Creato da Praj il 30/11/2005
Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

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Messaggi di Agosto 2013

LA MENTE ORIGINALE

Post n°2100 pubblicato il 30 Agosto 2013 da Praj
 

"... vi rivelerò questo grande segreto della mente originale. E’ la cosa più importante mai detta a tal riguardo... Eccolo: Non vi è alcun segreto circa la mente originale!
Asini, è a causa della vostra cecità che il vecchio Cheng vi parla della mente originaria e della mente individuale, come se ci si riferisse a due cose differenti.
Per il vecchio Cheng, la mente originaria e la mente individuale, l'eterno e l'effimero, la saggezza e l'ignoranza, l’illuminazione e la cecità, nirvana e samsara, come pure i sutra, il sistema di leggi, tutti i corpi di trasformazione e lo stesso Buddha non sono nient’altro che un turbinoso vortice di pensieri, simile ad un mucchio di foglie morte che danno l'impressione di essere vive quando il vento invernale le solleva, ma che il momento successivo sono ancora una volta morte. Teste di legno, la vera natura degli esseri e delle cose non è superiore per coloro che la vedono, né è inferiore, per chi la ignora. Essa rimane inalterata, sia se viene conosciuta o se è sconosciuta, e malgrado tutto ciò che voi le sovraimponete. Voi, teste rasate, siete sempre liberi di andare verso la perdizione tramite le vostre distinzioni, sfumature e sottigliezze. Ecco, vi ho detto tutto."
 
E con una aggraziata piroetta, il Vecchio Cheng scomparve e da allora nessuno ha mai più sentito parlare di lui.
 
Dal libro "Essere" - Accostamenti alla non-dualità - vol 1 - di Jean klein - Libreria Editrice Psiche




 
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LE OMRE DELLA MENTE

Post n°2099 pubblicato il 29 Agosto 2013 da Praj
 


La natura della mente è di cercare scopi esistenziali, sempre attraverso un processo temporale. Il ricercatore del vero, dell'essenziale, invece dovrebbe lasciar andare le forme pensiero create dalla mente, che sono come le nuvole che devono svanire affinché il sole sia presente e possa irraggiare la sua luce.
La mente interpreta questa ricerca del Vero in termini di cambiamento per arrivare ad una meta immaginaria.
Perciò la mente elabora sempre una lista di eventi che secondo lei dovrebbero succedersi, compiersi, prima che questo scopo prefissato si realizzi.
In realtà non deve arrivare proprio niente. La mente crede che ci siano molti modi di trovare una soluzione che riguarda il risveglio interiore, perché non può capire il risveglio stesso. Perché questa dimensione le è superiore.
L’unica cosa che suppone è che il risveglio la caccerà dal suo trono usurpato, qualora accadesse.
La mente per sua stessa natura non può mai realizzare il Sé, perchè Quello è sempre realizzato e non ha mai bisogno della realizzazione nella mente di una qualunque persona. E’ oltre la mente stessa.
Una persona, la forma che noi chiamiamo Signor Bianchi è semplicemente un’espressione del Sè, non può mai realizzare ciò che da cui proviene.
Ma ciò che è il Signor Bianchi, il Sé, è sempre realizzato e non è mai, mai stato non realizzato. Ma la sua mente non può comprenderlo. Allora cerca… l’impossibile.
Non ci sono vie verso il Sè perchè Esso è sempre qui ed ora.
Perciò anche una promessa di liberazione non può soddisfarci, perché noi siamo essenzialmente proprio la soddisfazione stessa e nessuna luce, nessun vuoto, nessuna forma, nessuna identificazione o disidentificazione, nessuna disciplina o non disciplina, nessuna credenza, nessuna fede possono aggiungere alcunché, alcuna qualità, alla nostra Natura profonda già presente.
Ciò che noi siamo essenzialmente non ha assolutamente bisogno di nessun cambiamento. Se comprendiamo questo, allora ci abbandoniamo, ci lasciamo andare… all'adesso.
Ciò che manifesta il bisogno invece fa parte di questo territorio di ombre effimere, di riflessi impermanenti, di impressioni sensoriali e instabili.
Questo è il mondo fenomenico che la mente eleva a realtà.
Tutto ciò che fa l’Esistenza sembra essere in trasformazione e in evoluzione ma, in realtà, tutto è totalmente neutro e in quiete nella profondità dell'Essenza senza tempo e luogo.





