Creato da Praj il 30/11/2005
Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

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Messaggi di Febbraio 2012

LA FOLLE SAGGEZZA

Post n°1339 pubblicato il 29 Febbraio 2012 da Praj
 

Quando a volte si equipara la follia alla saggezza, non vorrei si scambiasse la mera irrazionalità egoica, la stravaganza comportamentale, la follia nevrotica, intesa come libertà dalle costrizioni e condizionamenti, con la "saggia follia" la quale, invece, è tutt'altra cosa.
C'è la follia metafisica (Divina) e la follia mondana. Prima di equiparare con leggerezza la follia mondana con la "folle" saggezza di un risvegliato al Sè, inviterei a visitare gli ospedali psichiatrici. Si potrebbe vedere molta sofferenza... altro che amore, sia per se stessi che per l'altro, per la vita!
Solitudine e divisione la fanno da padrone in quei tristi luoghi dove impera la follia dello smarrimento, dell'annientamento costruttivo.
La saggezza genuina, invece, ha attraversato la follia dell'ego e l'ha trascesa. Non così è successo al folle rimasto imprigionato nell'oscurità della sua mente, che vive nel dominio della rassegnazione inconsapevole, non certo nell'armonia dell'accettazione cosciente.
Allora, secondo me, è meglio dire individuo consapevole "liberato" dal senso dell'ego ma responsabile, piuttosto che folle come sinonimo di libero e creativo esserci esistenziale. Dire "folle" tout court, se non usato in chiave metaforica o poetica, può dare adito a fraintendimenti, equivoci, ambiguità.
Essersi liberati dal senso dell'ego però non vuol dire essere senza ego, questo va chiarito, ma solo che si è in grado di gestirlo piuttosto che esserne gestiti.
Essersi liberati dal senso dell'ego vuol dire essere "morti" all'illusione di essere qualcuno, ritornare consapevolmente ordinari; vuol dire essere essere "morti" all'idea che si è quel qualcuno, così inteso in modo convenzionale, come nell'individuo identificato in un ruolo sociale, sia anche come un qualcuno immaginario, creduto dal folle perso nei labirinti dell'incoscienza.



 
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QUANDO LA PAROLA è SUPERFLUA

Post n°1338 pubblicato il 28 Febbraio 2012 da Praj
 

Se servono parole per cantare le passioni, sogni, ricordi e desideri vibranti nel cuore, queste sono superflue, quando invece si respirano il silenzio, la verità, la pace, l'amore dell'anima.
Le parole, pur essendo degli stupendi involucri espressivi, non possono però contenere ineffabili essenze, le mute risposte dell'infinito al nostro innocente stupore.



 
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NATURALE NEUTRALITA'

Post n°1337 pubblicato il 27 Febbraio 2012 da Praj
 

La candida neve, seppure simbolo di armonia e delicato abito della natura, per alcuni è risata per altri è pianto, per alcuni è ricchezza, per altri danno.
Così è l'esistenza: non è bella in sè, ma lo è per come ci è dato o riusciamo a viverla.
La sua neutralità di fondo riguarda il tutto, non il particolare.


 
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UN GRANDISSIMO GIOCO

Post n°1336 pubblicato il 26 Febbraio 2012 da Praj
 

Riuscire a prendere e contemplare la vita come un immenso e incredibile gioco di ruolo, fatto di luci e ombre in continuo e imprevedibile cambiamento, nel quale siamo proiettati e costretti a muoverci, ci aiuta a parteciparvi e goderlo nel modo migliore.



 
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FORTIFICARE?

Post n°1335 pubblicato il 25 Febbraio 2012 da Praj
 

NOTIZIA:
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-02-08/altro-sfigati-york-padre-095603.shtml?uuid=AaGiKgo


E' assurdo... ma è normale che anche in situazioni d'emergenza climatica sentire ragazzi incavolarsi e piagnucolare perchè non possono fare la doccia come sempre, farsi mancare le comodità a cui sono stati, purtroppo, abituati e viziati da
genitori iperprotettivi? Aldilà dell'estremistico e inaccettabile comportamento di questo padre cinese, non è con il nostro confortevole protezionismo abbiamo reso estremaente deboli e fragili questi nostri giovani, rendendoli incapaci o inadeguati a sopportare le sfide e le difficoltà che la vita ci costringe prima o poi ad affrontare?

