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Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

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E' possibile rimuovere le radici della violenza?

Post n°361 pubblicato il 19 Novembre 2007 da Praj
 

Noi vediamo violenza dappertutto, di ogni tipo, manifestazioni di crudeltà diffusa. Respiriamo violenza dalla mattina alla sera, attraverso la cronaca, film, spettacoli d’intrattenimento. E’ un fattore insito nell’uomo o si può fare qualcosa per invertire questaderiva, questo stato di cose così diffuso. Questo fattore è inscritto nei nostri codici genetici, è indotto da un certo tipo di cultura trasmessaci: è insomma una aspetto del nostro essere che è sia innato che ambientale.
Allora cosa fare per rimuovere questa forma di brutalità che mina le relazioni umane, i rapporti individuali e sociali.
Secondo me, bisognerebbe appunto andare a riscoprire le radici di quella violenza. Alcune sono inscritte nel DNA certamente, come sottolinea giustamente g
li scienziati, e appartengono alla parte meno evoluta del nostro cervello.
Sono ed erano, soprattutto, funzionali a meccanismi della sopravvivenza,
dell'autodifesa. Altre sono forme più sofisticate di violenza che sono l’evoluzione degli stessi bisogni primari che, attraverso le regole della convivenza sociale che sono andate via via formandosi, e si sono
trasformate trovando nuovi canali per la loro manifestazione. 
Per cui, sono entrate nel nostro bagaglio culturale, nel nostro costume,
nelle nostre abitudini. Da ciò poi discende tutto ciò che tanti interessanti studi sulle sue cause hanno ben messo in rilievo del perché della volenza istintiva, violenza sociale, violenza culturale, politica... e, addirittura; sul divertimento basato sulla violenza più o meno sublimata.
Però, di fronte a questa meccanicità, che esprime violenza in tantissime forme, nonostante  le regole morali propugnate, i valori etici insegnati, i quali dovrebbero frenarla un po’ perlomeno, c'è un elemento essenziale che esce da questa logica che sembrerebbe necessità: ed è la Consapevolezza.
La Consapevolezza, materia sconosciuta nell’ambito educativo, purtroppo, può saltare questo circuito mentale o fisico che "obbliga" alla violenza, perché è una dimensione che sa vedere, dal di fuori del meccanismo stesso che, invece, è indotto ad agire e reagire... compulsivamente, coattamente. Quindi, per me, l'antidoto alla violenza è innanzitutto il riemergere della Consapevolezza individuale. Poi, per quanto riguarda un discorso collettivo, se ne può parlare, a ragion veduta, e non solo in termini sociologici o psicologici, solo se  siamo in grado in grado almeno di gestirla, se non di superarla, prima di tutto noi. E per arrivare a questo è necessario quel famoso viaggio alla scoperta di sé. Non si può prescindere dalla conoscenza di sé.
E solo allora, rischiarando l’oscurità in cui
affondano le radici della violenza,
questa si manifesterà sempre meno.

 
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Commenti al Post:
sofiastrea
sofiastrea il 19/11/07 alle 13:01 via WEB
Condivido sulla Consapevolezza individuale, per ritrovarsi, ascoltarsi ed escludere. Non credo ci sia più violenza di un tempo, c'è una violenza esposta, mostrata, esibita...un'illusione violenta che espande dai nostri involucri senza che di fatto ne siamo partecipi direttamente, questo sento. abbiamo creato l'illusione dell'illusione in un gioco perverso che disorienta sempre più e...gridando, diciamo: Basta Violenza. Ritornare a noi, chiudere un attimo le porte frastornanti dei media...prendiamoci e doniamoci un attimo di Silenzio per poter riascoltare ciò che siamo. Un sorriso :-)
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 19/11/07 alle 13:38 via WEB
Ritengo basilare partire da noi stessi. Estirpare le radici profonde della violenza che ancora albergano in noi, e che poi trovare motivo di scatenarsi in mille modi. Capisco che ci sono ragioni anche esterne e serie: come l'ingiustizia o la legittima difesa che possono stimolarci alla risposta violenta, ma ciò non toglie che se vogliamo creare un ambiente, una società meno violenta, il primo passo lo dobbiamo e lo possiamo fare su di noi. Ciao e grazie per il tuo prezioso commento. :-)
(Rispondi)
 
 
sofiastrea
sofiastrea il 19/11/07 alle 14:28 via WEB
Non parlavo di ragioni esterne, nulla è esterno, credo che trabocchiamo di violenza mediatica oltre a quella che da sola gravita nel nostro essere individui ed è quella che percepisco molto forte. L'individuo di per sè non traspare violenza...sembra che sia la violenza ad espandere...quindi controllando i nostri confini lasciare tutto ciò che non ci appartiene e partire da lì per ritrovarsi.
(Rispondi)
 
