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Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram
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Messaggi del 02/03/2009
E' bene Amare ciò che siamo. Non l'ego, ma il vero Sé che siamo.
Per essere in grado di farlo dovremmo liberarci da tutte le credenze, dalle informazioni, dalle opinioni raccolte qui e là su di noi.
Sarebbe bene osservare e osservarci invece con uno sguardo nuovo, liberi dell’immaginazione che l’ego si è costruito; allora scopriremmo una bellezza del tutto insolita, ricca di nuovi orizzonti.
Altrimenti avremo solo monotone ripetizioni. Proviamo ad esplorare ed esplorarci senza alcun pregiudizio, senza conclusioni e preconcetti. Entriamo nel nostro silenzio infinito e lasciamo emergere una nuova visione.
Siamo così condizionati ad avere a che fare con gli oggetti che diventa quasi naturale vedere anche noi stessi come un oggetto.
Ci convinciamo di essere il signor X e viviamo come questo signor X accumulando conoscenze in nome suo, senza sapere che costui non ha nessuna realtà autentica.
Quando il senso dell'io – rappresentato dal crederci il signor X - si evidenzia, i suoi argomenti non sono solo basati sul bello e sul vero, ma soltanto sulla sopravvivenza sia fisica che psicologica della persona nella quale è identificato.
La consapevolezza di questa illusorietà può tardare a farsi strada, richiedere tempo, ma un giorno vedremo che avremo vissuto come un’entità che non ha nessuna realtà.
Quel momento è l'inizio di una trasformazione radicale, importantissima, nella nostra vita.
Allora scopriremo la bellezza di non essere nulla di ciò che credevamo.
La considerazione personale si svuota di contenuti particolari facendoci realizzare che siamo il Tutto.
In noi, più o meno marcatamente, c'è un presentimento di questa apertura, lì dove non c’è né limite né centro. In questo spazio aperto la nostra intelligenza è a nostra disposizione nel migliore dei modi.
Adesso può emergere un'ottica nuova nella quale la memoria interferisce sempre meno.
Quando siamo questo spazio aperto, aderiamo a ciò che ci circonda nella sua totalità. Se non siamo niente, siamo liberi dalle scelte, liberi dalle selezioni, liberi dalle discriminazioni. Possiamo lasciare che la vita si presenti a noi, senza timore, così com'è.
Allora non saremo condizionati dalla personalità che si è sovrapposta al nostro essere autentico e in quel momento, saremo in grado di relazionarci agli altri e noi stessi non più come oggetti. Da questa nuova modalità esistenziale la bellezza e la benevolenza troveranno modo di esprimersi sempre meglio.
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Inviato da: lenteris
il 09/07/2023 alle 12:42
Inviato da: lenteris
il 09/07/2023 alle 12:33
Inviato da: lenteris
il 09/07/2023 alle 12:31
Inviato da: lenteris
il 09/07/2023 alle 12:28
Inviato da: lenteris
il 09/07/2023 alle 12:24