Creato da Praj il 30/11/2005
Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

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Il Paradiso non aspetta

Post n°412 pubblicato il 04 Marzo 2008 da Praj
 

Chi non sa vivere adesso nel Paradiso interiore dell'Eterno presente, non lo vivrà mai. Nemmeno quando lascerà il corpo.
Chiunque vive nell'inferno ora, e l'inferno è il regno della mente egoica, lo vivrà anche allora, quando si separerà dal corpo.
La speranza è dell'ego... è il trionfo illusorio di questa mente ingannatrice, che sacrifica la Vita donata per un sogno. Un sogno chiamato futuro: il Paradiso immaginario.
L'inferno, il quale è lo specchio tenebroso dei nostri confusi e angoscianti pensieri, non è determinato solo da una condizione esteriore ma, soprattutto, da una condizione interiore non armonizzata, conflittuale.
Il cosiddetto Paradiso invece è la dimensione spirituale di beatitudine che è in grado di trascendere la fenomenologia mondana, pur essendone pienamente e paradossalmente immersa, proprio in questo momento, proprio lì dove siamo.

 
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Commenti al Post:
sofiastrea
sofiastrea il 04/03/08 alle 11:12 via WEB
L'Inferno è tutto ciò che in qualche modo è legato alla speranza dell'ego, quindi: speranza,attesa,futuro,passato...il Paradiso è qui e ora...mi chiedo quanti bagnanti ha spapolato Lui hahaha ciao :-)))
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 04/03/08 alle 12:02 via WEB
Già... d'accordissimo... ah ah ah! Per Lui è un continuo fare e disfare castelli di sabbia; così, come fanno i monaci tibetani con i loro mandala, che distruggono appena finiti. I quali, simbolicamente, rappresentano la creatività paradisiaca goduta nel presente che gioca sull'impermanenza di ogni cosa. Una volta compreso questo principio, ci si lascia andare naturalmente e, come saggi bambini, si fluisce semplicemente nell'energia delle cose. Questo reale Paradiso è però possibile solo e sempre nell'Eterno presente. Ciao e grazie! ;-))
(Rispondi)
egocentrica1
egocentrica1 il 04/03/08 alle 12:35 via WEB
OK, sono destinata a vivere perennemente all'inferno, allora....(non che avessi qualche dubbio). Buona giornata saggio sconosciuto....
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 04/03/08 alle 13:00 via WEB
Nessuno è destinato all'inferno... è che forse lo vogliamo. Ci piace il richiamo delle passioni inconsapevoli e dei piaceri effimeri... li troviamo eccitanti, attraenti... Ci piace leccare lo zucchero superficiale di una torta che poi scopriamo essere avvelenata. Scegliendo di vivere identificati nell'egocentrismo, non solo è possibile, ma è sicuro che l'inferno, più o meno caldo, sarà il nostro habitat interiore. Buona giornata anche a Te: Grazie del commento. :-)
(Rispondi)
gocciadiluna_1964
gocciadiluna_1964 il 04/03/08 alle 14:45 via WEB
Grazie per la tua visita e il commento...
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 04/03/08 alle 14:46 via WEB
Grazie a Te... Un sorriso e ciao! :-)
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gryllo73
gryllo73 il 04/03/08 alle 17:30 via WEB
mi affascinano queste idee e posso dire che ho avuto sentore di questo eterno presente tornando indietro negli anni quando da bambino non conoscendo il significato della parola morte biologica pensavo di essere per sempre. vivere il presente ci libera dai condizionamenti positivi o negativi ma dove finisce poi l'esperienza che in un modo o nell'altro ci fa da meastri di vita?
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 04/03/08 alle 21:48 via WEB
Finisce nella Consapevolezza. Però deve essere depurata dalle cariche emotive connesse all'identificazione che si sono accumulate nella memoria egoica. L'esperienza che fa da maestra nella vita è solo la memoria funzionale, non quella emotiva la quale è sempre legata al passato e proiettata nel futuro. La memoria emotiva è spesso sfasata rispetto all'esserci totalmente nell'accadere del presente, perchè sovraccarica di ricordi i quali appesantiscono e distorcono la percezione e l'attenzione nel qui e ora. Un sorriso e ciao! :-)
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morbida1dgl
morbida1dgl il 04/03/08 alle 21:33 via WEB
Se si facesse un sondaggio del tipo: "Quando ti sentiresti in paradiso?" Cosa risponderebbe la maggioranza degli intervistati? Mi piacerebbe osservare in che proporzione l'ego vince sul sè...:-) Buona serata!( Credo sia il mio ego che vuole saperlo :-))))
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Praj
Praj il 04/03/08 alle 21:57 via WEB
La proporzione la vedi guardandoti attorno. Non credo che ci sia bisogno di un particolare sondaggio. Il paradiso la stragrande maggioranza lo vede nei soldi, nel benessere, nella soddisfazione dei piaceri... e poi proietta questo stato di agiatezza in un fantomatico paradiso in un altrettanto immaginario aldilà, post mortem. Questo è in sintesi quel che osservo e sento. Sicuramente è l'ego che ha queste curiosità... ma non c'è niente di male... è normale, è umano... ah ah ah! :-)))
