Creato da tetiangel il 10/12/2006

Mente e Cervello

anche se sei forte come una roccia non spendere troppo tempo a cercare di bucare l'acqua...perchè, strano a dirsi, ma sarà lei che bucherà te...

 

I CINQUE TIBETANI_ELISIR DI LUNGA VITA

 

UMILTà E FORZA

Capita alle persone veramente sapienti quello che capita alle spighe di grano: si levano e alzano la testa dritta e fiera finchè sono vuote, ma quando sono piene di chicchi cominciano a umiliarsi e ad abbassare il capo.

(Michel de Montaigne)

La forza dell'anima è indistruttibile e continua ad accrescere il proprio potere finché trasforma tutti quelli che tocca.

 

Mohandas A. (Mahatma) Gandhi

 

 

LIBERI E VINCOLATI COME LE ONDE DEL MARE...

Un uomo è malato quanto i suoi segreti  

 Guarda le onde del mare, arrivate alla riva sembra per loro sia finita...si infrangono...invece sono sempre lì, nel mare, e tutto ricomincia...niente viene distrutto se si è all'interno di un "tutto"...rimaniamo nel nostro destino,nella nostra vita, ed anche quando sembrerà andar male, saremo solo all'interno di un ciclo di lungo percorso...nn accettiamo consigli, nn facciamoci influenzare...nn diventiamo ciò che gli altri vorrebbero fossimo...

Dietro ad ogni comportamento, per quanto strano possa sembrare, agisce l´amore.

Anche dietro ai sintomi che uno ha, è sempre l´amore che agisce.

Per questo è decisivo che nelle rappresentazioni si trovi il punto dove l´amore si raccoglie.

Solo allora si raggiunge la radice, è lì che si trova anche la via che porta alla soluzione.

Ma anche alla soluzione si giunge sempre attraverso l´amore.

Bert Hellinger

Le relazioni tra i membri di un nucleo familiare seguono una logica complessa, che sfugge alla coscienza del singolo individuo e che spesso risiede nelle dinamiche nascoste del nostro sistema familiare, quello che ci siamo creati o quello da cui proveniamo. Questi movimenti inconsapevoli ostacolano il naturale fluire dell´amore nelle relazioni, oppure "irretiscono", cioè legano una persona ad altri membri della famiglia, anche delle generazioni passate, costringendola a rivivere inconsapevolmente il loro destino.

Questo può causare sofferenza in molti aspetti della nostra vita: nelle relazioni affettive, nelle relazioni in ambito professionale, nel rapporto con il denaro e con la nostra salute fisica.

Le Costellazioni portano alla luce e in gran parte risolvono intrecci, vincoli e identificazioni inconsce con il destino dei membri delle nostre famiglie, restituendo a ciascuno la dignità del proprio posto. Ne risulta un appagante senso di continuità e al tempo stesso di libertà dal passato; un senso di serenità, di forza e di rilassamento che incoraggiano profondamente in ciascuno di noi l´amore, la compassione e il rispetto per noi stessi e per gli altri.

Bert Hellinger è ormai noto in tutto il mondo per aver sviluppato e perfezionato questo metodo che permette di mettere in scena il campo d´influenza della propria famiglia, scegliendo dal gruppo dei partecipanti i rappresentanti per i suoi vari membri. Dalla posizione che gli viene fatta occupare, dalle interazioni tra di loro nel sistema rappresentato, dai loro sentimenti, si possono rilevare i legami nascosti, i segreti e gli ordini dell´amore che regolano quel sistema familiare e che possono generare al suo interno benessere e felicità, oppure malattia e malessere.

Chi conduce la costellazione procede per tappe, cambiando la posizione dei rappresentanti nello spazio e osservando quali sentimenti emergano da questi mutamenti, fino a giungere ad una disposizione finale, in cui si può vedere l´ordine familiare ricostituito.

Questa sarà l´immagine che aiuterà nella propria crescita umana chi ha richiesto la rappresentazione, assecondando e riconoscendo i movimenti dell´anima che portano alla riconciliazione con i propri familiari. Chi era stato escluso o dimenticato verrà reintegrato nel sistema, con effetti profondamente benefici per ogni suo membro.

