Creato da Praj il 30/11/2005
Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

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« Un curioso lavaggio di cervelloGuardare senza Vedere »

A proposito di manipolatori...

Post n°727 pubblicato il 27 Gennaio 2010 da Praj
 

Nel romanzo un personaggio che fa il pubblicitario dice:


"Sappiamo di essere parte attiva e importante del disfacimento dei valori sociali perché non vendiamo solo prodotti, noi vendiamo uno stile di vita, uno stile che sia possibilmente difficile e che allo stesso tempo però annienti tutti gli altri. Perché l’obbiettivo non è la soddisfazione di un bisogno, o più bisogni, piuttosto la necessità di alimentare più desideri. Una volta soddisfatto il desiderio, dobbiamo averne già un altro e un altro ancora da appagare…"
 

"… Noi creiamo il vuoto, l’angoscia e poi piazziamo il prodotto per riempirlo e tranquillizzare la gente."

"… Il messaggio va detto e ripetuto continuamente, come una goccia cinese, e ormai è stato assorbito totalmente. Anzi, è entrato a far parte della natura del consumatore, tanto che ormai è lui a condizionare se stesso, a essere il guardiano della propria cella."

" … Bisogna continuamente stimolare e creare nuovi desideri e nuovi bisogni. Bisogna sempre cercare nuovi mercati da invadere e conquistare come fossero territori. Bisogna convincere che comprare oggetti è un modo per sentirsi più sicuri. Sono tanti i modi per spingere all’acquisto; per esempio uno molto efficace è l’invecchiamento del prodotto, rimpiazzato sempre da nuove versioni. Spogliare velocemente l’oggetto di quella luce di novità, di quella sensazione di nuovo che regala un sentimento eccitante. Ci pensiamo noi a dirti che ormai è vecchio e, visto che il prodotto ti rappresenta, tu comprerai quello nuovo per essere sempre al passo con i tempi. Perché tu sei il prodotto, e un prodotto nuovo ti rende più giovane.
Noi abbiamo creato consumatori insaziabili."

Tratto dal libro:" Il tempo che vorrei" di Fabio Volo - Mondadori



 
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Commenti al Post:
martha76.mt
martha76.mt il 27/01/10 alle 19:06 via WEB
Bella riflesione...ho snobbato il Fabio per un bel pò ma mi sa che dopo questa rflessiono lo rivaluterò aquistando un suo libro. Ciao praj grazie ^__^
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Praj
Praj il 27/01/10 alle 19:58 via WEB
Ciao Martha... in effetti il Fabio, fa delle belle riflessioni... le fa in modo simpatico, leggero...e non è mai pedante. Si legge piacevolmente e spesso ci si riconosce in ciò che scrive. Grazie a te. Un sorriso :-)
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atisha0
atisha0 il 28/01/10 alle 08:26 via WEB
a proposito di manipolatori... per lo studioso di marketing non conta il giudizio sul consumatore, sul suo livello di preparazione, sulla sua consapevolezza come consumatore, sulla sua scelta estetica o di qualità.. per il pubblicitario conta solo abbinare ad ogni consumatore un prodotto adeguato nella ricerca del successo commerciale.. come per un produttore di abiti non conta, in termini di morale, che la cliente vesta un burka, un bikini o una gonna, minigonna o cappotto!.. nella produzione di beni e nella produzione televisiva non fa differenza: è l’offerta a determinare la domanda, non viceversa.. così anche in ambiente spirituale mi par di capire. detto questo, detto tutto. Grande Fabio, persona sveglia.. e grande Praj. bacione... :)
(Rispondi)
 
andy571
andy571 il 28/01/10 alle 09:09 via WEB
Vero. E aggiungerei purtroppo all'elenco anche la politica. Quello che conta non è quello che fa bene alla gente, ma quello che fa guadagnare più voti... Ciao :-)
(Rispondi)
 
 
Praj
Praj il 28/01/10 alle 15:10 via WEB
L'elenco sarebbe lungo, certo. Siamo immersi sostanzialmente nella religione dell'avere e del potere. Il resto è per i devianti, eretici, negletti... e i consapevoli. Guardando la realtà che ci circonda, i valori che la dominano, riaffiora spontaneamente il pensiero che comprende quella che fu la storia di Sodoma e Gomorra. Lo dico senza moralismo, ma con la semplice consapevolezza che guarda alla realtà dei fatti, senza essere identificato in essi. Ciao Andy, un abbraccio sorridente. :-)
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 28/01/10 alle 15:01 via WEB
Si vorrebbe ridurre gli individui a meri consumatori, devoti del dio Possesso. Enti accecati e identificati in ciò che consumano. Si vorrebbe che ci si diventasse dei piccoli ingranaggi dell'immensa macchina consumistica. Si vorrebe anche ridurre i valori che l'uomo che porta in sè anch'essi a merce. Questo sistema in cui quasi tutto è finalizzato alla produzione e al consumo stritola e sacrifica ogni altro aspetto dell'essere. Lo immola all'altare dell'avere. Non è che non capisca l'importanza sociale e individuale del produrre e del consumare... ma a tutto c'è un limite. Ci deve essere una dimensione d'equilibrio che salvaguardi anche l'essere. Ci sono aspetti dell'uomo che sono anche più importanti del solo avere. I pubblicitari solo i sacerdoti del consumismo, coloro che lubrificano le ruote del meccanismo affinchè esso continui a girare, efficientemente. La pubblicità, si dice, è l'anima del commercio. E' vero, un'anima perversa, però. Un bacione anche a Te, carissima. ;-)
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sofiastrea
sofiastrea il 28/01/10 alle 15:35 via WEB
purtroppo nessuno è immune dal gioco condizionante del commercio, il dolore stesso viene manipolato, la fame, la salute, i figli...possiamo solo esserne consapevoli senza fingerci ingenui e quindi puri...loro giocano sui nostri bisogni e tutti abbiamo bisogni...l'ossessione/compulsione invece è altra cosa si giova dell'istintuale attaccamento e non molla salvo accorgerci che siamo schiavi. Ciao Praj ho deciso di prendere il libro, Fabio è umilmente speciale ciao
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Praj
Praj il 28/01/10 alle 18:57 via WEB
Certo nessuno è immune... solo che qualcuno è più consapevole di qualcun altro e quindi, per quanto può, non alimenta ulteriormente, rispetto a ciò per cui è "obbligato", questo andazzo. Non c'è nessuna rivendicazione di purezza, me ne guardo bene di affermarlo. Mi sento solo un osservatore abbastanza sensibile a queste problematiche che ci coinvolgono tutti. E' un semplice invito al consumo consapevole. Ce n'è abbastanza bisogno per mille motivi che riguardano il benessere dell'uomo sotto i più significativi aspetti che concernono la sua natura più genuina, meno condizionata. Vedo che sto facendo pubblicità del suo libro al mio simpatico e bravo concittadino, senza volerlo... ah ah ah! Comunque se lo merita. Ciao! :-))
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