 

 
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RISVEGLIATI E MAESTRI

Post n°1334 pubblicato il 24 Febbraio 2012 da Praj
 

Siccome circolano tanti fraintendimenti e incomprensioni su ciò che significano "risveglio interiore" e l'essere maestri, vorrei sintetizzare e chiarire il distinguo necessario per com'è la mia visione in merito.
Il Risveglio significa semplicemente che scompare in profondità il senso di essere un agente personale. Da questa comprensione nasce un nuovo viaggio, una iniziazione ad una sempre più ampia Consapevolezza e senso dell'Amore.
Visti però i molti equivoci e polemiche che circolano su questo tema caro a molti ricercatori spirituali, mi piace ribadire il principio che essere Risvegliati non vuol dire essere Maestri, perché mi sembra non sia mai ben definita la differenza.
Tutti possono Risvegliarsi ma pochi sono o saranno Maestri.
E' chiaro che il Risveglio basilare necessità poi una reintegrazione sia sul piano fisico che sul piano psichico-mentale. Ma anche a risveglio compiuto non è detto che si sia o si diverrà Maestri.
I Risvegliati amano condividere, mentre i Maestri sanno insegnare perché hanno un carisma e delle abilità che la grande maggioranza dei risvegliati non ha. E' ovvio che nella piazza dei ricercatori ci sarà anche chi trova risonanza e utilità per la propria crescita nella semplice condivisione con dei semplici Risvegliati e chi ricaverà poco e nulla dall'insegnamento dei Maestri riconosciuti e famosi.
Basta osservare ciò che ci succede intorno. E' dunque tutto relativo. E' altrettanto scontato che ognuno riconosce i Maestri che sente vicino alla sua natura spirituale e psicologica, mentre si sentirà lontano o poco affine con altri.
Trovo tuttavia sterile e stucchevole questa continua diatriba e sorta di sabotaggio, invalidazione, della ricerca e realizzazione altrui. Non ha senso continuare a fare i cacciatori di "finti risvegliati". Sarebbe meglio meglio impiegare le proprie energie in modo più costruttivo e creativo, soprattutto per quanto riguardano il chiarimento delle nostre zone d'ombra e oscurità ancora vive, piuttosto che stare a guardare criticamente il nostro vicino, compagno di viaggio. Cambiare i nomi agli stati di coscienza (es. il Risveglio), credendo sia quello il punto che crea confusione, è un esercizio destinato al fallimento, a mio avviso. Rimuove la lettera con un'altra lettera. Quel che conta invece, aldilà delle definizioni, delle denominazioni, è lo spirito sottostante alle proprie considerazioni. Quanto si è animati da esso in modo onesto e chiaro è molto più semplice intendersi e condividere l'esperienza a cui ci si sta riferendo, su cui ci si sta confrontando.

 
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fATE COME SE FOSTE...

Post n°1333 pubblicato il 23 Febbraio 2012 da Praj
 

“Dovete sapere che, come individui, non siete gli agenti dell’azione, ma comportatevi nella vita come se lo foste.” (Ramakrishna)

Mi ha molto colpito quest’affermazione perchè mette in crisi un punto fondamentale sul quale si centra il nos tro vivere: la presunta convinzione di avere un ‘libero arbitrio personale’.
La meditazione su queste parole può offrire una basilare intuizione, la chiave, che poi può permettere di avere una profonda riconsiderazione del gioco dell’ego e un modo di vedere noi stessi, il mondo e la vita in un modo completamente nuovo.
E, soprattutto, da la possibiltà di comprendere veramente cosa vogliono dire parole come: arresa, abbandono, lasciarsi andare... al Divino Mistero.





