Creato da Praj il 30/11/2005
Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

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Messaggi di Novembre 2012

RESA TOTALE

Post n°1758 pubblicato il 30 Novembre 2012 da Praj
 

Cos'è la Resa al Divino?
E' l'accettazione che ci porta a vivere pienamente la vita che si sta vivendo senza problematizzarla. La resa è Comprensione: una Grazia che entra in noi e che ci fa dire "sì" a ciò che Siamo. Quella Grazia che ci fa dire "sì" a tut
to quel che viviamo, ci fa accettare anche i nostri “no” a quel che non vogliamo. La resa ci fa accettare il Mondo così com’è, ora.
L’istante successivo vedremo di crearlo alla Luce di una Consapevolezza accompagnata da una volontà Superiore: quella del Divino che ci dice con una sottilissima voce che viene dal Cuore: Essere ciò che siamo; non dobbiamo essere altro che noi stessi come già lo siamo, ed i cambiamenti avvengono e avverranno attraverso di noi per come dovranno e potranno essere… in ciò che ci appare il mondo reale.
La resa ci fa essere completamente veri… liberi da divisioni: non perché non le non le abbiamo più nella superficie della nostra umana natura, ma perché le accettiamo, le includiamo in una unità dell’Essere più profondo, e quindi le trascendiamo nell’Essenza, quale centro di riconoscimento e appartenenza Divina. La resa è rimettere la nostra presunta volontà al posto che le compete: essere strumento Consapevole della Volontà del Tutto.
Dal momento in cui accade la resa totale, ci rendiamo conto che anch’essa non è stata nostra, che nulla è nostro… dalla nascita alla morte, dall’odio all’Amore, dalla resistenza alla Resa sublime.
Volere raccontare tutti particolari salienti dei nostri sogni, i momenti topici ci hanno portato fino alla resa che coincide con il Risveglio, per me, non ha molto senso. Solo l’intimo Silenzio è degno di tale Comprensione.
Sarebbe come dare una credibilità agli evanescenti personaggi nei quali ci eravamo identificati che ora appaiono lontani, un eco fantastico del mondo coperto dal velo di Maya.




 
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LA DANZA IMPERSONALE

Post n°1757 pubblicato il 29 Novembre 2012 da Praj
 

L’immaginare che un giorno troverò conforto, sperare che qualcuno o qualcosa mi sorreggerà, che un evento o una filosofia mi renderà felice per sempre, sono le basi del conflitto, del disagio, del malessere…
Questi scompensi, disequilibri v
engono proprio dall’incomprensione del fatto che non posso essere diverso da ciò che sono e che non ho margini reali per l’auto determinazione. Non essere ciò che sono è impossibile, perché qualunque cosa o situazione che promana dal Tutto si manifesta come una necessità assoluta, come una forza, un’esigenza ineluttabile. Non ho dunque alcuna scelta, devo attuare la convergenza d'indirizzi e spinte che s'individuano in me. Questo vale per me come per ognuno, evidentemente. Il mio destino è questa danza che si mette in azione e che mi sincronizza con la manifestazione diversa che mi sta intorno, la quale va esprimendosi nell'infinità dei fenomeni, momento dopo momento, ovunque. Partendo dunque da questa primaria sensazione esistenziale nasce il disagio, il quale scaturisce appunto dalla contrapposizione generata dal credermi un qualcuno in grado di fare quello che liberamente vuole e la danza oceanica dell’energia Cosmica che invece mi “costringe” altrimenti, a passi "obbligati". Questa mia voglia di danzante indipendenza sorge dal desiderare, funzione intrinseca dell'ego. Seppure non c’è alcun desiderio manifesto, in realtà il desiderio è sempre presente. E’ l’effetto del percepirmi separato, potenzialmente libero. Sebbene possa trovare questo determinismo inaccettabile perché sembra neghi la mia irrinunciabile identità e possibilità di scelta, per il Tutto ciò è irrilevante. Questo perché è solo nel Tutto che si trova il compimento della completa espressione dell’assoluta Libertà. La presunta parte dipende necessariamente dal Tutto: quindi non ha mai potere reale in sé.
Allora non c’è niente da accettare.
Perché anche come ego sono, nei fatti, semplicemente forma del Tutto-Uno.
Quando tuttavia io sono il Ciò che è, dis-identificato, e non ho nessuna considerazione di ciò che sono, o non sono, quando non c’è secondo, io divengo l’accettazione stessa, perché non rimane nulla da accettare.

Non ho perciò niente da aggiungere con una accettazione personale. In questa comprensione, essa diviene chiaramente superflua.
Ogni accettazione secondaria va e viene, non è che un ombra effimera dell’accettazione essenziale. Per cui se anche volessi sviluppare una modalità di gestione dell’accettazione creerei solo una sorta sovrapposizione mentale inutile. Nonostante possa credere di poter accettare in quanto persona, in realtà non è mai la mia accettazione che accade. E’ sempre l’accadere impersonale del ciò che è, l’aldilà di un me che non c’è.




 

 
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ATTORE E PERSONAGGIO

Post n°1756 pubblicato il 28 Novembre 2012 da Praj
 

Sei forse un personaggio in cerca d'Autore? No, magari lo fossi!
Probabilmente sei solo un attore che si è perso nel personaggio.




 
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MANDRIE DI BUFALE VIRTUALI

Post n°1755 pubblicato il 28 Novembre 2012 da Praj
 

La rete è una immensa e meravigliosa prateria virtuale dove scorazzano liberamente anche tante affascinanti mandrie di bufale.
Basta saperlo, non è obbligo rincorrerle o cavalcarle...
Divertiti piuttosto nell'ammirare quanto galoppano in lungo e in largo e quanto sono prolifiche.




