Creato da Praj il 30/11/2005
Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

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Messaggi di Luglio 2012

NON E' NEL SOFTWARE

Post n°1542 pubblicato il 16 Luglio 2012 da Praj
 

Se rincorrere sogni o fuggire incubi, sono i programmi principali installati nel nostro software mentale, come possiamo uscirne quando il Risveglio al reale non è incluso in questo software?
Questo è l'enigma, il paradosso, a cui i dormienti aspiranti alla liberazione sono chiamati a risolvere.



 
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AMARE LIBERI

Post n°1541 pubblicato il 15 Luglio 2012 da Praj
 

Un paradossale unico legame tiene uniti: la Libertà interiore. Controsenso per i cacciatori di consolanti compagnie. Così si può Amare: liberi di Essere quel che siamo, liberi di fare quel facciamo, liberi di avere quel che abbiamo... liberi dentro.
Questo é un sacro Fuoco che brucia le miserie delle aspettative, incenerisce gli inganni degli antichi sogni e purifica la carne che in fiamme, tra i falò d'occasione, trova ampi spazi per un sempre rinnovato ed estatico riposo.
Il coraggio di ardere in questo braciere viene solo riconoscendo che tutto ciò che é Sublime é compenetrato dalla Grazia dell'ineffabile Mistero e accade nell'abbandono all'Altro, nella Fiducia senza remore.
Allora stare vicini o insieme lontani é sempre profonda Unione, perché sullo sfondo appare la mistica risata a risaltare l'Amore Cosciente, senza paure, senza desideri, in passione di Verità.



 
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TAKE IT EASY

Post n°1540 pubblicato il 15 Luglio 2012 da Praj
 

Qual è la differenza – se c’è – tra “amare ciò che è” e “prenderla con leggerezza” (easy)?

C’è una grande differenza. È facile “prenderla easy” quando le cose vanno come vuoi. È facile “andare con il flusso” quando la corrente va nella direzione dove tu pensi debba andare. Ma che cosa accade quando ti arrabbi, o sei triste, o frustrato, o infastidito? A quel punto puoi continuare a dire a te stesso “prendila con leggerezza” finché diventi livido, ma non può funzionare.

Perché? Perché stai affrontanto l’effetto, non la causa. Lo stress (rabbia, tristezza, frustrazione) è sempre l’effetto che segue all’atto di credere a un pensiero non vero. Prima arriva il pensiero che “ti mette in ginocchio”, poi ci credi, poi senti l’emozione negativa.

L’intero mondo è proiettato. Quando credi ai tuoi pensieri stressanti, il mondo sembra ostile; quando ami veramente ciò che è, ogni cosa nel mondo diventa l’amato. Dentro e fuori corrispondono – sono riflessi l’uno dell’altro. Il mondo è l’immagine specchio della tua mente.
“Amare ciò che è” non è semplicemente un’idea spirituale, è una realtà e chiunque con una mente aperta può viverla. È un risultato diretto dell’interrogare i tuoi pensieri stressanti. Finchè non ami ciò che è – tutto della tua vita – incluse le apparenti sfortune (sfighe) – tu sei separato dal mondo, e lo vedi come pericoloso e terrorizzante. Invito te, e ognuno, a mettere questi pensieri che incutono timore sulla carta, per interrogarli, e rendersi liberi. Quando la mente non è in guerra con sé stessa, non c’è separazione (al suo interno). Ho sessantanove anni e sono senza limiti. Se mai ebbi un nome, sarebbe Servizio. Se mai ebbi un nome, sarebbe Gratitudine.

da un'intervista a Byron Katie a cura di Elsa Nityama Masetti.


http://www.innernet.it/se-mai-ebbi-un-nome-sarebbe-gratitudine-intervista-a-byron-katie/



 
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IDENTIFICATI CON IL DOLORE

Post n°1539 pubblicato il 14 Luglio 2012 da Praj
 

Il dolore accumulato nel vostro corpo è un campo di energia negativa che occupa il corpo e la mente. Se lo considerate un'entità invisibile a sè stante vi avvicinate molto alla verità.
Si tratta del corpo di dolore emozionale. State in guardia per scoprire eventuali segni di infelicità in voi, sotto qualunque forma: può essere il corpo di dolore che si risveglia. Può assumere la forma di irritazione, impazienza, malinconia, desiderio di offendere, collera, furore, depressione, necessità di avere qualche dramma nei rapporti personali, e così via.
Il corpo di dolore vuole sopravvivere, al pari di ogni altra entità esistente, e può sopravvivere soltanto se vi induce a identificarvi inconsapevolmente con esso. Allora può impadronirsi di voi, diventare voi, e vivere attraverso voi. Deve alimentarsi tramite voi. Si nutrirà di ogni esperienza che entri in risonanza con il suo stesso tipo di energia, ogni cosa che crei ulteriore dolore sotto qualunque forma: collera, capacità distruttiva, odio, afflizione, dramma emozionale, violenza, perfino malattia. Il dolore può alimentarsi soltanto di dolore, e una volta che il corpo di dolore si è impadronito di voi, necessitate di altro dolore, e diventate vittime, o persecutori.
La sua sopravvivenza dipende dalla vostra identificazione inconsapevole con esso, nonchè dalla vostra paura inconsapevole di affrontare il dolore che vive in voi.