 
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FORSE NON LO SAPPIAMO

Post n°1332 pubblicato il 22 Febbraio 2012 da Praj
 

Pensa se fossimo nelle condizioni di vedere le cose al di sopra dell'apparenza: potremmo forse prendercela con la cecità di molti comportamenti umani, sapendoli totalmente condizionati?
Pensa se sapessimo che quelli che vengono chiamati ind
ividui sono in realtà una una sorta di macchine per pensare e sentire, apparati psico fisici con una pseudo identità, organismi programmati dalla genetica e dall'ambiente: potremmo allora mai arrabbiarci con loro?
Pensa se vedessimo che quelli che credono di essere entità che hanno libertà di scelta, di fatto non hanno invece controllo sulle loro azioni e pensieri, tanto meno sulle loro conseguenze: potremmo forse non avere umana compassione per il loro stato d'identificazione con il loro software mentale?
Pensa che quello che crediamo potrebbe essere la condizione della coscienza altrui potrebbe invece essere proprio la nostra.
Dunque uno shock che ci insinui il dubbio, anche una piccola breccia in questa scatola pensante che ci fa essere così sicuri di essere quello che ci dato d'immaginarci, potrebbe essere l'apertura, un provvidenziale spiraglio di Luce, verso un processo di disillusione, di disincanto.
Sarebbe un segno della grazia del Sé che ci inizia al primo passo necessario per liberarci dall'automa che non abbiamo mai saputo d'essere sempre stati.



 
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MASCHERA SOPRA MASCHERE

Post n°1331 pubblicato il 20 Febbraio 2012 da Praj
 

Il carnevale in fondo è solo quel giorno in cui si sovrappone una maschera su altre, sapendo d'indossarla.




 
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NIENTE SUCCEDE PER CASO

Post n°1330 pubblicato il 20 Febbraio 2012 da Praj

Niente succede per caso, proprio niente. Ogni atto, ogni cosa, ogni fenomeno anche il più insignificante che possa sembrare è interconnesso, è interdipendente ad infinite altre cose, atti, fenomeni, in una miriade di eventi incalcolabili e ...inimmaginabili, la cui origine si perde nella notte dei tempi.
Causa ed effetto sono un tutt'uno in una visione più ampia. Non si può sapere dove cominci la causa e dove finisca l'effetto. E' soltanto la mente dualistica che separa la causa dagli effetti, non essendo in grado, per sua intrinseca natura, di cogliere L'Uno, l'intero, nella sua infinitudine.
Solo se la mente tace lo spazio ed il tempo si dissolvono ed appare l'istante nella sua forma di Destino come espressione del Tutto in quel punto sconfinato che è il nostro essere nel mondo.
Chiamiamo caso un effetto la cui origine non sappiamo e possiamo trovare; chiamiamo causa una realtà di base che vogliamo fissare mentalmente, per non ammettere l'ignoranza di fronte ad un mistero che ha radici ancor più profonde ed insondabili, abissali.
Il magico gioco che accade a noi ciò che percepiamo come caso: coincidenze, occasioni fortuite... è invece creazione continua, incessante di una Coscienza che Tutto E', Impersonalmente Osservante, assolutamente armonica in Sè stessa. Essa si offre alla nostra mente manifestandosi come separata dandoci l'allucinazione della casualità e nel contempo una nostalgia più o meno intensa di un ritorno alla Sorgente, che ognuno, ogni forma d'intelligenza, raccoglie in modo differenziato, fino alla realizzazione stupefacente e meravigliosa che nulla è mai stato separato, che tutto è Uno, che noi siamo quest'Uno.
Questo gioco di apparenze, di destini, di creazione e distruzione non è altro che il Gioco Divino della Coscienza, che noi Siamo… ma che abbiamo dimenticato d’Essere.


 
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ANIMA GEMELLA INTERNA

Post n°1329 pubblicato il 17 Febbraio 2012 da Praj
 

E SE L'ANIMA GEMELLA FOSSE IN NOI?

