Creato da Praj il 30/11/2005
Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

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L'essenza non si raggiunge... già E'!

Post n°422 pubblicato il 25 Marzo 2008 da Praj
 

Le pratiche spirituali, in particolar modo quelle che comprendono la mortificazione del corpo e della mente, per me, non hanno nulla a che fare con il Risveglio della Coscienza.
La vera rinuncia, da un punto di vista spirituale, è quella che lascia il senso di essere un agente personale, il senso dell'ego. Tutte le altre rinunce non fanno che gratificarlo in forme sempre più sottili.
E la più grande delle rinunce è la rinuncia alla pretesa di un Risveglio. Non c'è vetta da raggiungere, ma piuttosto la possibilità di liberarsi da questi concetti di vetta, di cammino, di progresso, di alto di basso, di giusto e sbagliato...
Comunque va tutto bene... è nell'ordine delle cose, credere anche che ci sia un cammino di liberazione... per arrivare a vedere che si arriva dove si è sempre stati. Le metafore che indicano uno scopo da raggiungere appartengono al genere di sogni che fanno gli ego spirituali che credono di avere intrapreso un  cammino. In realtà sono solo belle fantasticherie della mente. Inevitabili.
Quando la mente fa capolino fra le concettualizzazioni di bene e male significa che, probabilmente, è immersa ancora nel sonno della consapevolezza.
In realtà il vero male è la perdita della consapevolezza e il bene è il mantenimento di questa.
E questo "male" accade e si perpetua quando c'è la permanenza di un soggetto (l'ego) che vuole, che separa, che desidera...
In realtà non c'è niente di raggiungibile, nemmeno il Risveglio concepito dall'ego. Lo scopo o una meta fanno parte del sogno stesso. Essi solo desideri della mente ambiziosa che incessantemente brama nel suo dormire profondo.
Inoltre va detto che non ci può e potrà mai essere un soggetto che ottiene il Risveglio... in quanto esso è lo stato di Coscienza che è prima del pensiero.
E prima del pensiero c'è l'innocenza, la purezza, la Consapevolezza incontaminata... che non necessita di scopi, di scalate, di mete... di ottenimenti, in quanto è l'Essenza immutabile della natura di ogni Essere che va solo ritrovata, dopo averla a lungo dimenticata.

 
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Commenti al Post:
NowHere7
NowHere7 il 25/03/08 alle 10:54 via WEB
Splendido!!! Namasté... :-D
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 25/03/08 alle 11:47 via WEB
Grazie... amico, Risvegliato! Namastè! :-D
(Rispondi)
gryllo73
gryllo73 il 25/03/08 alle 11:05 via WEB
restondo in tema pasquale anche Gesu' dice che l'immagine del regno sono i bimbi e di loro il regno dei cieli non abbioma bisogno ci e' stato dato tutto gratuitamente e cosi' mi piace procedere namaste'
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 25/03/08 alle 11:53 via WEB
Continua in questo tuo procedere... ma sappi che l'innocenza, il regno dei cieli, è già lì con Te. Basta non identificarsi con le nuvole dei pensieri che ci portano lontano da noi stessi... ma con lo sfondo immacolato che è la "nostra" vera Essenza, la quale è e rimane immutabile, eterna e pura. Grazie, Gryllo! Un abbraccio sorridente. :-)
(Rispondi)
bil37
bil37 il 25/03/08 alle 11:30 via WEB
Ciao Pray, condivido lo spirito del tuo post, soprattutto quando parli dell'inutilità di certe tecniche e dell'importanza di concentrarsi sulla consapevolezza di ciò che siamo. Quello che invece mi differenzia un po' dal tuo angolo prospettico è sulla reale possibilità di raggiungere questa sorta di estasi al di là della mente egoica. Noi siamo mente all'80-90%, anche coloro che pensano di andare oltre questa barriera, difficilmente varcano la soglia. E cosa c'è oltre la mente? L'inconscio, l'anima? Quali sono i parametri con cui tu puoi essere certo di aver raggiunto l'essenzialità di te stesso? Scusami se ti faccio tante domande, ma sono cmq molto interessato a questi argomenti. Un caro saluto e a presto. Paolo
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 25/03/08 alle 12:18 via WEB
Il punto non è, a mio modesto avviso, come dico spesso e in svariati modi, di staccarci dalla mente egoica per entrare in uno spazio d'estasi, ma di disidentificarci definitivamente dai contenuti non funzionali della mente. Lo stato d'estasi è una dimensione fenomenica straordinaria, meravigliosa, sublime, ma non è l'espressione della nostra Essenza. E' uno stato alterato della Coscienza che ci da una percezione di Unità con il Tutto, con Dio... ma è passeggero. E' anch'esso un fenomeno impermanente. La Consapevolezza di quel che siamo invece è la nostra natura profonda, il sostrato fondamentale al quale siamo sempre congiunti da sempre, anche se a livello mentale non lo vediamo, non lo sappiamo ancora riconoscere. Oltre la mente c'è la consapevolezza, la Coscienza impersonale: un piano superiore della Coscienza. Nessuno raggiunge l'essenza di se stesso, perchè è essa non mai stato lontana da noi, ma può riscoprirla quando lascia il pensiero concettuale, discorsivo... per cercare di conoscere se stesso intimamente, spiritualmente, "misticamente". Noi siamo mente al 100%, ma questo è solo un piano superficiale del nostro essere. E' la periferia. Siccome quest'aspetto è preponderante, pervasivo, e ci da una sensazione totalizzante crediamo che sia l'unico strato della nostra natura. E siamo portati ad esserne assorbiti. In realtà se sbucciamo la cipolla della Coscienza identificata, troviamo ben altro che quello che pensavamo fosse l'unica dimensione di noi stessi. Però si tratta di sperimentare tutto ciò, di realizzarlo compiutamente e non di farne un ulteriore oggetto di speculazione filosofica, intellettuale. Ricambio di cuore il caro saluto, Paolo. :-)
(Rispondi)
 
