Creato da Praj il 30/11/2005
Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

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Il mentire nasconde sempre una paura

Post n°385 pubblicato il 14 Gennaio 2008 da Praj
 

Spesso mentiamo a noi stessi perchè non siamo in grado di accettarci per quello che siamo.
E, se non ci accettiamo noi, come possiamo credere che ci possano accettare gli altri? Da questo senso d'inadeguatezza non superato, di vergogna, nasce la diffidenza reciproca: che poi fa ci rimandare l'un l'altro l'insicurezza, il disagio della non fiducia...
Quindi: l'ipocrisia, il credersi furbi nell'inganno, il cercare di apparire... il mentire come supporto al malessere nascosto. In realtà, così facendo, ci facciamo del male, in maniera più o meno grave a seconda del livello di falsità che sosteniamo.
Con simili atteggiamenti, è ovvio che contribuiamo a peggiorare la qualità della nostra vita interiore e quella delle nostre relazioni umane e sociali.
E' invece nella misura in cui siamo disposti ad essere e mostrarci per quello che siamo veramente, onestamente, sinceramente,
che abbiamo meno bisogno di mentire sia a noi stessi che agli altri.
Se così accadesse, sarebbe meglio per tutti.
In fondo, il mentire nasconde sempre una qualche forma di paura... che non vogliamo ammettere, risolvere.
Riconoscere questa paura e accettarla, ci rende più consapevoli, e ciò fa venir meno il bisogno della menzogna.

 
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Commenti al Post:
sofiastrea
sofiastrea il 14/01/08 alle 15:23 via WEB
e se fosse la paura a nascondere la menzogna? la paura del vivere senza altri riflessi. Quella paura che caraterizza i tratti di un volto dal momento che uno nasce...inutile dirgli che mente perchè ha paura, lui\lei è paura...il riflesso della paura...
(Rispondi)
 
sofiastrea
sofiastrea il 14/01/08 alle 18:09 via WEB
e che ne dici della paura di se stessi, paura della propria capacità vendicativa, dell'odio , paura ...ma non vorrei fare paura agli altri
(Rispondi)
 
