Creato da Praj il 30/11/2005
Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

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Messaggi di Giugno 2012

CREATORI DI REALTA'

Post n°1517 pubblicato il 30 Giugno 2012 da Praj
 

Noi vediamo la realtà delle cose in misura distorta e proporzionata agli stati emotivi che stiamo vivendo. Proiettiamo dunque il velo delle nostre emozioni sull'accadimento in cui siamo coinvolti o che osserviamo. Questo succede, per esempio, quando siamo pervasi da un desiderio sessuale e vediamo l'altro come un oggetto relativo al nostro desiderare; quando siamo interessati a fare soldi e nell'altro scrutiamo la possibilità che può offrirci dandoci un'occasione in tal senso; quando abbiamo dell'ansia addosso e la tranquillità di uno che fa le cose con lentezza c'infastidisce.
Così succede con la paura, con la rabbia, con la gelosia ed ogni genere di sentimenti ed emozioni.
Non vediamo più le cose per come sono ma per quello che ci interessa o abbiamo timore che siano. Ognuno perciò vive una sua realtà pur partecipando allo stesso evento.
Perdendo la relazione con la realtà del ciò che è, diveniamo decisamente orientati e condizionati dalle aspettative e dai ricordi che ci portiamo appresso. Non siamo più presenti e attenti a ciò che stiamo realmente vivendo, incontrando, ascoltando... non siamo dunque realmente lì, ma altrove.
Quindi è sempre bene ricordare che siamo noi a colorare le situazioni con il nostro umore, con il nostro stato di coscienza. Perciò il nostro approccio e atteggiamento verso mondo è determinante per farcelo apparire in un modo invece che in un altro. Allora possiamo colorare come vogliamo il mondo, possiamo dipingerlo positivamente, se lo vogliamo.
In questo senso si dice che noi siamo creatori della nostra Realtà.




 
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SANO ENTUSIASMO NAZIONAL SPORTIVO

Post n°1516 pubblicato il 29 Giugno 2012 da Praj
 

Da ragazzo giocavo al pallone. Non ero male... un buon centrocampista. E' una passione che mi è restata dentro, anche se ora non sono un tifoso, ma un semplice appassionato del gioco.
Il gioco del calcio è una metafora della vita sociale. Essendo un gioco di squadre che si confrontano con delle regole per ottenere un risultato, una partita è chiaramente l'occasione per vedere come una squadra sa fare meglio dell'altra per raggiungere la meta, il goal, l'obbiettivo che interessa.
Una squadra innanzitutto deve essere unita. Gli elementi che la compongono devono convergere, come meglio possono, per realizzare lo scopo, sportivamente: quindi è importante l'amalgama, il senso di unità, la coesione, l'intento comune.
Anche se lo spirito di gruppo è determinato e convergente occorre però che si faccia pure un gioco dove le caratteristiche ogni componente vengano valorizzate, salvaguardando i tatticismi necessari per affrontare la squadra avversaria nel migliore dei modi. Aldilà poi degli aspetti meramente tecnici e atletici c'è tuttavia il fattore emotivo e caratteriale che viene ad emergere nell'agonismo di una partita, tanto più è importante la posta in gioco in un confronto, in un torneo importante.
Infine, non si può non tener presente l'importanza di una guida, l'allenatore, e di uno staff che favorisca la massima espressione, le eccellenze dei fattori umani e sportivi che devono essere gestiti per arrivare al successo.
Ecco perché allora la passione calcistica è così rumorosa, esaltata ed esaltante, soprattutto quando c'è di mezzo la squadra nazionale che si confronta ai massimi livelli. Scattano ovviamente le identificazioni e i mille risvolti psichici collaterali che fanno si che ci si coinvolga, anche sguaiatamente, spesso sopra le righe.
Ma la cosa va appunto presa per quello che è: un pretesto per manifestare un grande bisogno d'identità collettiva, di catarsi emozionale, di partecipazione umana ad un evento sportivo che rappresenta un voler essere sempre meglio che viene simbololizzato da una nazionale di calcio, o di un protagonista sportivo che ci rappresenta.
E' chiaro che ci sono poi ragazzotti super pagati, che intorno e dentro a questo mondo, ci sarebbero tantissime cose da sistemare veramente e in tanti sensi. Su questo non ci piove e ci sarebbe molto da dire. Ma il gioco del calcio non centra con le degenerazioni che ci sono. E' altre sì importante per me non perdersi nel tifo demenziale o violento. Bisogna solo capire e compartecipare al senso della metafora che il calcio rappresenta e viverlo con passione e divertimento senza perdere il senno.
Allora, come si vede spesso nelle notti magiche dei campionati in cui la propria nazionale è in campo, anche molte persone non avvezze a vedere le partite di calcio (vedi donne e anziani) si coinvolgono, si emozionano, si divertono e, diciamolo pure, s'inorgogliscono quando vedono bravura e volontà unite per fare quel goal difficile ma atteso che che fa dire loro, anche infantilmente, ed io con loro: siamo forti, nonostante tutto!