 
dal libro di Eckhart TolleIl potere di Adesso


 
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ASCOLTARE CONSIGLI

Post n°1538 pubblicato il 13 Luglio 2012 da Praj
 

Preferisco ascoltare un consiglio che assecondare il sospetto, foss'anche questo consiglio strumentale o interessato...
Anche quando il consiglio non è richiesto.
Perchè, secondo me, è sempre più facile lasciar andare i consigli che non ci stanno bene piuttosto che sospetti i quali invece c'inquinano dentro.



 
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RISCHIARE O FALLIRE

Post n°1537 pubblicato il 13 Luglio 2012 da Praj
 

L'uomo è destinato ad affrontare il rischio. Fallire per lui è meno danno che restare al riparo.
Dio non desidera uomini alla ricerca di sicurezze metafisiche, ma individui alla ricerca del perfezionamento della propria umanità dal piano sensoriale a quello soprasensoriale.
Il tentativo di evitare il dolore, comunque e dovunque si manifesti, mostra sempre che chi ne è l'autore è tutto fuorchè un iniziato.

(Herbert Fritsche)



 
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GUARDARSI DAL NON DUALISMO DOGMATICO

Post n°1536 pubblicato il 12 Luglio 2012 da Praj
 

C'è chi va dicendo che tutto è Amore, senza rendersi conto che è come dire che nulla è Amore.
E' non si può nemmeno dire che tutto è Intelligenza, perchè è l'intelligenza stessa che comprende che così non è.
A volte, mi sembra che il non dualismo dogmatico, la teorizzazione dell'assolutismo dell'uno senza secondo astrattamente professato, sia quasi peggio del dualismo manicheo separativo.



 
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MISTIC ROSE'S

Post n°1535 pubblicato il 11 Luglio 2012 da Praj
 

Quando la rosa fiorirà nel petto di ogni uomo e di ogni donna, allora saremo capaci di vedere come vedevamo all'inizio, di avvertire il tocco e la sensazione, di sentire il gusto e il sapore, di annusare gli odori e di udire l'anima del suono. Ricorderemo che un tempo eravamo puro sentimento, e che ancora lo siamo, e ci accorgeremo di come siamo stati nel corso dei secoli.
Guardando dentro di noi, nel nostro sangue, vedremo la luce - sangue di rosa - e conosceremo le segrete linee che si estendono fra noi tutti, attraversando città, mari e continenti.
Ci accorgeremo che siamo stati tutte le varietà di rosa e che tali dovevamo essere: rosa dell'amore, che ama; rosa del deserto, nell'ignoto; rosa della morte, che soffre; rosa del nulla, senza niente da mostrare.
(Jay Ramsay)



 
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VOLEVANO INDICAR LA LUNA

Post n°1534 pubblicato il 11 Luglio 2012 da Praj
 

Spesso succede che dita, le quali avrebbero voluto indicare la luna, si occupino piuttosto del mettersi in mostra, cercando ammirazione per se stesse, con smalti e manicure, dimentichino di essere semplici indicatrici di rotta.

 


 
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NON RINCORRERE, LASCIATI RAGGIUNGERE

Post n°1533 pubblicato il 10 Luglio 2012 da Praj
 

Se senti che quel che hai realizzato dentro di te è davvero prezioso, non puoi rincorrere chicchesia per condividerlo.
Piuttosto conservalo silenziosamente in te e non sprecare energia in tentativi precoci e sterili di convinzione.
E' meglio che sia chi ne percepisce il qualche modo il valore, attraverso segni e indicazioni sottili, a chiedere fiduciosamente la condivisione. Prima o poi giunge colui che ha l'attitudine giusta per ricevere quel che hai da dare.
Allora è probabile che l'offerta, ovviamente gratuita, venga meglio apprezzata e utilizzata, diversamente da quando viene sentita come ostentazione, come un bisogno di auto conferma.



