L'esperienza dell'ego ci dice che la speranza è l'ultima a morire.
L'osservazione delle cose, fatta con lo stesso ego, ci mostra anche che è anche la prima a nascere. Direi che la speranza nasce proprio con l'ego.
Di fatto, la speranza è un sentimento che accompagna la nostra mente tutta la vita, del quale si crede che non se ne possa fare a meno.
Controcorrente, sostengo che se si riuscisse a fare in modo che la speranza fosse la prima a morire invece che l'ultima, creeremmo le condizioni per non averne mai bisogno: perché sapremmo stare di fronte ad ogni situazione, così come ci accade, in modo naturalmente sereno e gioioso, senza la voglia di volere una realtà diversa da come è.
Liberarsi della speranza corrisponde all'uscire dal sogno e, finalmente, incontrare il vero, faccia a faccia. E quando si è in grado di incontrare il vero, senza più speranze, ogni benedizione ci viene incontro.
Allora il futuro, che è il fantasma del passato, non ci fa più paura.
L'aderire con passione ardente all'attimo presente ci fa capire che la speranza è solo un desiderio nato dalla dimenticanza della nostra autentica identità. La speranza, in fondo, è principalmente l'oblio della nostra Essenza.
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dianavera il 22/10/08 alle 20:56 via WEB
Noi saremo Noi saremo, a dispetto di stolti e di cattivi che certo guarderanno male la nostra gioia, talvolta, fieri e sempre indulgenti, è vero? Andremo allegri e lenti sulla strada modesta che la speranza addita, senza badare affatto che qualcuno ci ignori o ci veda, è vero? Nell'amore isolati come in un bosco nero, i nostri cuori insieme, con quieta tenerezza, saranno due usignoli che cantan nella sera. Quanto al mondo, che sia con noi dolce o irascibile, non ha molta importanza. Se vuole, esso può bene accarezzarci o prenderci di mira a suo bersaglio. Uniti dal più forte, dal più caro legame, e inoltre ricoperti di una dura corazza, sorrideremo a tutti senza paura alcuna. Noi ci preoccuperemo di quello che il destino per noi ha stabilito, cammineremo insieme la mano nella mano, con l'anima infantile di quelli che si amano in modo puro, vero? Paul Verlain (per molti complimenti per il tuo blog!)
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Praj il 23/10/08 alle 09:04 via WEB
No, non è cinismo. Il disincanto mentale è ovvio che ci sia. C'è tuttavia lo stupore, l'incanto consapevole della coscienza, di fronte alla meraviglia del sempre nuovo attimo fuggente.
I progetti non vengono meno, perchè l'entusiasmo creativo dovrebbe essere legato più a ciò che si sta facendo che alla speranze del risultato futuro, che comunque si otterrà molto più facilmente, lavorando bene nell'adesso. In sostanza, l'enfasi è messa a fuoco sul presente più che sulla fantasticheria nei confronti del futuro. La creatività, se è vera, è di per sè appagante. indipendentemente dalle aspettative dell'ego, della mente ansiosa. Paradossalmente, senza essere sostenuti dalle speranze ed aspettative, si riesce pure ad essere più efficaci nel realizzare i progetti intrapresi. Non c'è nessun pericolo di apatia perchè tutta l'energia che abbiamo in noi ha la possibilità di dispiegarsi al meglio, naturalmente. In questo spirito e con questa energia liberata dalla smania ed attaccamento allo scopo le cose si relaizzano quasi spontaneamente, senza sforzo.
I profeti? Questo è un altro argomento che non ha molta attinenza, a mio avviso, con il tagliare le radici mentali della speranza per vivere più sereni. Se ne potrà, casomai, parlare in un altra occasione. Buona giornata sorridente :-)
(Rispondi)
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il 09/07/2023 alle 12:42
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