Creato da Praj il 30/11/2005
Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

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« Non vendetta ma risarcimento Lasciare maturare il non... »

La spirito non andrebbe commercializzato 

Post n°432 pubblicato il 09 Aprile 2008 da Praj
 

Guardandomi attorno non posso non osservare un crescente mercato che vende merce spacciata per cose attinenti allo spirito.
Per me, più che servizi spirituali, sono servizi para religiosi, pratiche strumentali alla consolazione, esercizi rivolti al ripristino psicosomatico, al rilassamento mentale, corsi di guarigione, terapie vibrazionali che si rifanno ai gruppi di crescita, oggettistica varia... in sostanza, prodotti ben diversi da ciò che s'intende per reale spiritualità.
A quel livello di religiosità pseudo materialistica mi sembra lecito, oltre che convenzionale, che gadgets e servizi vengano pagati, al pari di qualsiasi altro servizio profano.
Quello che però voglio far notare è che la spiritualità, quando è vera e profonda, ha un’altra natura: è sempre dono. Sia quando viene offerta sia quando è ricevuta. Perciò, per me, e non per moralismo, il quale vede nel denaro lo sterco del demonio, la spiritualità non dovrebbe essere monetizzata. Non dovrebbe dunque essere resa merce di scambio, commercio, mezzo di guadagno e arricchimento. Il limite massimo sta nel richiedere, casomai, la copertura e pagamento delle spese necessarie affinché lo scambio o il servizio gratuito possa essere fatto. E’ un fatto di riconoscenza interiore, di onestà essenziale: lo spirito che è stato infuso gratuitamente deve essere ri condiviso senza condizioni. Altrimenti diventa merce, seppur definita o creduta spirituale. Certamente questo genere di materiale e servizio si può vendere e acquistare, ma è un’altra cosa.
Non sarà molto probabilmente veicolo della grazia, la quale tocca sempre generosamente chi piuttosto non aspira al profitto personale e dona disinteressatamente.
Che poi siano istituzioni già affermate o altre piccoli gruppi settari, conventicole varie, a vendere e offrire i loro prodotti, cosiddetti spirituali, la faccenda non cambia: sempre mercato è, in qualsiasi forma venga fatto e rappresentato.

 
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Commenti al Post:
atisha0
atisha0 il 09/04/08 alle 20:57 via WEB
la spiritualità è sempre un dono... sì...un atto di riconoscenza da offrire, non un'offerta di un'esperienza da monetizzare.. ma appunto da condividere tra quelle persone che vogliono esplorare la propria spiritualità in modo autentico! le gerarchie religiose e dogmatiche e le tecniche per un ripristino "psicosomatico" sono altra cosa.. come i semplici riti di partecipazione che aiutano le persone ad aprire qualche canale emotivo ed a creare legami forti ed emotivi alle relative comunità... Sia fatta la Sua volontà, sempre la stessa è.. ;) namastè caro amico..
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 10/04/08 alle 09:50 via WEB
Certo. Se non è dono è merce. La merce è per sua stessa natura monetizzabile, scambiabile sul piano materiale. Lo spirito no. E' ricevuto e ispirato dalla Grazia e lo si dovrebbe restituire e condividere senza pretendere qualcosa in cambio. Che poi accada anche quello che stiamo chiamando mercato spirituale vuol dire che, a qualche livello, ha un suo senso. Comunque è sempre una espressione del Sua Volontà, sono d'accordo. Segnalavo, mettevo in rilievo, elementi per chiarire, secondo me, alcuni aspetti che molto spesso vengono creduti spirituali, quando invece non sono altro che riflessi esteriori di questa dimensione. Un caro saluto, cara Ati. Namastè! ;-)
(Rispondi)
morbida1dgl
morbida1dgl il 09/04/08 alle 21:32 via WEB
Se c'è un "crescente" mercato, c'è una crescente richiesta, e se c'è una crescente richiesta, c'è un crescente malessere...Il crescente mercato è in rapporto al crescente malessere, da qui un crescente guadagno.. E' questa spiritualita'? Namastè!
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 10/04/08 alle 09:28 via WEB
Che ci sia un crescente bisogno di spiritualità, dato il crecente malessere interiore, causato da un tipo di vita che si basa sostanzilamente su dimensioni effimere e frustranti, è vero. Lo sfruttare questa esigenza in senso commerciale è però una risposta fuorviante, non idonea al ritrovare ciò che rasserena l'animo e colma il vuoto interno. Farne poi l'occasione di guadagno distorce ancor di più quest'anelito che meriterebbe ben altre indicazioni. La spiritualità ha canali di trasmissione più sottili che il mero trafficare e mercanteggiare intorno ai suoi aspetti formali e folkloristici. Namastè! :-)
(Rispondi)
 
 
morbida1dgl
morbida1dgl il 10/04/08 alle 09:46 via WEB
Questo è fuori di dubbio,se si è alla ricerca,l'espediente dell'effimero condurrà su nuovi ed altri sentieri, se le "vedute" sono ancora illusioni, tutto andrà bene per accarezzare l'ego, compreso quello di chi vende..Buona giornata!
(Rispondi)
 
 
 
