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Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

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Messaggi del 01/02/2012

IL RISCHIO DEL SETTARISMO

Post n°1309 pubblicato il 01 Febbraio 2012 da Praj
 

Mi è stato chiesto: Se sei capace di rispondere onestamente (onorare quello che sorge come una risposta immediata ad una domanda) vedrai da te se o no la tua atffermazione viene da una immagine (ego) di te o da quel 'Uno che Veramente sei. La risposta allora alla tua affermazione sara' vista chiaramente come vera o falsa. Quale e' la tua immediata risposta?
***
La mia immediata risposta è che sono consapevole di quel che faccio e dico. Ciò non scaturisce da un immagine di me stesso (ego) ma da ciò che Sono. Naturalmente c'è anche la presenza a ciò che sorge spontaneo e fa sì che si che questa spontaneità si moduli e relazioni in modo comprensibile al contesto in cui questo fare va ad esprimersi, al gioco che è in atto. Trovo comunque il termine "onorare" fuori luogo e non pertinente al senso dell'azione spontanea e naturale.
Devo onestamente dire che non sono più interessato a dialogare con questa parolaia (e irresponsabile) pseudo impersonalità che va a rivestire, con toni da "possessori di verità ultime", banalizzazioni e ripetizioni distorte, insegnamenti ben più profondi. Trovo sinceramente in queste posizioni ancora quell'ego che ora, uscito dalla porta e rientrato dalla finestra, ha trovato nuova dimora in logiche non dualistiche addomesticate a proprio uso e consumo.
Ritengo queste frasette i "baci perugina" del neo advaitismo. Una ideologia che, portata avanti in questo modo superficiale, può portare molta confusione...
Quindi non vado ad alimentarla con inutili quanto sterili diatribe sullo stesso piano discorsivo e concettuale.
Capisco il modo di esprimersi, l'entusiasmo e il senso di comprensione che anima questi neo adepti del neo Advaita: ci sono passato anch'io. Poi però diviene importante riportare l'assoluto nel relativo, la non dualità nel gioco duale, senza però perdere ciò che si è svelato. Allora si sarà meno astratti, meno campati per aria con discorsi che possono essere recepiti solo dagli "addetti ai lavori". Non si può andare in giro e dire: il parlare accade, cosi come l'ascoltare, il camminare ecc..ecc.. Non so se mi piego. Quando sei fuori dalla cerchia di chi ha questo codice comunicativo, ti rendi subito conto che esprimersi in questa modalità non ha senso. Bisogna avere la consapevolezza del farsi "ponte" in modo adeguato, efficace... anche se so che ciò è più difficile. Altrimenti si va cercando dialoghi solo con chi è nel nostro trip, ed è così che si rischia di dare adito allo spirito settario.
Infatti, in questo spirito, c'è il rischio, l'ambiguità... del parlare solo con certe modalità. E parlare solo a chi e per chi non è in grado di comprenderne il senso ultimo, profondo di ciò che si vorrebbe trasmettere, comunicare... Si rischiano danni non da poco.
Ed è proprio per questo che una volta certe messaggi (esoterici) venivano rivelati solo a chi era maturo per farne un uso appropriato, corretto... diciamo "Divino".



 
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