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Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

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Messaggi del 13/05/2009

Non c'è dono più grande

Post n°617 pubblicato il 13 Maggio 2009 da Praj
 

L'amorevolezza è forse la forma principale della compassione. Questa non si attua se siamo focalizzati su ciò che fanno altre persone, su come possiamo assecondarle o su come difenderci dai loro atti. Non si può attuare se ergiamo una barriera di pensieri intorno al nostro sentire più profondo.
Sia l'amorevolezza che la compassione, nascono però, necessariamente, dalla comprensione: ovvero, quando si è dissolto il senso di essere una entità separata. E' quando ci liberiamo da questo senso egoistico
che possiamo vedere il mondo con chiarezza e senza proiezioni personali o esasperazioni emotive interessate a soddisfare solo le nostre esigenze particolari.
Se capiamo che gli atti e scelte che si esprimono attraverso di noi non sono le nostre azioni, e che le azioni che succedono attraverso altre entità umane non sono le loro azioni, anche se sembrano influire su di "noi", realizziamo la profonda comprensione che ciò che esiste in tutti gli esseri, ciò che genera ogni azione, è una Unica Coscienza.
Se non facciamo ritorno al nostro
cuore e a questa consapevolezza, non riusciamo davvero a vivere con compassione e amorevolezza. Perdiamo la connessione con lo spirito unitario.
Quando siamo invece nel centro del cuore e nella consapevolezza, ci troviamo nel Silenzio da cui proviene ogni sentimento: nel Cuore del Coscienza.
La compassione dunque si esprime sempre in assenza di giudizi, colpe e condanne.
Emerge nell'animo quando l'ira e le inquietudini, le emozioni negative, non sono presenti almeno in modo rilevante.
Si manifesta nell'animo
soprattutto quando perdoniamo noi stessi e gli altri.
E, a
ffinché la Grazia dell'amorevolezza possa discendere e donarsi, è importante prima aver completato il percorso del perdono e dell'accettazione. 

Non possiamo creare direttamente l'amorevolezza senza esserci spogliati dall'arroganza del senso dell'ego.
Perché essa – la compassione - può fare la sua comparsa solo
quando siamo dis-identificati da quel "noi" egoistico, egocentrico.
Per cui, prima accade questo
staccarsi dal senso dell'ego e, conseguentemente, succede l'aprirsi all'Amore per noi e per il Tutto.
Quando scopriamo questa dimensione entriamo, di fatto, nel mondo dell'Amore consapevole.
Il dare e il ricevere allora accadono senza sforzo, naturalmente.
Quando sorgono amorevolezza e compassione naturalmente, è certo che si è baciati dalla Grazia. Non c'è dono più grande di questo.

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