Creato da Praj il 30/11/2005
Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram
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Messaggi del 16/03/2013
Tutto sembra opporre il devoto al mistico. Ad esempio, "la devozione spinge a compiere quante più buone opere possiamo, mentre il mistico, anche quando è agli inizi, è invitato a lasciare agire Dio. Caratteristica del devoto è l'attività, o meglio una sorta di iperattività, in quanto egli deve dedicarsi a un maggior numero di pratiche e di opere. Il mistico si trova invece subito sulla via di una passività che non farà che aumentare. Sin dal principio i testi mistici sottolineano la relatività e l'inaffidabilità degli atti di religione. Proprio questo è il rimprovero che i devoti muovono ai mistici, di trascurare preghiere, meditazioni, pratiche ascetiche. Si nota persino che minimizzano l'importanza al ricorso ai sacramenti e sono indifferenti alle esigenze morali e alle verità dottrinali. Insomma, non hanno "religione". Se la devozione si propone come eccellenza della religione, la mistica pare basarsi sulla sua assenza. L'ateismo di cui vengono accusati i mistici indica proprio questa mancanza di religione. Mistica e devozione si oppongono alla radice. La religione, e a maggior ragione la devozione che pretende esserne la realizzazione, forniscono proprio i mezzi per "legare" a Dio, laddove la mistica si presenta come la via dell'unione senza intermediari. È in questo senso una negazione della componente religiosa. Il fatto che alcuni periodi storici vedano svilupparsi parallelamente due forme così distanti fra loro, devozione e mistica, sta a significare che ad una stessa crisi vengono opposte due risposte diverse. La devozione traduce l'unione col divino attraverso l'annullamento di sé in termini di relazione, cioè di religione. La mistica, cruciale esperienza del vuoto di mezzi della religione, ne fa totalmente a meno nella spoliazione più radicale" (Joseph Beaude, op.cit.).
tratto da: www.mistica.info
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Buona cosa è che si impari dalle proprie esperienze, per non ripetere gli stessi errori di fronte ad una simile o similare occasione che si potrebbe di nuovo incontrare.
Una comprensione più acuta è però in grado d'imparare a fondo anche dalle esperienze analoghe e dagli errori altrui, evitando di farne una superflua esperienza diretta.
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Inviato da: lenteris
il 09/07/2023 alle 12:42
Inviato da: lenteris
il 09/07/2023 alle 12:33
Inviato da: lenteris
il 09/07/2023 alle 12:31
Inviato da: lenteris
il 09/07/2023 alle 12:28
Inviato da: lenteris
il 09/07/2023 alle 12:24