 
Praj
Praj il 14/01/08 alle 18:24 via WEB
La paura di se stessi nasce probabilmente dalla non conoscenza di sè, ma solo della conoscenza della propria ombra , nella quale ci identifichiamo. In quell'ombra c'è di tutto e, in quel senso, allora è possibile che possiamo vedere riflesse nelle nostre parti "cattive" potenziali. Da questo, forse, nascono le paure, che vogliamo camuffare, rappresentandoci in maniera menzognera. E' solo una ipotesi, fra le tante possibili. Ciao! :-)
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 14/01/08 alle 19:18 via WEB
La paura può nascondersi nella menzogna, e la menzogna può recitare la paura per distrarre dal vero.
(Rispondi)
EssenzaInfinita
EssenzaInfinita il 14/01/08 alle 15:26 via WEB
Grazie...per aver accolto la richiesta di riflessione, a grandi linee, è quello che anche io penso, e molto di più..la bugia nasce da un fattore psicologico, nascosto, dall'apparire e non...il nascondersi, per essere più forti... l'essere deboli che non si vuol accettare...mi sa che copio il tuo post, e faccio anche da me...un dibattito per confrontare varie...idee in merito... grazie Praj
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 14/01/08 alle 18:27 via WEB
Fai pure... la riflessione aperta non può che essere da stimolo. E' bello che non ci siano confini... che la contaminazione meditativa fluisca fra chi è interessato a questa tematica, così importante. Grazie a Te, per il prezioso suggerimento. Un sorriso :-)
(Rispondi)
ridi_1970
ridi_1970 il 14/01/08 alle 15:30 via WEB
Ciao praj,si respira la tua serenita' in questo blog,la sento. Hei sak so che ci sei ma non ti vedo, un saluto con la speranza di acquistare un po' della tua "forza"
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 14/01/08 alle 18:31 via WEB
Grazie, Amico. Mi fa piacere sentirti vicino e in sintonia. Il tuo viaggio sta proseguendo per il "meglio", lo sento. Non ci si vede, ma una connessione sottile e basilare c'è. Ed è ciò che conta, aldilà del tempo e spazio, della fisicità. Un caro abbraccio e saluto. A risentirci, caro Ridi. Namastè! ;-))
(Rispondi)
angela.luce33
angela.luce33 il 14/01/08 alle 15:33 via WEB
Tutta la nostra vita viene vissuta di riflesso a qualche forma di paura. Le nostre reazioni, perfino gli amori, sono controllati da qualche paura. La paura genera attaccamento; anche al divino e alla ricerca. Rendersi conto che è lì, in agguato, è già un risultato ma non è sempre facile guardarla in faccia e smettere di mentire a noi stessi. Un caro saluto.
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 14/01/08 alle 18:37 via WEB
Sono pienamente d'accordo, cara Angela.Luce. Ciò che dici della paura è vero. So anche che non è facile smettere di mentire, anche se sappiamo di farlo, ma è necessario se vogliamo crescere interiormente, come individui. Il come dobbiamo ricercarlo. Ad ognuno il suo processo di liberazione dalle paure, dalle menzogne. Un caro saluto anche a Te. :-)
(Rispondi)
DolceA0
DolceA0 il 14/01/08 alle 16:48 via WEB
scusa, ti avevo fatto un track back, ma sul post sbagliato, se riesci cancellalo!!!! Mi sembrava strano che è il terzo blog che visito oggi e che parla di bugie...
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 14/01/08 alle 18:41 via WEB
Strana coincidenza, no? Chissà che ci voglia dire qualcosa... tutte questo parlare di bugie oggi... ah ah ah! Il track back, lo cancellerò. No problem. Un sorriso e ciao :-)
(Rispondi)
atisha0
atisha0 il 14/01/08 alle 17:25 via WEB
ti commento con alcuni aforsmi... Chi non sa dire bugie crede che tutti dicano la verità.. / Un buon bugiardo deve avere una buona memoria. / Un po' di vero fa creder vero tutta la bugia. / Una bugia tira l'altra. / Ci sono tre tipi di bugie: le bugie, le dannate bugie e le statistiche. (Benjamin Disraeli) / Cos'è la storia dopo tutto? La storia sono fatti che finiscono col diventare leggenda; le leggende sono bugie che finiscono col diventare storia. (Jean Cocteau) / Una bugia fa in tempo a viaggiare per mezzo mondo mentre la verità si sta ancora mettendo le scarpe. (Mark Twain) /Ci sono bugie tanto commoventi da meritare di essere credute. (Alessandro Morandotti, storico d'arte vivente) / Chi non sa dire bugie crede che tutti dicano la verità. / :-))))
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 14/01/08 alle 18:47 via WEB
Grazie, cara Atisha. Mi piacciono gli aforismi. Quelli che mi hai gentilmente postato costituiscono un bel florilegio dedicato all'argomento. Andrebbero meditati, uno per uno. Perchè sono essenziali espressione di punti di vista fatti da persone di grande acume. Ciao! ;-))
(Rispondi)
atisha0
atisha0 il 14/01/08 alle 17:26 via WEB
.. e per completare il tuo bel quadro..."Mentire è un comportamento diffuso, tipicamente umano, non è tipico dell’adolescenza, né necessariamente un indice di psicopatologia; di solito viene valutato infatti da un punto di vista etico più che psicopatologico. Non appena i bambini sono in grado di utilizzare il linguaggio con sufficiente competenza sperimentano la possibilità di affermare a parole una verità del desiderio e del sentimento diversa da quella oggettiva. E’ noto che i bambini non hanno la stessa proprietà di linguaggio degli adulti, per cui spesso gli adulti chiamano bugia ciò che per il bambino è espressione di paure, di bisogno di rassicurazione o di percezione inesatta della realtà. Si può parlare di bugia quando si nota l’intenzione di “barare”, e comporta un certo livello di sviluppo. Nei bambini avviene come messa alla prova per misurare poi la reazione degli adulti al suo comportamento. Nel crescere assume anche altri significati. Le motivazioni alla base del mentire possono essere diverse: alcune bugie servono a nascondere, altre ad esibire, vi sono bugie pubbliche e bugie private. Ogni età e ciascuno dei due sessi ha le proprie bugie tipiche. Qualche volta la bugia si identifica con la disobbedienza: se obbedienza è fare ciò che viene richiesto, comportamento apprezzato e desiderato dai genitori, requisito necessario per una buona interazione con il bambino, la mancanza di obbedienza non è necessariamente un dato negativo. La capacità di “mentire” può essere considerata una conquista cognitiva attraverso la quale il bambino cerca la sua posizione e indipendenza nel contesto familiare. Questo esercizio permette di sviluppare un proprio pensiero, ma anche le abilità e le strategie sociali, che lo aiuteranno ad esprimere la sua autonomia in modi socialmente accettabili. Dal punto di vista dello sviluppo ciò che ci preme segnalare è il passaggio dal raccontare la semplice bugia all’esibire abilità più complesse quali la capacità di contrattare e di negoziare. Decisamente significativo su tale svolta l’atteggiamento delle figure educative, dai genitori agli insegnanti, che devono essere fermi sul limite, chiari sul valore e sulla leicità delle varie condotte, supportivi nel dare spazio..ovvero un mix per nulla facile da realizzare. In alcuni casi, specie a partire dall’adolescenza, motivo psicologico tipico della bugia è il bisogno di nascondere parti di sé; in questo caso essa viene utilizzata per proteggere un segreto, spesso un Sé ancora troppo insicuro per mostrarsi in pubblico. La parte di Sé che si sceglie di nascondere può essere di volta in volta diversa: la propria pochezza e dipendenza infantile, o all’opposto, la nuova identità, il corpo e la mente che crescono. E’ caratteristica dei maschi l’uso della bugia come esagerazione delle proprie qualità; non a caso questa motivazione psicologica della bugia è diffusa nella prima parte dell’adolescenza, quando a una vaga sensazione di potenza in fieri, non si accompagna ancora la percezione di competenze in grado di tradurla in atto. Per le femmine mentire può essere più facilmente connesso ad un clima relazionale di confidenze e segreti giurati e poi traditi, ad un gioco di rilevazioni e nascondimenti. Questi diversi stili rimandano ad un differente rapporto con l’ideale di ruolo sessuale, con un immagine del Sé sessuale maschile più esibita ed un immagine del Sé femminile più giocata sulla ritrosia, sul nascondere e rivelare. Ci sono ragazzi che mentono solo in uno specifico contesto relazionale, in famiglia o a scuola, con gli amici o nei rapporti sentimentali. In questi casi sarà un aspetto specifico del Sé ad essere nascosto ad un determinato interlocutore. L’uso della bugia in adolescenza può dunque indicare una difficoltà di integrazione dei diversi aspetti di Sé, in una fase evolutiva in cui i mondi relazionali non sono ancora integrati tra loro. In questo caso mentire è una esigenza fisiologica di carattere difensivo, finalizzata a proteggere aspetti di Sé ancora molto fragili; l’uso della bugia contribuisce infatti alla costruzione di uno spazio privato del Sé." (http://www.psicoterapie.org/bugia.htm).. namastè :-)
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 14/01/08 alle 19:09 via WEB
Non posso che apprezzare questo interessantissimo contributo. E' una lettura in chiave professionale di questo tema, il quale è rivolto soprattutto alla dimensione infantile e adolescienziale. Effettivamente, il mentire in queste due fasi della crescita umana, ha delle connotazioni e caratteristiche un pò diverse dalle motivazioni che ci sono in età adulta. Anche se sono correlate. L'articolo è un utile approfondimento sotto questo aspetto. Mi sembra giusto rilevare e precisare questa differenza riguardante il mentire fra le diverse età. Poi, come afferma il testo sopracitato: si può parlare di bugia quando si nota l’intenzione di “barare”, e comporta un certo livello di sviluppo, mi trova concorde. Era intorno al senso di questo "barare" in età adulta, che era nato il mio post. Era su quello che volevo mettere il focus della discussione. Comunque, visto che il discorso si è ampliato, tirando in ballo anche la psicologia infantile, anche se non ho specifiche competenze psicolgiche in merito, lasciamo che chi è in grado di farlo possa esprimersi, se vuole. Grazie ancora del sostanzioso quanto importante apporto. Namastè! :-)
(Rispondi)
 
