Creato da Praj il 30/11/2005
Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

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Messaggi di Maggio 2010

Il Cuore del Silenzio

Post n°780 pubblicato il 31 Maggio 2010 da Praj
 
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Allora viene il momento del silenzio… quello che non si disseta con le parole, quello che non s’appaga con i pensieri.
Viene il momento del silenzio… dove il mondo è un eco lontano, dove la sofferenza piange nella valle e il cuore ascolta e impara. Viene il momento del silenzio… perché la lotta ha stancato, perché l’ambizione ha indurito...
Viene il momento del silenzio… quando è il corpo che lo chiede, dopo aver sentito l’urlo dell’anima che invoca attenzione. Viene il momento del silenzio… quando vuoi vedere senza occhi, quando vuoi udire senza orecchi e hai bisogno di una leggerezza senza tempo e senza confini per inoltrarti il quel luogo di magia dove la profondità si fonde nel mistero, dove il silenzio riporta alla sorgente.
Là dove la verità è... il silenzio dei semplici... o la semplicità dei silenti.
Allora il buio interno si apre alla Luce e l'occhio chiudendosi canta il Silenzio. Allora, nel sorriso dell'Essenza, si trova la risposta ad ogni domanda: il Silenzio del Cuore, il Cuore del Silenzio.

 
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Sì, straordinariamente ordinari!

Post n°779 pubblicato il 29 Maggio 2010 da Praj
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"Tu vuoi che i tuoi dispensatori di Verità siano tutti speciali e si comportino in modo speciale. Li vuoi diversi, separati e potenti. Preferisci immaginarli rivestiti di luce piuttosto che seduti al cesso. Li vuoi senza passioni, asessuati, comprensivi, dolci e gentili.
La tua strategia è tenerli là lontani...
da te, esotici, misteriosi.
Ciò che non riesci a tollerare è che essi possano sembrare ordinari come te.
Tu perdi sempre la Verità perchè è troppo semplice da vedere."
(Ram Tzu)


dal Libro: "Senza via d'uscita" di Ram Tzu - Ed. URRA'

Queste considerazioni possono infastidire la mente ambiziosa di ognuno di noi, perchè ci sbattono, senza troppi giri di parole, in faccia cose che il nostro orgoglio, la nostra presunzione spirituale non vorrebbero sentirsi dire: perchè il nostro ego ha fatto troppi investimenti nel campo della ricerca interiore.

 
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La vita è un gioco... serio

Post n°778 pubblicato il 27 Maggio 2010 da Praj

La vita è un gioco, la cui prima regola è far finta che non lo sia.  (Alan Watts)

 


 
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Il castigo è già nell'incoscienza

Post n°777 pubblicato il 21 Maggio 2010 da Praj
 

E' inutile pensare l'inferno altrove. Esso è già qui. E' nella coscienza dell'ego ottenebrato. E' nella crudeltà, nella miseria, nell'odio, nella cattiveria, nella falsità, nella stupidità, nell'avidità...
Per cui pensarlo nel divenire è senza senso. Noi, quando siamo persi nei labirinti della follia vendicativa, nella competizione idiota, nella violenza gratuita, siamo già dimorando in esso. Quando siamo posseduti dall'avidità, dalla calunnia, dalla perversione, stiamo sguazzando nelle piazze del suo impero.
L'inferno è una condizione della Coscienza che poi si traduce nella realtà fisica ed emozionale. Ci sono gironi infernali all'interno di noi stessi che percorriamo ogni qualvolta diventiamo adirati, gelosi o invidiosi...
In queste condizioni psicologiche siamo destinati ad incontrare altri dannati temporanei nello stesso stato. Le fiamme di queste negatività, quando interagiscono, non possono che divampare. Dunque, il castigo non è ipotetico, in un divenire post mortem, ma è il terreno stesso nel quale ci muoviamo nel momento stesso in cui abbiamo smarrito noi stessi, in cui siamo profondamente squilibrati in senso essenziale.
Lo spauracchio sventolato come deterrente di un inferno in cui si dovranno espiare colpe e peccati per me è  metaforico. Quel tempo è soltanto una proiezione delle nostre paure e sensi di colpa che dominano la nostra mente.
Le colpe ed i 'peccati' si scontano già qui ed ora nella coscienza sempre più lontana dalla pace, dalla gioia e serenità, le quali sarebbero possibili, solo noi avessimo scelto la strada opposta a quella che, invece, ci ha condotto o può condurci negli stati infernali del tormento e angoscia mentale.
Quella che, a mio avviso, è la notizia consolatoria e di estremo aiuto è che niente è irreversibile. Che è possibile pure un cammino a ritroso che può ricondurci alla Casa lasciata e poi perduta, sede eterna di ogni beatitudine.
Si tratta di fare un viaggio di risalita alla Sorgente dell'Essere, della nostra autentica natura. Perchè tanto più ci allontaniamo da essa tanto più ci caliamo nel nostro inferno personale e contribuiamo all'espansione dell'inferno collettivo.




