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Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

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Messaggi del 30/09/2009

Spezzare il Cuore...

Post n°675 pubblicato il 30 Settembre 2009 da Praj
 

Estratto da un Satsang (Incontro spirituale) con Karl Renz

D.    Tre giorni fa mi hai detto che bisognava che il mio cuore si spezzasse, per vedere  che quello non mi avrebbe portato a nulla.

K.R.  Ciò che voglio dire con quello  è prova, prova a spezzare il tuo cuore, però non è così che si potrà spezzare. Tu non puoi spezzare il tuo cuore e quello ti spezzerà il cuore, è il paradosso. Scoprirai forse che, qualsiasi sforzo farai, non potrai mai riuscirci ed è questo che ti spezza il cuore. Avere il cuore spezzato significa realizzare che non c’è cuore, non c’è casa, da nessuna parte dove atterrare, che non ci sarà mai un posto che tu possa chiamare la tua casa o qualsiasi cosa. E’ quello che spezza il tuo cuore.
Tu speri che quella casa che cerchi sarà come il cuore, speri di trovare un posto dove potrai essere nel tuo cuore e tutto andrà bene, ma ti accorgi che quello è ancora immaginazione, l’immagine di una casa qualunque essa sia; tu puoi starci per un tempo, si, ma poi dovrai lasciarla. Vedi che tutto è un’abitazione temporanea. Allora questo spezza la tua idea di casa, questo spezza il tuo cuore.
Ma, sorpresa, quando si spezza l’idea di cuore, tu sei il cuore! Ma senza conoscere il cuore. Non c’è mai stato niente che non sia Quello, allora, in quel senso tu sei il cuore, tu sei la casa, ma non c’è nessuno in casa. E’ così che il tuo cuore deve spezzarsi, il cuore del possesso. Non ci sarà mai il possessore di un cuore. E’ questa la distruzione del cuore. Tu, che hai fatto di tutto per avere un cuore, conoscerlo, quando vedi che non ci arriverai mai, questo ti spezza il cuore.

D.    Vorrei che tu parlassi di ciò che succede quando si lascia il mentale e...

K. R.  Se vedi che lasci il mentale, sii felice, perché hai molto sofferto per arrivarci.

D.    Ci si sente attirati prima che questo succeda?

K.R.  Succeda? Che cosa succede? Non tentare di farne una storia, un prima e un dopo, parlo di ciò che non ha né prima né dopo. Tutto ciò che ha un prima e un dopo è un po’ come il salone di bellezza dell’universo, ci entri brutto e ne esci bello, c’è perciò un prima e un dopo lo spettacolo e questo fa anche parte dello spettacolo, molto semplicemente, prima e dopo l’illuminazione. Ha! Ha! Ha!
Prima di aprirsi, un cuore chiuso, dopo un cuore aperto. “Maestri del cuore” che ti fanno un’operazione del cuore. Immagina la parola “maestro del cuore”, quello che ha dominato il suo cuore, che idea assurda! Colui che è il maestro del cuore, che schiavitù! Che idiozia quel genere di controllo di sé!
E’ una bella storia, ma nessuna storia può portare a Quello. Un cuore  da fiaba, tutto quello di cui possiamo parlare è una bella favola...
Ma devo dire che non puoi evitare di innamorarti di te stesso, ancora e sempre, poi viene l’idea seguente, la trappola seguente, che è fatta perfettamente per te e nasce attraverso di te. Non puoi sfuggirle; il cuore è una di queste trappole, ma ce ne sono molte altre. E tu fai quel viaggio che non avrà mai fine. Sei in trance come in un trip di LSD, ti innamori e sei nella trance di essere innamorato di te stesso.
Allora quell’amore ti ipnotizza e vuoi risvegliarti, ma sei anche ipnotizzato dal desiderio di risvegliarti, un serpente ipnotico  che s’ipnotizza anche lui. Meraviglioso! E non c’è scappatoia! Allora sii felice. Quella storia d’amore con te stesso  è come un dialogo, il silenzio amoroso di se stesso, il silenzio che si realizza in tutti i modi possibili, non puoi sfuggirgli e tu sei Quello.

Nessuna scappatoia, allora devi essere ciò che sei, che il tuo cuore sia chiuso o aperto o qualsiasi sia il suo stato.


Karl Renz

Dalla rivista: 3ème Millénaire n. 87 – Traduzione della dr.ssa Luciana Scalabrini

Per leggere l'intero articolo: http://www.sviluppocoscienza.it/Karl%20Renz%20x.htm
 

 

 
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