 
atisha0
atisha0 il 14/01/08 alle 19:18 via WEB
... mi permetto allora d'inserire il finale di questa esposizione "tecnica" relativa alla bugia, che conlcude a mio vedere un po' il tema dal punto di vista psicologico.. Saper mentire è da questo punto di vista un’espressione iniziale della capacità di tenere le cose per sé, di tollerare, di avere uno spazio privato, segreto, non condiviso con altri. Un esempio è la storia di Henri Potter, dove il vivere in mondi paralleli, un po’ magici, permette di meglio esprimere i vari aspetti del Sé e di integrarli con maggiore chiarezza. Un adolescente che non è in grado di sottrarsi allo sguardo dei genitori e chiede di essere approvato in ogni suo comportamento, anche trasgressivo, segnala, con il bisogno di condividere ogni esperienza emotiva e comportamentale, la difficoltà a rendersi autonomo. In questo senso la confidenza che alcuni genitori, in genere le madri, pretendono dai figli e soprattutto dalle figlie, sulla loro vita sentimentale e sessuale, e che qualche volta vantano di ottenere – “Guardi, ne sono certa, mia figlia mi racconta proprio tutto, sono io la sua migliore amica…” – rappresenta una violazione del nuovo Sé che va costruendosi e che si definisce alzando pareti divisorie fra la propria vita emotiva e quella dei genitori. Per concludere vorremmo soffermarci sul ruolo positivo della bugia negli adulti. Alle volte nascondere la verità a noi stessi può aiutarci ad affrontare meglio le situazioni problematiche. Chiameremmo “autoinganno terapeutico” quella abilità di un soggetto a costruirsi visioni della realtà che lo conducano a cambiare le sue disposizioni e reazioni disfunzionali. Una strategia che illusoriamente crediamo ci aiuta a vivere meglio si basa sul fatto che se ad un individuo per esempio piace pensare che un evento è vero può ripeterselo nella mente, scriverlo e citarlo ripetutamente con formulazioni diverse, sino a persuadere altri di ciò di cui vuole persuadere sé stesso. Se riuscirà ad ottenere tale scopo, quello della persuasione altrui, avrà costruito una credenza stabile nella sua mente, ma dovrà poi affrontare lo sforzo continuo di tenere in piedi un castello che può crollare da un momento all’altro. Nulla paga di più della chiarezza, senza per questo dover rivelare i propri più profondi e intimi pensieri. rinamastè :-)))
(Rispondi)
 