 
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CRONACA DI UN'ORDINARIA RUBEDO

Post n°776 pubblicato il 17 Maggio 2010 da Praj
 

Era di notte… accadde Qualcosa…
Non ero sveglio, ma nemmeno addormentato. Immerso nell’eterea dimensione che sta tra terra e cielo, un lampo di Coscienza illuminò un centro superiore del mio essere presente: m’apparve il Reale. Il vaso che mi conteneva si era rotto per sempre. Ora sapevo davvero di non sapere e sentivo d’essere quello spazio senza confini, quel guizzo di luce di una ineffabile Unità radiante.
Uno stupore infinito mi coglieva, istante dopo istante.
La farfalla variopinta del mio corpo-mente in quel momento glorioso poteva librarsi leggera… aveva lasciato il bozzolo e uno strisciante passato. Ora cercava tra i fiori del mondo, nature come lei passeggere, con sereno posarsi d’ali come a confidare sui loro petali il segreto echeggiante di quel lucido incanto. Inebriato da tanta apertura silenziosa e sconfinata potevo vedere il mondo con l’occhio di un mistico, grato, candido e beato.
Non vedevo più attraverso buchi di una serratura fatta di personale identità.
Aaaaaaah!… com’era semplice la vita, senza l’intrusione greve di quel tiranno egomaniaco annidato nella mente tesa che prima dominava altero.
Tutto allora si rivelava armonioso mutamento, fluente e naturale trasformazione…
lo riconoscevo senza paura, diveniva sempre più chiaro che era continuamente in atto un gioco caleidoscopico di forme e energie interdipendenti che si riflettevano vibranti tra loro…
Così accade in me, accade in te, proprio dove respiriamo adesso dentro un materno Tutto.
Ma Io Sono per aver udito la sorgente del suono, per aver osservato la pura visione, anche se dai pensieri cangianti sembra che l’apparenza sia regina.
Io Sono Uno e sono nessuno in quel punto del non essere, occhio del ciclone, che mai può perdersi nella periferia vorticosa... sono perno morto alla morte, sono il centro di un'illusione intorno alla quale ruota un’esistenza straordinariamente sognante.

 


 
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Quando la spiritualità è businnes

