Creato da Praj il 30/11/2005
Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

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La Fede senza tutori  

Post n°494 pubblicato il 28 Ottobre 2008 da Praj
 

Il Divino che scaturisce dalla nostra interiorità va cercato e ritrovato ... non può esserci impartito o elargito dall'esterno ... è gia in noi ... attende soltanto che lo si riscopra.
Tuttavia, se poi siffatto straordinario e stupefacente anelito ultraterreno non si manifesta come amore per la vita, compassione per noi stessi e per gli altri, consapevolezza della bellezza e armonia del tutto, gratitudine ... non è possibile sostenere o credere che sia stato ritrovato sul serio.
Spesso, ciò in cui crediamo, é soltanto una sua parvenza, un simulacro del Vero.
A furia di ripeterne il nome, immaginarlo, evocarlo, è molto semplice che ci si s'illuda d'averlo rinvenuto o persino conseguito.
Al contrario, può trattarsi di una semplice e banale proiezione, la rappresentazione immaginifica del film della storia che il tempo ci ha già concesso di vivere innumerevoli volte.
Questa é la differenza imprescindibile fra il credere e l'avere fede. Chi ha fede ha trovato ... il Divino in sé stesso. Chi "crede" soltanto, oltre a non averlo ancora nemmeno rintracciato, si è arenato nel dominio psichico.
Ed è per questo che gli uomini di Fede tendono e vogliono incontrarsi, condividere reciprocamente la propria gioia ... mentre i cosiddetti "credenti", sovente ipocritamente timorati, lottano, combattono sino allo stremo, per affermare e imporre le loro presunte "verità"; circostanza ritenuta affatto saggia per chi, invece, ha esperito il senso dell'Unità interiore ed esteriore.
La Fede è Una, le "credenze" sono tante. Esse vanno tutte rispettate, sicuramente: sono vie, ma non sono la propria dimora, il tempio.
Lo so, forse non sono esattamente in linea con lo sviluppo ed il tenore delle discussioni religiose sulla pseudo-spiritualità contemporanea, ma il mio senso di appartenenza è onnicomprensivo.
Rispetto tutti i credi, e non mi permetto di provocare nessuno in merito alle proprie convinzioni religiose, qualunque esse siano, anche se mi piacerebbe rilevare che siffatto intendimento fosse, per lo meno, vicendevole. E che i credenti delle varie confessioni si dimostrassero sempre davvero tolleranti e non solo nel momento in cui intravedono il tragico risultato che le idee fondamentaliste comportano, di converso e riflesso, negli altri. E' davvero triste credersi brava gente e ravvisarsi repentinamente rispecchiati, seppure in minima parte, nei fratelli seguaci di altre ideologie alternative.
Ciò nondimeno, riguardo le "mie convinzioni spirituali", invece, sono completamente in accettazione di qualsiasi irrisione, satira, sberleffo.
Mi sento completamente immune da questa problematica.
Il senso del Divino che è in me suscita tutt'altre sensazioni ... che lotta, divisione e competizione.

 
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Commenti al Post:
zen_boy
zen_boy il 28/10/08 alle 09:58 via WEB
Condivido completamente, sono con te e contro "nessuno". Buona giornata. zen
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 28/10/08 alle 11:50 via WEB
Grazie, amico... Mi fa piacere la condivisione su questi punti importanti. Buona giornata Zen anche a Te. :-)
(Rispondi)
stellaserenity
stellaserenity il 28/10/08 alle 10:44 via WEB
Post comunicativo, chiaro e in cui mi ritrovo pienamente anch'io!Non che sia importante ritrovarcisi, ma è bello sapere che c'è qualcuno che condivide ciò che in fondo è chiaro ad ogni nostra coscienza ma che poco viene a galla tra le persone perchè si preferisce suguire le masse. Un caro saluto e un sorriso per te! :-)
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 28/10/08 alle 11:55 via WEB
Non avevo dubbi sul fatto che con argomentazioni basate su uno spirito aperto alla libera ricerca e all'incontro, avrei trovato il tuo conforto e il tuo accordo. Infatti, siamo in sintonia da tempo. Grazie, amica. Ricambio di cuore saluto sorriso. :-)
(Rispondi)
sofiastrea
sofiastrea il 28/10/08 alle 13:01 via WEB
mi sento massa, e sento che il divino dimora proprio qui, non nel singolo che si separa ma nella massa popolo, bosco, montagne, mare, oceano, universo...il singolo deve appartarsi certo (meditare) per capire che è massa e senza quella massa, lui frutto maturo, non esisterebbe :-)
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 28/10/08 alle 13:17 via WEB
Quello che tu, originalmente, chiami "massa" è il senso di Unità con il Tutto che ognuno dovrebbe sentire. Partendo da questa consapevolezza e sentire ogni azione, relazione, con ciò che è ritenuto "altro" sarebbe ben diversa... da quella che invece nasce dal sentirsi separati. Ciao :-)
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sofiastrea
sofiastrea il 28/10/08 alle 13:48 via WEB
mi ha dato questa certezza Jodorowski parlando del "corpo fantasma", naturalmente era altro a cui si riferiva, ma ho messo in parallelo me e "il corpo fantasma che è il Tutto, se faccio male ad una parte di me è tutto il corpo fantasma che se ne duole...Il tutto è l'albero a cui sono appesa, è il bosco è.... se uccido il bosco o anche solo parte ,uccido me...massa siamo tutti noi, sei daccordo? :-)
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Praj
Praj il 28/10/08 alle 18:34 via WEB
Certo che sono d'accordo. Se non si comprende il principio dell'interdipendenza con il Sacro Tutto che ci circonda, contiene e sostiene non saremo in grado di realizzare Chi siamo. Noi siamo quel Tutto, anche se l'ego ci fa sentire separati... Quindi, noi siamo anche quell'albero, come no? Ciao! :-)
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atisha0
atisha0 il 28/10/08 alle 18:57 via WEB
bella riflessione... la Fede è Una e le "credenze" sono tante... a volte lo scordiamo! ;-) ciao Praj :-*
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 28/10/08 alle 20:02 via WEB
Grazie... sì, lo scordiamo attaccandoci alle credenze. Quando ciò accade perdiamo la Grazia, la Pace, il Senso di Unità. Ciao, Ati. Buona serata :-*
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