo... Addio mondo. Spargete buona energia. Siate generosi, pagate in anticipo per restituire ad altri il bene che ricevete.
(Brittany Maynard)
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Praj il 04/11/14 alle 17:55 via WEB
Questa è la mia posizione attuale riguardo alla questione dell'eutanasia.
Nel viaggio esistenziale ho sempre visto l'occasione per trovare o riscoprire l'essenza più intima della nostra natura: lo spirito Divino che ognuno ha in sé. Proprio per questo non riesco a capire cosa ci sia di Spirituale nelle posizioni di chi è contrario all'eutanasia regolamentata, basata sul testamento biologico, ad una legge elaborata in maniera molto seria e attenta ai diritti dell'uomo.
A me sembra una concezione estremamente materialista nella sostanza; una esagerata identificazione ed attaccamento con l'organismo corpo-mente, che è fondamentalmente un involucro dell'Essenza, da usare come tempio sacro finché è in grado di potere essere nelle condizioni di farlo. Questo per chi ha una visione spirituale non ortodossa.
Questa concezione spirituale dell'essere così attaccata alla vita, sempre e comunque, non mi convince per nulla: soprattutto quando vuole arrogarsi il diritto di credersi una verità.
Che almeno si concepisca una libertà di scelta per altri che non sono d'accordo con dei valori nei quali non si riconoscono. Si lasci che sia la società civile, attraverso gli individui che la compongono, a poter dare indicazioni che esprimano una legge che regoli la materia.mRiguardo all'anima è chiaro che mi prendo, e ognuno si dovrà prendere, tutta la responsabilità della prpria scelta eventuale.
Che problema c'è a lasciare il corpo, se sappiamo che altro non è che il vestito temporaneo nella manifestazione dell'Essenza?
Perché mantenere questo accanimento, fondamentalmente, materialista, a tenere in vita artificialmente, un corpo esausto, senza speranze, se non la continuità della sofferenza, del dolore?
(Rispondi)
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Inviato da: lenteris
il 09/07/2023 alle 12:42
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il 09/07/2023 alle 12:33
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