Creato da Praj il 30/11/2005
Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

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Stessi problemi... ma risposte diverse

Post n°393 pubblicato il 01 Febbraio 2008 da Praj
 

Ognuno di noi può trovarsi di fronte alle stesse situazioni difficili nella vita. Ma non è detto che ogni individuo non risponda diversamente alla condizione data. C'è gente che in condizioni difficilissime, con handicap di ogni genere, sa vivere in modo più sereno e appagato di altri che pur vivono nell'opulenza, senza problemi economici, fisici o ambientali. Ciò potrebbe essere anche la dimostrazione che ciò che conta, aldilà di casi estremi, è lo stato di coscienza di ognuno che fa la differenza.
In cosa consisterebbe questa differenza, sostanzialmente?
Secondo me, sta nella pienezza spirituale, non necessariamente religiosa, che un individuo porta in sé; nella saggezza acquisita, la quale gli fa trovare un senso profondo nell'esistenza, comunque sia. Cosa che non sempre la mera cultura razionalistica, filosofia speculativa, sa trovare, offrire all'uomo.
Ci possono benissimo essere due individui che, pur immersi in una stessa realtà, sia sociale che psicologica, possono avere un approccio, verso i problemi che pone l'esistenza, totalmente diverso. Gli occhiali coscienziali che potrebbero o che danno il senso alla loro vita saranno determinanti per come vedranno e interpreteranno il mondo e la dialettica delle cose, gli eventi con i quali si confronteranno…
Per me, chi riesce a godere con spirito positivo la Vita data, così com'è, qualunque sia il destino in cui possa venire coinvolto,
senza pretese e aspettative, è gratificato da una serenità senza pari. Questo atteggiamento si pone esempio o specchio allo stesso essere umano vicino che, nelle medesime condizioni, vive frustrato e nella sofferenza psicologica. Questo semplice essere diverso mostra un’altro modo di rispondere e affrontare le situazioni, ed è già di per sé aiuto. L’aiuto operativo e compassionevole è poi scontato: perché chi è appagato spiritualmente non può esimersi d’aiutare il suo simile. Non è capace d’ignorare il sofferente. Colui che guarda e si arrende alla Vita così com'è, in totale Fiducia del mistero che è chiamato a vivere, scopre una Grazia che gli illumina ogni situazione, per quanto dolorosa e disagevole sia. Questo comportamento positivo non trova il significato in una qualche forma di logica, ma sorge da un senso di gratitudine inesplicabile, che non è frutto del mero intelletto, ma solo in regioni profonde e insondabili che dimorano nella Essenza dell’ Essere. Da questo luogo non si reclama nessuna richiesta di giustizia, di equanimità… ma c’è un senso di unità trascendente, impersonale, di bellezza ed equilibrio superiore, dove anche la morte della propria persona non incute più terrore, né angoscia. Ciò permette di non farsi sopraffare dagli orrori che possono vedere intorno, ma anche di saper cogliere le meraviglie che stanno fuori e dentro di noi. Il solo sentirsi vivo si percepisce come un dono e un miracolo continuo. Poi, non saprei perchè a qualcuno ciò accade e ad altri no. Qui potrei rispondere che il mistero della Grazia forse si offre a chi è disposto ad accoglierla; perchè ha rinunciato a comprendere il senso e il significato del mistero dell’esistenza, e che si è arreso all'Ignoranza metafisica… che poi scopre Sapiente.

 
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Commenti al Post:
wabi_d
wabi_d il 01/02/08 alle 09:35 via WEB
il saper gustare tutto e tutti andando oltre i concetti Bello o Brutto. Meditare ma senza dimenticare il piacere di una corsa nel bosco,fare silenzio e spalmarsi la crema sulla pelle calda al sole, bere un bicchiere accompagnati da un vecchio amico.. mettere tutte le piccole cose insieme e apprezzare. Semplicita'. Ciao!
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 01/02/08 alle 09:49 via WEB
Semplicità e accettazione. Ecco la chiave per godere in senso profondo la Vita. Il solo fatto di essere presenti al miracolo continuo che ci permettono i nostri sensi è già di per sè incredibile: quale stupore incessante! Perchè non ci pensiamo mai? E' possibile che si sia così anestetizzati umanamente da non rimanere incantati di fronte alla meraviglia delle senzazioni, delle emozioni, degli stessi nostri pensieri! Certo, la concettualità che sempre divide, seziona... che trova sempre motivo di lamentarsi, va abbandonata, lasciata al passato. Sono occhiali scuri che deformano la visione del nostro cuore. Togliamoceli. Qui e ora è la Vita! E la vità è un inestimabile dono... che sta a noi valorizzare con gli strumenti che sono a nostra disposizione: quali l'intelligenza creativa, la sensibilità, l'amore. Altrimenti, rischiamo d'essere come dei morti che sopravvivono e vagano senza un perchè, rinchiusi in un mondo che più che uno spettacolo da godere, comunque sia, è un incubo da fuggire. Ciao, grazie... e buon week end! :-)
(Rispondi)
emotionalfire
emotionalfire il 01/02/08 alle 14:41 via WEB
sono arrivata ad una consapevolezza del genere. Dove sei è esattamente dove devi essere. Quindi perfetto, non importa dove, o cosa manca. Riesco a praticarla per la maggior parte del tempo, mi pare di cavarmela meglio di quelli che intorno a me rifiutano strillando e agitandosi. Prima c'era sempre un vuoto, un pezzettino che non si colmava mai. Ora basta il respiro, il cielo, tutto il resto in più. Complimenti per questo spazio utilissimo di condivisione .
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 01/02/08 alle 15:35 via WEB
Allora, complimenti a te! Perchè non è tanto facile arrivare a questa consapevolezza. Essa è anche il presupposto per un ulteriore crescita interiore. L'importante è godere di questa gratificazione che viene da tale comportamento, senza però farsene un particolare tipo di vanto, di orgoglio. E' bene rimanere nella semplicità d'animo. Grazie per l'apprezzamento e per il tuo prezioso contributo e testimonianza. Un sorriso :-)
(Rispondi)
 