 

 
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DOPPIA ILLUSIONE

Post n°2098 pubblicato il 28 Agosto 2013 da Praj
 

Ci sono due generi di illusione riguardanti l'essere: una è fondamentale, radicale e l'altra è sovrapposta, superficiale. Identificarsi in un ruolo qualsiasi, uno dei tanti con i quali ci rappresentiamo nei vari scenari dell'esistenza, in cui di volta in volta assumiamo la maschera per meglio affrontare un evento, una situazione, è l'illusione sovrapposta.
Credere invece di essere un individuo - un ente personale libero e autonomo, separato dal Tutto - è l'illusione fondamentale, la più profonda e nascosta alla nostra mente, alla nostra psiche.
Dall'intreccio dinamico di queste due illusioni si forma la credenza dei vari ego dei quali ci vestiamo e che sono strutturati in forme gerarchiche e valoriali, con i quali conviviamo, dai quali pensiamo, dai quali agiamo, sentiamo e percepiamo tutta la cosiddetta nostra vita.
Queste due tipi d'illusione si perpetuano attraverso l'induzione di credenze che ci trasmettono e ci trasmettiamo l'un l'altro, dalla nascita alla morte, mediante la cultura, l'educazione, la società, la famiglia, le relazioni interpersonali. Ne siamo posseduti al punto che non ci rendiamo essere immersi in esse. Anzi, continuiamo a rifnorzare tali credenze immedesimandoci totalmente nelle nostre storie personali, dando continuamente energia a tutte le soggettive identificazioni.
Solo chi è uscito da siffatto incantesimo psicologico-spirituale, ridestato dal sonno della mente, può aiutarci a riconoscerle e liberarci dalla loro soporifera assuefazione, dalla loro forza ipnotica.




 
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IL PARADOSSO DELL'AMORE SPIRITUALE

Post n°2097 pubblicato il 27 Agosto 2013 da Praj
 

La legge dell'Amore spirituale fa sì che ci venga sempre restituito sostanzialmente l'amore che abbiamo offerto. Il nostro cuore, se è aperto, viene naturalmente attratto dal campo d'energia amorevoli, per cui basta che dia che immediatamente riceve. Il miracolo, il paradosso dell'amore, è che la gratificazione del ricevere è già nel dare.



 
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DEPONI LE ARMI

Post n°2096 pubblicato il 27 Agosto 2013 da Praj
 

Deponi tutte le armi, arrenditi allo specchio della consapevolezza, perchè è solo contro di te che le stai usando, facendoti inutilmente del male.
Firma subito la pace interiore per dissolvere i nemici che hai combattuto nel sogno.





 
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DUBBIO E CERTEZZA

Post n°2095 pubblicato il 26 Agosto 2013 da Praj
 

Dubbio e certezza sono facce di una falsa moneta: la mente discorsiva.
Queste due categorie mentali si sostengono l'un l'altra, essendo complementari al gioco degli opposti che avviene nell'universo dei pensieri.
Il dubbio sussiste solo com
e contr'altare della certezza e viceversa.
Esso è una specie metodo concettuale che si contrappone alle certezze, mentre la certezza è una sorta di falsità che necessita di una assolutezza di principio per imporsi ai dubbi che sottostanno alla sua credenza.
Queste due facce si specchiano fra loro senza mai riconoscersi e sono in permanente conflitto riguardo alle principali tematiche che si pongono nel campo della coscienza.
Ma la verità è sempre oltre al dubbio e alla certezza, e fugge ogni definizione, perchè risiede nello spirito del silenzio.
Essa non appartiene a nessuna categoria filosofica che possa costruire la mente umana, inevitabilmente relativa.




 
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IL BALLETTO DELLE ILLUSIONI

Post n°2094 pubblicato il 25 Agosto 2013 da Praj
 

Il balletto delle illusioni è sempre pronto per nuove danze. Non ha mai fine.
Cambia solo passi e spartito ed eccolo che invita ad un altro giro.



 
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AMICO REALE

Post n°2093 pubblicato il 24 Agosto 2013 da Praj
 

Ti è più amico chi ti risveglia alla realtà delle cose e di te stesso, piuttosto di chi ti tiene sognante e dominato con promesse, lusinghe e suggestioni. Fidati di chi ti cura seriamente, pur dandoti una medicina amara, e non chi ti da un dolce veleno e impedisce la prospettiva di una guarigione effettiva. Guardati sempre dai venditori di fumo, in qualsiasi campo e via li incroci.
Il diavolo veste rosa, racconta balle, e investe sul tuo dormire beota, sulla tua parte lunare e conta sulle tue dimenticanze.



