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Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram
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Messaggi del 02/11/2012
Bisognerebbe ammettere (questa considerazione nasce leggendo frasi da un post di un amico ricercatore evoluto) che è curioso affermare che non vi sia una realtà relativa e poi dire che c'è qualcuno (lui) che s'inchina al suo Maestro e ci sono dei sadaka (ricercatori) da consigliare. Il linguaggio per sua stessa natura crea un mondo relativo (illusorio). Accettando però anche questa relatività che è funzionale al principio creativo dell'Esistenza, la quale è emanazione fenomenica del Sè (noumenico), si evidenzia e rivela una reale Comprensione. Alltrimenti, negando la forma (separazione relativa), si dovrebbe dire: Il Sè s'inchina al Sè, onorandosi di consigliare Sé stesso. Non sarebbe assurdo, seppur vero? La "reintegrazione" nell'Unità implica riconoscere la magnificenza della apparente divisione, la separatività necessaria al Gioco Cosmico (Leela).
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Creare, distruggere, conservare... è ciò che manifesta ininterrottamente la Trimurti Divina della quale tutti siamo aspetti fenomenici temporanei.
Quindi, pur partecipando "palpitante" a questo psicodramma mondano, esprimendo il mio tassello nel mandala dell'esistenza terrena, vivendo questo gioco dolce e terribile, in cui ognuno ha un compito o mandato, l'essenziale di me osserva sereno e sorride a tutto ciò che accade, non essendo e non potendo essere coinvolto nel sogno.
Allora, nonostante esteriormente provi a fare quel che sono chiamato ad esprimere, interiormente lascio anche che Sia... quel che E', quel che può e deve Essere.
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Inviato da: lenteris
il 09/07/2023 alle 12:42
Inviato da: lenteris
il 09/07/2023 alle 12:33
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il 09/07/2023 alle 12:31
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il 09/07/2023 alle 12:28
Inviato da: lenteris
il 09/07/2023 alle 12:24