Creato da Praj il 30/11/2005
Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

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Messaggi di Marzo 2012

RINUNCIARE

Post n°1342 pubblicato il 04 Marzo 2012 da Praj
 

La crescita spirituale può benissimo accordarsi con la vita nel mondo materiale. Non c’è contraddizione. Bisognerebbe però tener presente una cosa: le problematiche materiali dovrebbero avere una funzione subordinata, e la crescita spirituale dovrebbe rimanere la priorità.
Mai la crescita spirituale dovrebbe essere sacrificata alla dimensione materiale. In qualunque momento, qualora fosse necessario, l’aspetto materiale può essere sacrificato alla vita spirituale.
Se questo è chiaro, non ci sono problemi. Il problema si presenta solo perché il lato materiale diventa il padrone, e nonostante ciò si desidera ancora la crescita spirituale. La spiritualità non può crescere come dimensione secondaria. Lo spirito non può essere un servitore del corpo. La spiritualità deve essere l’elemento primario, allora tutto può avere la funzione subordinata ed essere utile. Allora la vita materiale, con le sue difficoltà e pericoli, diventa una sadhana, una utile disciplina con cui fare i conti, una palestra che può aiutare la nostra evoluzione spirituale. Quindi ritengo che la rinuncia non debba essere connessa al rinunciare al mondo, ma a ciò che il mondo vorrebbe – con i suoi valori, i suoi beni - noi ci identificassimo, rinunciando a riscoprire la nostra Essenza, la nostra profonda natura spirituale.



 
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CIECHI ALLA GUIDA DI CIECHI?

Post n°1341 pubblicato il 02 Marzo 2012 da Praj
 

Tecnici o predicatori alla guida di una nave con il mare in tempesta, con l'equipaggio nel panico e nella confusione?
Quel che è certo che entrambi i ricercati comandanti non ascoltano che la loro testa. Convinti, convintissimi, cercano poi di convincere...
In senso più alto, però, queste guide sono solo degli abili e accattivanti ciechi, con stampelle diverse, che vogliono guidare altri ciechi che, se non lo fossero, non avrebbero bisogno né degli uni né degli altri.



 
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EMISFERI INTEGRATI

Post n°1340 pubblicato il 01 Marzo 2012 da Praj
 

Ci hanno condizionato con certe idee riguardo a chi noi siamo e come dovremmo essere, favorendo meccanismi ed abitudini che ci aiutano a mantenere tutto sotto controllo: quindi a usare l’emisfero sinistro a scapito del destro. Ciò comporta l’anestetizzazione di gran parte della dimensione creativa, intuitiva. Questo è un modo di vivere un po’ limitato e limitante. Stiamo perdendo sempre più il contatto con il nostro corpo, aldilà di una ricerca narcisistico estetica superficiale che s'identifica soprattutto con la forma del corpo.
Ci stiamo purtroppo un pò plastificando. Ci stiamo avviando a perdere la sensibilità, essendo sempre meno in connessione con le nostre sensazioni e, soprattutto, con l’intelligenza del nostro cuore, le nostre qualità più intuitive, creative, spontanee e misteriose. E andiamo perdendo il contatto con la sensazione di spazio ed accettazione che il nostro cuore rappresenta.
Se si vuole ritrovare l’equilibrio, la fantasia del vivere, la risata spontanea che allontana dai rischi della seriosità e dallo scientismo materialista, secondo me, bisogna trovare una via per esprimere noi stessi in quanto esseri completi ed equilibrati.
Bisogna ritrovare la strada che ci porta dalla testa al cuore, dall'emisfero sinistro a quello destro del nostro cervello, così da poter accedere alla nostra conoscenza interiore rinforzando nello stesso tempo l’intelligenza del nostro essere interi, integri.



 
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