Il lavoro porta alla luce con quanta forza, ed in quale modo, un amore cieco e inconsapevole vincoli le persone, e come lo stesso amore sciolga e sprigioni delle potenti forze guaritrici, nel momento in cui può emergere e manifestarsi, aiutando le persone a ritrovare i loro sentimenti più autentici e ad entrare in accordo con il mondo così com´è.

 

LA PIETRA

LA PIETRA della tavola di IUGURTA

DAL DESERTO...

AMA e SERVI tutta l'umanità.
ASSISTI TUTTI.
Sii allegro. Sii cortese. Sii una dinamo di irrefrenabile felicità. Riconosci Dio ed il Buono in ogni viso. Non c'è santo senza un passato, non c'è peccatore senza futuro. Loda ognuno. Se non puoi lodare qualcuno ... lascialo uscire dalla tua vita.
Sii originale, sii inventivo.
Osa, osa e osa ancora ... Non imitare. Sii saldo, sii eretto. Non appoggiarti alle staffe prese in prestito da altri.
Pensa con la tua testa. Sii te stesso.
Tutte le perfezioni e le virtù di Dio sono nascoste dentro di te: rivelale.
Il Saggio - pure - è già dentro di te: rivelalo. Lascia che la Sua grazia ti emancipi.
Fai che la tua vita sia quella di una rosa: pur silente essa parla il linguaggio della fragranza.

Shri Babaji

 

IL SILENZIO DELLA NATURA

UN RICAMO è SEMPRE UN RICAMO, SOLO CHE QUALCHE VOLTA, COME BAMBINI ACCOVACCIATI SOTTO LE GAMBE DI NOSTRA MADRE...LO VEDIAMO AL ROVESCIO.

LA VITA è SEMPRE BELLA, SOLO CHE TALVOLTA SIAMO TROPPO LIMITATI PER CAPIRE PERCHè HA CAMBIATO COLORE, E SOLO ALLA FINE SI PUò AMMIRARE L'INTERO RICAMO.

BY San PIO.

 

LOTTA FINO A CHE DESIDERI I FRUTTI

 

Disse l'Occhio: 'Guardate che bella montagna abbiamo sul nostro orizzonte!'

L'Orecchio tentò di udirla, ma non ci riuscì.

Allora la Mano disse: 'Sto cercando di sentirla, ma non la trovo.'

Fu la volta del Naso: 'Non c'è nessuna montagna, perché non ne sento l'odore'.

E tutti giunsero alla conclusione che l'Occhio era in errore.

 

Gibran

 

Perchè non esistono luoghi lontani o cose impossibili, ma soltanto spazi mentali

 

 

EINSTEIN

Un essere umano è una parte di un tutto che chiamiamo universo.

Una parte limitata nello spazio e nel tempo.

Egli percepisce se stesso, i propri pensieri e sentimenti come un qualcosa di separato dal resto, una sorta di illusione ottica della propria coscienza.

Questa illusione è una specie di prigione per noi, perché ci rinchiude nei nostri pensieri personali e nell'affetto per le poche persone che ci sono vicine.

Il nostro compito deve essere quello di liberarci da questa prigione allargando il raggio della nostra compassione fino ad abbracciare tutte le creature viventi e l'intera natura in tutta la sua bellezza.

 