 
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TUTTE SONO SERVITE

Post n°2092 pubblicato il 23 Agosto 2013 da Praj
 

Tutte le vie (palesi e nascoste) che ti hanno condotto alla fioritura dell'Essere meritano gratitudine. Allora riconoscerai che tutte sono servite, anche quelle più fangose e sporche.



 
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NON BASTA STAR ZITTI PER NON GIUDICARE

Post n°2091 pubblicato il 22 Agosto 2013 da Praj
 

Ho l'impressione che quando si dice che non bisogna mai giudicare si incorra in un equivoco, in una mala comprensione di un virtuoso comportamento.
Ci si sente scorretti perché c'è una sorta di etica indotta che non vorrebbe si facesse, in contrasto però con una sorta di automaticità che sfugge al nostro controllo.
Il non giudicare, secondo me è non è possibile: è inutile che vogliamo affermare il contrario.
E' nella natura della mente giudicare, comparare, preferire, fare confronti... quindi va accettato come una della modalità del nostro essere umani. Ritengo abbastanza ipocrita il credere di non giudicare soltanto perché non ci si esprime a parole, quando tuttavia lo si fa con il pensiero.
E' meglio essere onesti e assumersi la responsabilità di un giudizio, piuttosto che averlo dentro e negarlo mostrandosi falsamente non giudicanti.
L'importante piuttosto, a mio avviso, è che non ci sia l'attaccamento al giudizio, che si resti sempre aperti... che non lo si cristallizzi in una sentenza definitiva e si resti sempre disponibili a lasciarlo andare, a rivederlo o almeno a sospenderlo.
Il giudizio è un errore direi necessario, ma esso deve essere provvisorio e mai lapidario.
Quando c'è la consapevolezza che è comunque una proiezione momentanea di un nostro particolare punto di vista, schema di valori e riferimenti, è evidente che esso deve essere passibile di cambiamento.
Quindi non può essere definitivo, ma temporaneo e dovuto alla valutazione soggettiva - perciò relativa -della situazione, del fatto, della persona...
Se è fatto con questo spirito, il giudizio, assume un carattere più leggero, plastico e non definitivo.
E' una valutazione personale ammessa senza pretese di assolutezza.
Diverso è il pregiudizio il quale è un errore molto più grave perché valuta senza conoscere, definisce a prescindere da un contatto o confronto diretto. Cataloga senza ragione, senza esperimentare, solo in base ad una preventiva presa di posizione. Il pregiudizio dunque non appartiene alla sfera della riflessione profonda, al sentimento di apertura e ascolto.
Per cui direi che non ci si deve sentire in colpa se ci succede di giudicare, anche se è preferibile non indulgere in questa attività mentale. Sarebbe meglio astenersi - ma questo è il frutto di una maturità psicologica e spirituale che non si raggiunge facilmente – ma, se capita di farlo, non è il caso di sentirsi in colpa o sentirsi sbagliati perché non siamo stati capaci di trattenerlo.
Come dicevo, si cresce, anche in tale ambito, imparando a gestire il giudizio, non solidificandolo e rendendolo fluido, affinché non ci blocchi nelle nostre visioni e considerazioni.
Invece sul pregiudizio va fatto un lavoro un lavoro serio di de-condizionamento, altrimenti rischiamo di basare le nostre scelte e possibilità attraverso filtri mentali che distorcono la realtà. E questo è un grave danno di relazione e comunicazione per noi e per gli altri, perché crea divisioni che ostacolano una migliore convivenza e guasta i rapporti con gli esseri che abitano come noi questo pianeta.




 
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IL MITO DEL NON GIUDICARE

Post n°2090 pubblicato il 21 Agosto 2013 da Praj
 

Il puro non giudizio è un mito, perchè spesso il giudicare avviene nostro malgrado, involontariamente. Va anche detto che il giudizio, anche se solo pensato e non espresso a parole, è sempre giudizio. La mente è paradossalmente astuta quando inconsapevolmente giudica chi giudica. Il punto invece, secondo me, non sta nel giudicare o meno, ma nel non identificarsi con i giudizi. Essi vanno osservati e lasciati andare, senza giustificarli dando loro energia. Casomai, la virtù sta nel non indulgere in essi, oltre che riconoscerli come tali. Sta nel non fondare le nostre relazioni sul pregiudizio o giudizio cristallizzato. Tutti giudicano, chi più chi meno, anche santi e maestri, anche se nell'animo di costoro ci sono sempre compassione e comprensione che vanno oltre qualsiasi giudizio detto o pensato.



