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Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

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Messaggi del 25/01/2008

Il tabù quasi insuperabile

Post n°390 pubblicato il 25 Gennaio 2008 da Praj
 
Foto di Praj

Una volta chiamavo la schiavitù libertà, soltanto perchè non ero capace di immaginare il confine e le pareti del recinto nelle quali mi ero confinato. L'arbitrio libero che tanto proclamavo è stato un mito che è esistito in me fino a quando mi  sono raccontato, convinto: io sono questo corpo.
L' identità con la carne, con l'emozioni, con i pensieri, pur se rosei e celesti, mi dava un senso vertiginoso che appariva scelta, mentre in realtà ero relegato, vagante e sordo, in una prigione dalle sbarre invisibili e inafferrabili. Quando questo credermi persona cadde, il senso dell'interdipendenza con il Tutto divenne sempre più smagliante, evidente oltre ogni titubanza. Stupore e meraviglia mi avevano invaso, e avevano dissolto l'immagine di me.
Non esisteva più la libertà dell'io, ma esisteva ora solo la libertà dall'io.
Ora sapevo che la liberazione dal presunto libero agire, da me creduto suprema e umana legge, era invece il tabù più difficile da smontare che ci fosse.
Un tabù che ci accompagna da sempre.
Allora non sapevo che a colui
 che è immerso sognante in questo potente credo non piaceva vedersi morire sull'altare alchemico della mistica rinascita. Questa effimera entità non voleva e non poteva lasciare il posto, sorridendo, al soffio pulsante del Sè infinito. Adesso invece so che non ho confini, ma accetto di crearmeli consapevolmente per permettermi di danzare con Te.

 
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