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DIAPOSITIVE MILANESI

Post n°166 pubblicato il 14 Maggio 2009 da noesis0

Ehm, sì. Ok. Torno brevemente ad un blog che mi stavo quasi dimenticando di avere, giusto per un breve appunto.

Uno si sposta, vede cose, fa esperienze, nota variazioni, ammira luoghi e annusa profumi. Uno un po' si sperimenta, dice "beh, perchè non andare a vivere per qualche mese in un'altro posto? Almeno esco dal mio paesino di campagna dove spesso la gente sembra pensare in modo piuttosto monolitico e mi avventuro in contesti più plurali, più fluidi di idee, menti e persone".

Sì, appunto. Allora uno, dal suo piccolo e provinciale Veneto, si sposta un po' più in là, va nella grande e prolifica Lombardia. Non va proprio in una metropoli, ma in una cittadina benestante e anche abbastanza bellina, confezionata a dovere, diciamo. Ma poi la scuola di dottorato a cui per il momento afferisce lo manda in gita nel capoluogo lombardo, per incontrare i Grandi Studiosi della Disciplina. E allora uno prende il treno, si bilancia bene lo zaino sulle spalle, e parte. Si guarda un po' in giro, prende il metro, poi l'autobus, poi va a piedi..cammina cammina, si gusta il famoso "panino milanese" (che in quanto "panino d'autore" costa 7 Euri) e si appropinqua al luogo della Conferenza, in zona universitaria. E proprio lì, poco prima dei cancelli d'entrata, rischia lo slogamento della mandibola davanti ai cartelloni della propaganda elettorale:

Geronimooooo!!

...

Cioè, ci sono parole per commentare questo? Si tratta, mi pare, di un'offesa in una doppia direzione: a coloro la cui esperienza viene presa a prestito e manipolata in un modo molto più che vile, e a coloro a cui si rivolge, che vengono ritenuti tanto ingenui da sentirsi in qualche modo realmente presi in causa. Sì, lo so che c'è chi ci casca come un pero marcio, ma che dire di tutte le persone che, al contrario di questi politicanti di bassa Lega, nella vita hanno davvero avuto la voglia, la curiosità ed il coraggio di confrontarsi con la storia e la geografia degli Altri e non si permetterebbero mai simili, semplicistiche analogie?

Oggi il Nano ha detto, di sè e del proprio schieramento, "Non siamo xenofobi".

Beh, se non lo siete, siete comunque decisamente ignoranti, che dell'essere xenofobi è il primo e miglior presupposto.

 
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SCUSASSERO!

Post n°165 pubblicato il 11 Gennaio 2009 da noesis0

Scusassero i miei (pochissimi) lettori se per un periodo effettivamente abbastanza lungo sono scivolata nella più immorale latitanza!

E' solo che...

...ho cercato di passare meno tempo possibile davanti al pc, giusto per tentare di recuperare quelle 4 diotrie perse lavorando alla tesi per tutto il 2008

...sono stata occupata a prepararmi per alcuni esami necessari a definire la mia sorte professionale (e non solo professionale): sorte che, nonostante tutto, continua a rimanere ostinatamente indefinita (ma, ad un certo punto, chi se ne frega)

...sono stata ancor più occupata a cercare stanza in una città nel Paese Delle Meraviglie, dove per un bugigattolo in c... al mondo ti chiedono 400 neuri, dove le badanti straniere "offrono camera singola in monolocale (tanto loro dormono sul divano...)" (?!?), dove non potrò usare la mia amata bicicletta perchè ci sono colline che spuntano dappertutto, dove tutto ciò che c'è di decente è "disponibile solo da marzo 2009", mentre io mi devo trasferire tra una settimana...

...negli ultimi tempi vengo costantemente distratta da uno strano essere dotato di pollice opponibile: esso penetra in casa mia equipaggiato di dvd dai titoli più scentrati, che poi mi costringe a guardare, e mi picchia se anche solo tento di imbastire una conversazione o se mi lascio andare alle dolcezze di un sonno ristoratore.

...in generale, ho preferito leggere, piuttosto che scrivere. Periodi un po' così, in cui c'è bisogno di perlustrare i regni creati da altri, di ricordarsi che le parole vanno cercate con pazienza perchè è davvero possibile, ma a volte faticoso, trovarle; periodi in cui è il caso di provare a riempirsi di esperienza e poi lasciarla lì, a tessersi il suo proprio senso al semplice passare del tempo, senza fretta, come il bozzolo attorno ad una crisalide.

 
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Post N° 164

Post n°164 pubblicato il 28 Settembre 2008 da noesis0

Ma secondo voi, nòh.....