 
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STAI PRESENTE!

Post n°2089 pubblicato il 19 Agosto 2013 da Praj
 

Sembra strano da dire, ma ora comprendo che ogni individuo rappresenta uno dei miei volti, è un mio riflesso. Chiunque incontro è latore di una lettera di cui paradossalmente sono il mittente. Ma solo se sono attento, consapevole, posso capire il potente messaggio contenuto in essa.
Immancabilmente vi trovo dentro questa esortazione: stai presente!
Quale occasione per uscire dal torpore in cui posso essere immerso? Sono chiamato a svegliarmi immediatamente alla sensibilità, devo aprirmi a ciò che ho di fronte, viverlo pienamente senza indugi.
Allora realizzo l'infinità di lettere che non ho mai aperto fino ad oggi. E ricordo che nonostante ricevessi queste montagne di posta mi credevo solo, trascurato, dimenticato... perso.
Ciò rende naturale domandarmi in ogni situazione: chi sto incontrando in questo momento, cosa mi sta comunicando il riflesso di me stesso?
Allora viene il tempo d'imparare a rispondere alle lettere che mi giungono. Non devo rimandare, posso aprirle subito. E istantaneamente il mondo cambia. La prospettiva è del tutto nuova.
E, incredibilmente, in questo gioco di riflessi, tu hai scritto questo messaggio e lo leggi allo stesso tempo per aiutare la tua anima a riconoscersi, a ricordarsi di essere presente, a non dimenticarsi di sé.
Questo vale ovviamente anche per me: perché è solo quando sono veramente presente che sono tutto ciò che c'è. Solo allora niente mi è estraneo, non sono mai isolato da ciò che vedo, tocco e sento.
Allora il sorridere è sorridere a me stesso, il mondo sorride. Se vivo con questa attenzione rendo vivo il mondo in cui abito, l'altro che incontro.
Ogni emozione, ogni stato d'animo riflette perciò la qualità della mia presenza. La mia vita, la nostra vita, la vita, qui e adesso, è contemporaneamente l'enigma e la risposta. Sii dunque presente e vivi, perché vivi solo se sei presente.



 
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LA CREATIVITA' HA UN ALTRO PREZZO

Post n°2088 pubblicato il 18 Agosto 2013 da Praj
 

C'era una volta un in Messico un artigiano che faceva delle sedie bellissime. Un commerciante nordamericano che passava di là intravide la possibilità di un buon affare. Avvicinò l'artigiano e gli chiese quanto costava ogni sedia. "Dieci pesos, signore" rispose l'uomo.
" E se te ne compro sei?"
" Allora, signore, sono settantacinque pesos."
Il commerciante non riusciva a capire quel modo di calcolare, perchè chiedendo all'artigiano un maggior numero di pezzi sarebbe stato logico che quello gli praticasse uno sconto. Il commerciante continuava a insistere e allora l'artigiano, stanco di discutere, spiegò la sua richiesta con queste parole: "Senta, signore, se io faccio una sola sedia, mi diverto con la mia attività. Se invece ne devo fare sei uguali, chi mi ripagherà della noia che me ne deriva? Per questo chiedo settantacinque pesos e non sessanta."



 
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BUONO E BUONISTA

Post n°2087 pubblicato il 17 Agosto 2013 da Praj
 

Alla prova dei fatti si scoprì che non era un uomo tanto buono, ma solo un buonista.
Tanti ancora li confondono, non sanno cogliere la differenza fra i due.

Il sentire del primo è dettato dall'empatia, quello del secondo dall'ideologia.



