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Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram
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Messaggi del 19/04/2014
Perdonare significa “dare come si faceva prima che si venisse feriti”. Ma ciò, secondo me, può succedere solo dopo che è accaduta una vera accettazione e perdono di noi stessi: che vuole anche dire riconoscimento dei nostri lati oscuri e luoghi potenziali di negatività, che anche in noi sicuramente albergano latenti, per ora forse solo dormienti. Se non ci si perdona, non è possibile accettare e perdonare gli altri, in particolare modo chi ci ha ferito o fatto del male, sotto qualsiasi forma. E’ la realizzazione che in noi c’è tutta l’umanità, che noi siamo anche il mondo e che se qualcuno ha fatto qualcosa di offensivo o negativo nei nostri confronti... dovremmo sapere che avremmo potuto essere invece noi a farlo nei suoi, soltanto ci fossimo trovati nelle sue stesse condizioni, in ogni senso. Questo a mio avviso andrebbe onestamente riconosciuto, davanti allo specchio della nostra coscienza, ben meditato, prima di giudicare e condannare senza appello. Con questo mi riferisco soltanto al nostro spirito interiore e non ad eventuali perdoni giudiziari che appartengono ad un altro piano della giustizia, e alla quale ora non mi sto riferendo.
La grande affermazione evengelica "Perdona loro perchè non sanno quello che fanno" allora va intesa, a mio modo di vedere, come la capacità di Chi dimora nella consapevolezza compassionevole di vedere le cose, le conseguenze delle proprie azioni e quelle altrui da un punto di vista più ampio e da una sensibilità più profonda, manifestando la conseguente comprensione e compassione.
Comprensione che, come un fuoco purificatore, alchemizza la sensibilità e l’intelligenza.
Si può dunque dare e “insegnare”, attraverso un esempio sincero, a chi ci ha fatto del male e ferito, in ogni modo, una nuova disponibilità, una nuova apertura di credito, con questo nuovo spirito accettante, senza nemmeno sentirci fieri ed orgogliosi... ma solamente empatici, comprensivi... con rinata coscienza.
Il perdono... è sempre ora e qui! Non c'é altro posto e momento per perdonarsi e perdonare... Per cui perdoniamo possibilmente subito, noi e gli altri, generosamente facendo pulizia... del passato... che è soltanto un gravoso fardello di dolore e sofferenza che ci portiamo inutilmente appresso. So che non è facile ma questa è la Via... il vero "lavoro" su noi stessi da fare.
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Si fanno nuove amicizie, conoscenze, se ne affievoliscono o si rafforzano altre... Tutto scorre, si ricompone, come fosse una danza, un gioco in cui non ci sono regole per chi non se le autoimpone. Intanto il mio centro invisibile, intorno a cui appare questa festa, sereno sorride e gioisce compiaciuto di partecipare e contemplare tanta bellezza, tanta colorata e diversa umanità.
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Inviato da: lenteris
il 09/07/2023 alle 12:42
Inviato da: lenteris
il 09/07/2023 alle 12:33
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il 09/07/2023 alle 12:31
Inviato da: lenteris
il 09/07/2023 alle 12:28
Inviato da: lenteris
il 09/07/2023 alle 12:24