wabi_d
wabi_d il 01/02/08 alle 16:02 via WEB
non si e' mai completamente "arrivati" ... ci sono sempre piacevoli scoperte nel cammino di nostra vita!
(Rispondi)
 
 
Praj
Praj il 01/02/08 alle 21:48 via WEB
Certamente! Dov'è vogliamo arrivare, se dove dove bbiamo essere è sempre qui e adesso? ah ah ah! Ciao! :-)
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sofiastrea
sofiastrea il 01/02/08 alle 16:23 via WEB
Ciò che scrivi acquista un significato particolare...il Mistero della Grazia forse si offre a chi è disposto ad accogliere, così scrivi , mi accorgo quanto sia distante a volte la resa all'Ignoranza metafisica ed invece assomigli alla resa abulica e vuota fin troppo simile alla noia. Dal tuo scritto ritrovo il filo per una nuova risposta :-)
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 01/02/08 alle 21:52 via WEB
Hai centrato un punto molto significativo. L'arresa deve essere carica d'ardore, dinamica, e non passività abulica. Questo deve essere ben chiaro. L'accettazione è il contrario della rasseganzione. Sono la dichiarazione, fatta con il cuore e con lo spirito, del sì o del no alla Vita. Ciao! :-)
(Rispondi)
morbida1dgl
morbida1dgl il 01/02/08 alle 16:44 via WEB
Personalmente credo che molto dipenda da quando siamo capaci di metterci in discussione ogni volta che incontriamo un'ostacolo che ci fa soffrire...Osservando il famoso ego, ed avendo empatia per il prossimo (che non è altro che un tutt'uno con noi), riusciamo a districarci nel labirinto delle difficoltà correlate alle nostre radicate abitudini. Namastè! :-)
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 01/02/08 alle 21:55 via WEB
Sono d'accordo. E' proprio quello il percorso: usare in particolar modo le occasioni della vita, in cui sentiamo attrito, sofferenza e dolore, per trasformarci, per crescere. Un caro saluto :-)
(Rispondi)
francoroc0
francoroc0 il 01/02/08 alle 20:24 via WEB
Messaggio molto esplicativo, interessante e che condivido nella sua totalità. Un saluto. Franco.
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 01/02/08 alle 20:46 via WEB
Grazie, Franco. Sì, anch'io constato con piacere che abbiamo spesso punti di vista convergenti. Ciò mi gratifica, perchè apprezzo e stimo molto ciò che esprimi nei tuoi interessanti post. Un sorriso :-)
(Rispondi)
gryllo73
gryllo73 il 02/02/08 alle 17:11 via WEB
abbiamo sempre la possibilita' di superare le difficolta' e la vita non e' in se brutta o difficile ma tante volte siamo solo noi ad essre stanchi o complicati
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 02/02/08 alle 17:24 via WEB
Caro Gryllo, è vero quel che dici. Noi spesso siamo stanchi e complicati perchè vogliamo che la vita si adatti a noi e non viceversa. Da ciò l'attrito, l'andare controcorrente, il disagio, la depressione... Un atteggiamento completamente completamente diverso, invece crea le condizioni di un appagamento, una contentezza. Cosa che la pretesa egocentica non potrà mai offrire. Un sorriso e grazie del commento. Ciao! :-)
(Rispondi)
violette51
violette51 il 03/02/08 alle 14:47 via WEB
caro praj..credo che sia la nostra ricchezza oggi piu' che mai.....con le enormi difficolta'..che stiamo attraversando e che ci aspettano...considerando l'evoluzione in corso.....un abbraccio..vio
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 03/02/08 alle 20:05 via WEB
Lo credo anch'io, cara Vio. Stiamo attraversando un periodo molto difficile e delicato. Dalla espansione necessaria della Consapevolezza individuale, a quella collettiva, dipenderanno le sorti del nostro futuro e quello, soprattutto, delle nuove generazioni. Ricambio l'abbraccio e grazie della condivisione. Ciao! :-)
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