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morbida1dgl
morbida1dgl il 04/03/08 alle 22:06 via WEB
Se è vero che si apprende per differenza, ad un certo punto ci si rende conto di essere dei "mendicanti"... L'altro giorno ho sentito una notizia alla radio, secondo la quale ogni 15 minuti si suicidi una persona in Giappone, è la nazione con il triste primato. Meditiamo...
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Praj
Praj il 05/03/08 alle 09:21 via WEB
Giusto, meditiamo... ce ne sarebbe davvero tanto bisogno. Un sorriso :-)
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atisha0
atisha0 il 05/03/08 alle 08:19 via WEB
La speranza è dell'ego... chi ha trasceso l'ego non può nutrire speranze o aspettative... egli vive direttametne senza paura "interiore", con il solo "desiderio" di mettere in pratica ciò che è presente nel momento stesso, perchè sa che è la Grazia alla guida della propria vita.... un caro saluto ed un sorriso :)
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Praj
Praj il 05/03/08 alle 09:27 via WEB
In effetti, lasciandoci guidare dalla consapevolezza del presente e il cuore a perto al momento, libero dai fardelli del passato e dalle aspettative del futuro, si viene immediatamente toccati dalla Grazia. In questa condizione la Vita assume tutto un altro sapore, si riveste di altri colori... e si rivela un Paradiso in terra nel quale possiamo abbandonarci. Ricambio con sincerità il caro saluto e sorriso. :-)
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stellaserenity
stellaserenity il 05/03/08 alle 17:42 via WEB
Lo stato d'essere di ogni umano scandisce gli eventi e i movimenti di ogni vita. Raggiungere la consapevolezza di quella dimensione spirituale di beatitudine di cui hai parlato non è cosa che avviene di frequente, nonostante molte menti provino a raggiungerla si potrà manifestare solo in seguito alla presa di coscienza di tutto ciò che ci circonda. E' una riflessione molto profonda la tua che condivido pur rimanendo tra quelle "menti" che non hanno ancora raggiunto quello stato d'essere. Un abbraccio! :-))
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 05/03/08 alle 19:16 via WEB
Apprezzo molto il tuo intervento che manifesta un alto grado di consapevolezza, oltre che una grande onestà verso te stessa. In effetti, quella condizione d'accettazione del "Ciò che è", nel qui ed adesso, non è frequente, non è facile da ottenere evidentemente, nonostante l'immediata possibilità è lì sempre a disposizione, se la mente non si mette fra noi e la realtà delle cose. Ricambio l'abbraccio. :-)
(Rispondi)
bil37
bil37 il 06/03/08 alle 10:23 via WEB
Ciao Praj, ho letto con grande piacere il tuo post su Paradiso e Inferno. Mi soffermerei in particolare sulla tua idea dell'Inferno, inteso non più come luogo di pena eterna, con tanto di demoni e figure malefiche a fare da cornice, ma come dimensione della mente. Questo tuo approccio è decisamente più vero e profondo di quanto prospettano molte religioni. La cosa buffa e per certi aspetti incredibile è che l'Inferno descritto dalla poesia di Dante non ha soltanto un significato letterale, ma anche allegorico, come tu ben sai. Anche il Paradiso, non può certamente essere il "locus amoenus" popolato di angioletti e santi che svolazzano per l'empireo, ma una dimensione di beatitudine, di grazia, si armonia interiore. Il secondo aspetto che tu spieghi è una sottigliezza molto acuta: le illusioni della mente producono sempre nuove aspettative, speranze, desideri. E' l'inferno dell'avidità, dell'egoicità. L'accesso alla vera interiorità, al contrario, si concentra sul presente, sulla verità dell'esperienza che non si accumula giorno per giorno, ma si percorre in modo fluido, armonioso. complimenti per il post :)
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 06/03/08 alle 11:19 via WEB
Il tuo commmento non ha bisogno di altre parole. E' chiaro ed esaustivo. E in sostanza lo condivido. Quasi tutte le religioni vivono sulla paura e sull’avidità. Da qui gli inferni come proiezioni del castigo e i Paradisi come speranza per i virtuosi. Terrorizzano i devoti che santificano il Signore perché ne hanno timore e terrore, li rende avidi con la promessa che in Paradiso otterranno tutto quello che riescono ad immaginare. Secondo me, invece, occorre uscire da questa modalità spiritualmente infantile di viversi il mistero dell'esistenzae il senso del Divino che tutti abbiamo in noi, più o meno dormiente. A mio avviso, occorre dare spazio a messaggi di liberazione e di consapevolezza, i quali possono indicare e aiutare ognuno di noi a riconoscere e a eliminare i condizionamenti delle religioni per ritrovare un'autentica e sempre nuova religiosità interiore. Libera da da dogmi, pregiudizi e mitologie paralizzanti, dominanti e dominatrici, mortificatrici del glorioso Sè che ci portiamo dentro. Grazie per i complimenti che ricambio per il tuo bel commento. Un sorriso :-)
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