 
bil37
bil37 il 25/03/08 alle 21:34 via WEB
Ciao Praj, ti ringrazio della spiegazione. Io tendo effettivamente a razionalizzare, in quanto faccio molta fatica a sperimentare, come scrivi tu, la "coscienza impersonale". Penso che sia un'esperienza non comune, anche per chi vive in maniera non superficiale. Quando ho letto Krishnamurti la prima volta, ho pensato che le cose meravigliose che descriveva fossero soltanto sue, gli appartenessero in virtù di una sua saggezza particolare. Anche lui diceva di abbandonare il pensiero concettuale discorsivo, di sperimentare il "silenzio della mente". Un caro saluto e a presto. Paolo
(Rispondi)
 
 
 
Praj
Praj il 26/03/08 alle 09:11 via WEB
Anch'io, a suo tempo, sono stato toccato dall'insegnamento di J. Krishnamurti, come da quello di altri saggi. Siccome tu sei un individuo non superficiale e, a modo tuo, liberamente, stai cercando la tua via, prima o poi avrai modo di sperimentare quello che ora ti sembra difficile e faticoso. In realtà, se lasci da parte il pensiero discorsivo, naturalmente in te sorge la stato meditativo, la pura contemplazione. In questo spazio scopri il Testimone silenzioso della mente: ovvero l'Osservatore impersonale. Se non ti sforzi e sei perseverante... è una esperienza che è destinata ad accaderti. Soltanto occorre restare aperti e in fiducia. In questo spazio ricettivo la Grazia illuminante viene inevitabilmente a farti visita. Un caro saluto e grazie dell'apprezzata testimonianza. Ciao! :-)
(Rispondi)
andy571
andy571 il 25/03/08 alle 13:10 via WEB
Pensare ti mantiene incatenato all'Ego. Lo rafforza, lo gonfia semre più. Ecco perchè tutti hanno "bisogno" di essere continuamente occupati in qualcosa. Per nutrire la mente. Senza di essa l'ego,con tutti i suoi progetti, desideri, paure scompare di colpo e sotto appare l'Essenza, come una musica celestiale oscurata fino a quel momento dal suono assordante di una rock band. E allora ti accorgi che quella musica era lì, da sempre, in sottofondo. Un caro abbraccio :-)
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 25/03/08 alle 13:31 via WEB
Hai descritto bene, con poche ma chiare parole il succo di quanto ho postato. Ti ringrazio per l'apporto che hai offerto alla meditazione su queste tematiche così elusive, sfuggenti... Poi, tra il dire e il realizzare... c'è di mezzo il mare... delle illusioni... seppur "spiritualizzate". Ricambio il caro abbraccio, caro Andy! :-)
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DolceA0
DolceA0 il 25/03/08 alle 13:58 via WEB
sono c'accordo con quanto affermi e commenti, però credo che sia utile uno spazio mentale in cui pensare di aver fatto qualcosa per la propria consapevolezza, ad esempio seguire le teorie di un Maestro o praticare qualcosa. Perchè se sei contagiato dal desiderio di conoscere un percorso che esula dal tuo solito ego e di provare a raggiungere un qualsiasi stato diverso da ciò che la cultura, la storia, e l'ambiente di propongono solitamente, già fai un cammino che ti conduce altrove...o almeno ci provi...(nn so se sono stata chiara). Miao!
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 25/03/08 alle 14:31 via WEB
Sei stata molto chiara, almeno per me. Quel processo che tu esponi è comunque inevitabile per la maggior parte degli individui. Direi che è quasi necessario: proprio per rompere con gli schemi indotti dalla cultura, dalla famiglia, dall'educazione, dai mass media, da tantissime altre influenze che ci marcano, che ci fanno identificare con le maschere che scegliamo di portare. Quello che io indico però è il passaggio successivo a quello nel quale a volte ci si stabilizza, rinunciando all'approfondimento, alla ricerca più interna, nascosta e sottile. Spesso si aderisce ad un modello, ad uno schema religioso, ad una dottrina e pratica spirituale e ci si cristallizza in quella adesione ed esperienza consolidata, pacificando relativamente il nostro ego che in quel nuovo spazio, invece, si è fatto ancor più astuto, meno visibile e riconoscibile. E' per questo che invito alla riflessione su quelle che possono essere delle trappole, non facilmente avvisabili da parte della consapevolezza non ancora espansa, in chi si è inoltrato nei percorsi ardui della ricerca interiore, spirituale, sempre piena di sirene incantatrici e fumosi deliri di onnipotenza. Un caro saluto. Ciao! :-)
