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Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

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QUANDO RICONOSCO LA MIA RABBIA...

Post n°594 pubblicato il 09 Marzo 2009 da Praj
 

Una volta, quando sorgeva in me l'aggressività, ciò era quasi sempre accompagnato dal pensiero che fosse l'altro ad aggredirmi. Poi ho imparato ad osservarmi con più attenzione.
Infatti ora noto, dall'aspetto dei miei pensieri, quando mi sento arrabbiato o minacciato, che essere aggressivo e sentirmi aggredito sono un'unica cosa nella mia mente coinvolta in quel processo.
Per cui ho capito che se sono in grado di sentire la mia aggressività è molto più difficile che sia aggressivo. E' stato veramente importante imparare a non reagire immediatamente all'aggressione dell'altro con un'altra aggressività.
Ho compreso che quando sono pienamente presente sento molto meglio la mia reattiva aggressività.
Posso allora sentire l'altro dentro me, sentire la sua sofferenza di sentirsi a sua volta minacciato.
Percepisco maggiormente la sofferenza dell'essere aggressivo.
Per cui tendo a rispondere alla sofferenza del mio interlocutore piuttosto che alla sua aggressione.
Come accusatore invece sono portato a sentirmi aggredito senza sentire la mia aggressività.
Interpreto il mondo come ostile invece che come sofferente. Questa interpretazione mi spinge a costruire un mondo effettivamente aggressivo poiché la maggior parte dei miei interlocutori tende a reagire altrettanto automaticamente con aggressività alla mia aggressività.
E' come un oggetto nello specchio che si riflette all'infinito in una sala di specchi: questo è il meccanismo di fondo dell'aggressione generalizzata.
Ora non reagisco più in questo modo. Posso soffrire sentendo la sofferenza di chi mi aggredisce, cercando di evitare di venire rinchiuso nella trappola dell'ostilità senza poterne trovare l'uscita.
Quando sono consapevole posso anche avere pensieri aggressivi ma, per l'appunto, li riconosco subito come tali. Non do loro più energia, alimentandoli con la giustificazione.
So che si tratta di semplici pensieri, non sono portato ad obbedire loro meccanicamente.
Inoltre, la conoscenza che ho dei miei pensieri arrabbiati, mi permette di comprendere empaticamente i pensieri di chi mi aggredisce con parole o con azioni, perché capisco che egli non sta vedendo i suoi pensieri con la stessa consapevolezza che ho io in quel momento.
L'errore che posso invece compiere quando sono aggressivamente inconsapevole è il non mettere spazio tra me e le mie emozioni. Credere che il mondo ostile che proietto sia reale. Piuttosto di provare compassione per la sofferenza dell'altro, m'immagino che egli gioisca per la mia, il che mi fa arrabbiare ancora di più. Anche se  l'irritazione a tutt'oggi  è sempre possibile, invece di accusare l'altro della mia sofferenza e aggredirlo, trovo molto meglio far sorgere in me una sana risposta alla rabbia, attraverso la coltivazione della calma e della compassione, che poi sono i frutti primari della presenza della consapevolezza. 
L'importante è dunque comprendere con chiarezza che non vi è consapevolezza reale senza compassione, come non vi è compassione senza consapevolezza.

 
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Commenti al Post:
sofiastrea
sofiastrea il 09/03/09 alle 14:35 via WEB
è un lavoro di scultura raffinata quella che va fatta su di noi, a volte uno sbaffo e la nostra opera è davvero bruttina, ma hai ragione guardando bene in faccia la realtà, qualunque essa sia, permette di scolpire anche nei punti più difficili (orecchie , occhi, naso hahaha) hai capito cosa intendo ciao :-)
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 09/03/09 alle 18:42 via WEB
Penso di aver compreso ciò che intendevi dire e mi trovi sostanzialmente in accordo. Grazie... e ciao! :-))
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antonella.2009
antonella.2009 il 09/03/09 alle 17:03 via WEB
GRAZIE a te che scrivi queste tue esperienze cosi semplicemente. NAMASTE
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Praj
Praj il 09/03/09 alle 18:45 via WEB
Mi da soddisfazione il fatto che trovi semplice la modalità con cui esprimo alcune mie esperienze interiori. Era proprio quello il mio intento nello scriverle. Grazie, Antonella. Un sorriso e Namastè. :-)
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graziano2008
graziano2008 il 09/03/09 alle 19:11 via WEB
Bello, veramente bello cio' che hai postato.Come dicono in oriente Namaste' Praj.
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Praj
Praj il 09/03/09 alle 19:19 via WEB
Ciao Graziano. Grazie... Namastè! ;-)
(Rispondi)
coca_cola80
coca_cola80 il 09/03/09 alle 21:28 via WEB
post perfetto per me... soprattutto sti giorni..sono PIENA di rabbia e non riesco a farla andare via..aggredisco il prossimo e nessuno capisce che la mia rabbia forse nasconde altro..
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Praj
Praj il 10/03/09 alle 08:45 via WEB
E' proprio ciò che nasconde che andrebbe indagato. Per far questo deve nascere una ricerca interiore che ci porterà oltre che a conoscerci meglio anche a trasformare in positivo l'energia che spesso s'incanala nella rabbia, nell'aggressività, in emozioni negative. Un sorriso :-)
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atisha0
atisha0 il 10/03/09 alle 07:15 via WEB
un post più bello dell'altro ultimamente.. non posso che condividere. hai descritto molto bene ciò che è stata anche tua esperienza.. ehhh, bello poterlo raccontare!! ;) ciao carissimo, buona giornata :-*
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 10/03/09 alle 08:49 via WEB
Sì, sto provando a parlare in maniera più diretta di ciò che ho sperimentato e vado sperimentando. Forse, con questo modo di comunicare, qualcuno mi può sentire più vicino, più "normale". ah ah ah! ;-) Ciao carissima, bella giornata pure a te. :-*
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