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Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

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Messaggi del 26/09/2011

MEDITANDO SULLA MENTE

Post n°1176 pubblicato il 26 Settembre 2011 da Praj
 

Meditando sullla mente... si scopre che la natura della mente è di cercare scopi esistenziali, sempre attraverso un processo temporale.
Il ricercatore del vero, dell'essenziale, invece dovrebbe lasciar andare le forme pensiero create dalla mente, che sono come le nuvole che devono svanire affinché il sole sia presente e possa irraggiare la sua luce.
La mente interpreta questa ricerca del Vero in termini di cambiamento per arrivare ad una meta immaginaria. Perciò la mente elabora sempre una lista di eventi che secondo lei dovrebbero succedersi, compiersi, prima che questo scopo prefissato si realizzi. In realtà non deve arrivare proprio niente. La mente crede che ci siano molti modi di trovare una soluzione che riguarda il risveglio interiore, perché non può capire il risveglio stesso. Perché questa dimensione le è superiore. L’unica cosa che suppone è che il risveglio la caccerà dal suo trono usurpato, qualora accadesse.
La mente, per sua stessa natura, non può mai realizzare il Sé, perchè Quello è sempre realizzato e non ha mai bisogno della realizzazione nella mente di una qualunque persona. E’ oltre la mente stessa.
Una persona, la forma che noi chiamiamo Signor Rossi è semplicemente un’espressione del Sè, non può mai realizzare ciò che da cui proviene.
Ma ciò che è il Signor Rossi, il Sé, è sempre realizzato e non è mai, mai stato non realizzato. Ma la sua mente non può comprenderlo. Allora cerca… l’impossibile.
Non ci sono vie verso il Sè perchè Esso è sempre qui ed ora.
Perciò anche una promessa di liberazione non può soddisfarci, perché noi siamo essenzialmente proprio la soddisfazione stessa e nessuna luce, nessun vuoto, nessuna forma, nessuna identificazione o disidentificazione, nessuna disciplina o non disciplina, nessuna credenza, nessuna fede possono aggiungere alcunché, alcuna qualità, alla nostra Natura profonda già presente.
Ciò che noi siamo essenzialmente non ha assolutamente bisogno di nessun cambiamento. Se comprendiamo questo, allora ci abbandoniamo, ci lasciamo andare… all'adesso.
Ciò che manifesta il bisogno invece fa parte di questo territorio di ombre effimere, di riflessi impermanenti, di impressioni sensoriali e instabili.
Questo è il mondo fenomenico che la mente eleva a realtà.
Tutto ciò che fa l’Esistenza sembra essere in trasformazione e in evoluzione ma, in realtà, tutto è totalmente neutro e in quiete nella profondità dell'Essenza senza tempo e luogo.



 
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