E' CORRETTO PRETENDERE DI FORNIRE ANALISI LIMPIDE E LABORATORIALI DELL'OGGETTO OPPURE E' NECESSARIO ADOTTARE LA PROPRIA STESSA SITUATEZZA COME CATEGORIA ANALITICA?

So che qualcuno mi giudicherà un po' stralunata, che qualcuno sorriderà pensando al mio sclero incipiente e che qualcun'altro invece capirà perfettamente il nocciolo del problema (magari lo considererà pure scontato, ormai) e l'opportunità di porselo. In ogni caso, alla fin fine è questa la domanda del giorno. La domanda su cui dovrò passare tutto il giorno, intendo. Strane, a volte, le possibilità. Strane, più spesso, certe domeniche di settembre. Certe linee ne offuscano altre, spingono spingono e ne prendono il posto: è inevitabile, basta che le prime non le perdiamo mai del tutto di vista, così da poterle riprendere quando siamo davvero pronti.

 
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QUESTIONE DI INGREDIENTI :)

Post n°163 pubblicato il 10 Settembre 2008 da noesis0

Ieri una cara amica di famiglia ha dato a mia mamma, per me, qualche fetta di una torta che, all'apparenza, sembrava essere la mitica "pere&cioccolato", uno degli abbinamenti più azzeccati di tutti i tempi.

E invece no. Era pere, noci e zucchero di canna: di qui, il colorito bruno che si spacciava per cioccolato e a prima vista mi aveva fatto squittire di gioia.  

Era buona, sì. Ma non così buona.

Cioè, è come quando stai facendo (o non facendo, o credendo di fare) qualcosa: e vai avanti, e vai avanti, e non ti capisci tanto, e pantha rei, e aspetti, corri, freni, acceleri, e poi tutte queste diverse andature si sciolgono in una velocità media difficile da definire.

E' come quando, insomma, ti sembra di farti largo in un pentolone di gelatina: cioè, sempre gelatina è, e male non può farti, ma che cavolo, vuoi mettere se fosse mousse al cioccolato...?

 
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COSE-CHE

Post n°162 pubblicato il 27 Agosto 2008 da noesis0

Quando per circa un giorno a casa tua manca improvvisamente l'acqua (in principio per la rottura di un tubo della centrale di rifornimento, per il restante 90% in seguito all'incapacità di tua madre a tenere le mani distanti da tutto ciò che sono pulsanti, leve, manovelle, meccanismi in genere) ti rendi conto di quante, quantissime cose implichino l'utilizzo dell'acqua. Ciò che diamo per scontato ci si rivela, e si riafferma in modo sconvolgente, nell'assenza. Ad esempio:

- Lavarsi la mattina (e questa era abbastanza banale, ma se non ti lavi ti sfido sinceramente a presentarti a qualunque altro essere umano) e lavarsi la sera

- Pulire le lenti a contatto, per fare la qual cosa occorre avere le dita assssolutamente linde e splendenti

- Lavarsi le mani in generale: quante volte ce le sporchiamo senza darci pensiero, perchè sappiamo che poi potremo lavarle?

- Lavare tazze, piatti, posate - anzi, rilavarle ogni volta, in una sorta di fissazione compulsiva per cui la cucina deve sempre assomigliare ad una sala operatoria: tavolo lucido, superfici specchievoli, non una briciola e (mio Dio, scherziamo?) non un alone sul pavimento... (e lo stesso dicasi per il bagno, santuario dell'igiene in cui si pratica la devozione all'acqua - e a proposito: come la mettiamo con lo sciacquone&friends, quando l'acqua non c'è?!)

- Fare il caffè (o, per i salutisti, il thè, o cmq qualunque intruglio che decidiamo di scolarci): per fare il caffè serve l'acqua...cavolo, giuro che me ne sono veramente accorta solo stamattina, quando l'acqua ho dovuto prenderla da una bottiglia comprata al supermercato (< cosa già in sè molto strana a casa mia)

- Cucinare la pasta: mio padre ieri sembrava essere stato rapito dagli alieni quando gli abbiamo detto che forse avrebbe dovuto mangiare qualcos'altro per pranzo... 

- Pulire frutta e verdura: saremo anche gente di campagna, noi, ma a mangiarci i pomodori incrostati di terra ancora non ci stiamo...

- Fare la lavatrice/lavare gli indumenti: se sudi almeno la metà di quanto suda mio padre, diciamo che ti conviene fortemente aver la possibilità di lavarli, almeno ogni tanto...

Insomma, un sacco di cose. Cose-che...e basta. Nel senso che non ci sono giudizi, non ci sono moralismi, non ci sono ambientalismi che tengano. Ci sono solo le abitudini, di cui abbiamo smesso di accorgerci, perchè altrimenti non sarebbero abitudini. Per fortuna, però, che ogni tanto arriva una sana e saggissima scossa.

 
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