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Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

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Messaggi del 21/11/2008

Vie convergenti nell'Unica Danza

Post n°515 pubblicato il 21 Novembre 2008 da Praj
 
Foto di Praj

Si può pregare per anni il Divino, sinceramente, con intensità e devozione, perché si possa diventare migliori e, dopo questo, spesso, rimanere gli stessi di prima. Di fronte a questa realtà, allora  ci sono due possibilità: o Dio non può fare niente per noi o gli andiamo bene così come siamo. 
C’è chi invece prova un'altra via per migliorare: medita per anni nel più profondo silenzio, osserva scorrere i  pensieri, senza trattenerne nessuno, nemmeno il più sottile, cercando di decondizionarsi dai legami della mente e anche dopo di ciò, spesso, si trova ad essere sostanzialmente lo stesso di prima. Anche in questo caso non ci sono che due possibilità. Allora: o non ci possiamo fare proprio niente o in fondo dobbiamo essere così come siamo. Questo perché le due strade, la fede totale e la resa  al Divino quanto la Saggezza dell'accettazione del ciò che è, vanno nella realtà delle cose a coincidere, in ultima istanza. Convergono, infatti, nel farci capire che, nonostante tutto, ‘dobbiamo’ essere proprio così come siamo. Arrenderci.  In questo abbandono a ciò che siamo, la tensione dovuta alla ricerca del  miglioramento voluto dall’ego, seppur spiritualizzato, cade.
Ci si rilassa, finalmente. Corpo-mente e spirito possono proseguire insieme, non più separati.
Per cui il miglioramento, quello naturale, non voluto da noi ma dal Divino, può compiersi, accadere, nelle forme e nelle modalità  atte ad avverare il nostro Destino in Armonia con la Danza Cosmica.
 

 
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