Per non essere portatori di un'amore sterile, dobbiamo sapere che non conta nei fatti che si creda d'amare, ma conta il fatto che coloro che crediamo d'amare riconoscano il nostro amore.
Anche se stiamo amando convinti di farlo al meglio delle nostre possibilità, se ciò non è riconosciuto dall'altro, vuol dire che lo stiamo facendo in maniera inefficace, in quel momento, per i bisogno dell'amato.
A questo punto bisogna diventare consapevoli che probabilmente non sappiamo ancora amare noi stessi in modo appropriato, e che è forse per questo che manchiamo di dare amore in modo efficace. Perchè in realtà ancora sotto sotto lo elemosiniamo, mentre ostentiamo il contrario. Che è un finzione che il cuore di chi ci sta intorno percepisce.
Manca la generosità di quell'amore che, sovrabbondante, dovrebbe traboccare da noi, se solo fossimo pieni dell'amore per noi stessi innanzitutto, in quanto degni figli della terra e del cielo, non sciocchi narcisi persi nell'auto adorazione ma sempre bisognosi di conferme esterne.
La certezza di amare può essere espressa soltanto quando il dono è disinteressato, non pretende nulla in cambio ed è senza aspettative di sorta; quando si rivolge soprattutto alla dimensione essenziale dell’altro.
Allora la qualità e la potenza di quest'amore cosciente e libero non può che contagiare, non può che toccare il cuore di chiunque ne venga in contatto. Solo in questo caso, chi rifiuta il nostro amore, si deve prendere la responsabilità della chiusura della porta d’accesso al suo cuore dei doni che vengono offerti.
Inviato da: lenteris
il 09/07/2023 alle 12:42
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il 09/07/2023 alle 12:33
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il 09/07/2023 alle 12:28
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