Si crede, e la letteratura amorosa e spirituale da sempre ce ne parla, che l'anima gemella sia quella di un individuo del sesso opposto con il quale avremmo una affinità quasi assoluta e con la quale ci d
ovremmo incontrare per stare assieme per tutta la vita: la cosiddetta altra metà della mela.
Con questo mito nella testa e nel cuore, noi andiamo cercandola facendo tanti tentativi, spesso insoddisfacenti, sperando prima o poi di trovarla.
A volte capita che ci sembra di averla trovata... ma spesso, invece, quell'incontro dopo un po', nella realtà dei fatti, ci conferma che non era quello l'oggetto del nostro desiderio, aspirazione, del nostro sogno amoroso. E ricomincia la ricerca...
Io credo piuttosto che il mito, il simbolo, l'archetipo... dell'anima gemella consista piuttosto nel trovare dentro di noi la dimensione complementare necessaria alla nostra realizzazione affettiva e spirituale che andiamo cercando fuori.
Io penso che bisognerebbe riscoprire appieno l'aspetto femminile o maschile che soggiace nella nostra psiche e nell’anima e coniugarlo armonicamente con la parte evidente e manifesta di noi stessi. Fare poi di questo incontro un vero e proprio matrimonio alchemico.
Allora smetteremo di cercare infruttuosamente la nostra anima gemella fuori di noi perché sapremmo che le due anime divise stanno già dentro nel nostro cuore e da sempre si stanno cercando con l'anelito perenne della loro riunificazione.
Quando le nostre due anime gemelle si saranno incontrate in noi, saremo individui non più separati interiormente e sapremo riconoscere dalla loro indipendenza psicologica, dignità affettiva, questa riunificazione. Allora non andremo più cercando l’anima gemella esterna per completarci perché ci sentiremo completi. Allora sì che ci renderemo disponibili a condivisioni fatte su un piano di matura affettività, di voglia di donare sostenuta da un cuore non più bisognoso, sorretti da una consapevolezza che realmente sa accompagnare e farsi accompagnare liberamente, con Amore. ♥




 
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LEZIONE DI SERENITA'

Post n°1328 pubblicato il 17 Febbraio 2012 da Praj
 

La bontà non è una virtù, ma un vasodilatatore...

 

 
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AUTO PROFILI INCONSAPEVOLI?

Post n°1327 pubblicato il 16 Febbraio 2012 da Praj
 

Siamo veramente coscienti che nei social network - in particolar modo F.B. - stiamo producendo la più grande auto profilatura (auto schedatura?) di massa che sia mai stata fatta nella storia? Incredibilmente meglio di un censimento. Anche più particolareggiata, oltre che volontaria e continua. Non voglio entrare in merito all'uso che di queste infinite informazioni se ne può fare. Intanto tutto ciò ha permesso al suo geniale inventore di quotarsi in borsa alla grande e farsi enormi guadagni con i dati immessi giorno dopo giorno.
La domanda è: abbiamo mai riflettuto a fondo sulle varie implicazioni, pro e contro, che tutto ciò ha o potrebbe avere sulla nostra vita questo auto schedarci quotidiano?



 
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LA PRIGIONE DELLA CONVINZIONE

Post n°1326 pubblicato il 15 Febbraio 2012 da Praj
 

Le nostre convinzioni sono anche le nostre prigioni. La loro natura cambia solo la forma delle sbarre e lo spazio mentale in cui siamo rinchiusi.


 
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Non l'ultima, ma la prima...

Post n°1325 pubblicato il 15 Febbraio 2012 da Praj
 

- Maestro, sono qui per sentire l'ultima lezione...
- No, tu sei qui per ascoltare la prima.

(dal film)


 
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SAN VALENTINO, CHI?

Post n°1324 pubblicato il 14 Febbraio 2012 da Praj
 

BUON SAN VALENTINO A TUTTI COLORO CHE SONO IN AMORE O ASPIRANO AD ESSERLO.

L'AMORE CHE DONA LA VISTA ♥><♥


Ecco come nasce la leggenda di San Valentino


Il tentativo della Chiesa cattolica di porre termine ad un popolare rito pagano per la fertilità, è all'origine di questa festa degli innamorati.
Fin dal quarto secolo A. C. i romani pagani rendevano omaggio, con un singolare rito annuale, al dio Lupercus. I nomi delle donne e degli uomini che adoravano questo Dio venivano messi in un'urna e opportunamente mescolati. Quindi un bambino sceglieva a caso alcune coppie che per un intero anno avrebbero vissuto in intimità affinché il rito della fertilità fosse concluso. L'anno successivo sarebbe poi ricominciato nuovamente con altre coppie.
Determinati a metter fine a questa primordiale vecchia pratica, i padri precursori della Chiesa hanno cercato un santo "degli innamorati per sostituire il deleterio Lupercus. Così trovarono un candidato probabile in Valentino, un vescovo che era stato martirizzato circa duecento anni prima.

