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Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

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Equivoci riguardo alla meditazione

Post n°475 pubblicato il 21 Settembre 2008 da Praj
 

Pensando sia utile, vorrei evidenziare alcuni equivoci che vengono spesso a galla quando di parla di "meditare".
Quando un individuo, che ha sperimentato stati di meditazione profonda, deve dialogare con uno che non li ha sperimentati, quasi sempre nascono delle incomprensioni. Il meditatore sa che l’altro difficilmente potrà capirlo, se non ha delle esperienze affini.
Molto spesso i “ragionatori” credono che un meditatore viva condizioni mentali alterate, autosuggestioni varie, e rinuncia alla capacità del pensiero critico. In soldoni, che sia una persona debole che cerca consolazioni e compensazioni alle sue mancanze. Si sbagliano.
Un grande, malinteso, poi riguarda la parola ”meditazione”.
Secondo la cultura occidentale la parola meditazione indica una profonda riflessione su un dato argomento, in uno stato di calma; mentre per le varie tradizioni spirituali di matrice orientale non ha questo significato: per loro, in sintesi, vuol dire entrare in uno spazio interno d’ascolto e di osservazione distaccata dei vari processi mentali, emotivi e fisici, ma senza giudizio (questa é la consapevolezza). Cioè cominciare a prendere distanza dalle identificazioni varie. Il che non comporta la rinuncia al pensare, ma piuttosto induce chiarezza e controllo nei meccanismi del pensiero, che saranno sempre meno automatici e reattivi.
Un meditatore può e deve essere interessato al mondo, stare nei fatti, vivere in mezzo alle cose e alle persone, ma sa aggiungere alla sua condizione esistenziale una presenza spontanea e attenta, che lo fa vivere in maniera più equilibrata e vera. Diventando un individuo sempre meglio equilibrato, integrato e aperto non può che migliorare la qualità della sua vita, di chi gli sta attorno e per esteso... al mondo. Per quanto riguarda il vivere, il ragionare, il discutere e avere gli interessi più svariati (dalla politica, allo sport, alla cultura, all’ economia e così via...) egli non ne é al di fuori, ma soltanto sa viverle senza quella identificazione egoica, o con meno, di quella che altri hanno.
Deve però stare molto attento, il rischio c’é, a non identificarsi con la sua nuova condizione di meditatore, di sentirsi un essere speciale, un prediletto spirituale. Altrimenti, non ha capito nulla; e la meditazione era solo una pratica tecnica e formale, che gli altri giustamente riconosceranno come moneta falsa. Chi non ha mai meditato, o ha poca esperienza, non riesce a capacitarsi di che cosa voglia dire staccarsi dalla mente. Non crede che sia possibile. Per lui il pensare coincide con se stesso e crede che i meditatori barino. Gli scettici vanno capiti, anche se a volte risultano un po' pesanti; perché tutti, prima di iniziare il viaggio meditativo, siamo stati degli accaniti fautori del “pensare con la propria testa”. Non veniamo da realtà aliene: soltanto stiamo sperimentando nuove possibilità di espansione del nostro Essere. E sentiamo di essere su una Via, ciascuno la propria, sempre più interessante ed avvincente.

 
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Commenti al Post:
sofiastrea
sofiastrea il 21/09/08 alle 16:14 via WEB
non ho mai meditato volutamente eppure medito, l'ho scoperto a forza di leggere:bisogna meditare!!! a un certo punto ho scoperto che lo facevo, ma non per volontà...credo che la meditazione sia la connessione diretta con la consapevolezza, quando arrivi lì c'è il clic che scatta e sei connesso e mediti...anche sull'azione ci sarebbe da dire...chi medita? o siamo meditazione? :-)
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Praj
Praj il 21/09/08 alle 17:59 via WEB
Sei molto probabilmente una meditatrice naturale. La tecniche meditative invece possono favorire chi non lo è, naturalmente. Quello che conta è la stato meditativo, la stato di consapevolezza spontanea, la fluida presenza, il ricordo di sè, l'apertuta allavisione contemplativa. Ciao! :-)
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papera48
papera48 il 21/09/08 alle 17:24 via WEB
medita anche chi "è" nel suo vivere con tutto se stesso. medita chi riesce a trasmettere amore per la vita con il suo esempio. medita chi non prende mai la parte dell'uno o dell'altro, che ti chiede se ha ragione, ma osserva il loro litigare e attende con pazienza che nasca "l'incontro" e siccome ha fede che ciò avverrà sorride distaccato e sembra un superficiale. Medita chi ha fede nelle energie di ogni essere umano, chi dà amore, stima e coraggio a chi crede di non valere..... Medita chi ama sè stesso in ogni essere che incontra
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Praj
Praj il 21/09/08 alle 18:05 via WEB
Certo, direi che colui che hai descritto esprime i frutti della mediazione autentica. Si potrebbe anche dire che colui che si comporta così è in medit-azione concreta. Un sorriso e grazie per il bel commento. :-)
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graziano2008
graziano2008 il 22/09/08 alle 08:14 via WEB
Il post,caro praj,è favoloso,e le risposte sono straordinarie,era proprio quello che volevo comunicare nel blog di Atisha.
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Praj
Praj il 22/09/08 alle 08:22 via WEB
Grazie, Graziano... eh eh eh! In effetti è la risposta che ho dato proprio là, in merito al tema proposto da Atisha. Un caro saluto e namastè. :-)
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ladyhawk6
ladyhawk6 il 22/09/08 alle 12:16 via WEB
Per alcuni può essere più semplice, per altri più complesso arrivare alla consapevolezza... E' la paura che rende scettici.. Serena giornata.. un sorriso..
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Praj
Praj il 22/09/08 alle 12:46 via WEB
Hai detto bene: è appunto la paura dettata dalla mente che poi complica e la fiducia del cuore che invece semplifica. Ad ognuno il suo viaggio che avrà luci ed ombre in base alla disposizione d'anino e l'energia dell'intento. Serena giornata anche a Te, Stefy. Ricambio il sorriso .-)
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stellaserenity
stellaserenity il 23/09/08 alle 12:15 via WEB
Sì, la comprensione del prossimo è sicuramente una tappa da vivere prima o poi. Mi è piaciuto molto ciò che hai scritto perché hai fatto un'analisi chiara su un discorso che a volte resta vago e limitato al semplice "credere" o non "credere" in qualcuno. Finché non si vive in prima persona non si può comprendere il distacco dalla mente, anche perché è una cosa che va vissuta e non capita. Non si vive di solo "capire". Credo comunque che parlare di meditazione anche con i più scettici sia positivo, può accendere qualche luce sicuramente esistente in tutti noi. Un abbraccio caro Praj. ;-)
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Praj
Praj il 23/09/08 alle 12:35 via WEB
Grazie, Amica... per le sempre sagge osservazioni che offri. Sono anche d'accordo con te sul fatto che vale sempre la pena di parlare con chiunque, anche con i più scettici, perchè una scintilla di comprensione in merito può sempre scaturire. Ricambio di cuore il caro abbraccio. Ciao! :-)
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DolceA0
DolceA0 il 23/09/08 alle 22:19 via WEB
hai spiegato molto bene
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Praj
Praj il 24/09/08 alle 09:04 via WEB
Sei gentile e ti ringrazio. Mi fa piacere avere questo tipo di riscontro. Un sorriso :-)
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