Creato da Praj il 30/11/2005
Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

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« Essere sempre pronti...Il valore del placebo »

Inadeguatezza

Post n°684 pubblicato il 17 Ottobre 2009 da Praj
 

Soltanto chi aspira ad essere altro da quello che è può sentirsi inadeguato. Pertanto il senso di inadeguatezza è il riflesso di una mancata accettazione di sè.
Il senso di inadeguatezza esistenziale è dunque la spia dell'ego che segnala una sua presenza impotente, inadeguata ad un dover e voler essere migliori di quanto si mostra d'essere.
L'inadeguatezza è solo un fatto mentale che si ritorce su di noi perché abbiamo aspettative programmate dalla presunzione di volere essere diversi da ciò che siamo. 
Il sentirsi a proprio agio interiormente, così come si è, invece è la prova della riconoscenza che si ha nei confronti del dono della Vita.
Vita che ci è stata data senza pretendere da noi altro che la vivessimo per come siamo fatti.
Quindi il senso di inadeguatezza scompare quando ci accettiamo totalmente, quando non ci confrontiamo con nessun modello - sia interiore che esteriore -  e lasciamo fluire le nostre capacità uniche ed esprimiamo le nostre potenzialità per la semplice gioia di farlo.

 


 
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Commenti al Post:
eckhart.noor
eckhart.noor il 17/10/09 alle 14:20 via WEB
E' un viaggio talora doloroso ma necessario se vogliamo vedere oltre le sbarre che ci si siam poste con le nostre stesse mani..Ma ne val la pena,scoprendo cosa c'è fuori dalla prigione scavata della mente..Grazie per la "solitaria comunione".. ;-))
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Praj
Praj il 17/10/09 alle 17:35 via WEB
Anche il dolore che si può incontrare va accolto come traccia per risalire alla Sorgente dalla quale sgorga la serenità. Sì, mi sento proprio in "solitaria comunione". Splendido ossimoro, complimenti! ;-))
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antonella.2009
antonella.2009 il 17/10/09 alle 16:39 via WEB
La vita è più semplice di come sembra! Il difficile è arrivare a questa consapevolezza! Mi piace fliure in questo blog... Grazie Praj (^__^) Namastè
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 17/10/09 alle 17:41 via WEB
E' vero, è più semplice di quel che sembra, anche se non sempre è facile... ritrovarsi in quella Consapevolezza. Comunque, è più facile entrarci se si fluisce con l'essere se stessi così come si è, ci si lascia andare... e si da sempre meno importanza alla mente concettuale ostacola questo fluire ossessionandoci con una zavorra di pensieri inutili. Grazie della condivisione, cara Antonella. (^__^) Namastè!
(Rispondi)
violette51
violette51 il 17/10/09 alle 16:51 via WEB
un obiettivo...da raggiungere aad ogni costo..ciao vio
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 17/10/09 alle 17:46 via WEB
... l'importante è che non sia un obbiettivo da raggiungere con sforzo, ma solo in virtù dell'ardore e sincerità nella ricerca. Poi, tutto il resto viene da sè, con la Grazia dell'abbandono... Cia, cara Vio. Un sorriso :-)
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hareezio
hareezio il 18/10/09 alle 12:18 via WEB
...uhmmm.... allora abbiamo un primo ministro con una grande accettazione di sè.... :-)
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Praj
Praj il 18/10/09 alle 12:34 via WEB
...questo è un bel Koan! ah ah ah! :-)
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atisha0
atisha0 il 19/10/09 alle 07:39 via WEB
l'ego non può mai accettarsi completamente.. mette sempre in atto una finzione, una giustificazione e sotto sotto continua a cercare la sua "adeguatezza".. mentre si espande!..sentirsi in quell'agio è camminare nella propria nudità, nella propria vecuità con serenità.. perchè l'ego, inteso come identificazione, ha cessato di esistere.. Non è cosa da poco accettarSi per quello che si è.. accade in più tappe secondo me, fino a lasciar fluire le nostre capacità uniche ed esprimiamo le nostre potenzialità per la semplice gioia di farlo., come scrivi tu.. namastè, buona settimana, che sia serena e riscaldata (dal tuoi termosifoni centralizzati.. qui è gelo.. non basta il bue e l'asinello.. e neanche i gatti sotto e sopra le coperte..) :))
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 19/10/09 alle 09:18 via WEB
L'accettarsi per gradi implica il permanere dell'inadeguatezza seppur diminuita in modo graduale. Mi pare chiaro che il dettare le tappe della sua eventuale dismissione sia sempre e solo l'ego, il quale se la racconta dicendosi: sì, mi toglerò di mezzo un pò alla volta, che fretta c'è?... ah ah ah! E nel frattempo pensa dove andare a nascordersi meglio dentro di noi per non essere scovato. La preparazione, sono d'accorso è inevitabilmente graduale, ma la Realizzazione è istantanea, improvvisa e irreversibile. Comunque, che ognuno si faccia la sua esperienza. Che il calore ti accompagni, allora. Qui, quello fisico, almeno non manca. Ciao, carissima! ;-))
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salvatore.ravas
salvatore.ravas il 19/10/09 alle 09:05 via WEB
Lasciare fluire...Arrendiamoci all'Esistenza, accettando noi stessi cosi come siamo... un abbraccio amorevole.:-) namasté! SalvatoreR.
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Praj
Praj il 19/10/09 alle 09:20 via WEB
... se ci accade di lasciarci fluire totalmente, riceviamo la più grande benedizione che ci può essere. Namastè, caro Salvatore! :-)
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drolma
drolma il 19/10/09 alle 11:39 via WEB
Anch'io penso che la Realizzazione sia istantanea, e soprattutto, se è vera Realizzazione, irreversibile. Alla base pero' c'è stato un lungo, duro lavoro. (i miei lavori sono sempre in corso) Luminosa giornata :-)
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Praj
Praj il 19/10/09 alle 12:10 via WEB
La crescita interiore è certamente frutto di un lungo lavoro su di sè, ma la Realizzazione di Chi Sei veramente è improvvisa. La preparazione del terreno favorisce ovviamente la fioritura, ma non nè è la causa. Comunque senza un terreno buono è improbabile che da esso nasca il "non nato"... per cui continua a " lavorare" spiritualmente senza scopo, ma solo per il piacere di farlo... eh eh eh! Luminosa giornata anche a Te, Drolma! :-)
(Rispondi)
 
