Creato da Praj il 30/11/2005
Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

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Messaggi del 15/04/2008

Gioielli... offerti da un Saggio (R. Balsekar)

Post n°434 pubblicato il 15 Aprile 2008 da Praj
 

- Qualunque decisione pensiamo di prendere in realtà è presa per noi, perché la decisione è il risultato finale di un pensiero e noi non abbiamo controllo sulla produzione del pensiero.

- I conflitti dell'uomo e la sua infelicità derivano dalla sua ossessiva preoccupazione per la sicurezza e la sopravvivenza basate su due fondamentali concetti sbagliati. Primo, che è separato e distinto dal resto della creazione; secondo, che egli ha un indipendente libero arbitrio nella scelta delle azioni per determinare i risultati degli eventi all'interno della creazione. Questo tremendo equivoco costituisce la caduta dell'uomo dalla grazia divina, che nella favola Biblica di Adamo ed Eva veniva chiamata la conoscenza del bene e del male.

- L'atto puro e spontaneo accade naturalmente quando non c'è alcun "io" a controllare se l'azione sia conforme alla tua idea di quale sia la cosa migliore per te.

- Puoi disporti ad accettare la tesi che tutto nell’universo sia un’illusione, ma è più che probabile che in tale illusione mancherai di includere il fattore più essenziale, cioè te stesso.

- ... i vari oggetti che costituiscono la manifestazione, non hanno sostanza o natura propria al di fuori della coscienza che... è il percepire e il conoscere i fenomeni. Il fatto è che tutta la manifestazione, tutti i fenomeni, sono apparizioni nella coscienza, percepiti dalla coscienza e conosciuti dalla coscienza, attraverso l'interpretazione della mente.

- ... la coscienza è sia il funzionamento che la percezione del funzionamento e che noi (non gli individui ma l'eterno "io") siamo quel percepire.

- Il vuoto mentale non e' uno stato di idiozia, bensì vigilantissima intelligenza, non distratta da pensieri estranei. 

- Per la Totalità non c’è né passato, né futuro. La Totalità vede la globalità del quadro.Se vedi una formica andare incontro a un’altra, dalla tua prospettiva puoi prevedere che tra pochi secondi si incontreranno. Ma, per le formiche,si tratta di predestinazione. Se smettiamo di pensare nell’ottica individualistica e accettiamo la nostra situazione,inizieremo a pensare nell’ottica della Totalità. Ritorneremo dal personale all’impersonale, e non avremo più problemi.

- Chi progredisce e verso cosa? Non c'è "nessuno" a fare alcun progresso. Il più sicuro segno di progresso è la totale mancanza di preoccupazione a riguardo del progresso stesso e circa la "liberazione", un abbandono non-volitivo a qualunque cosa possa accadere.

- ... è concettualmente impossibile sapere ciò che siamo. Non abbiamo che l'alternativa dell'abbandono della ricerca, che assieme all'abbandono del ricercatore, costituisce di per se "il trovare". Il trovare vuol dire che il cercatore è il cercato. Il cercato è il cercatore; e ognuno di questi, essendo la metà concettuale di CIÒ che è inconcepibile, "né è, né non è".

- Nulla accade che non debba accadere, gli individui sono semplicemente dei personaggi all’interno di una commedia. Non c’è nessuno a cui dobbiamo nulla e nulla ci deve essere restituito; per questo non ha senso porre questioni riguardanti il biasimo o l’errore. Chi ha creato l’ego? La Sorgente lo ha creato e, in determinati casi, la Sorgente stessa lo sta distruggendo.
... non si può evitare il processo avviato dalla Sorgente e tanto meno tentare di combattere l’ego. Continuando a combattere l’ego, la tigre manterrà la bocca aperta per secoli. Accettando l’ego la tigre lo eliminerà in tre secondi, in un sol boccone.

- Che cosa deve fare l'individuo? ... tenere sempre a mente il fatto che un'entità indipendente non può esistere ...la sola cosa che rimane è di non "praticare" con sforzo deliberato, ma semplicemente lasciare che la nostra vera comprensione impregni profondamente il nostro vero essere, passivamente e pazientemente, cosicché tutte le illusioni e le ostruzioni gradualmente cadano da sole.

- Il risveglio è solo un accadimento impersonale, ma gli date il crisma d'un raggiungimento personale. Di conseguenza vi ponete la domanda: «Cosa si prova a essere illuminati?». Una tal cosa come una persona illuminata non esiste: il risveglio è solo un evento come un altro. C'è un'inondazione, un incendio, un terremoto; e c'è il risveglio, come una cosa che accade a tutto il processo, completamente parte del processo fenomenico.

- L'autorealizzazione o risveglio, non è altro che comprensione, la più profonda possibile, che non c'è uno specifico agente per ogni singola azione, né tu, né nessun altro. Nello stesso modo, tu non sei il pensatore di alcun pensiero, né lo sperimentatore di alcuna esperienza: tutto semplicemente accade.

- La liberazione consiste solo nell'eliminazione dell'idea che ci sia qualcuno che ha bisogno di liberazione.

Tutti questi scritti sono estratti da alcuni libri - "La Coscienza parla" - Ubaldini editore e la traduz. di "Una rete di gioielli" - di Ramesh Balsekar, un Maestro di Advaita Vedanta contemporaneo che ha ispirato una fase importante del mio cammino.

 
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