Creato da Praj il 30/11/2005
Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

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Corpo e spirito... uniti per la pelle

Post n°426 pubblicato il 31 Marzo 2008 da Praj
 

Chi porta avanti metodi o pratiche che implicano la mortificazione corporale per ottenere chissà quali stati di coscienza alterati o comportamenti che implicano la completa indulgenza agli stimoli dello stesso, per provare fittizi piaceri sensoriali, anche se è libero di farlo, per me usa il corpo in maniera impropria. Tali logiche estremistiche prospettano una dicotomia irriducibile fra corpo e spirito. Opposizione che in realtà, o meglio secondo me, non esiste. Anzi, è un sostanziale abbaglio della mente condizionata, repressa.
Il Divino - il Tutto - ci ha fornito o donato un corpo affinché lo usassimo al meglio per celebrare l'esistenza, più che per la mera sopravvivenza, o la forsennata ricerca del piacere fine a se stesso. Ce lo ha dato per creare bellezza e amore, innanzitutto. Il fatto poi accada che l'ego identificato con il corpo ne faccia un uso completamente distorto, perdendosi nel piacere degradato o nella sua mortificazione perversa, non vuol dire che questo sia imputabile alle pulsioni dell'organismo. Il corpo in sè è sostanzialmente neutrale. E' solo la mancanza di consapevolezza che ce lo fa credere un nemico o una cosa finalizzata solo alla ricerca del piacere. E’ l’oblio di noi stessi che ce lo pensare e usare come un oggetto estraneo allo spirito, piuttosto che uno strumento operativo dello stesso. Ancora una volta invece è la via di mezzo della comprensione consapevole che può creare le condizioni per l’equilibrio, per l’uso positivo e creativo del corpo in armoniosa sintonia con lo spirito.
Inoltre, andrebbe ricordato che il corpo è la dimensione manifesta dello spirito e lo spirito è quella immanifesta del corpo. E che quando c’è la vita nel corpo in realtà sono un tutt’uno.

 
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Commenti al Post:
gryllo73
gryllo73 il 31/03/08 alle 11:25 via WEB
ciao praj anche la chiesa cattolica ha rivisto e condannato l'uso di tali pratiche dovendo risorgere anima e corpo penso che tutto porti a Dio o l'uno solo usando mezzi diversi pero' mortificare la carne un vero abbominio
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Praj
Praj il 31/03/08 alle 12:03 via WEB
Ciao, Gryllo... non mi riferivo a nessuna tradizione o gruppo religioso in particolare, ma a chiuque usi quelle metodologie pseudo ascetiche credendo che siano funzionali, utili, a qualche forma di ascensione, elevazione... scopo spirituale. Gli estremi dell'abuso del e sul corpo, sia in un senso mortificatorio che nell'altro dissolutorio, portano necessariamente a delle aberrazioni che nulla hanno a che fare con la dignità e il valore essenziale dell'esperienza umana che, attraverso l'incarnazione, cerca ti trovare la sua natura essenziale. Un caro saluto. :-)
(Rispondi)
jerah
jerah il 31/03/08 alle 12:15 via WEB
Approvo completamente il tuo bel post. Che la Tua Luce sempre possa brillare!:)
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 31/03/08 alle 12:20 via WEB
Mi fa sempre piacere condividere... essere in sintonia. Che anche per Te la Luce ti accompagni sempre sul cammino. Grazie... con un sorriso :-)
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NowHere7
NowHere7 il 31/03/08 alle 12:35 via WEB
Ciao Praj! In fin dei conti, sono soltanto i concetti che abbiamo sovrapposto alla vita che ci fanno credere di avere un corpo "materiale" staccato dallo "spirito" (anche questo solo un concetto)...
Da questa impropria separazione sono derivati tutti gli errori che la mente umana ha generato nei secoli...
Io credo che l'umanità è vittima non di se stessa, ma di una sola entità impersonale, che è incarnata in ogni uomo: la mente...
E' la mente che schematizza, che fa differenze, che genera paure e impulsa alla fuga, alla distruzione, alla creazione di dogmi, ecc...
E' la mente che cerca i piaceri o si impone dolori in vista di qualche impreciso "raggiungimento" posto sempre nel futuro... E' la mente che ha inventato e percepisce la causa-effetto, con il karma e tutte le paure che lo riguardano...
E' la mente che compie la "ricerca" spirituale... fin quando quest'ultima si arresta, e cioè quando la mente stessa comprende il proprio moto... e si arresta...
Allora tutti i concetti scompaiono e resta soltanto lo stato naturale (che aspettava da sempre sullo sfondo), la non-conoscenza: mentre prima "sapevamo" un sacco di cose (illazioni sognate, suggeriteci dalla mente), ADESSO siamo aperti allo Sconosciuto, all'Ignoto Assoluto, senza inizio né fine, senza più "spirito" né "materia", che sono soltanto dei vaghi sogni di una mente confusa... Namasté!!! :-D
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 31/03/08 alle 13:24 via WEB
Non posso che ringraziarti, caro Stefano, per la magnifica collaborazione che arricchisce i miei post. Non c'è bisogno di dirti che li condivido pienamente. Stai diventando un vero e proprio co-autore... ah ah ah! Grazie ancora, amico! Un abbraccio di cuore e Namastè!!! ;-)
(Rispondi)
 
