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Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

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Messaggi del 15/06/2009

Nella prevenzione dei mali dell'anima si prevengono anche i mali del corpo

Post n°630 pubblicato il 15 Giugno 2009 da Praj
 

Non mi piace molto e sono un po’ contrario a subire la logica della prevenzione per quanto concerne il fare controlli periodici, sistematici, per vedere se si ha qualche malattia in atto, se si sta covando un qualche disturbo che potrebbe poi aggravarsi se non preso in tempo.
Ho poca inclinazione per questa pratica preventiva ormai diffusa e incoraggiata riguardante la salvaguardia della salute corporea. Tendo a rifuggire i controlli, se non sono proprio obbligato a farli, seppure possa avere ogni tanto delle paure di ammalarmi.
Amo concepire la salute del corpo da un punto di vista che non prescinde dalla salute dell’anima. Amo una salute olistica, che considera l’uomo come un essere intero, composto di corpo, mente e spirito.
Non sto dicendo che sia sbagliato l’atteggiamento di chi si tiene sempre controllato, o che consiglierei a qualcuno di non fare esami o visite di controllo, dico solo che non fa per me questo modo di star di fronte ai pericoli di eventuali malattie fisiche. Sarò probabilmente un irresponsabile fatalista, ma mi trovo meglio così. Non sostengo nemmeno che sia un comportamento giusto. E' il mio, per ora.
Ritengo anche che la fobia naturale delle malattie e l’ipocondria si mescolino, si confondano, quando vengono alimentate dalle continue sollecitazioni dovute ai frequenti controlli preventivi. Sottoponendolo a reiterate minacce, nella psiche di alcuni soggetti, tutto ciò può creare un meccanismo di costante allarmismo che va poi a incrinare il sistema psicologico incrementando uno stato ansiogeno, destabilizzando quindi il sistema immunitario. Proprio non mi va di sentire periodicamente l’incombenza di una sempre possibile calamità, anche se ho una età considerata a rischio. Mi piace considerarmi sempre sano e lasciar correre i sintomi lievi, leggeri, invece che precipitarmi dal medico per farmi prescrivere una visita dallo specialista per mettere a tacere le paranoie insorgenti. Paure che però saranno riaccese al successivo sintomo anomalo emergente.
Io preferisco piuttosto controllare se il mio stato interiore - sensazione di benessere somatico, stato psicologico emozionale, condizione spirituale armonica - sono ben allineati e in equilibrio, invece che affidarmi alla lettura di parametri bio chimici che parlino delle mie condizioni somatiche. Sono più interessato ad ascoltarmi, a sentirmi in profondità che a scoprire disfunzioni fisico-chimiche, riflessi di disarmonie situate a livelli più sottili, sono interessato ai messaggi che si somatizzano provenienti dal mio mondo interiore. Voglio capire questi messaggi dell’anima, non voglio rimuoverli con cure sintomatiche sbrigative, se non pericolose e distruttive.
E’ chiaro però che poi ognuno deve prendersi, in libertà e consapevolezza, i rischi delle proprie scelte di vita, anche in questo capo così delicato e difficile.
Inoltre sento che se il mio Essere intero è in armonia, in fiducia totale nella Vita, ha anche la capacità di risolvere e guarire da sé gran parte dei disordini che potrebbero eventualmente verificarsi.
Non sono contro la prevenzione ma solo contrario all’eccessivo uso della prevenzione, contrario soltanto alla medicalizzazione sistematica del sintomo; medicalizzazione che instaura una sorta di dipendenza dal sistema sanitario piuttosto che farne un punto di riferimento episodico.
Mi fido soprattutto dell'intelligenza del mio organismo corpo-mente a ristabilire l'ordine psicofisico più che della medicina convenzionale che mi tratta in modo spersonalizzante. Mi fido più delle mie sensazioni e intuizioni auto diagnostiche piuttosto che dell'ossessivo controllare valori definiti conformi a ciò che una visione medico meccanicistica del uomo stabilisce come stato ordinario, normale, di salute.
Insomma, sono favorevole ad una medicina che tenga conto anche della sintomatologie dell’Anima, che prevenga anche le malattie dello Spirito. Questa medicina è per ora marginale, elitaria, quasi sconosciuta, ma penso che dovrà essere necessariamente la medicina integrata del futuro, dell’uomo nuovo.


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