Creato da Praj il 30/11/2005
Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

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Messaggi di Marzo 2012

TRACENDENZA E IMMANENZA

Post n°1362 pubblicato il 18 Marzo 2012 da Praj
 

Essere nel mondo e trascenderlo sono due polarità della stessa realtà nel riconoscimento di Sè; non una c'è una dimensione senza l'altra. Devono perciò essere compresenti nella realizzazione di chi siamo.
Altrimenti, il solo distacco trascendente esilia lo spirito in un aldilà non condivisibile, rendendolo irrilevante per l'esperienza umana comune vissuta sulla terra.
La trascendenza va quindi declinata nell'immanenza affinché assuma valore, significato, senso e non resti relegata in un effimero e individuale sogno spirituale.




 
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MAI IN CONFRONTO

Post n°1361 pubblicato il 17 Marzo 2012 da Praj
 

Nella spiritualità, ognuno si espande rispetto a se stesso, mai in confronto ad altri.


 
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LASCIALO CADERE

Post n°1360 pubblicato il 17 Marzo 2012 da Praj
 

Un ricco mercante si recò un giorno dal Buddha. "Dimmi che cosa devo fare per ottenere la liberazione" gli domandò offrendogli un vaso d'argento.
Il Buddha gli rispose: "Lascialo cadere".
L'uomo lasciò cadere a terra il vaso.
Poiché il Budd
ha si era fatto silenzioso, il visitatore gli ripeté la domanda e, questa volta, gli offrì un piatto d'oro. "Che cosa devo fare per raggiungere la salvezza?"
"Lascialo cadere" gli rispose l'Illuminato.
Il mercante lasciò cadere a terra il piatto.
Poi, visto che non gli veniva data altra indicazione, si decise a ripetere la richiesta, porgendo il dono più prezioso che aveva: un diamante.
Il Buddha gli rispose: "Lascialo cadere". Il visitatore pensò di essere stato preso in giro.
Indignato, si alzò di scatto per andarsene. Fatto qualche passo, si voltò a dare un ultimo sguardo al Buddha.
E questi gli disse: "Lascialo cadere".
All'improvviso il mercante capì.




 
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PROTESTO... DUNQUE SONO?

Post n°1359 pubblicato il 16 Marzo 2012 da Praj

M'indigno, protesto, mi lamento... dunque sono?



 
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IN QUEL TRAMONTO

Post n°1358 pubblicato il 16 Marzo 2012 da Praj
 

Tra nubi e raggi di sole
risate e lacrime
perdite e guadagni
ci s'inoltra inesorabilmente
adagiati o scalpitanti
nelle braccia del mistero
in quel tramonto
che coltiva l'alba.


 
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STUPIDITA' INCONSAPEVOLE

Post n°1357 pubblicato il 15 Marzo 2012 da Praj
 

Una delle cose che mi fa più paura è la stupidità inconsapevole.

 
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POST SCRIPTUM

Post n°1356 pubblicato il 15 Marzo 2012 da Praj

P.S. Sappiate che sono un non dualista solo concettualmente.
Per cui non chiedetemi di condividere il bancomat.



 
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CONFORME A CHI?

Post n°1355 pubblicato il 14 Marzo 2012 da Praj
 

La gente vede la follia nella mia grigia normalità e non riesce a vedere il conformismo nella loro colorata anormalità.



 
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AUTOINGANNO

Post n°1354 pubblicato il 14 Marzo 2012 da Praj
 

La distorta comprensione del senso della non dualità fa sì che alcuni individui siano poi incapaci di mandare a quel tal paese qualcuno che gli è ostile... L'ideologizzazione dell'unità a tutti i costi li ha autoimprigionati in un dover essere che va contro i loro reali sentimenti, contro il naturale buon senso.
Mi dispiace vederli arrampicare sugli specchi nel dover sempre dire un "mi piace" o mandanr giù bocconi indigesti quando avrebbero voglia di dire un bel "no" o liberarsi di un provocatore o un disturbatore. Questo accade quando la parziale comprensione è stata fagocitata dalla ideologia dell'Amore, dell'Uno, ecc...





 
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VITA E SPERANZA

Post n°1353 pubblicato il 13 Marzo 2012 da Praj
 

Si dice che finché c'è vita c'è speranza, ma non che quando c'è speranza forse non c'è Vita.


 
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FORTUNA CIECA?