 
 
Praj
Praj il 19/11/07 alle 16:56 via WEB
Sono d'accordo... cominciare a spogliarci da ciò che non ci appartiene realmente, da ciò che scava i confini, da ciò che crea barriere, da ciò che separa e discrimina... tendendo a ritrovarci ad un livello di coesistenza umana più alto. Ciao :-)
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violette51
violette51 il 19/11/07 alle 13:59 via WEB
un bel lavoro che ben pochi sanno di poter fare,,,,,come dicevi tu in ambito educativo la nostra cultura nn stimola alla consapevolezza,,ciao vio
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 19/11/07 alle 16:47 via WEB
Eh, sì: infatti essa non appartiene nemmeno alla nostra cultura, almeno nel senso di come è stata descritta nel post precedente. Vista poi alla luce della situazione attuale, a livello di massa, proporla sarebbe una totale utopia, talmente vasta è l'identificazione con il piano fisico e mentale. Purtroppo, per noi e il nostro mondo. Ciao :-)
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stellaserenity
stellaserenity il 19/11/07 alle 15:48 via WEB
Credo che un individuo sia violento in proporzione al suo grado di mancanza di conoscenza dell'amore che c'è in lui. La nostra violenza è sempre dovuta all'ignoranza, ignorare il proprio sè porta tanta sofferenza che si trasforma in violenza. A nulla varrà la cultura, i libri di scuola, anche gente plurilaureta può continuare ad essere profondamente "ignorante" se ignora l'amore che tutto muove! Per cui condivido pienamente quanto hai scritto. Un abbraccio :-)
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 19/11/07 alle 17:00 via WEB
Certamente. Non è la cultura scolastica che può cambiare le cose, ma una nuova psicologia, una nuova educazione, una nuova spiritualità, un nuovo modo di vivere... che parte da noi ma che vada espandendosi sull'onda dell'esempio. Condivido pienamente quanto hai commentato. Un abbraccio e grazie... :-)
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JacuzziForYou
JacuzziForYou il 19/11/07 alle 18:41 via WEB
Dici che sia un viaggio necessario,quello di andare a riscoprire quelle radici..? Me lo chiedo,perchè sto incominciando a credere che,quantunque una persona mediamente "normale" possa fare di tutto per allontanarsi da qualsiasi forma di violenza,essa mi sembra che,seppur sottilmente,riappaia,si rigeneri.. Forse il nostro cervello,le sue cellule,sono programmmate da secoli a questa sorta di meccanicità.. nel senso che il "cancro" è proprio lì nei limiti dello strumento percettivo,nei solchi in cui sono cristallizzate le nostre cellule.. Però avvicinando l'osservazione a quella radice,si scorge che essa genera innanzitutto da dentro,per poi proiettarsi fuori,e anche se non so spiegare bene come,mi pare che in questo "portare luce" dentro,si crei pian piano una sorta di spazio,di libertà,quasi a dire che quel che osservviamo,non è la nostra vera natura.. Un saluto e un sorriso :-)
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 19/11/07 alle 20:31 via WEB
Hai ben individuato il punto. Avvicinando l'osservazione e mantenendola sulle radici che fanno scaturire la violenza si riesce gradualmente a non essere più schiavi della coazione, della reattività violenta. E' come se il meccanismo, sentendosi osservato, non riesca più a funzionare in un modo automatico. Questo è ciò che comporta il fatto che ci sia la Consapevolezza o meno, o ciò che altri chiamano " Il ricordo di sè". Per questo, quando non ci sei, tutto avviene travolgendoti, dominandoti in una catena di reazioni che ormai ti sono sfuggite di mano... ma quando sei presente ogni cosa si manifesta invece in maniera più tranquilla e rilassata. Non accade più la risposta violenta ad una sollecitazione, ad una provocazione... ma succerde una risposta congruente, adeguata realmente alla situazione di quel momento. Un caro saluto anche a Te. Ciao :-)
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gelix
gelix il 20/11/07 alle 00:47 via WEB
Non credo che la violenza sia un fattore insito nell'uomo... forse è una degenerazione acquisita. Cosa si può fare? L'uomo da solo può fare ben poco, oggi, al più riescono a trovare un equilibrio per vivere in mezzo a questa confusione e forse quando l'hanno trovato si sentono appagati e stanno bene così. Ma indubbiamente questo è un risultato importante e passa credo attraverso il riemergere della consapevolezza individuale, questa è sicuramente la base per ogni miglioramento. Accanto a questo o meglio questo al servizio di quello... credo che per rimuovere le radici della violenza sia anche urgente creare le condizioni sociali che ne impediscono il sorgere, ciao Ernesto