 
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ATTESO A CASA

Post n°1515 pubblicato il 28 Giugno 2012 da Praj
 

Ogni Anima-Spirito desidera essere una sola cosa con il Divino, inconsapevolmente, pur nell’illusione creata dal velo di Maya.
Dal più semplice degli uomini al più arrogante, da coloro che hanno le devozioni religiose più disparate a quelli hanno i controlli sulle leve di potere e comando, o semplicemente a quelli bramano qualsiasi piacere e si dichiarano atei e materialisti, tutti noi siamo qui perché desideriamo essere una sola cosa con Dio, il creatore e distruttore e sostenitore di tutto. Ma non lo sappiamo. Almeno moltissimi non lo sanno o ricordano ancora.
Dio conosce questo desiderio nel cuore di ogni Anima: e così, per venire incontro a tutte, concede a ogni forma senziente la capacità di focalizzare e sfocare le possibilità di riconoscerlo... e questo ha molto a che fare con la sensazione di poter controllare gli eventi della nostra vita. Questa impressione è quella che ci da un senso di libertà.
Pur riconoscendo anche che alla fine tutti comprenderanno la futilità intrinseca a questa illusione di controllo, il Divino tuttavia lascia che ciascuno muoia e si reincarni ripetutamente, permettendo all’illusione di persistere finché gli esseri continuano a subirne l’incanto, a rimanere sedotti dal fascino di questo mondo.
In tal modo, ognuno di noi può dimenticare il Divino, dimenticare di scrutare nel corpo del Tempo e godersi una certa percezione di potere su una parte dell’illusoria commedia che stiamo interpretando. Ricordare il nostro desiderio di identificazione con il Divino non è facile, nonostante sia il desiderio fondamentale da cui sorgono tutti gli altri nostri desideri.
Lungo il cammino dell'esperienza umana, ad un certo punto però accade, non si sa come e quando, che il Divino ( l’Intelligenza Cosmica ) riveli a qualche ricercatore del Vero, non si sa perché e proprio a Lui, dopo averlo dimenticato per un tempo quasi infinito, quale è la sua identità profonda, metafisica, Chì è Lui, veramente.
Con questa rivelazione accade una rivoluzione nella Coscienza di colui che la riceve. E, a parte le innumerevoli ripercussioni che avvengono nella vita interiore del "Graziato", il sentimento più significativo è quello di essere finalmente rientrato a Casa.
In quella Casa in cui era da tempo atteso.




 
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PER-DONARE

Post n°1514 pubblicato il 27 Giugno 2012 da Praj
 

Perdonare significa “dare come si faceva prima che si venisse feriti”. Ma ciò, secondo me, può succedere solo dopo che è accaduta una vera Accettazione e Perdono di noi stessi: che vuole anche dire riconoscimento dei nostri lati oscuri e luoghi potenziali di negatività, che anche in noi sicuramente albergano latenti, per ora solo dormienti.
Altrimenti non è possibile accettare e perdonare gli altri, in particolare modo chi ci ha ferito o fatto del male, sotto qualsiasi forma. E’ la realizzazione che in noi c’è tutta l’umanità, che noi siamo anche il mondo e che se qualcuno ha fatto qualcosa di offensivo o negativo nei nostri confronti... dovremmo sapere che avremmo potuto essere invece noi a farlo nei suoi, soltanto ci fossimo trovati nelle sue stesse condizioni, in ogni senso. Questo a mio avviso andrebbe onestamente riconosciuto, davanti allo specchio della nostra coscienza, ben meditato, prima di giudicare e condannare senza appello. Con questo mi riferisco soltanto al nostro spirito interiore e non ad eventuali perdoni giudiziari che appartengono ad un altro piano della giustizia, e alla quale ora non mi sto riferendo.
La grande affermazione evengelica "Perdona loro perchè non sanno quello che fanno" allora va intesa, a mio modo di vedere, come la capacità di Chi dimora nella Consapevolezza Compassionevole di vedere le cose, le conseguenze delle proprie azioni e quelle altrui da un punto di vista più ampio e da una sensibilità più profonda, manifestando la conseguente Comprensione e Compassione.
Comprensione che, come un fuoco purificatore, alchemizza la sensibilità e l’intelligenza.
Si può dunque dare e “insegnare”, attraverso un esempio sincero, a chi ci ha fatto del male e ferito, in ogni modo, una nuova disponibilità, una nuova apertura di credito, con questo nuovo spirito accettante, senza nemmeno sentirci fieri ed orgogliosi… ma solamente empatici, comprensivie e con rinata Coscienza.
Il perdono... è sempre Ora e Qui! Non c'é altro posto e momento per perdonarsi e perdonare...
Per cui perdoniamo possibilmente subito, noi e gli altri, generosamente facendo pulizia... del passato…che è soltanto un gravoso fardello di dolore e sofferenza che ci portiamo inutilmente appresso. So che non è facile ma questa è la Via... il vero "lavoro" su noi stessi da fare.