 
 
Praj
Praj il 14/01/08 alle 20:25 via WEB
Ottimo. Ancora grazie... e ciao. Questa affermazione di ciò che hai soprariportato mi trova pienamente concorde. "Nulla paga di più della chiarezza, senza per questo dover rivelare i propri più profondi e intimi pensieri."
(Rispondi) (Vedi gli altri 2 commenti )
 
 
 
atisha0
atisha0 il 14/01/08 alle 20:27 via WEB
..esattamente!! ;-)
(Rispondi)
 
 
 
Praj
Praj il 14/01/08 alle 20:31 via WEB
Ciao e buona serata. ;-)
(Rispondi)
morbida1dgl
morbida1dgl il 14/01/08 alle 21:12 via WEB
La verità è che se mento a te mio interlocutore, prendo in giro soltanto me stesso...Namastè! :-)
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 14/01/08 alle 21:46 via WEB
Sono d'accordo. Così pure, se mento a me stesso, non posso che mentire anche all'interlocutore. Namastè e grazie. :-)
(Rispondi)
gnappa.etta
gnappa.etta il 14/01/08 alle 23:01 via WEB
Sono le paure di cui ci vestiamo
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 14/01/08 alle 23:07 via WEB
E, appunto, per coprire queste paure ci copriamo con le bugie, più o meno pesanti. Ciao| :-)
(Rispondi)
 
 
gnappa.etta
gnappa.etta il 15/01/08 alle 18:31 via WEB
l'ho capito, tranquillo :-)
(Rispondi)
 