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Praj
Praj il 20/11/07 alle 08:36 via WEB
Sicuramente quel che dici è importante. Rimuovere le cause sociali è basilare per far si che la violenza non covi oltremisura e poi divampi, quando la situazione diventa pesante e insostenibile. Ma, diversamente da come pensavo anch'io tanti anni fa, non credo che siano lì le radici della violenza. Non penso più che se cambiano le condizioni sociali, che ci sia più giustizia, la violenza che ci portiamo dentro verrà meno. Le radici, a mio modesto parere, stanno ancora più in profondità. Ed è in quello spazio ancora oscuro che ogni individuo dovrebbe far luce. Altrimenti, anche se le condizioni della società fossero ottimali, la violenza inconsapevole troverebbe comunque altre motivazioni per manifestarsi. Ciao e grazie per l'utile contributo e interessante punto di vista. Un sorriso :-)
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mi.depascale
mi.depascale il 20/11/07 alle 12:56 via WEB
Ciao amico, non ti conosco mi permetto però ugualmente di scrivere una mia piccola riflessione...è l'indifferenza il male peggiore dell'umanità, oramai la violenza è parte del nostro vivere quotidiano e questo è terribile ....non proviamo più neanche a riflettere. Ciao e scusa per l'intrusione
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 20/11/07 alle 13:58 via WEB
Ciao... nessuna intrusione: amzi, grazie per il commento prezioso. Mi trovi concorde sulla tua riflessione riguardante il fatto che l'indifferenza diffusa nell'umanità, sia un male che induce poi alla violenza senza scrupoli o remore. Resta il fatto però che ci dovremo pur domandare il perchè di tale indifferenza. Da dove viene e perchè si annida nel cuore di molti uomini. Certamente l'indifferenza al dolore e alla sofferenza altrui, e quella procurato a noi stessi, concorrono a creare le condizioni adatte per manifestare senza ritegno violenza e crudeltà. Un sorriso e a presto. Ciao! :-)
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scintilla.divina
scintilla.divina il 20/11/07 alle 20:13 via WEB
Una chiave è sicuramente la consapevolezza di noi stessi, un'altra potrebbe essere l'accettazione. Penso che bisogna accettare che dentro di noi abbiamo anche la violenza e decidere, con il nostro libero arbitrio, di non usarla. Tutto ciò che non viene accettato non può essere trasceso perchè prima o poi riemerge da solo con tutta la sua potenza. Buona serata e grazie.
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Praj
Praj il 20/11/07 alle 20:27 via WEB
Le due cose vanno assieme: la consapevolezza implica l'accettazione e viceversa. Altrimenti, secondo me, non sono autentiche nè l'una nè l'altra. Buona serata e grazie a Te, ScintillaDivina. Un sorriso :-)
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costellazione68
costellazione68 il 21/11/07 alle 00:13 via WEB
..nella storia ci sono stati dei grandi uomini che ci hanno dato l'esempio che si può vivere senza violenza...! solo che come sempre molti scelgono la strada più breve ma senza raggiungere nessun sè...ti lascio un sorriso :)) serena notte*
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Praj
Praj il 21/11/07 alle 08:38 via WEB
L'esempio è stato ed è dato da alcuni grandi uomini, ma evidentemente non basta. Molte guide spirituali vanno dicendo che solo con un raggiungimento di una "massa critica", fatta individui che sanno testimoniare questa consapevolezza, si può cominciare un vero e proprio "contagio" psicologico in grado di diffondere questo spirito pacifico su larga scala. Per cui, in quest'ottica, ci sono persone che cominciano a trasformare se stesse proprio per andare in quella direzione. Ricambio il sorriso e buona giornata. :-))
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iosognoadocchiaperti
iosognoadocchiaperti il 22/11/07 alle 09:14 via WEB
Come sempre..... illuminanti i tuoi post. Un abbraccio
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Praj
Praj il 22/11/07 alle 18:22 via WEB
Un pò imbarazzato... ti dico grazie. Ricambio l'abbraccio. Un sorriso :-)
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