Creato da Praj il 30/11/2005
Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

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« Avidità dilagantiCamminando sull'orlo de... »

Tagliare alla radice il disagio esistenziale

Post n°483 pubblicato il 08 Ottobre 2008 da Praj
 
Tag: Essenza

Arriva poi il tempo in cui non si vuole dare più energia ad un genere di speculazioni intimistiche, esistenzialiste... riguardanti il disagio psicologico e spirituale che prova una persona in crisi.
Oggi, non m'interessa rispondere continuamente a domande sul senso della vita individuale o ricercare risposte concettuali, filosofiche o religiose sul perché del disagio dell'ego. Lo trovo inutile e dispersivo. Essere in balia della mente discorsiva non porta lontano. Porta, in realtà, sempre più distanti dal centro dell'essere: in pratica, fa solo girare in tondo gli interrogativi, senza mai cogliere il punto fondamentale, la vera domanda, che è: Chi sono io?
Quest è la domanda  di fondo da cui parte l'indagine risolutiva.
La struttura cognitiva e psicologica basata su un senso di essere un ente personale è impostata su una illusione, su una fragile impalcatura fatta di pensieri e sentimenti, destinata inevitabilmente a creare insicurezze, disagio e malessere, variamente espresso.
La filosofia, la psicologia e la sociologia e molte altre discipline umanistiche non fanno altro che tentare di rispondere ai quesiti scaturiti suscitati da questo disagio che cerca disperatamente risposte.
Ma con quali risultati sostanziali, soddisfacenti e duraturi?
Basta guardarci attorno per vederlo.
Io ho preferito invece, ad un certo punto, cercare comprendere a chi apparteneva questo disagio ed andare direttamente alla radice, alle cause di questa entità esistenzialmente persa fra i mille dubbi e fra infiniti perché. Ossessivi interrogativi che oltretutto non portano altro che ad successive domande, in una sequela senza fine.
Cosa ho trovato? Niente che potesse appagare la sfera mentale, ma piuttosto l'essenza della mia natura, la quale ha dissolto il disagio esistenziale, perché mi ha mostrato inequivocabilmente ciò che ero realmente rispetto a che ciò che credevo d'essere. Mi ha posto in un'ottica totalmente diversa riguardo allo sguardo precedente sulla vita, facendomi ritrovare un senso più autentico al percorso vitale umano.
Purtroppo, questa realizzazione non si può trasferirla: bisogna riscoprirla in sé. Al massimo si può indicarla, alludere per metafore ad essa, ma va sperimentata direttamente: così come non si può spiegare cos'è un sapore o l'odore di una cosa, se non lo si è mai gustato o odorato prima.
E' comunque alla portata di tutti, anche se quasi tutti fanno di tutto per non ricercarla e scoprirla.
E, quando la si ricerca, la si va a cercare lontano, quando invece è la cosa più vicina al nostro cuore.

 
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Commenti al Post:
atisha0
atisha0 il 08/10/08 alle 09:35 via WEB
sai che hai "ragione"? :-)))) anche se la ragione è della mente.. e la mente come sai va dissetata, non troppo però, anche se è ingorda di concetti e di domande, ma quel tanto per rimuovere la sete con "lingua felpata" (alla Fantozzi) è necessario... L'intelligenza e la meditazione ad un certo punto dovrebbe far sorgere la domanda essenziale.. "Chi sono in realtà io? chi è questo io che domanda e risponde?"... un utile/inutile bla bla bla che concede di andare oltre lo stesso. Sì è alla portata di tutti.. ma puoi portare un bue assetato al fiume, ma se non sarà lui a bere potrà morire di sete.. namastè Praj.. e buona e serena giornata (qui è grigio.. sob!) :-)
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 08/10/08 alle 09:48 via WEB
Sono d'accordo con quanto dici, cara Atisha. Comunque sento che mi piace portare le persone a bere, vedendole assetate su quel piano. Il resto poi non dipende da me. Un abbraccio sorridente ;-)
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eckhart.noor
eckhart.noor il 08/10/08 alle 09:50 via WEB
Qui invece è l'estate di S. Martino che cade l'11, ah ah ah ah!(Ricordate la parabola?) Intanto ribollono le botti.. Si amico,basta con le elucubrazioni mentali che non portano a nulla. Tutta energia sprecata inutilmente. Lamentarsi,organizzarsi,analizzarsi,aspettarsi.. Buon Sole! :-
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 08/10/08 alle 11:50 via WEB
Se si vuole veramente dare un taglio netto alle menate mentali, bisogna andare alle radici del problema. Altrimenti non si fa altro che sprecare energie in un delirio mentale sempre più deprimente, spossante. E'necessario dunque fare un percorso di maturazione interiore. Ad ognuno il suo. E' solo allora, come dice il saggio Raphael, accade che per chi è maturo bastano poche indicazioni per rimettere le ali e volare verso la Libertà. Buon Sole anche a Te, caro amico. ;-)
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NowHere7
NowHere7 il 08/10/08 alle 10:41 via WEB
Che Pace... Namasté! :)
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Praj
Praj il 08/10/08 alle 11:42 via WEB
Om Shanti, amico. Namastè! ;-)
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graziano2008
graziano2008 il 08/10/08 alle 17:31 via WEB
E gia', purtroppo un taglio netto non è possibile,ma come dire ho cominciato a potare....il piu' saggio dei contributi a se stessi,si potrebbe dare recitando il mantra che tu hai postato..."niente puo' appagare la sfera mentale". Namaste caro Praj
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 08/10/08 alle 18:48 via WEB
Certo, perchè no? La sfera mentale, per sua stessa natura, è incontentabile, non può mai essere appagata, perchè un è un pozzo senza fondo di desideri e una fabbrica di paure. Namastè, caro Graziano. un sorriso :-)
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skarma64
skarma64 il 08/10/08 alle 22:33 via WEB
se uno sa chi è non si tormenta nelle indecisioni e non pensa mille scelte, mille azioni possibili chiedendo agli altri ma secondo te "quale?", magari per poi avere la milleunesima risposta che aggiunge ai suoi dubbi. il campo si restringe. si agisce a livello di anima, si rispetta la propria anima. qualcosa dentro di noi che ragiona pulito e lineare, che ha degli ideali e nn li vende. che rispettata, ci fa viveremeglio. un abbraccio, grazie dell'amicizia.
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Praj
Praj il 09/10/08 alle 09:06 via WEB
Grazie a Te, amica, per il prezioso commento, senz'altro condivisibile. Un sorriso :-)
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sofiastrea
sofiastrea il 09/10/08 alle 13:26 via WEB
non c'è esistenza da salvaguardare, il disagio è una scusa e tanto è più profondo e tanto più è una scusa, mette radici nella mente e la occupa totalmente, ma la nostra esistenza non ha bisogni prima ce ne liberiamo e prima stiamo in pace :-)
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 09/10/08 alle 14:27 via WEB
Sì, sono d'accordo. Hai una lucida visione, non ottenebrata da idealismi e preconcetti. E' la semplice adesione alla realtà senza sovrastruutture concettuali. Ti offri all' abbraccio intenso, pieno di partecipazione con ciò che è, così come accade. ti lasci andare al fluire naturale insieme al fiume dell'esistenza, nella pace dell'abbandono a ciò che sei. Ciao! ;-)
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