Creato da Praj il 30/11/2005
Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

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Messaggi di Settembre 2011

SE MANCA LA SENSIBILITA'...

Post n°1182 pubblicato il 30 Settembre 2011 da Praj
 
Foto di Praj

Mi sono sempre domandato come un individuo potesse essere crudele, cattivo...
Non mi è stato semplice andare oltre i pregiudizi e gli schemi mentali che mi ero fatto intorno a questo argomento. Ma alla fine di una lunga indagine, dopo riflessioni ed esperienze personali, ho compreso che principalmente lo è perché non ama nessuno. E' cattivo appunto perché non ama: dunque soffre e fa soffrire. Non amando se stesso, non riesce ad amare nessun altro e non è riamato. E' un tremendo circolo vizioso da cui il cattivo fa fatica ad uscire.
La compassione (cum-patire) invece vuol dire partecipare della sofferenza dell'altro. E' proprio il percorso opposto a quello che fa colui che esercita la cattiveria, l'odio, a colui a cui è negato e nega l'amore.
Chi esprime crudeltà, cattiveria scappa dalla sofferenza, perché non vuole sentirla, e quindi fugge la sua e la sofferenza altrui attraverso l'anestesia affettiva, la corazza dell'insensibilità. E' questo tentativo di rafforzare l'insensibilità il motivo principale per cui sente la pulsione di causare agli altri sofferenze, fare loro del male. Di ciò egli non è consapevole, ovviamente. La sua mente egocentrica gli offre mille giustificazioni che però non sono la causa reale dei suoi comportamenti.
Infatti, sono l'insensibilità, l'indifferenza le basi e le ragioni primarie della cattiveria, come quelle di ogni forma di espressione maligna.
Questa anestesia del cuore rappresenta la miseria poiché soffoca la grandezza dello spirito umano. L'assenza della sensibilità trasforma in negativo tutto ciò con cui entra in contatto e crea dolore incessantemente.
Creare sofferenza, soffrire, non saper amare, sono gli effetti dell'insensibilità della persona che scappa proprio dalla sua sensibilità per non soffrire. La sofferenza più grande è esistere senza essere in grado di amare. I crudeli, i cattivi, i prepotenti soffrono appunto per questo non saper amare, anche se lo negano.
Essere immersi nello spirito dell'odio, della cattiveria è una sofferenza di per sé.
La mancanza di sensibilità è la peggiore delle sofferenze, perché fa di chi soffre questa privazione una sorta di zombie anaffettivo, un specie cadavere ambulante. Infatti il cattivo non può godere l'esistenza attraverso il più bel sentimento umano: l'amore. Questa è una disgrazia immane. Quando uno è crudele, cattivo, prepotente è distante dalla sua anima. Il suo cuore è bloccato e pietrificato nella sofferenza. L'aggressività verso gli altri è il segno esteriore di questa sua drammatica situazione interiore.
La pena più pesante sta nel restare lontani dalla luminosità, dal calore umano, fuori dal regno dell'amore, separati dalla sensibilità.
Il dolore più grande è forse quello di essere sopraffatti dalla cattiveria, nonostante le apparenze e le ostentazioni arroganti di colui che la mette in atto.
Perciò, anche se non è facile, anche se va contro le spinte emotive dettate dalla reattività egoica, è proprio per i cattivi che si dovrebbe avere una particolare compassione. Questa sorge alla luce di una Comprensione superiore che non è giustificazionista della cattiveria, dell'odio, ma una consapevolezza sovra personale della realtà umana.
Non è un comprensione moralistica, banalmente ideologica e buonista, ma comprensione che è scaturisce da un cuore consapevole; una Visione d'Amore che sa osservare le cose con i fenomeni con l'occhio Divino che tutti abbiamo dentro.

 
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MONOLOGO SULLA VITA

Post n°1181 pubblicato il 29 Settembre 2011 da Praj
 

 



MOLTO INTERESSANTE!

 
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MIGRARE DENTRO

Post n°1180 pubblicato il 29 Settembre 2011 da Praj
 

Tante foglie stan cadendo
raffreddando colori accesi
e un'altra stagion avanza.
Sentendo il calor che si fa opaco
riemerge un sottil bisogno
di un nutrimento antico.
Allor quel dolce vizio di giornata
a rischio d'abitudine
va spegnendosi lentamente
negli echeggi della sera.
Forse è tempo di migrare
verso nuovi e stimolanti lidi
o di riposar pacifici
in vecchi e ordinati nidi
ritornando poi sui passi andati
se il richiamo appare ancor
di amabil nostalgia.


Praj


 
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COM'E' POSSIBILE?

Post n°1179 pubblicato il 29 Settembre 2011 da Praj
 

Posso dire IO SONO (Quello) e poi sentirmi irresponsabile?


 
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... POI SI ACCETTA E SI INTEGRA

Post n°1178 pubblicato il 28 Settembre 2011 da Praj
 

Nella ricerca interiore...
prima "si nega ciò che non risponde alla Realtà ultima, poi si accetta e si integra tutto ciò che riguarda il principio universale, nei suoi vari domini, perché questo non è il nulla assoluto".