 
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LA SOSTENIBILE LEGGEREZZA DELL'ESSERE

Post n°1754 pubblicato il 28 Novembre 2012 da Praj
 

Solo quando ti lasci andare in fiducia
puoi assaporare la dolce e sostenibile leggerezza dell'essere.




 
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CHI TEME IL BLA BLA BLA?

Post n°1753 pubblicato il 27 Novembre 2012 da Praj
 

Quando trovi qualcuno che sbotta dicendo che il dialogare è solo un "bla bla bla", è probabile tu abbia di fronte non uno che dimora nel quieto silenzio della mente, ma semplicemente uno che non sa argomentare efficacemente e tranquillamente le tesi che vorrebbe sostenere.




 
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SE TI FA PAURA...

Post n°1752 pubblicato il 27 Novembre 2012 da Praj
 

Ciò che è facile o difficile per te, può non esserlo per un altro: è dunque solo un fatto relativo alla tua natura ed esperienza.
E' nella misura in cui una cosa ti fa paura che la vedi e senti come difficile. Per cui, quando scegli una Via per crescere, scegli quella che ti fa più paura, non quella conosciuta in cui ti barcameni meglio.



 
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OSCILLAZIONI DA DIPENDENZA

Post n°1751 pubblicato il 27 Novembre 2012 da Praj
 

Quando il tuo star bene interiore dipende da un altro, chiunque sia, di fatto, dichiari una dipendenza che ti rende soggetto ad ogni sorta di oscillazioni emotive.



 
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L'OPPOSTO DELL'AMORE: LA PAURA

Post n°1750 pubblicato il 26 Novembre 2012 da Praj
 

Solo il Risveglio dal sogno fa uscire dal dualismo amore-odio mondano, perchè trascende la paura che è legata all'identificazione inevitabile quando si è immersi nel sogno.
E fuori dal sogno non c'è che quell'Amore che comprende il tutto: che non è più l'amore personale, egoico, il quale è inevitabilmente antitetico al suo opposto: l'odio.




 
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ZERO PAROLE

Post n°1749 pubblicato il 26 Novembre 2012 da Praj
 

A vero intenditor
zero parole.


 
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DAL BI_SOGNO AL NON_SOGNO

Post n°1748 pubblicato il 25 Novembre 2012 da Praj
 

L'amico spirituale non lo si riconosce nel momento del bi_sogno, ma in quello del non_sogno.



 
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CASSA DI RISONANZA

Post n°1747 pubblicato il 25 Novembre 2012 da Praj
 

Il frastuono del mondo, per quando sia solido là fuori, trova amplificazione in te solo se la mente gli fa da cassa di risonanza.



 
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AHIMSA

Post n°1746 pubblicato il 24 Novembre 2012 da Praj
 

La non-violenza (Ahimsa) deve essere ottenuta da colui che vuole essere libero.
Nessuno è più potente di chi ha ottenuto la perfetta non-violenza.
Nessuno potrebbe lottare, nessuno potrebbe litigare, in sua presenza.
Si, la sua semplice presenza significa pace, significa amore, dovunque lui possa essere.
Nessuno potrebbe essere arrabbiato o combattere in sua presenza. (Vivekananda)




 
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MEGLIO LASCIAR CREDERE

Post n°1745 pubblicato il 24 Novembre 2012 da Praj
 

Come in un ambiente di matti è pericoloso affermare di non esserlo, lo stesso vale per un ambito in cui i personaggi sono identificati col sogno corrente, pesantemente addormentati.
Allora è meglio lasciar credere... più saggio sapere e non dire.




 
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NON E' UN BUON SEGNO

Post n°1744 pubblicato il 23 Novembre 2012 da Praj
 

Quando le voci stridenti si alzano troppo e gli occhi si fanno duri e irosi, un cuore navigato nelle passioni, insieme ad uno sguardo esperto, avverte che non è un buon segno per nessuno.
E' un campanello d'allarme. Così è quando ciò accade fra gli individui, così è con le folle.




 
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LASCIA CHE SIA O NON SIA...

Post n°1743 pubblicato il 23 Novembre 2012 da Praj
 

Lascia che sia... ma anche che non sia...
Basta ci sia consapevolezza.





 
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LASCIATE OGNI SPERANZA...

Post n°1742 pubblicato il 22 Novembre 2012 da Praj
 

"Lasciate ogni speranza o voi ch'entrate"
All'inferno?
No, soltanto coscientemente dentro di voi



 
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TRONCARE ALLA RADICE

Post n°1741 pubblicato il 22 Novembre 2012 da Praj
 

Il distacco da una dipendenza di qualsiasi natura, per essere irreversibile, deve poggiare su una completa maturazione di un processo. Altrimenti il distacco sarà solo apparente, momentaneo.
Poi, può essere repentino o graduale: ciò dipenderà dall'individuo e dalle circostanze. Ora però non avrà più importanza il modo e il tempo del distacco, perchè ormai dentro la presa della dipendenza è recisa alla radice.




 
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SPECCHIETTI

Post n°1740 pubblicato il 21 Novembre 2012 da Praj
 

Per crescere, non sono gli specchietti che richiamano le nostre piccole o grandi ambizioni che dovremmo rincorrere, ma piuttosto gli specchi che smontano le nostre illusioni.



 
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LEGAMI NOCIVI

Post n°1739 pubblicato il 21 Novembre 2012 da Praj
 

Tutti i risentimenti che ti leghi al dito, in realtà te li stai legando al collo, al cuore. Questi nefasti legami soffocheranno e oscureranno inevitabilmente la voce e la visione dell'oggettiva realtà.




 
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