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salvatore.ravas
salvatore.ravas il 25/03/08 alle 15:06 via WEB
Condivido pienamente e aggiungo, il vero male è “NON CONOSCERE SE STESSO”. L’innocenza è il nostro stato naturale. Quando viene a mancare l’innocenza, il fuoco dell’ego produce grandi distorsioni. L’innocenza è al di là della mente. Namasté.
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 25/03/08 alle 19:20 via WEB
Certo, l'innocenza precede le manifestazioni della mente; così come la consapevolezza impersonale le trascende. Dimorare nell'una o nell'altra di questa dimensioni, come ben tu dici, ti fa essere in una condizione che è al di là della mente. Grazie, Salvatore, del tuo limpido e saggio commento: Namastè! :-)
(Rispondi)
stellaserenity
stellaserenity il 25/03/08 alle 18:48 via WEB
Anch'io la vedo così. Tutto ciò che crediamo di dover raggiungere è già lì per noi. Mi è piaciuto molto questo tuo post chiaro, diretto ed esaustivo! Un abbraccio amico Praj!
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 25/03/08 alle 19:26 via WEB
Cercare fuori di noi ciò che è sempre lì, non fa che farci rincorrere un orizzonte mai afferrabile. Così è il cercare l'essenza attraverso l'ego: una impresa impossibile. Grazie dell'apprezzamento per il post. Si cerca, per quanto ci è possibile, di essere sempre più semplici e chiari. Pian piano s'impara. Ricambio di cuore l'abbraccio, amica Stella! :-)
(Rispondi)
morbida1dgl
morbida1dgl il 25/03/08 alle 20:02 via WEB
Quindi la vera rinuncia è accettare ciò che E'... NULLA. Lasciar fluire quello che emerge dal profondo senza fare altro..la libertà che viene e va dal e nel nulla. Namastè!
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 26/03/08 alle 09:00 via WEB
Per me, è proprio così. Accettare il ciò che è però non significa starsene con le mani in mano, restare passivi, non fare niente... ma essere quel che si è, naturalmente, e quindi lasciare che anche gli altri lo siano, per come possono e vogliono. In questo spirito, anche se potrebbe sembrare di non influire sul corso delle cose, il fluire della vita diventa più semplice e spontaneo, comprensivo, per non dire compassionevole. Non si vuole più altro dal cio che è, quindi si è già e sempre consapevolmente nel reale. E in questa consapevolezza accettante ci si trova nelle migliore condizioni, per quel che ci compete e si sente, di trasformare e di co-creare il mondo dentro e fuori noi, in ogni momento. Grazie, amica. Un sorriso e Namastè! :-)
(Rispondi)
sofiastrea
sofiastrea il 26/03/08 alle 09:12 via WEB
_/\_ namastè
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 26/03/08 alle 09:13 via WEB
... _/|\_ Namastè! ;-)
(Rispondi)
ladyhawk6
ladyhawk6 il 26/03/08 alle 17:12 via WEB
Un pò come tornare bambini :) avere quella visione innocente, pura, senza contaminazioni di alcun genere.. una visione istintiva, naturale, spontanea.. amorevole e compassionevole.. Un caro saluto.. Stefy
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 26/03/08 alle 18:36 via WEB
Sì, avere un cuore vergine e giocoso come quello dei bambini e la Consapevolezza di un saggio distaccato... essendo nel mondo ma non del mondo. Sembra una cosa paradossale, ma lo lo è come lo è anche la vita stessa, vissuta non schiavi della mente egoica. Un caro saluto sorridente, Stefy! :-)
(Rispondi)
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