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Creato da Praj il 30/11/2005
Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram
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Messaggi di Luglio 2012
Questo è l'enigma, il paradosso, a cui i dormienti aspiranti alla liberazione sono chiamati a risolvere.
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Questo é un sacro Fuoco che brucia le miserie delle aspettative, incenerisce gli inganni degli antichi sogni e purifica la carne che in fiamme, tra i falò d'occasione, trova ampi spazi per un sempre rinnovato ed estatico riposo.
Il coraggio di ardere in questo braciere viene solo riconoscendo che tutto ciò che é Sublime é compenetrato dalla Grazia dell'ineffabile Mistero e accade nell'abbandono all'Altro, nella Fiducia senza remore.
Allora stare vicini o insieme lontani é sempre profonda Unione, perché sullo sfondo appare la mistica risata a risaltare l'Amore Cosciente, senza paure, senza desideri, in passione di Verità.
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C’è una grande differenza. È facile “prenderla easy” quando le cose vanno come vuoi. È facile “andare con il flusso” quando la corrente va nella direzione dove tu pensi debba andare. Ma che cosa accade quando ti arrabbi, o sei triste, o frustrato, o infastidito? A quel punto puoi continuare a dire a te stesso “prendila con leggerezza” finché diventi livido, ma non può funzionare.
Perché? Perché stai affrontanto l’effetto, non la causa. Lo stress (rabbia, tristezza, frustrazione) è sempre l’effetto che segue all’atto di credere a un pensiero non vero. Prima arriva il pensiero che “ti mette in ginocchio”, poi ci credi, poi senti l’emozione negativa.
L’intero mondo è proiettato. Quando credi ai tuoi pensieri stressanti, il mondo sembra ostile; quando ami veramente ciò che è, ogni cosa nel mondo diventa l’amato. Dentro e fuori corrispondono – sono riflessi l’uno dell’altro. Il mondo è l’immagine specchio della tua mente.
“Amare ciò che è” non è semplicemente un’idea spirituale, è una realtà e chiunque con una mente aperta può viverla. È un risultato diretto dell’interrogare i tuoi pensieri stressanti. Finchè non ami ciò che è – tutto della tua vita – incluse le apparenti sfortune (sfighe) – tu sei separato dal mondo, e lo vedi come pericoloso e terrorizzante. Invito te, e ognuno, a mettere questi pensieri che incutono timore sulla carta, per interrogarli, e rendersi liberi. Quando la mente non è in guerra con sé stessa, non c’è separazione (al suo interno). Ho sessantanove anni e sono senza limiti. Se mai ebbi un nome, sarebbe Servizio. Se mai ebbi un nome, sarebbe Gratitudine.
da un'intervista a Byron Katie a cura di Elsa Nityama Masetti.
http://www.innernet.it/se-mai-ebbi-un-nome-sarebbe-gratitudine-intervista-a-byron-katie/
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Si tratta del corpo di dolore emozionale. State in guardia per scoprire eventuali segni di infelicità in voi, sotto qualunque forma: può essere il corpo di dolore che si risveglia. Può assumere la forma di irritazione, impazienza, malinconia, desiderio di offendere, collera, furore, depressione, necessità di avere qualche dramma nei rapporti personali, e così via.
Il corpo di dolore vuole sopravvivere, al pari di ogni altra entità esistente, e può sopravvivere soltanto se vi induce a identificarvi inconsapevolmente con esso. Allora può impadronirsi di voi, diventare voi, e vivere attraverso voi. Deve alimentarsi tramite voi. Si nutrirà di ogni esperienza che entri in risonanza con il suo stesso tipo di energia, ogni cosa che crei ulteriore dolore sotto qualunque forma: collera, capacità distruttiva, odio, afflizione, dramma emozionale, violenza, perfino malattia. Il dolore può alimentarsi soltanto di dolore, e una volta che il corpo di dolore si è impadronito di voi, necessitate di altro dolore, e diventate vittime, o persecutori.