Albert Einstein

 
La Follia decise di invitare i suoi amici a prendere un caffè da lei.
Dopo il caffè, la Follia propose: "Si gioca a
nascondino?".
"Nascondino? Che cos'è?" - domandò la Curiosità.
"Nascondino è un gioco. Io conto fino a cento e voi vi nascondete.
Quando avrò terminato di contare, cercherò e il primo che troverò sarà il prossimo a contare".
Accettarono tutti ad eccezione della Paura e della Pigrizia.
"1.. 2.. 3.. - la Follia cominciò a contare.
La Fretta si nascose per prima, dove le capitò.
La Timidezza, timida come sempre, si nascose in un gruppo d'alberi.
La Gioia corse in mezzo al giardino.
La Tristezza cominciò a piangere, perché non trovava un angolo adatto per nascondersi.
L' Invidia si unì al Trionfo e si nascose accanto a lui dietro un sasso.
La Follia continuava a contare mentre i suoi amici si nascondevano.
La Disperazione era disperata vedendo che la Follia era gia a novantanove.
CENTO! - gridò la Follia - Comincerò a cercare."
La prima ad essere trovata fu la Curiosità, poiché non aveva potuto impedirsi di uscire per vedere chi sarebbe stato il primo ad essere scoperto. Guardando da una parte, la Follia vide il Dubbio sopra un recinto che non sapeva da quale lato si sarebbe meglio nascosto. E così di seguito scoprì la Gioia, la Tristezza, la Timidezza.
Quando tutti erano riuniti, la Curiosità domandò: "Dov'è L'Amore?".
Nessuno l'aveva visto.
La Follia cominciò a cercarlo. Cercò in cima ad una montagna, nei fiumi sotto le rocce. Ma non trovò l'Amore. Cercando da tutte le parti, la Follia vide un rosaio, prese un pezzo di legno e cominciò cercare tra i rami, allorché ad un tratto sentì un grido. Era l'Amore, che gridava perché una spina gli aveva forato un occhio.
La Follia non sapeva che cosa fare. Si scusò, implorò l'Amore per avere il suo perdono e arrivò fino a promettergli di seguirlo per sempre. L'Amore accettò le scuse.
Oggi, l' Amore è cieco e la Follia lo accompagna sempre.
 

114 EMERGENZA INFANZIA

Bambini abusati, percossi, sfruttati, offesi, traumatizzati, abbandonati. Ragazzi che tentano il suicidio, che fuggono da casa, o che si trovano in condizioni di disagio per l'uso di alcol, droga o farmaci. E ancora che subiscono aggressioni o sono vittime del “bullismo”.Da 3 anni li aiuta il "114, emergenza infanzia", un numero di pubblica utilità voluto dai ministeri delle Comunicazioni, delle Pari Opportunità, del Lavoro e Politiche Sociali e gestito da Telefono azzurro. Un servizio attivo 24 ore su 24 che si rivolge a tutti i cittadini, ai minori in difficoltà e a qualunque organizzazione coinvolta nella tutela di bambini e adolescenti. Il numero da comporre è il 114 ed è raggiungibile, per ora, solo da numero fisso.
E' possibile segnalare situazioni a rischio via Internet (www.114.it) o telefonando al 114: un operatore con una formazione specifica risponde e si attiva immediatamente nell'emergenza, ma si occupa anche di seguire gli sviluppi della situazione. Per chiamare da un telefonino è necessario comporre il numero 1.96.96, gratuito e dedicato ai bambini, oppure l’199.15.15.15 per adolescenti e adulti.

 

AREA PERSONALE

 

FACEBOOK

 
 

DESTINO

 

 

Stai attento con i tuoi pensieri: si trasformano in parole.

Stai attento con le tue parole: si trasformano in azione.

Stai attento con le tue azioni: si trasformano in abitudini.

Stai attento con i tuoi atti: modellano il tuo carattere.

Stai attento con il tuo carattere: controlla il tuo Destino.

 

QUANDO L'UOMO HA L'ANSIA...

Alcuni gestiscono la loro insicurezza esibendo un atteggiamento distaccato, rifuggendo dal coinvolgimento emotivo, benché abbiano in realtà un pressante bisogno di intimità, ma il terrore di una possibile perdita li trasforma in anime solitarie. E’ un atteggiamento più comune tra gli uomini, in genere meno consapevoli del loro bisogno di legami emotivi, ed è fonte di irritata frustrazione per le donne che li scelgono come partner e che vengono continuamente ‘messe alla prova’, in una relazione connotata come non-romantica e che richiede continue pressioni, nell'illusoria speranza di ricevere più attenzioni, più tenerezze da parte di chi, invece, non è in grado di esprimerle, perché troppo impegnato a padroneggiare le sue ansie.

