Creato da Praj il 30/11/2005
Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

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Lasciare maturare il non attaccamento

Post n°433 pubblicato il 11 Aprile 2008 da Praj
 

Spesso, in molti di noi, nasce la voglia di non essere più attaccati a cose, situazioni, stati d'animo... perché capiamo che in ciò sta la causa della nostra sofferenza, dolore, disagio. Quindi si cerca una via per arrivare al non attaccamento, per imparare ad arrivare alla liberazione dagli attaccamenti. Però se anche il non attaccamento poi diventa una ideologia, un nuovo attaccamento, siamo punto e daccapo. L'ottenimento del non attaccamento, secondo me, non è mai un atto di volontà: perchè questi elimina un attaccamento, sempre creato dal senso dell’ego, ma ne crea subito un altro, ancor più nascosto e sottile. Crea, come minimo, l'aspettativa di vedere i risultati del nuovo stato, di cui ci si vanta, al quale poi orgogliosamente e nuovamente ci si aggrappa. E dal quale, quindi, rinascerà ancora sofferenza. Solo la grazia che sorge dall'abbandono a quello che siamo, compresi i nostri limiti, attaccamenti, debolezze, può gradualmente distaccarci dagli oggetti dell'attaccamento. Ciò ci rende profondamente umani e meno egoisti, orientati da un bisogno di essere speciali. Che fare dunque per andare oltre gli attaccamenti, se proprio lo vogliamo, ma senza ritornare nella trappola del circolo vizioso? Niente, oltre che osservare compassionevolmente i nostri attaccamenti e lasciare che si stacchino da soli quando sono giunti a maturazione, quando hanno svolto tutta la loro funzione pedagogica. Quando non hanno più senso d'esistere, hanno fatto il loro corso, siamo noi, per primi, ad abbandonarli. Nel caso invece vogliamo ingaggiare una lotta con loro, buttandoli fuori della porta a forza, rischiamo di vederli molto facilmente rientrare sotto altra forma dalla finestra. Perché ancora ci appartengono, non sono stati riconosciuti per quello che sono e perchè ci sono. Perciò, non è con la lotta ma con la comprensione e compassione che ci liberiamo da essi. Pazientemente, rilassati. Come fa la natura con i tempi necessari per portare ogni seme diverso alla sua fioritura.

 
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Commenti al Post:
salvatore.ravas
salvatore.ravas il 11/04/08 alle 13:06 via WEB
Ciao Praj, condivido le tue riflessioni e credo che l’attaccamento è il peggiore di tutti i mali in quanto spesso non siamo consapevoli della sua esistenza. E’ la causa di tante sofferenze. Noi lottiamo per ottenere un oggetto o una persona e ciò sono cause di sofferenza. Poi, non appena lo abbiamo ottenuto, iniziamo a preoccuparci per paura di perderlo. Solo osservando “ciò che si è”, individuando i nostri attaccamenti, VEDENDONE le cause, il suo estendersi e le conseguenze che portano, allora proprio da questa COMPRENSIONE può nasce il non attaccamento. Un caro saluto. Namasté! :-)
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Praj
Praj il 11/04/08 alle 13:48 via WEB
Sì, da quella Comprensione nasce un giusto e fluido approccio verso la liberazione dagli attaccamenti. Non più una lotta ma un amichevole accompagnamento della nostra umanità, ora accettata, verso uno sbocciare naturale. Un caro saluto anche a Te. Namastè! :-)
(Rispondi)
sofiastrea
sofiastrea il 11/04/08 alle 13:14 via WEB
Liberarsi della camiciola , pelle sottilissima a protezione del piccolo corpo venuto alla luce non è un impegno mentale, si asciuga e stacca da sola, così quel tipo di attaccamento, mentre l'attaccamento ancora mentale si ostina a lottare per essere liberato, facendo così abrasioni che a loro volta dovranno essere liberate...un circolo vizioso e...doloroso :-))
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Praj
Praj il 11/04/08 alle 13:56 via WEB
E' inutile, quanto doloroso, forzare le nostre inclinazioni, condizionamenti... Essi devono esprimersi fino al loro esaurimento karmico prima di essere naturalmente superate, trascese. Così, come la bella farfalla non può che essere bruco e strisciare sulla terra prima di gloriosamente volare, quando viene il momento adatto. Un abbraccio :-))
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sofiastrea
sofiastrea il 11/04/08 alle 15:10 via WEB
naturale che sia così perfettamente in armonia ricambio l'abbraccio :-))
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Praj
Praj il 11/04/08 alle 15:43 via WEB
... :-))
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bil37
bil37 il 11/04/08 alle 15:07 via WEB
Ciao Praj, bel post e belle parole indubbiamente. Non c'è dubbio che la lotta per diventare meno egoici non la si può condurre sul terreno della rinuncia e delle repressioni istintuali, ma va fondata su una diversa consapevolezza del Sé. Personalmente credo che la vera strada per avvicinarsi alla spiritualità sia la saggezza. E la saggezza consiste nell'equilibrio, ovvero nella capacità di attraversare gioie e dolori della vita col giusto distacco emotivo. Saggezza significa anche tradurre ogni esperienza in conoscenza, in modo da sciogliere ogni volta i nodi esistenziali in modo fluido ed armonioso. Buona giornata e un saluto:) Paolo
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Praj
Praj il 11/04/08 alle 15:54 via WEB
Le tue sono parole molto sensate; non posso che accoglierle, sentendole risuonare come sagge dentro di me. Così, anche in questo caso, parafrasando una parte del tuo bel commento, mi piace ricordare un mio aforisma: "il senso della vita non sta in ciò che ci accade, ma in ciò che impariamo da quanto ci è accaduto." Un caro saluto e buona giornata anche a Te, Paolo. :-)
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morbida1dgl
morbida1dgl il 11/04/08 alle 20:47 via WEB
"L'impermanenza" spiega bene l'illusione dell'attaccamento, ma l'istinto materno non riesce a sentire ragioni..Namastè!
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Praj
Praj il 11/04/08 alle 22:08 via WEB
Certo, l'impermanenza, prima o poi, conduce allo svelamento dell'illusione, dell'attaccamento... Grazie e Namastè! Buon week end! :)
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stellaserenity
stellaserenity il 13/04/08 alle 21:23 via WEB
"come fa la natura con i tempi necessari per portare ogni semi diverso alla sua fioritura" è una chiarissima frase che rivela veramente come vanno le cose non solo all'esterno di noi ma anche nel nostro mondo interiore. Non ci si libera dell'attaccamento solo perché si capisce cosa sia e da dove ci viene, bisogna viverlo e muoversi con serenità perché tutto si muove verso una maggiore consapevolezza, basta seguire l'onda più semplice e leggera che il seme darà da solo il suo frutto! Ciao Praj e buona serata!
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Praj
Praj il 13/04/08 alle 21:50 via WEB
Mi piacciono queste tue condiderazioni. Chiare e lungimiranti. Buona serata anche a Te, Stella. Benritornata! :-)
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francoroc0
francoroc0 il 13/04/08 alle 21:35 via WEB
Un'ottima riflessione sulla quale concordo. Un saluto. Franco.
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Praj
Praj il 13/04/08 alle 21:47 via WEB
Grazie... mi fa piacere. Ricambio il saluto, caro Franco. :-)
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