Post n°1352 pubblicato il 12 Marzo 2012 da Praj
 

Cieca non è la fortuna ma la persona che la invoca ignorando le leggi di causa ed effetto.



 
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NON MENTE

Post n°1351 pubblicato il 12 Marzo 2012 da Praj
 

ATTENTION!
Non essere nella mente non significa diventare demente.

 
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DOMANDE E RISPOSTE ADDIO!

Post n°1350 pubblicato il 11 Marzo 2012 da Praj
 

Domande, domande, domande… infinite domande. Risposte, risposte, risposte… infinite risposte.
Sono solo evanescente memoria planetaria incasellata, memoria universale annusata e codificata, velature d’oscurità mercificata e distribuita… in un fantasmagorico mercato d'identità
che si confrontano per autoconfermarsi… e tutto ciò per non avere il coraggio di dire di fronte allo specchio umano sperduto: non so, non posso sapere, posso solo vivere… quel che mi è dato vivere per morire a me stesso... e, vivendo, conoscere la vita istante dopo istante fino al momento in cui si aprirà il cancello dell’infinito di fronte al quale, pieno di meraviglia innocente e senza involucri illusoriamente confinanti,
riderò delle mie domande e delle tue risposte e viceversa.


 
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LA VERITA' E' NEL SILENZIO

Post n°1349 pubblicato il 10 Marzo 2012 da Praj
 

Le persone possono condividere solo opinioni, mai la Verità.
Perchè la Verità appartiene al Silenzio, non alle chiacchere sulla verità.
E nel Silenzio della mente scompare l'idea che qualcuno possa possederla.
Solo allora essa si manifesta nel suo splendore impersonale, non concettuale.


 
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TUFFARSI NEL CIO' CHE E'

Post n°1348 pubblicato il 09 Marzo 2012 da Praj
 

Ci si dovrebbe tuffare totalmente nel ciò che è. Ma noi invece non vogliamo guardare in faccia la realtà. Facciamo piuttosto il possibile affinché ogni cosa sia in linea alle nostre aspettative e così siamo diveniamo schiavi del sogno, della speranzosa fantasticheria.
Invece sarebbe importante non rifiutare nulla di quel che è, di quel che siamo. Se siamo irati, lasciamoci ardere dalla rabbia. Questo è il solo modo di osservarne la chiarezza implicita. Gli altri atteggiamenti che ci portano a smorzarla, capirla, mostrarla, ovvero disfarsene e negarla in ogni maniera, ci fanno restare incatenarti ad ogni genere di timore.
Tutti i nostri tentativi per migliorarci, per essere più corretti o giusti, ci allontanano dall’essenziale. Ogni sforzo di migliorare la situazione dove siamo è fuorviante, rischia di farci allontanare dal ciò che è.
E, per essere lì con il ciò che è, occorre entrare in una dimensione meditativa.
Ma la meditazione, orientata verso uno scopo, ci svia. Voler cercare la vacuità, la pace, rilassarsi, essere più amorevoli…, sono dei modi per evitare di entrare in uno spazio veramente meditativo, per aiutarci ad avere una apertura incondizionata, uno spirito di accettazione.
Accettarsi non vuol dire però non cambiare. Ciò sarebbe una interpretazione strumentale egoica, di comodo, della faccenda.
Riconoscersi e accettare di essere irosi, per esempio, non significa che si debba indulgere in questa condizione. Vuol dire piuttosto vedersi onestamente per quel che si è, ora, ma anche diventare consapevoli del perché siamo in quel modo.
Tutto questo senza colpevolizzarci, senza condannarci. Dovremmo perdonare e perdonarci, ma non certo per dirci che andiamo bene così. Altrimenti questa sarebbe una pesante distorsione di un messaggio che è in realtà molto più profondo del: è così e basta!
Accettare l'ira d'accordo, ma non necessariamente questa esternata e riversata sugli altri. Cosa c'impedisce allora di non riversarla sugli altri? La non consapevolezza, la mancanza di umiltà, di ascolto...
Va ricordato che con la nozione egoica del distacco compassionevole, dell'accettazione mal compresa del proprio negativo... fiorisce il cinismo della mente, se non c'è il cuore aperto ad accompagnarci.
In sostanza, la spiritualità autentica implica un balzo fuori dagli schemi del pensiero ordinario, ci invita a guardare tutto in un altro modo, cioè dal punto di vista del non ego, a superare il senso del “io”. Se non c'è quest'approccio consapevole e aperto con il ciò che è, rischiamo di non entrare in un rapporto autentico con la vita con il mondo.
Perché più forte è il “senso del “io”, più è problematico entrare in relazione con qualsiasi cosa, compresi noi stessi.