 
 
Praj
Praj il 15/01/08 alle 18:58 via WEB
:-) Ciao!
(Rispondi)
warda22
warda22 il 15/01/08 alle 17:21 via WEB
As salamu alaykum nobile Praj...Ogni prova ha in se' un insegnamento e un compenso. Basta una lama di luce ad allontanare la paura, e una scintilla per ritrovare la verita'! Insha Allah :-) Sera dolce a voi e alla vostra sposa Salam Karima
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 15/01/08 alle 19:06 via WEB
E' vero: ogni prova ha in sè un insegnamento e un compenso. Ma bisogna saperlo cogliere. L'insegnamento appreso è il compenso. Ed è appunto per questo che dico: il senso delle prove non sta in ciò che ci accade, ma in ciò che impariamo da quanto ci è accaduto. Grazie del poetico commento e buona serata anche a Te. :-)
(Rispondi)
stregabianca3
stregabianca3 il 15/01/08 alle 18:47 via WEB
sì, sono d'accordo. Il mentire nasconde sempre una qualche paura. Paura della verità, o della reazione altrui. Abbiamo paura e cerchiamo di proteggerci. Inun certo senso, a volte, mentire è voler sfuggire alle proprie responsabilità, alle conseguenze delle proprie azioni.
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 15/01/08 alle 19:10 via WEB
Di conseguenza quando mentiamo non siamo liberi di essere ciò che siamo. Anche il voler sfuggire alle proprie responsabilità ci toglie di fatto la libertà. Credere di essere liberi nella menzogna è illusorio. Un caro saluto :-)
(Rispondi)
cretilla
cretilla il 15/01/08 alle 20:51 via WEB
Chi mente si nasconde, chi si nasconde si vergogna di com'è. Sperimento fortemente spesso quanto valore abbia accettare le persone per quel che sono, si tolgono dalla menzogna, si consente loro di vivere libere e più felici. La felicità degli altri spesso è nella generosità del nostro cuore e nella sua capacitàdi perdonare.
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 15/01/08 alle 21:23 via WEB
Non posso che apprezzare il tuo commento. E' bello quello che dici. L'atteggiamento che esponi deriva dall'avere accolto se stessi in primo luogo. Altrimenti, non è possibile essere generosi e perdonare anche gli altri, se prima non si abbiamo perdonato e accettato noi stessi. Tutto ciò è frutto di un cuore aperto e coraggioso. Un sorriso :-)
(Rispondi)
stellaserenity
stellaserenity il 15/01/08 alle 21:42 via WEB
Quando il mentire fa parte del proprio stile di vita tutto appare difficile e complicato perché il mondo sembra un luogo ostile da cui difendersi costruendo di volta in volta delle barriere trasparenti fatte appunto di bugie. Ma quelle barriere non ci proteggono nè dalle nostre paure nè dagli altri e contribuiscono a far diminuire la stima che possiamo avere di noi stessi. Bisognerebbe evitarle, soprattutto le più piccole, quelle che magari si rivolgono a persone a noi care che meritano solo il meglio da noi!!! Un saluto e un sorriso! :)
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 15/01/08 alle 22:00 via WEB
Basando il nostro stile di vita su delle bugie, che siano piccole ma soprattutto se sono grandi, è ovvio che ci complichiamo la vita e la complichiamo anche a chi ci sta intorno. Anche se crediamo di risolvere delle situazioni contingenti in maniera pratica, veloce, opportunistica, con l'aggiramento della verità con la menzogna, stiamo solo creando le basi per problemi ancor più grossi in futuro che dovremo affrontare. E' chiaro che le piccole bugie a fin di bene, non hanno una grande rilevanza psicologica, se se sono fatte consapevolmente e con intelligenza e, soprattutto non offendono l'onore affettivo di chi ne è vittima. Grazie, Stella. Un saluto e un sorriso. :-)
(Rispondi)
gardenparks
gardenparks il 01/06/12 alle 17:14 via WEB
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