 
atisha0
atisha0 il 19/10/09 alle 13:12 via WEB
..io penso (tanto per contraddirti un po'):P.. che la preparazione del terreno sia una cosa fondamentale.. una preparazione cosciente parte della causa stessa.. Una. Pochi individui giungono ad "esplosione" senza la cosiddetta preparazione e spesse volte restano nella loro con-fusione mistica.. Giusto dirsi "lavorare su di sè senza uno scopo.. pochi ci riescono e giungono a Casa, quello sì secondo me.. buon appe.. :)))
(Rispondi)
 
 
 
Praj
Praj il 19/10/09 alle 13:38 via WEB
Sono d'accordo con le tue puntualizzazioni chiarificatrici. Il fatto poi che pochi riescano a "Realizzarsi" dipende dal fatto che non si sono ancora sbarazzati dall'idea che sono già realizzati. Quindi cercano di rincorrere inutilmente un ombra, un'idea di realizzazione impossibile: perchè Colui che cerca è il cercato stesso! In questa fatale intuizione scoppia la bolla immaginativa, mentale, che ci separa dal ciò che è. Allora, improvvisamente scoppia la grande risata. Buon pomeriggio, Ati! :-)))
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ormalibera
ormalibera il 22/10/09 alle 23:45 via WEB
La mia vita ne è testimonianza. Tutto quel che hai scritto è vero. Oggi accetto me stessa per quella che sono, e sto bene perché non devo imitare nessuno. Il solo confronto è con quella che ero ieri e quella che vorrei essere domani. Un caro saluto
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 25/10/09 alle 09:50 via WEB
Forse anche quest'ultimo confronto è superfluo, perchè ti distoglie dall'intensità dell'Essere totalmente nel momento presente. Un caro saluto anche a Te.
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lucvasto0
lucvasto0 il 27/10/09 alle 16:00 via WEB
Credo che l’inadeguatezza la sentiremo sempre finché non si fa il salto nella “conoscenza”. E’ una conseguenza del nostro sentirsi separati dal tutto. Nisargadatta diceva (“IO SONO QUELLO” Cap. 46,ultima parte): L’amore per il prossimo è il frutto non la causa dell’autoconoscenza. E, in ultimo, dice: “Cercala risolutamente”. Una accettazione, diciamo forzata, sarebbe solo la base di un’azione ingannatrice verso se stessi. Quindi occorre cercare ! Io stesso capisco, però, che fin quando ci sarà un cercatore che cerca, il cercato non sarà mai trovato !!!!! Una contraddizione in Nisargadatta che non riesco a realizzare, come non riesco a realizzare “Noumeno”. Praj aiutami !!! tvb.
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