 
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LIBERO DAI PERSUASORI OCCULTI

Post n°2086 pubblicato il 16 Agosto 2013 da Praj
 

Si abbocca all’amo o si cade nella rete dei persuasori occulti di ogni tipo - commerciali, politici, religiosi, affettivi, erotici… - solo quando si hanno desideri e ambizioni che ci bruciano dentro, quando si ha una sete continua e divorante di oggetti o posizioni.
Questa condizione permanente di ambizione e avidità ci rende disponibili anche a vendere l’anima al diavolo, ci rende esposti alle seduzioni dei venditori di sogni. E il diavolo psicologico, maestro e signore di tutti gli ego desideranti, il quale, conoscendoli a perfezione, sa come trattare queste richieste e voglie basate sull’avere, sul potere.
Perciò appena sente l’odore sulfureo del desiderio egocentrico diffondersi nell’aria compare puntualmente, pronto a truffarci, a manipolarci, sedurci ogni volta. Si dice anche che ognuno di noi ha un prezzo con cui è corruttibile e il diavolo questo lo sa perfettamente. Ciò può essere vero però solo se in qualche maniera si è nel mercato delle aspettative, dei desideri, delle brame…
E’ soltanto chi conosce veramente se stesso che non è più in vendita su quei mercati, in quelle vetrine accattivanti dove si svolgono le trattative: ormai non è più merce per il persuasore di turno. Non avendo più un prezzo, essendo ormai nulla e nessuno, non volendo altro che quel che ha, nulla e nessuno lo può lusingare, blandire, comperare.



 
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TANTI AMICI TANTO AMORE

Post n°2085 pubblicato il 15 Agosto 2013 da Praj
 

Al detto "tanti nemici tanto onore", per vivere meglio, non è forse preferibile l'altra faccia della medaglia "tanti amici tanto amore"?




 
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CICALECCIO UMANO

Post n°2084 pubblicato il 14 Agosto 2013 da Praj
 

Il puro silenzio inquieta, appare bestemmia, sembra fuori luogo, solo nei regni dove trionfa il cicaleccio umano.

 


 
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DESTINO E MALATTIA

Post n°2083 pubblicato il 13 Agosto 2013 da Praj
 

Riassunto dei principi di "Malattia e destino".

- La Coscienza umana è polare. Questa da un lato ci consente di conoscere, dall'alto ci rende malati e imperfetti.
- L'uomo è malato. La malattia è l'espressione della sua imperfezione e inev
itabile nell'ambito della sua polarità.
- La malattia dell'uomo si presenta nei sintomi. I sintomi sono componenti d'ombra della coscienza precipitate nella malattia.
- L'uomo come microcosmo contiene nella sua coscienza allo stato latente tutti i principi del macrocosmo. Dato che l'uomo l'uomo sulla base della sua capacità decisionale si identifica sempre soltanto con la metà di tutti i principi, l'altra metà finisce in ombra e non è quindi consapevole per l'uomo.
- Un principio non vissuto a livello dicoscienza cerca in tutti i modi di vivere e realizzarsi attraverso il giro vizioso del sintomo. Nel sintomo l'uomo deve vivere e concretizzare ciò che in realtà non voleva viivere. In questo modo i sintomi compensano tutti gli aspetti unilaterali.
- Il sintomo rende l'uomo onesto!
- Nel sintomo l'uomo ha ciò che gli manca nella coscienza.
- La guarigione è possibile solo se l'uomo prende coscienza della zona d'ombra che si cela nel sintomo e la integra. Una volta che l'uomo ha trovato quello che gli manca, il sintomo diviene superfluo.
- La guarigione tende all'unità e alla completezza. L'uomo è sano una volta che ha trovato il suo vero Sè ed è diventato una cosa sola con tutto quello che è.
- La malattia costringe l'uomo a non abbandonare la via che porta all'unità. La malattia è una via che conduce alla perfezione.

Tratto dal libro: "Malattia e destino" di Thorwald Dethlefsen - Edizioni Mediterranee



 
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LACRIME SALATE

Post n°2082 pubblicato il 12 Agosto 2013 da Praj
 

Dai sale all'esistenza con molte lacrime di gioia e qualcuna anche di dolore. Così darai un sapore intenso, gustoso e unico al tuo pellegrinaggio.



 
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LA PIANURA DEL PIACERE

Post n°2081 pubblicato il 10 Agosto 2013 da Praj
 

Dopo l'essicatura delle parole
la stagionatura dei sentimenti
ecco spuntar all'orizzonte
la pianura calma del tacere.
I fuochi delle rabbie
vanno spegnendosi

insieme a desideri e nostalgie.
La pace profuma di vissuto
e colora di pastello
i paesaggi ancor da spendere
per osservar fresche albe
e tiepidi tramonti.
Intanto silenziosamente
abbraccio i cuori
di uomini indaffarati
a consumar la vita
nell'oblio della loro origine.




 
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