 
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E' COME INNAFFIARLA

Post n°1513 pubblicato il 27 Giugno 2012 da Praj
 

Piangere sulla propria sofferenza è come coltivarla, innaffiandola.



 
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LA MENTE MENTE, DICE LA MENTE

Post n°1512 pubblicato il 26 Giugno 2012 da Praj
 

E' facile constatare come a molte persone piaccia la nota e giusta frase "la mente mente", oggi di gran moda in alcuni ambienti.
Il fatto curioso e interessante però è che si creda che ciò riguardi soprattutto la mente altrui, quando si pensa questa frase.
Il perchè e come accade ciò è un bel fenomeno interiore da meditare, se si vuol essere onesti con se stessi e conoscersi davvero per evitare i meccanismi dell'autoinganno che la mente copiosamente ci offre e propone.
Indossare maschere esteriori che non corrispondono a ciò che davvero abbiamo dentro non serve, non fa bene in primo luogo a se stessi. Quindi, se sappiamo mentalmente che "la mente mente", dobbiamo poi realizzarlo con una reale comprensione, che si evidenzierà nella coerenza dei fatti che non contraddicono comode e semplicistiche enunciazioni.




 
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NON SONO I MOMENTI MIGLIORI

Post n°1511 pubblicato il 25 Giugno 2012 da Praj
 

I momenti della difficoltà non sono mai i migliori per discutere e polemizzare. Sono i momenti che necessitano della solidale convergenza d'intenti per la soluzione dei problemi comuni.
Allora si creano anche le possibilità di un avvicinamento successivo e una maggior comprensione reciproca, la quale scaturisce dalla concretezza dei fatti e delle azioni, piuttosto che dalle opinioni aprioristiche o dalle mere ideologie.


 
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LA RESPONSABILITA' SUL DESTINO

Post n°1510 pubblicato il 25 Giugno 2012 da Praj
 

Più consapevole diviene l'uomo, più impara a dare un ordine alle cose, a chiedersi quali informazioni esse possono fornire.
Di importanza fondamentale è restare in armonia con tutto ciò che è. Se questo non riesce, se ne cerchi il motivo i
n se stessi. L'uomo è il microcosmo e di conseguenza è l'immagine esatta del macrocosmo.
Tutto ciò che percepisco all'esterno, lo ritrovo anche in me.
Se dentro di me sono in armonia coi diversi aspetti della realtà, anche i loro rappresentanti del mondo esterno non possono turbarmi. Se avviene qualcosa che per me è sgradevole, devo considerarlo una sollecitazione e considerare dentro di me anche questo aspetto.
Tutte le persone cattive e gli eventi sgradevoli sono in realtà solo dei messaggeri, mezzi per rendere visibile l'invisibile.
Chi capisce questo ed è disponibile ad assumersi personalmente la responsabilità del proprio destino, perde ogni paura del caso che lo minaccia.

da "Il destino come scelta" (Psicologia esoterica)
di Thorwald Dethlefsen - Ediz. Mediterranne.




 
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INCONTRARE IL PROPRIO FRUTTO

Post n°1509 pubblicato il 24 Giugno 2012 da Praj
 

Io credo che tutti abbiamo una missione comune ed è quella di realizzare il nostro potenziale, di diventare ciò che siamo, perché si nasce in un mondo malato, in un mondo alienato, un mondo disumanizzante, quando si entra nel mondo ci si perde a se stessi, dunque il progetto esistenziale comune sarebbe re-incontrarsi e crescere, crescere e fruttificare, perché la maggioranza delle persone vive una vita allo stato larvale, non arriva alla vera maturità dell’essere, come se la cultura impedisca che le persone vadano troppo al di là della condizione della maggioranza, che non è una condizione di maturità emozionale. Per esempio la maggioranza delle persone non arriva all’amore, alla felicità che sarebbe intrinseca alla natura umana, come se fosse vorace di superficialità e senza la possibilità di potersi sentire piena.
Dunque trovarsi e incontrare il proprio frutto. La vita di ognuno è come un albero che dà un particolare frutto.