 
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VARCARE LA SOGLIA

Post n°1531 pubblicato il 09 Luglio 2012 da Praj
 

Se sei capace di accettare anche la tua non accettazione; se sei in grado di accettare di avere preferenze (mi piace e non mi piace) e non fingere quello che non sei; se accetti di desiderare, di avere paura, di avere rabbia, disagio, tristezza... di essere umano, allora forse sei pronto per essere te stesso, di accettare l'altro e il ciò che è. Allora puoi varcare la soglia dell'illusione per entrare nel mondo dell'accettazione reale e amare la tua ordinarietà, addirittura anche il tuo ego. Allora sei pronto per essere quello che sei e non il personaggio che vorresti rappresentare al tuo posto. Solo dopo l'attraversamento di questa ineffabile porta, puoi aspirare alla trascendenza pur vivendo pienamente nell'immanenza mondana.



 
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REALE INIZIAZIONE

Post n°1530 pubblicato il 08 Luglio 2012 da Praj
 

L'iniziazione che conta non si riduce a qualche aspetto ritualistico, formale, simbolico: è soprattutto una realizzazione interiore, essenziale. Essa si compie solo con l'intuizione potente del fatto che hai accesso al libero arbitrio se hai compreso di non poterlo avere come mera persona, ma quando vieni reso individuale strumento cosciente dell'operare Divino.


 
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INTERPRETAZIONI LETTERALI

Post n°1529 pubblicato il 07 Luglio 2012 da Praj
 

Se si crede di dover accettare il ciò che è, comunque sia, perchè tanto è tutto illusorio, a mio parere, non si ha ben compreso il senso profondo dell'accettazione.
E' un'altra delle solite e banali interpretazioni letterali della mente egoica.



 
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OGNI OSSESSIONE AMMALA

Post n°1528 pubblicato il 07 Luglio 2012 da Praj
 

Qualsiasi idea diventi ossessione, quand'anche orientata ad un presunto bene o verità, con lo squilibrio che porta in sè, non fa che ampliare il problema che vorrebbe risolvere, complicare ciò che dovrebbe sanare.


 

 
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SAPRAI CHI E' L'ALTRO

Post n°1527 pubblicato il 06 Luglio 2012 da Praj
 

Più che contestare l'altro, cerca di realizzare chi sei tu.
Compreso questo, saprai anche chi è l'altro.

 

 
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MEMORIA EMOTIVA SUPERFLUA

Post n°1526 pubblicato il 06 Luglio 2012 da Praj
 

Di fronte ad un bivio importante, è sempre difficile scegliere con chiarezza e tranquillità, perchè nella visione del momento il passato psicologico crea un'ombra che interferisce e confonde il presente e distorce la prospettiva.
Tuttavia, non sono i ricordi in sè, la memoria pratica, che dobbiamo lasciare alle spalle, ma solo la carica emotiva che questi si portano appresso.




 
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L'OPPOSTO CONSENTE LA PERCEZIONE

Post n°1525 pubblicato il 05 Luglio 2012 da Praj
 

L'Uno, il "Sì", è puro potere, è la vita e la verità di Dio, o Dio stesso. Dio però sarebbe inconoscibile a Se stesso e in Lui non vi sarebbe alcuna gioia o percezione, se non fosse per la presenza del "No". Quest'ultimo è l'antitesi, o l'opposto, del positivo o verità; esso consente che questa divenga manifesta, e ciò è possibile solo perché è l'opposto in cui l'amore eterno può divenire attivo e percepibile. (Jacob Böhme)


 
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CIO' CHE VEDIAMO O NON VEDIAMO

Post n°1524 pubblicato il 05 Luglio 2012 da Praj
 



Ciò che vediamo o non vediamo dipende dagli occhiali mentali che portiamo


 
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CONFLITTI DENTRO E FUORI

Post n°1523 pubblicato il 04 Luglio 2012 da Praj
 

Cerchiamo e troviamo, in qualsiasi maniera, il conflitto all'esterno perchè non sappiamo o non abbiamo il coraggio di ammettere che lo abbiamo dentro di noi, che non c'è pace e appagamento nel nostro essere.
Se non diventiamo consapevoli di questa rimozione psichica, riconvertendo l'attitudine alla de responsabilizzazione, perpetuiamo il negativo stato di cose e restiamo prigionieri di un circolo vizioso che sfinisce e alimenta solo l'insoddisfazione, ammalandoci prima di tutto interiormente e forse anche somaticamente.


 
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TOTALE ACCETTAZIONE O TOTALE RESPONSABILITA'

Post n°1522 pubblicato il 04 Luglio 2012 da Praj
 

Sentirsi totalmente responsabili di ciò che accade equivale all'accettazione piena del ciò che è.
Sono entrambe modalità della comprensione; ambedue convergono nel principio non duale dell'Uno senza secondo.



 
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