Praj
Praj il 10/04/08 alle 09:59 via WEB
Concordo pienamente. Se l'offerta è animata e ispirata dall'ego, dai suoi bisogni ed interessi, tutto ciò che sarà offerto sarà contaminato da questa egoicità. Quindi illusorio: tutt'altro che spirituale. Se il canale è pulito trasmette ciò da cui ispirato gratuitamente. Altrimenti si ha il sano sospetto che le motivazioni non siano tanto disinteressate. Organizzare poi questo prodotto con la scusa che ciò permette di diffondere meglio e a molte più persone ciò che si vuol dire e dare è sempre a rischio di strumentalizzazione per fini che vanno non sempre nella pura direzione spirituale. Molte volte è per mero guadagno personale o di gruppo. Namastè! :-)
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sofiastrea
sofiastrea il 10/04/08 alle 09:00 via WEB
mi chiedevo, leggendoti, quale è la causa di un certo fastidio interiore quando avvengono questi fatti...credo sia dal cuore, il nostro altare interiore, non permetteremo mai a nessuno di riempirlo di cianfrusaglie nè acquistate nè regalate, parte da qui credo. Poi c'è chi acquista questi oggetti come amuleti, portafortuna e lì è altra cosa....:-))
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Praj
Praj il 10/04/08 alle 09:36 via WEB
Sì,lo credo anch'io. E' come riscontrare una sorta d'inquinamento. Da un lato dispiace perchè si vedono manipolate aspirazioni genuine, ma dall'altro si sa anche che questo distrarsi dall'essenziale fa parte in processo di maturazione. Si passa spesso per queste vie ingombre di ammenicoli esteriori, di pratiche rituali, di tecniche strumentali... per poi rimanerne delusi. Se non ci si ferma di fronte a questo filtro... si va va verso la ricerca più profonda e allora lì si scopre qualcosa di più connesso e vicino alla sorgente del nostro Essere. Buona giornata. :-))
(Rispondi)
 
 
sofiastrea
sofiastrea il 10/04/08 alle 13:15 via WEB
credo che dovremmo essere più liberi anche dal mugugno interiore, in fondo i funghi crescono anche sul tronco degli alberi e lo rendono anche grazioso, ma nè crediamo siano albero, nè buoni da mangiare...è normale in una società di apparenze, vedere luoghi spirituali trasformati in luoghi commerciali, sta a noi non confondere con la spiritualità la candela profumata o il bastoncino profumato o altro ancora Buona giornata anche a te :-)
(Rispondi)
 
 
 
Praj
Praj il 10/04/08 alle 13:49 via WEB
Certo. Sono d'accordo: nessun mugugno, fastidio... soltanto constatazioni oggettive. Sono osservazioni fatte senza intento colpevolizzante. Ci mancherebbe. Tutto per me va incluso, in accettazione. Ciao! ;-)
(Rispondi)
angela.luce33
angela.luce33 il 10/04/08 alle 12:09 via WEB
Tutto ha un suo tempo ed un suo modo. L'inizio di un cammino, è naturale che avvenga attraverso ciò che più c'è di esteriore... è il solo linguaggio che l'individuo riesce a riconoscere in quel determinato momento. Come è naturale che ci sia un percorso di evoluzione che porta, in prima battuta, al rifiuto di questo mondo inteso come mercificazione della spiritualità per poi arrivare a comprendere che anche quel ninnolo, quella stecca d'incenso così ben confezionata, quel corso così superficiale, hanno avuto il loro senso di esistere.
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 10/04/08 alle 12:29 via WEB
In quel senso, ciò affermi ha una ragion d'essere probabilmente che va accettata come parte di un processo, di un inizio percorso, di una legittima curiosità... Anzi, lo ha. Forse è propedeutico a qualcosa che va oltre, come ho già sottolineato. L'importante è esserne consapevoli e non prendere lucciole per lanterne. Detto questo, non ho niente in contrario anche a questo mercato. Namastè! :-)
(Rispondi)
 
 
angela.luce33
angela.luce33 il 10/04/08 alle 18:09 via WEB
Il punto è che chi cade in quel circuito non ne è consapevole... lo diventerà se e quando sarà pronto a vedere con occhi diversi, che sono i suoi e non più quelli dei condizionamenti. Ma, ripeto, tutto ha un suo tempo. Per quanto riguarda la mercificazione, beh... non è certo da quel contesto che arrivano le perle.
(Rispondi)
 
 
 
Praj
Praj il 10/04/08 alle 18:23 via WEB
Sono anche stavolta d'accordo con quanto dici. Ancor di più sul punto che, difficilmente, in tali contesti si possano trovare perle di una certa qualità. Ciao e grazie per l'appunto. :-)
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gryllo73
gryllo73 il 11/04/08 alle 10:58 via WEB
come assoggetare l'anima alla materia per natura immateriale e' tradire gli ideali prima di tutto se stessi
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 11/04/08 alle 11:28 via WEB
E' negare proprio l'intrinseca e incontaminata essenza dello spirito, rivestendolo di superflui orpelli e mercificare ciò che si dovrebbe invece scambiare con un cuore riconoscente, non egoico, consapevole d'avere ricevuto dall'esistenza, gratuitamente. Namastè! :-)
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stellaserenity
stellaserenity il 13/04/08 alle 21:32 via WEB
Sono d'accordo anch'io e mi sembra un discorso così ovvio che sinceramente non riesco a capire come non possa essere considerato ovvio da tutti, anzi a volte si vedono persone che se non pagano non sono soddisfatte e credono che ciò che non si paga sia senza valore. La mentalità basata sul denaro a cui ci siamo abituati fa acqua da molte parti e prima o poi ci si accorge di tutto e si procede verso quel "risveglio interiore"! :-)
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 13/04/08 alle 22:17 via WEB
Sembrerebbe ovvio, ma non lo è, evidentemente. Noi proiettiamo su tutto la mentalità mercantile che ci viene conculcata dalla società, dalla cultura economicista e materialista dominante. Ed ecco allora che anche dello spirito si è tentati di farne merce. Operazione che chiaramente non può essere fatta perchè la natura dello spirito non lo consente. E' possibile riuscire a farlo solo con il suo riflesso, la sua ombra, la sua imitazione. Un caro saluto e grazie... Ciao! :-)
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