(Claudio Naranjo)

tratto da: http://www.riflessioni.it/senso-della-vita/claudio-naranjo.htm

 
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FLUSSO COSTANTE CREATIVO

Post n°1508 pubblicato il 24 Giugno 2012 da Praj
 

La nostra vita non è un insieme di momenti lodevoli o condannabili, né un'espressione di bellezza o di abiezione, è piuttosto un flusso costante, una manifestazione dell'assoluta creatività del tutto che rimuove ogni staticità.
(Daniel Odier)



 
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SANTO SPIRITO

Post n°1507 pubblicato il 23 Giugno 2012 da Praj
 

Lo spirito santo non è altro che la nostra Essenza, ispiratrice di ogni benefica trasformazione e attività creatrice unificante.


 
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SII PAZIENTE...

Post n°1506 pubblicato il 22 Giugno 2012 da Praj
 

Sii paziente verso tutto
ciò che è irrisolto nel tuo cuore e...
cerca di amare le domande,
che sono simili a stanze chiuse a chiave
e a libri scritti in una lingua straniera.
Non cercare ora le risposte che possono esserti date
poichè non saresti capace di convivere con esse.
E il punto è vivere ogni cosa. Vivere le domande ora.
Forse ti sarà dato, senza che tu te ne accorga,
di vivere fino al lontano giorno in cui avrai la risposta.

dal libro "Il libro d'ore" di Rainer Maria Rilke - Ed. Einaudi

 
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CERCARE NELL'ESTERIORITA'

Post n°1505 pubblicato il 22 Giugno 2012 da Praj
 

Cercare solo nell'esteriorità le risposte al nostro malessere, di qualunque natura sia, ci mette nelle condizioni, descritte da questa nota metafora: di essere come colui che è cieco, in una notte senza luna, in una stanza buia dalle pareti scure, il quale cerca un gatto nero che non c'è.


 
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LA MASSA NON E' MAI RESPONSABILE

Post n°1504 pubblicato il 21 Giugno 2012 da Praj
 

Sono più interessato all'uomo in quanto individuo che in quanto popolo: perchè all'individuo si può chiedere conto dell'uso della libertà e responsabilità e lo si può conoscere direttamente.
La massa popolare, invece, essendo entità indifferenziata e non conoscibile, se non esteriormente e accidentalmente, non risponde mai delle scelte e azioni che fa, essendo anonima.
Per cui il popolo in quanto tale è di fatto irresponsabile, volubile, e spesso motivato dalla mera emotività, oltre ad essere, di volta in volta, manipolato dalle mode o dai leader di turno, dimenticando con estrema facilità le suggestioni che l'hanno già incantato e deluso. L'individuo ha quindi più possibilità d'imparare e crescere che un popolo. Ovviamente, un popolo si evolve nella misura in cui aumenta la consapevolezza degli individui che lo compongono. Raramente succede il contrario.



 
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VERO INTERESSE

Post n°1503 pubblicato il 21 Giugno 2012 da Praj
 

Una visione lungimirante comprende che perseguire solo il personale interesse
non è nel proprio interesse.



Photo: Una visione lungimirante comprende che perseguire solo il personale interesse non è nel proprio interesse.

 
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NON MANCANO I SEMI

Post n°1502 pubblicato il 20 Giugno 2012 da Praj
 

Non sono i semi che mancano per una crescita dei fiori interiori, è purtroppo il terreno che non è mai stato arato, dissodato, ed è ormai pieno di erbacce.
Senza un buon lavoro di ripulitura esso è destinato a rimanere arido o incoltivabile, ad offrire poco di buono.



 
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SPOSTARE SENZA RISOLVERE

Post n°1501 pubblicato il 20 Giugno 2012 da Praj
 

Le difficoltà, il malessere, lo squilibrio, ci spingono a farci sprofondare ancor di più nella mente identificata.
Solo pochi colgono l'occasione per vedere che è la stessa mente egoica la causa basilare dei problemi.
Al massimo, quindi, per coloro che cercano risposte provenienti dalla mente, il disagio viene solo rimosso o spostato e non risolto.


 
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VINCERE IL PARASSITA INTERNO

Post n°1500 pubblicato il 19 Giugno 2012 da Praj
 

Tracce per un cammino di Realizzazione interiore.
Percorso completo verso il Risveglio della consapevolezza.
Documento molto interessante, utille e adatto a tutti.

 

 
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MATURITA' DI CHI?

Post n°1499 pubblicato il 19 Giugno 2012 da Praj
 

Esami di maturità. Non sarebbe il caso di cambiare il nome a quell'esame di stato?
La maturità mi sembra tutta un'altra cosa.

Maturità per cosa, di chi?






 
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NON E' DETERMINANTE COME TIRA IL VENTO

Post n°1498 pubblicato il 18 Giugno 2012 da Praj
 

Non è determinante come tira il vento esteriore, quando conosci il Porto in cui vuoi andare e sai usare la vela e timone interiore.


 
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