Chi era Valentino


A Roma, nel 270 D. C il vescovo Valentino di Interamna, (oggi è la città di Terni), amico dei giovani amanti, fu invitato dall'imperatore pazzo Claudio II e questi tentò di persuaderlo ad interrompere questa strana iniziativa e di convertirsi nuovamente al paganesimo. San Valentino, con dignità, rifiutò di rinunciare alla sua Fede e, imprudentemente, tentò di convertire Claudio II al Cristianesimo. Il 24 febbraio, 270, San Valentino fu lapidato e poi decapitato.

La storia inoltre sostiene che mentre Valentino era in prigione in attesa dell'esecuzione, sia "caduto" nell'amore con la figlia cieca del guardiano, Asterius, e che con la sua fede avesse ridato miracolosamente la vista alla fanciulla e che, in seguito, le avesse firmato il seguente messaggio d'addio: "dal vostro Valentino," una frase che visse lungamente anche dopo la morte del suo autore.


 
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NONOSTANTE I DONI RICEVUTI

Post n°1323 pubblicato il 13 Febbraio 2012 da Praj
 

Era bella, aveva un immenso talento, una grande voce, aveva avuto uno strepitoso successo, era ricca, aveva parenti celebri... anche un matrimonio finito male, come però succede a tanti.
Perchè nonostante i grandi doni ricevuti... è caduta così?
Dopo il sincero rispetto e cordoglio per la triste fine della sua avventura umana, non mi resta che inchinarmi di fronte al mistero insondabile della Vita.


 
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DELIRI AUTOAVVERANTI?

Post n°1322 pubblicato il 12 Febbraio 2012 da Praj
 




Sicuramente questo tipo, un po' sopra le righe, merita l'Oscar della gufaggine. E' in pieno delirio catastrofista. Certamente c'è una grande crisi in atto, ma pian piano si ricomporrà.
Occhio dunque a farsi prendere dalle profezie (negative) autoavveranti!
Sono contagiose, ahinoi!
Perciò la risposta individuale interiore è fondamentale nelle fasi di confusione e disgregazione per non perdersi nel dramma economico sociale possibile. Contaminiamo piuttosto in chiave positiva, fiduciosa.
E' bene quindi, immettere il più possibile elementi di consapevolezza nel marasma: serve e aiuta anche a rimediare la crisi generale esteriore, piuttosto che alimentare le tendenze negative già ampiamente diffuse. Altro che fuga egoistica e personale in chissà quali posti, in chissà quali investimenti! Siamo tutti sulla stessa barca, chi più comodo, chi meno, ma se questa affonda, ci siamo dentro tutti e non si salvano nemmeno gli apocalittici.
Sii creativo allora!

 
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E' TEMPO DI MATURAZIONE

Post n°1321 pubblicato il 11 Febbraio 2012 da Praj
 

Qualcuno ha evocato l'eclissi di Dio... per giustificare caos, crisi... e calamità varie che stanno montando e potrebbero sopraffarci.
Come si può dire una cosa di questo genere?
Solo perché l'uomo è perso nel mondo delle convenzioni da lui stesso inventate e trasgredite?
Casomai, se c'è una eclissi è dovuta all'oscurità permanente nella quale vaga la nostra mente, il buio che avvolge il nostro cuore.
L'eclissi di Dio non esiste... non è mai esistita e mai esisterà.
Esiste solo una concezione limitata del nostro vedere Dio: che non Lo sa riconoscere nella Sue polari manifestazioni, fatte di luci e di ombre, necessari equilibri e contrasti, interdipendenze.
L'eclissi di Dio è l'incapacità di lasciarsi andare all'infinito e imperscrutabile mistero nel quali siamo immersi; è l'accontentarsi di stantie dottrine cariche d'aspettative spiritualmente infantili, inadeguate ad Essere riflesso del Divino che abbiamo ogni istante dentro e di fronte a noi. E' tempo dunque di maturazioni interiori.




 
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IL GUSCIO DELLA FOLLIA

Post n°1320 pubblicato il 11 Febbraio 2012 da Praj
 

Follia è il rifiuto della realtà esterna come a noi stessi estranea, vivendo per contro completamente nel nostro guscio, e così trionfando del terrore dell'isolamento.
(Erich Fromm)



 
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