La sua sopravvivenza dipende dalla vostra identificazione inconsapevole con esso, nonchè dalla vostra paura inconsapevole di affrontare il dolore che vive in voi.
dal libro di Eckhart Tolle “Il potere di Adesso”
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Anche quando il consiglio non è richiesto.
Perchè, secondo me, è sempre più facile lasciar andare i consigli che non ci stanno bene piuttosto che sospetti i quali invece c'inquinano dentro.
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Dio non desidera uomini alla ricerca di sicurezze metafisiche, ma individui alla ricerca del perfezionamento della propria umanità dal piano sensoriale a quello soprasensoriale.
Il tentativo di evitare il dolore, comunque e dovunque si manifesti, mostra sempre che chi ne è l'autore è tutto fuorchè un iniziato.
(Herbert Fritsche)
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E' non si può nemmeno dire che tutto è Intelligenza, perchè è l'intelligenza stessa che comprende che così non è.
A volte, mi sembra che il non dualismo dogmatico, la teorizzazione dell'assolutismo dell'uno senza secondo astrattamente professato, sia quasi peggio del dualismo manicheo separativo.
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Quando la rosa fiorirà nel petto di ogni uomo e di ogni donna, allora saremo capaci di vedere come vedevamo all'inizio, di avvertire il tocco e la sensazione, di sentire il gusto e il sapore, di annusare gli odori e di udire l'anima del suono. Ricorderemo che un tempo eravamo puro sentimento, e che ancora lo siamo, e ci accorgeremo di come siamo stati nel corso dei secoli.
Guardando dentro di noi, nel nostro sangue, vedremo la luce - sangue di rosa - e conosceremo le segrete linee che si estendono fra noi tutti, attraversando città, mari e continenti.
Ci accorgeremo che siamo stati tutte le varietà di rosa e che tali dovevamo essere: rosa dell'amore, che ama; rosa del deserto, nell'ignoto; rosa della morte, che soffre; rosa del nulla, senza niente da mostrare.
(Jay Ramsay)
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Piuttosto conservalo silenziosamente in te e non sprecare energia in tentativi precoci e sterili di convinzione.
E' meglio che sia chi ne percepisce il qualche modo il valore, attraverso segni e indicazioni sottili, a chiedere fiduciosamente la condivisione. Prima o poi giunge colui che ha l'attitudine giusta per ricevere quel che hai da dare.
Allora è probabile che l'offerta, ovviamente gratuita, venga meglio apprezzata e utilizzata, diversamente da quando viene sentita come ostentazione, come un bisogno di auto conferma.
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E' un'altra delle solite e banali interpretazioni letterali della mente egoica.
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Qualsiasi idea diventi ossessione, quand'anche orientata ad un presunto bene o verità, con lo squilibrio che porta in sè, non fa che ampliare il problema che vorrebbe risolvere, complicare ciò che dovrebbe sanare.
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Più che contestare l'altro, cerca di realizzare chi sei tu.
Compreso questo, saprai anche chi è l'altro.
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Tuttavia, non sono i ricordi in sè, la memoria pratica, che dobbiamo lasciare alle spalle, ma solo la carica emotiva che questi si portano appresso.
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Se non diventiamo consapevoli di questa rimozione psichica, riconvertendo l'attitudine alla de responsabilizzazione, perpetuiamo il negativo stato di cose e restiamo prigionieri di un circolo vizioso che sfinisce e alimenta solo l'insoddisfazione, ammalandoci prima di tutto interiormente e forse anche somaticamente.
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Sono entrambe modalità della comprensione; ambedue convergono nel principio non duale dell'Uno senza secondo.
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Inviato da: lenteris
il 09/07/2023 alle 12:42
Inviato da: lenteris
il 09/07/2023 alle 12:33
Inviato da: lenteris
il 09/07/2023 alle 12:31
Inviato da: lenteris
il 09/07/2023 alle 12:28
Inviato da: lenteris
il 09/07/2023 alle 12:24