 

CAMPAGNA CONTRO GLI ATTACCHI DI PANICO

 

PSICOLOGIA DELL'EMERGENZA:LA RESILIENZA

In Psicologia, la resilienza è la capacità di far fronte in maniera positiva agli eventi traumatici, di riorganizzare positivamente la propria vita dinanzi alle difficoltà. E' la capacità di ricostruirsi restando sensibili alle opportunità positive che la vita offre, senza perdere la propria umanità. Persone resilienti sono coloro che immerse in circostanze avverse riescono, nonostante tutto e talvolta contro ogni previsione, a fronteggiare efficacemente le contrarietà, a dare nuovo slancio alla propria esistenza e perfino a raggiungere mete importanti.

Si può concepire la resilienza come una funzione psichica che si modifica nel tempo in rapporto con l'esperienza, i vissuti e, soprattutto, con il modificarsi dei meccanismi mentali che la sottendono.

 

LAO TZU

La verità non consiste nelle belle parole;
le belle parole non sono verità.
Il buono non pretende di avere ragione;
chi pretende di avere ragione non è buono.
Il saggio non è erudito;
l'erudito non è saggio.

Il saggio non accumula nulla.
Più usa cio' che ha per gli altri, più ha.
Piu' dà cio' che ha agli altri, più é ricco.

la via del cielo consiste nel nutrire
e nel non arrecare danno.
La via del saggio consiste nell'essere generoso
e nel non competere.

 

Sappiamo bene che ciò che facciamo non è che una goccia nell'oceano. Ma se questa goccia non ci fosse, all'oceano mancherebbe.

Importate non è ciò che facciamo, ma quanto amore mettiamo in ciò che facciamo; bisogna fare piccole cose con grande amore.

 

Per noi nessun uomo è troppo misero per non essere l'immagine di Dio.

 

INNO ALLA VITA

La vita è un’opportunità, coglila.

La vita è bellezza, ammirala.

La vita è beatitudine, assaporala.

La vita è un sogno, fanne una realtà.

La vita è una sfida, affrontala.

La vita è un dovere, compilo.

La vita è un gioco, giocalo.

La vita è preziosa, conservala.

La vita è una ricchezza, conservala.

La vita è amore, godine.

La vita è un mistero, scoprilo.

La vita è promessa, adempila.

La vita è tristezza, superala.

La vita è un inno, cantalo.

La vita è una lotta, vivila.

La vita è una gioia, gustala.

La vita è una croce, abbracciala.

La vita è un’avventura, rischiala.

La vita è pace, costruiscila.

La vita è felicità, meritala.

La vita è vita, difendila.

 

 

ACCETTATI O AMATI?

Post n°186 pubblicato il 12 Gennaio 2009 da tetiangel
 

Quanta fatica facciamo per essere accettati, convinti che quella fatica possa portarci ad essere amati! Chi ci fa faticare e non ci ama per quel che siamo può al massimo accettarci se ci conformiamo al suo linguaggio e indossiamo la maschera che ci fa entrare nel suo mondo. L'amore è una cosa diversa!Siamo amati quando piace tutto di noi, quando non dobbiamo fare fatica e fingere e possiamo anche essere con la febbre, non in ordine, con la doccia non fatta, piaceremo lo stesso, l'amore non ha regole, non ne impone. Quando accade il miracolo che piacciamo completamente e non dobbiamo fare alcuno sforzo per essere accettati, allora parliamo d'amore. Purtroppo nella maggior parte delle situazioni non siamo amati, ma solo accettati, ossia ci danno dei canoni da seguire e dopo aver superato gli esami e le prove postaci dal nostro interlocutore, allora veniamo accettati..."come tu mi vuoi"...

