Creato da Praj il 30/11/2005
Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

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Rendere viva la Vita

Post n°753 pubblicato il 13 Marzo 2010 da Praj
 

Conoscere se stessi, aldilà della realizzazione ultima, che è scoprirsi nell’Identità suprema, serve a renderci e sentirci vitali.
E’ un processo che ci rende più capaci di entrare in contatto con tutta la varietà di emozioni che la Vita ci offre.
La chiusura e il ritiro da queste, se mantenuta a lungo, sviluppa una modalità esistenziale che mortifica le chances dell’esistenza d’esprimersi naturalmente.
Dunque, conoscere se stessi è anche una  sorta di cura che libera, sempre più consapevolmente, energie che hanno bisogno di manifestarsi per il bene della Vita personale e generale.

 

 
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Commenti al Post:
violette51
violette51 il 13/03/10 alle 18:44 via WEB
quando si parla di benessere!!!ciao un caro saluto..vio
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 13/03/10 alle 19:10 via WEB
Per Essere bene-detti... è importante dunque essere vivi pienamente, con tutto ciò che ci porta al contatto con la Vita, con i suoi svariati aspetti. Un saluto sorridente, cara Vio. :-)
(Rispondi)
psicologiaforense
psicologiaforense il 13/03/10 alle 19:50 via WEB
Questa volta cito da Demian (Hermann Hesse): "....per gli uomini non esiste nessunissimo dovere, tranne uno: cercare se stessi, consolidarsi in sé, procedere a tentativi per la propria via ovunque essa conduca. Ciò mi scosse profondamente e questo fu il risultato di queste esperienze: molte volte avevo fantasticato sul mio futuro, avevo sognato ruoli che mi potevano essere destinati, poeta o profeta o pittore o qualcosa di simile. Niente di tutto ciò. Né io ero qui per fare il poeta, per predicare o dipingere, non ero qui per questo. Tutto ciò è secondario. La vera vocazione di ognuno è una sola, quella di conoscere se stessi. Uno può finire poeta o pazzo, profeta o delinquente, non è affar suo, e in fin dei conti è indifferente. Il problema è realizzare il suo proprio destino, non un destino qualunque, e viverlo tutto fino in fondo dentro di sé. Tutto il resto significa soffermarsi, è una mezza misura, è un tentativo di fuga, è il ritorno all'ideale di massa, è adattamento e angoscia di fronte a se stesso. Terribile e sacra sorse davanti a me la nuova immagine mille volte intuita, forse già espressa, eppure soltanto ora vissuta. Io ero un parto della natura lanciato verso l'ignoto, forse verso qualcosa di nuovo o forse anche verso il nulla, lasciare che si sviluppasse dal profondo, obbedire al mio destino e far mia la sua volontà, questo era il mio compito. Nient'altro. Avevo già assaporato molta solitudine. Ora ebbi l'impressione che ne esistesse una più profonda e forse inconfutabile".
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 14/03/10 alle 10:11 via WEB
Che meraviglia! In questo brano ritrovo il succo mio percorso di ricerca interiore. Quello che mi ha portato ad avere la sensazione profonda e quotidiana di obbedire al mio destino. E' questa la Vocazione che, se si ascoltasse la guida silenziosa che ci accompagna, ognuno dovrebbe seguire. Essa ci accompagna a conoscere noi stessi. Non per come ci vorrebbero gli altri, la società... ma come ci richiama ad Essere la nostra Essenza. Ti ringrazio per lo stupendo pezzo di H. Hesse che hai qui riportato. Mi ha fatto ricordare un autore che ho amato e che ha ispirato tanti passaggi della mia vita. Un saluto sorridente. :-)
(Rispondi)
Loft_0
Loft_0 il 13/03/10 alle 21:55 via WEB
I colori di questo post,sembrano quelli della fiducia e dell'invito al viaggio di ritorno,attraverso una conoscenza di sè tangibile,pratica,vitale.. ..un passo su passo in cui ogni passo è già una meta ogniqualvolta arricchisce,anzichè svilire,la percezione di quella che dovrebbe essere la nostra natura essenziale.. Il commento mi è venuto così,pur non conoscendo ancora quale sia la natura essenziale.... Un sorriso ed un saluto :-)
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 14/03/10 alle 10:23 via WEB
Forse non la conosci ancora, ma Essa ti conosce, non ti lascia mai. La sovrapposizione mentale (astrazione concettuale) appanna soltanto questo autoriconoscimento che si deve poi anche ritrovare nel tangibile, nell'espressione vitale consapevole. Purtuttavia, questa natura essenziale riesce a emergere, a farsi sentire, a volte più forte altre meno. Troverà comunque la strada affinchè tu possa riconoscerla definitivamente. La chiave per favorire questo incontro è appunto la Fiducia ed il coraggio di approfondire il Viaggio, perchè ogni distanza e separazione venga annullata e vi ritroviate nell'etermo momento presente. Un abbraccio sorridente, Jac, e Namastè! :-)
(Rispondi)
MaggaBaba
MaggaBaba il 14/03/10 alle 10:43 via WEB
condividendo.. ti lascio un augurio per una buona domenica :)
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 14/03/10 alle 13:14 via WEB
Festosa domenica in buona compagnia anche a te, carissima. Ciao! ;-)
(Rispondi)
sofiastrea
sofiastrea il 14/03/10 alle 13:34 via WEB
Il pezzo di Hermann Hesse inserito da psicologiaforense è quanto di più condivido e ben si adatta al tuo post. Ciao e buona domenica :-)
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 14/03/10 alle 18:31 via WEB
Hai ragione, Sofia, è un pezzo molto congruente al mio post, a quel che volevo esprimere. Ciao, grazie... e buona serata anche a te. :-)
(Rispondi)
antonella.2009
antonella.2009 il 15/03/10 alle 20:02 via WEB
si sente un senso di leggerezza a mano a mano che si scopre la propria interiorità e io ti sono molto riconoscente perchè è anche grazie a te che il mio percorso è più "facile"!!! Grazie amico caro, Namastè
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Praj
Praj il 16/03/10 alle 09:52 via WEB
Quel che condivido è la Via "semplice e facile" che anche a me è stata indicata. "Facile" nel senso che non è mentale, concettuale, che non necessità di studi particolari. La scoperta della propria interiorità è una conoscenza alla portata di tutti e non è una prerogativa degli intellettuali. La Via dell'Arresa anzi è più "dacile" per gli individui che non sono totalmente identificati con la propria mente. Continua dunque nella tua danza libera, con quel senso di leggerezza, cara Amica Antonella. Namastè! :-)
(Rispondi)
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