 
NowHere7
NowHere7 il 31/03/08 alle 16:31 via WEB
Ahahahah!!! Non esageriamo... co-autore è troppo! E' soltanto che adoro passare di qua, perché ci vedo rispecchiata la mia essenza... Abbraccio di cuore ricambiato!!! Namasté!!!
(Rispondi)
 
 
 
Praj
Praj il 31/03/08 alle 18:44 via WEB
La stima è ricambiata, così come il rispecchiamento. Buona serata, grazie e Namastè! :-D
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sofiastrea
sofiastrea il 31/03/08 alle 13:52 via WEB
questo post mi porta a fare la stessa osservazione che ho fatto in un altro, ossia vedo le due sponde: corpo e spirito quindi diventare ponte e trascendere, in realtà sono tutt'uno, ma bisogna alzarsi per comprenderlo e qui stop
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 31/03/08 alle 14:18 via WEB
La consapevolezza è appunto quel ponte. Senza quella c'è un senso di separazione illusorio. Con essa invece c'è l'unione e la stessa trascendenza della concettualità che vorrebbe considerare divise queste dimensioni, per me assolutamente conciliabili. Ciao! :-)
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bil37
bil37 il 31/03/08 alle 18:22 via WEB
Ciao Praj, bel post, complimenti. Mi è piaciuta in particolare una frase, che secondo me sintetizza bene lo spirito del tuo articolo: "Il corpo è la dimensione manifesta dello spirito e lo spirito è quella immanifesta del corpo". In effetti noi occidentali siamo sempre stati abituati, per cultura e tradizione, a creare un dualismo gnoseologico fra Mondo della Materia e Mondo dello Spirito. Anche le religioni hanno spesso evidenziato questa frattura fra corpo e anima. Bisognava vincere il demonio, incarnato dalle passioni carnali, a favore dell'ascetismo, dell'astrazione. Ora, in effetti, tu poni giustamente l'attenzione sul fatto che le due parti sono interfacce di una stessa unità. Buona serata, Paolo :)
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Praj
Praj il 31/03/08 alle 18:41 via WEB
Grazie, Paolo... hai colto nel segno. Volevo proprio sottolineare quel punto che tua hai ben colto. Infatti, le religioni, in generale, hanno quasi sempre imposto dottrinalmente questa dicotomia, contrapposizione, fra corpo e spirito che, ormai, alla luce della nuova scienza e nuova spiritualià emergenti, non più ragione d'essere. Una nuova Consapevolezza si sta facendo strada, anche se sarà un processo lungo, per condurre l'uomo ad una comprensione meno divisa di sè. Buona serata anche a Te. :-)
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andy571
andy571 il 01/04/08 alle 09:18 via WEB
Bel Post, che condivido appieno, e belle anche le riflessioni di NH. In effetti ciò che dici sulla mente, NH, è tutto vero: anche qui comunque è bene non creare un'ulteriore separazione (questa mania di separare, anche per quanto mi riguarda, esce dalla porta e risbuca sempre dalla finestra;-)). La ns.mente è parte del tutto. Lo stato naturale di cui parli è quello che appartiene di diritto anche gli animali, ma quel qualcosa in più che ha l'Uomo è fatto non solo di consapevolezza (ma cos'è poi esattamente?) ma anche di mente, gloria e croce del genere umano. Forse senza mente non ci sarebbe neanche il perdersi, la ricerca e il ritorno a casa, che solo allora acquista spessore, illuminato dalla consapevolezza e e dalla coscienza del sè (quello vero). Uno stato di innocenza inconsapevole è fine a sè stesso. L'uomo invece, per tornare all'argomento di partenza, è un (e per quel che ne sappiamo anche IL)ponte tra il materiale è lo spirituale. In questo sta il suo incommensurabile, potenziale, valore. Un abbraccio a tutti e due :-)
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 01/04/08 alle 10:39 via WEB
Sottoscrivo. Mi piace l ametafora che hai usato per definire l'uomo: un ponte tra la dimensione materiale e quella spirituale. La consapevolezza di questo suo incommensurabile potenziale è, come ben dici tu, il suo valore e la sua gloria. Sta a noi onorare questa potenzialità, esprimerla al meglio in tutte le direzioni, manifestarla in tutta la sua creatività e generosità. Ricambio di cuore l'abbraccio, caro Andy. Namastè! :-)
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salvatore.ravas
salvatore.ravas il 01/04/08 alle 11:26 via WEB
Condivido tutto quello che hai detto nel tuo magnifico post. Complimenti! Un abbraccio. Namasté.
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 01/04/08 alle 11:58 via WEB
Mi fa molto piacere. Grazie, Salvatore. Ricambio l'abbraccio. Namastè! :-)
(Rispondi)
nomore.norless
nomore.norless il 01/04/08 alle 23:05 via WEB
proprio oggi leggevo alcuni passi di Pico della Mirandola, che ugualmente asseriva la complementarietà di spirito e corpo, prerogativa che rende l'uomo al vertice degli altri esseri (anche se su questo si può discutere) e gli impone la scelta se elevarsi verso la perfezione o scendere verso l'abiezione. Ciao, buona serata :)
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Praj
Praj il 02/04/08 alle 08:57 via WEB
Può essere al vertice solo se lo dimostra, con l'espressione della consapevolezza, dell'amore, della creatività... Altrimenti, dati i talenti che gli sono stati dati, si può dire che non ne fa un buon uso. E, secondo me, non e fa un buon uso perchè non ha, in generale, integrato bene la dimensione spirituale con quella materiale. Buona giornata! Ciao! :-)
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