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Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

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Messaggi del 16/10/2008

Speculazioni rovinose

Post n°487 pubblicato il 16 Ottobre 2008 da Praj
 

La parola speculazione nasce dal termine latino specula (vedetta) e da specere (osservare, scrutare), ovvero colui che compiva l'attività di guardia.
Mi fa effetto vedere invece come si è degradato il significato di questo termine e di come oggi è concepito prevalentemente: attività, azione intesa a conseguire un vantaggio personale, sfruttando senza scrupoli una situazione sfavorevole ad altri.
E pensare che una volta lo si considerava anche come la ricerca avente come unico scopo il conoscere senza intenti pratici o applicazioni tecniche l’attività del pensiero che si esplicava su oggetti non dati dall’esperienza. Oppure, la sua accezione dal punto di vista culturale era: studiare, indagare con la mente concettuale, con la meditazione filosofica o, anche, con l’osservazione scientifica, cercando di far luce sui "misteri della natura" e dello spirito.
In sintesi era l'osservare da una posizione elevata la fenomenologia delle cose o dell'animo umano con l'intento di far crescere la nostra comprensione su ciò che si stava indagando.
Se il significato etimologico del termire "speculazione" era quello di "guardare lontano" e "guardare in profondità con attenzione", trovo altresì incredibile che oggi lo si usi, soprattutto o soltanto, nella sua volgare accezione economica e politica, con riferimento al mercato finanziario, al mondo commerciale e all'ambiente politico.
Questo vuol dire dunque che l'uso comune e corrente della parola "speculazione" è: ottenere profitti o vantaggi personali, anche con mezzi illeciti, poco etici, sfruttando una situazione, un fatto, ecc. a scapito di terzi; che si vuole approfittare di disgrazie, errori, ingenuità, ignoranza o buona fede altrui.
Con ciò constato che, dal valore positivo di una volta, si è passati a quello negativo sempre più marcato che ha assunto storicamente.
Non vorrei che fosse un altro segno dei tempi, che sta a mostrare la degenerazione a cui siamo esposti e che ci può portare alla rovina collettiva, se non si ritorna a dar valore a significati originari delle parole, delle idee, dei principi. Oggi la speculazione non guarda più lontano, guarda vicino, troppo vicino. Pericolosamente.

 
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