 
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PARADISO ADESSO!

Post n°1347 pubblicato il 08 Marzo 2012 da Praj
 

Chi non sa vivere adesso nel Paradiso interiore dell'Eterno presente, non lo vivrà mai. Nemmeno quando lascerà il corpo.
Chiunque vive nell'inferno ora, e l'inferno è il regno della mente egoica, lo vivrà anche allora, quando si separerà da
l corpo.
La speranza è dell'ego... è il trionfo illusorio di questa mente ingannatrice, che sacrifica la Vita donata per un sogno. Un sogno chiamato futuro: il Paradiso immaginario.
L'inferno, il quale è lo specchio tenebroso dei nostri confusi e angoscianti pensieri, non è determinato solo da una condizione esteriore ma, soprattutto, da una condizione interiore non armonizzata, conflittuale.
Il cosiddetto Paradiso invece è la dimensione spirituale di beatitudine che è in grado di trascendere la fenomenologia mondana, pur essendone pienamente e paradossalmente immersa, proprio in questo momento, proprio lì dove siamo.




 
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SINCERAMENTE

Post n°1346 pubblicato il 08 Marzo 2012 da Praj
 

 
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NON E' ALTROVE

Post n°1345 pubblicato il 07 Marzo 2012 da Praj
 
Tag: Inferno

E' inutile pensare l'inferno altrove. Esso è già qui. E' nella coscienza dell'ego ottenebrato.
E' nella crudeltà, nella miseria, nell'odio, nella cattiveria, nella falsità, nella stupidità, nell'avidità...
Per cui pensarlo nel divenire è senza senso. Noi quando siamo persi nei labirinti della follia vendicativa, nella competizione idiota, nella violenza gratuita siamo già dimorando in esso. Quando siamo posseduti dall'avidità, dalla calunnia, dalla perversione stiamo sguazzando nelle piazze del suo impero.
L'inferno è una condizione della Coscienza che poi si traduce nella realtà fisica ed emozionale.
Ci sono gironi infernali all'interno di noi stessi che percorriamo ogni qualvolta diventiamo adirati, gelosi o invidiosi... immagine
Con queste condizioni psicologiche siamo destinati ad incontrare altri dannati temporanei nello stesso stato.
Le fiamme di queste negatività quando interagiscono non possono che divampare.
Dunque il castigo non è ipotetico, in un divenire post mortem, ma è il terreno stesso nel quale ci muoviamo nel momento stesso in cui abbiamo smarrito noi stessi, in cui siamo profondamente squilibrati nel senso essenziale.
Lo spauracchio sventolato come deterrente di un inferno in cui si dovranno espiare colpe e peccati per me è metaforico. Quel tempo è soltanto una proiezione delle nostre paure e senso di colpa che domina la nostra mente.
Le colpe ed i 'peccati' si scontano già qui ed ora nella coscienza sempre più lontana dalla pace, dalla gioia e serenità che sarebbero possibili, solo che noi avessimo scelto la strada opposta a quella che, invece, ci ha condotto o può condurci negli stati infernali del tormento e angoscia mentale.
Quella che, a mio avviso, è la notizia consolatoria e di estremo aiuto è che niente è irreversibile. Che è possibile pure un cammino a ritroso che può ricondurci alla Casa lasciata e poi perduta, sede eterna di ogni beatitudine.
Si tratta di fare un viaggio di risalita alla Sorgente dell'Essere, della nostra autentica natura. Perchè tanto più ci allontaniamo da essa tanto più ci caliamo nel nostro inferno personale e contribuiamo all'espansione dell'inferno collettivo.



 
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DA COME TI AMI...

Post n°1344 pubblicato il 06 Marzo 2012 da Praj
 

Chiediti se ti ami veramente, perchè se avrai una risposta affermativa, allora troverai superfluo chiedere ad altri se ti amano. Dalla natura dell'amore per te stesso discende e s'irradia quella che gli altri possono avere nei tuoi confronti.

 
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NON E' PER ESISIBIZIONISTI E GUARDONI

Post n°1343 pubblicato il 05 Marzo 2012 da Praj
 

Lo Zen, essendo uno spogliarello interiore, ovviamente non è d'interesse per esibizionisti e guardoni.

 
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