(Raphael, Upanishad, Introduzione, Ed. Bompiani)
Tratto dal forum: I Pitagorici.it

 

 
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NON SI PUO' ESSERE CATTIVI...

Post n°1177 pubblicato il 27 Settembre 2011 da Praj
 

Non credo si possa esercitare una qualche forma persistente di cattiveria ed essere umanamente evoluti o, ancor di più, spiritualmente consapevoli.


 
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MEDITANDO SULLA MENTE

Post n°1176 pubblicato il 26 Settembre 2011 da Praj
 

Meditando sullla mente... si scopre che la natura della mente è di cercare scopi esistenziali, sempre attraverso un processo temporale.
Il ricercatore del vero, dell'essenziale, invece dovrebbe lasciar andare le forme pensiero create dalla mente, che sono come le nuvole che devono svanire affinché il sole sia presente e possa irraggiare la sua luce.
La mente interpreta questa ricerca del Vero in termini di cambiamento per arrivare ad una meta immaginaria. Perciò la mente elabora sempre una lista di eventi che secondo lei dovrebbero succedersi, compiersi, prima che questo scopo prefissato si realizzi. In realtà non deve arrivare proprio niente. La mente crede che ci siano molti modi di trovare una soluzione che riguarda il risveglio interiore, perché non può capire il risveglio stesso. Perché questa dimensione le è superiore. L’unica cosa che suppone è che il risveglio la caccerà dal suo trono usurpato, qualora accadesse.
La mente, per sua stessa natura, non può mai realizzare il Sé, perchè Quello è sempre realizzato e non ha mai bisogno della realizzazione nella mente di una qualunque persona. E’ oltre la mente stessa.
Una persona, la forma che noi chiamiamo Signor Rossi è semplicemente un’espressione del Sè, non può mai realizzare ciò che da cui proviene.
Ma ciò che è il Signor Rossi, il Sé, è sempre realizzato e non è mai, mai stato non realizzato. Ma la sua mente non può comprenderlo. Allora cerca… l’impossibile.
Non ci sono vie verso il Sè perchè Esso è sempre qui ed ora.
Perciò anche una promessa di liberazione non può soddisfarci, perché noi siamo essenzialmente proprio la soddisfazione stessa e nessuna luce, nessun vuoto, nessuna forma, nessuna identificazione o disidentificazione, nessuna disciplina o non disciplina, nessuna credenza, nessuna fede possono aggiungere alcunché, alcuna qualità, alla nostra Natura profonda già presente.
Ciò che noi siamo essenzialmente non ha assolutamente bisogno di nessun cambiamento. Se comprendiamo questo, allora ci abbandoniamo, ci lasciamo andare… all'adesso.
Ciò che manifesta il bisogno invece fa parte di questo territorio di ombre effimere, di riflessi impermanenti, di impressioni sensoriali e instabili.
Questo è il mondo fenomenico che la mente eleva a realtà.
Tutto ciò che fa l’Esistenza sembra essere in trasformazione e in evoluzione ma, in realtà, tutto è totalmente neutro e in quiete nella profondità dell'Essenza senza tempo e luogo.



 
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PENSIERO E CONSAPEVOLEZZA

Post n°1174 pubblicato il 24 Settembre 2011 da Praj
 

Un caro amico mi ha rammentato una mia riflessione, ritrovata nel suo interessante e significativo sito, frequentato negli anni scorsi con molto piacere.

Eccolo, clikka qui.

Pensiero e Consapevolezza 

da Meditare.it




 
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TEMPI BUI

Post n°1173 pubblicato il 23 Settembre 2011 da Praj
 

Bui sono i tempi in cui s'irride all'individuo dai comportamenti virtuosi, all'uomo con il senso civico e lo spirito etico, in nome di una concezione della libertà deviata, divenuta licenziosità senza scrupoli.



 
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AMBIGUO EGOISMO

Post n°1172 pubblicato il 22 Settembre 2011 da Praj
 

E' vero quando si dice che più a lungo facciamo cose per essere senza egoismo, più a lungo rimaniamo individui egoisti. Resta però anche il fatto che quanto più a lungo facciamo cose nell'egoismo, identificati con esso, rimaniamo in esso comunque e forse lo ampliamo sempre di più a scapito da un Essenza zittita dall'assordante vociare della mente.
Inoltre, navigando con esso alla grande, giustificandolo con un "è ciò che è" si potrebbe anche pensare che questa modalità di ambigua accettazione sia una strategia ideologica di comodo, funzionale all'ego stesso, più che un ascolto della nostra Essenza, la quale, probabilmente, ci sta sussurrando altro.
Allora il punto è: quanto siamo onestamente interessati a liberarci dall'egoismo senza camuffarlo in altre forme? E poi: che strumenti abbiamo o usiamo per riconoscerlo? O dobbiamo solo tenercelo, senza farcene un problema facendo sì che la Coscienza faccia i suoi processi, aldilà delle nostre intenzioni consapevoli?
Il riconoscimento reale di questa importante faccenda, a mio parere, è di sottile comprensione e sfugge all'intuizione profonda, se non entra in campo uno stato meditativo intenso e profondo.




