La prima volta che incrociai Giulia era di febbraio o forse marzo.
Parlava dell'estate in un pomeriggio freddo, sognava l'arcobaleno ed un mondo pieno di colori, probabilmente il momento segnato dal dolore per la grave perdita del padre ne accentuava la voglia. La guardai indugiando un pò sulle sue labbra . Indossava un mini abitino dai grigi colori londinesi che disegnava la linea morbida del suo corpo, le calze velate ed un cappottino nero stile militare facevano il resto. Io ancora non avevo idea di cio che da li a poco avrebbe in parte dato una scossa alla mia vita e mi ritrovai a navigare in quel mondo attratto da una danza di parole e dialettiche che fulminee rapivano i sensi e la mente.
Un leggero vento di tramontana poco prima ci aveva accompagnato fino all'ingresso di quel caffè adagiato sulla scogliera. Ebbi come la sensazione, in quel preciso istante, di far parte di una pellicola francese un pò retrò. Ci accomodammo davanti alla vetrata che dominava il piccolo salone ordinando caffe nero americano e due fette di plumcake. La vista era incantevole. Le onde spumose s'infrangevano sulla barriera di scogli sottostante. L'aroma del caffè cominciava ad imprimersi nelle narici ed il cielo si faceva plumbeo. Di certo sarebbe piovuto da li a poco. Fu cosi che i nostri sguardi non s'incrociarono per diversi minuti, forse rapiti o semplicemente distratti da quello spettacolo. Le sfiorai la mano evitando accuratamente di parlare. Mi concentrai solo sul rumore del banconista mentre preparava altri caffè, altrimenti avrei dovuto ascoltare quello del mio cuore che batteva all'impazzata, sarebbe stato difficile non tremare in quel caso.
Inviato da: DilloAllaLuna84
il 27/08/2009 alle 00:17
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il 19/08/2009 alle 14:49
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il 15/08/2009 alle 00:54
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il 15/08/2009 alle 00:05