Post n°775 pubblicato il 12 Maggio 2010 da Praj
 
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Guardandomi attorno non posso non osservare un crescente mercato che vende merce spacciata per cose attinenti allo spirito.
Per me, più che servizi spirituali, sono servizi para religiosi, pratiche strumentali alla consolazione, esercizi rivolti al ripristino psicosomatico, al rilassamento mentale.
Pullulano anche corsi di guarigione, terapie vibrazionali che si rifanno ai gruppi di crescita; non mancano terapie new age di ogni genere. Inoltre si commercia oggettistica varia (merchandising) legata alla propria organizzazione, grande o piccola che sia.
In realtà tutto ciò è un'altra forma sofisticata e particolare di businnes. E' vendita di prodotti, cosa ben diversa da quel che s'intende per condivisione spiritualità autentica.
A questo livello di religiosità pseudo materialistica mi sembra lecito, oltre che convenzionale, che gadgets e servizi vengano pagati, al pari di qualsiasi altro servizio profano.
Quello che però voglio far notare è che la spiritualità, quando è vera e profonda, ha un’altra natura: è sempre dono, offerta. Perciò, per me, e non per moralismo, dato che non vedo nel denaro lo sterco del demonio, la spiritualità non dovrebbe essere monetizzata, mercificata. Non dovrebbe dunque essere mero commercio, mezzo di guadagno e arricchimento.
Il limite massimo sta nel richiedere, a mio avviso, la copertura e pagamento delle spese necessarie affinché lo scambio o il servizio gratuito possa essere messo in atto. E’ un fatto di riconoscenza interiore, di onestà essenziale: lo spirito che è stato infuso gratuitamente deve essere condiviso senza condizioni. Altrimenti diventa merce, seppur definita o creduta spirituale. Certamente questo genere di materiale e servizio si può vendere e acquistare, ma è un’altra cosa. Non sarà molto probabilmente veicolo della grazia, la quale invece tocca sempre generosamente chi non aspira al profitto personale e dona disinteressatamente.
Che poi siano istituzioni già affermate o altri piccoli gruppi settari, o conventicole varie, a vendere e offrire i loro prodotti cosiddetti spirituali, la faccenda non cambia: sempre mercato è, in qualsiasi forma venga fatto e rappresentato.

 
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LA FORZA DELLA VULNERABILITA'

Post n°774 pubblicato il 10 Maggio 2010 da Praj
 
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La nostra Forza interiore è direttamente proporzionale alla capacità di riconoscimento e ammissione delle nostre debolezze.
Senza questo riconoscimento e ammissione non è possibile che emerga la nostra forza, perchè sarà sempre occultata e negata dalle maschere con cui vorremmo ipocritamente essere visti dal mondo.
Quindi, la nostra vera forza comincia con il dichiarare la nostra debolezza, fragilità, vulnerabilità.
Se questo guardarci e riconoscerci viene fatto con onestà, e spirito coraggioso, si apre una porta nel nostro cuore che ci indica un percorso che gradualmente ci farà rifiorire.
Ciò è nell'ordine delle cose.
In questo crescere reale, coltivato dall'essere, per quanto è possibile, si è sempre più autentici, non soggiogati dal bisogno di apparenza e voglia di fare dimostrazioni, la nostra vera Forza troverà sempre più spazio per manifestarsi. E in questa condizione fiorente non avremo più bisogno di digrignare i denti o mostrare pugni ad alcuno per difendersi o attaccare, perchè il sorriso aperto e disarmato della Forza interiore basterà a se stesso.

 
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Prima dell'infarto socio-economico collettivo

Post n°773 pubblicato il 06 Maggio 2010 da Praj
 

Se arrivano i tempi duri, di austerità, il che sembra possibile, osservando la realtà dei grandi fenomeni economici, ambientali... che ci stanno venendo incontro, si crea una grande occasione per riscoprire la sobrietà come valore, la rinuncia come disciplina, la semplicità come stile, la solidarietà come sostegno reciproco, oltre che un maggior equilibrio sociale come necessità.
La sobrietà materiale, che comporta l'abbandono dell'effimero, del superfluo,  la benevolenza scambievole come attenzione all'altro, una saggia giustizia, sono la solida piattaforma per il volo verso l'essenzialità spirituale, purtroppo molto carente carente in molti di noi.
E' dalle difficoltà che nascono possibilità di crescita umana, interiore. S'impara e si evolve soprattutto quando s'incontrano il dolore, le difficoltà e il sacrificio. Non va mai dimenticato che niente succede per caso, sia agli individui che alle società.
Se affrontassimo  i possibili tempi duri con più sensibilità ed intelligenza, benevolenza, in misura delle nostre responsabilità e possibilità, potremmo uscirne un pò tutti migliorati, in ogni senso.

 
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