 
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MANCA IL CENTRO INTERIORE

Post n°1171 pubblicato il 21 Settembre 2011 da Praj
 

Fluttuante fra un disperato ottimismo e un fiducioso pessimismo, l'uomo occidentale contemporaneo, va cercando una metamorfosi, quando dovrebbe trovare un centro.




 
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SEGLIERE L'OLTRE

Post n°1170 pubblicato il 20 Settembre 2011 da Praj
 

Fra dubbio e certezza
scelgo il sorriso
tra vizio e virtù
scelgo la pace
tra sogno e realtà
scelgo il silenzio.
Perchè nel sorriso
conosco...
nella pace
vedo...
nel silenzio
sento...
il semplice Amore

 
 
Praj




 
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LA NOSTRA PAURA PIU' PROFONDA

Post n°1168 pubblicato il 19 Settembre 2011 da Praj
 

La nostra paura più profonda non è che siamo inadeguati. La nostra paura più profonda è che siamo potenti, oltre ogni misura. E’ la nostra luce, non il nostro buio, che più ci spaventa.
Noi chiediamo a noi stessi: Chi sono io per essere brillante, gioioso, capace e favoloso? Per la verità, chi sei per non esserlo? Sei un figlio di Dio. Il tuo modo di essere piccolo non serve al mondo.Non c’è niente di illuminato nello sminuirsi in modo che le altre persone non si sentano insicure attorno a te. Tu sei nato per rendere manifesta la Gloria del Signore che è dentro di te.
(N. Mandela)



 
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L'IMPEGNO CREA LIBERTA'

Post n°1166 pubblicato il 18 Settembre 2011 da Praj
 

L’impegno crea libertà.
Quando ti impegni in un movimento,
tu lo fai con tutto il tuo corpo.
Quando ti impegni in un sentimento,
la tua passione darà potere al tuo messaggio.
Quando ti impegni in una danza
i tuoi sentimenti cercano oltre i tuoi limiti.
Quando ti impegni nel tuo cammino,
dai più di te stesso per la tua crescita, la Magia accade…
gli ostacoli si dissolvono dalla tua strada,
le montagne giacciono davanti a te,
il cielo si apre sopra di te,
E troverai il tuo essere trasformato.

(Aziza Sa'id)


 
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TOTALITA'

Post n°1165 pubblicato il 17 Settembre 2011 da Praj
 

Non basta la totalità emotiva per essere se stessi:
occorre anche la totalità meditativa.


 
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VEGGENZA ORDINARIA

Post n°1164 pubblicato il 17 Settembre 2011 da Praj
 

Può essere che uno si ritrovi ad essere una sorta di veggente non perchè veda qualcosa di particolare, ma solo perchè molti intorno hanno le fette di salame sugli occhi e non sanno di averle.



 
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IL MANTRA DELLA CRESCITA

Post n°1163 pubblicato il 16 Settembre 2011 da Praj
 

Crescita, crescita, crescita... è il mantra della follia economicista che condurrà al crack un sistema il quale dimostra, ogni giorno di più, di avere fatto il suo tempo.



 
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I TEMPI DEL CUORE

Post n°1162 pubblicato il 16 Settembre 2011 da Praj
 

Anche se le Anime sono senza tempo, i nostri Cuori battono un tempo necessario: quello che ci separa da carezze e sorrisi che ci nutrono di un delicato sostegno.


 
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PROFUMO D'AMORE

Post n°1161 pubblicato il 15 Settembre 2011 da Praj
 

Respiro la Tua inebriante melodia
ed anche se é un sogno palese
sento un profumo d'Amore.


 
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LA VIA DELL'ACQUA

Post n°1160 pubblicato il 15 Settembre 2011 da Praj
 

A chi nulla trattiene in sé la ragione delle cose appare chiara. Egli si muove come l’acqua, sta quieto come uno specchio, risponde come un’eco. Perciò la sua Via (Tao) è di conformarsi alle creature. Le creature s’allontanano dal Tao, il Tao non s’allontana dalle creature. Chi ben si conforma al Tao non si serve né d’orecchi né d’occhi, né di forza né di mente. È inappropriato volersi conformare al Tao e cercarlo per mezzo della vista, dell’udito, della forma e della sapienza. Quando lo si contempla davanti, ecco che subito è dietro, più si dispende più è pieno, non si sa dove sia. Non è cosa che chi vi mette intenzione possa allontanare e chi non vi mette intenzione possa avvicinare. Vi si perviene solo nel silenzio e vi perviene solo chi lo perfeziona nella propria natura. Sapere e obliare le passioni, essere capace e non agire, è la vera sapienza e la vera capacità.

tratto dal testo classico Taoista, il Lieh-Tzu (Trattato del vuoto perfetto)

 

 
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