L'amore è l'accettazione del "come realmente sei"...nel mio lavoro trovo persone che non sono state amate (e parlo di amore dimostrato e non provato interiormente in segreto) dai loro stessi genitori. Quanta gente ha fatto fatica a conformarsi alle regole di famiglia, imposte sottilmente, ma vero e proprio ricatto per ricevere amore, che puntualmente non arrivava...arrivava solo accettazione transitoria, circoscritta e temporanea. Quando si prova amore bisogna liberarlo e non condizionarlo a regole, l'amore è come il vento deve seguire la sua rotta, non va contenuto perchè fa male a chi lo prova e a chi aspetta e non lo riceve. L'amore trattaenuto diventa velenoso nei rapporti, l'amore espresso fa giri talvolta lunghi, ma ripaga di tutto, fa crescere, armonizza il mondo! La gente non va accettata, va amata, e il passaggio, partendo dal presupposto che ci sia amore di fondo, è nella fiducia e nella paura. Fidarsi di qualcuno ci da il permesso di amarlo  anche per i suoi difetti. I difetti ci spaventano e ci fanno calare la fiducia, allora tendiamo a cambiare l'altro. Ma quando i difetti non ci spaventano più, quando non abbiamo paura dell'altro e del fatto di poterci "far rovinare la vita" dai suoi difetti, insomma quando sappiamo che nessuno può veramente danneggiarci se non noi stessi, allora amiamo l'altro. Allora non abbiamo paura di quel che può fare, allora non gli chiediamo di conformarsi alle nostre aspettative, allora la smettiamo di dire che abbiamo in mente una personana ideale. L'anima gemella o persona ideale è la nostra paura di uscire dal cerchio. Quando la smettiamo di avere aspettative e lasciamo agli altri i loro tempi, i loro modi di essere, allora li amiamo, allora non li stiamo accettando più se non per il come sono.

Tutti sognamo di essere amati per quello che siamo, ma spesso ci troviamo a sudare sette camicie per il solo essere accettati. Quante relazioni si basano sulle modifiche apportate o da apportare, quante relazioni sono povere d'amore, ma piene di conditio sine qua non...per questo sostengo che l'amore è sempre ricambiato...solo che la storia personale del cuore di ognuno di noi  permette o meno si manifesti...

 
 
 

Masaru Emoto

Guardate questo video. Ringrazio chi mi ha fatto conoscere questo dottore ed i suoi esperimenti! Io sono sempre molto attratta dalla comunicazione, una branca della psicologia che mi ha scelta. Guardate quale peso possono avere le parole! Pensate a quante ne diciamo di brutte e al modo in cui inquiniamo la nostra vita ed il nostro mondo, per non parlare dei nostri affetti. Dedico ad ognuno di voi, che si affaccerà spinto dal caso su questo blog, questo video, affinchè cominci a colorare la sua vita e riempirla di cristalli armonici e stupendi, affinchè la dolcezza e purezza del suo nuovo linguaggio lo trasformi in un magnete per chiunque incontri!

 In particolare dedico questo video ad una cara e brava persona che usa spesso parole e pensieri non suoi. Questa è l'illuminazione su di te!

Sempre buona vita.

 
 
 

Post N° 184

Post n°184 pubblicato il 07 Gennaio 2009 da tetiangel
 

 Teti satellite di Saturno

...il linguaggio verbale abusato e vittorioso sta entrando troppo all'interno delle nostre relazioni affettive. Quando parliamo, scriviamo, mandiamo sms, mail, usiamo chat, usiamo solo il linguaggio verbale, quasi che sia l'unico modo di "essere" presente agli altri. Viviamo con molta più facilità relazioni a distanza, con molta più facilità coltiviamo amicizie lontane( e ovvio, con così tanta ulteriore facilità le distruggiamo), ma se mai ci si è visti com'è possibile accompagnare la comunicazione dei nostri interlocutori nella nostra mente? Se conosciamo qualcuno e abbiamo vissuto vicino quella persona, la lontananza e la sola comunicazione verbale potrebbero essere sufficienti per brevi periodi poichè acompagnamo ciò che ci viene detto con l'espressività dell'altro immaginata. Ma cosa avviene quando con l'altro non ci conosciamo?  Quali espressioni immaginiamo? Quali toni, dove poniamo l'enfasi?  Immaginate che confusione può generare in noi una comunicazione senza enfasi, tonalità e gestualità...eppure viviamo di questo, ormai non si comunica più con il linguaggio non verbale ed extra verbale, per cui le emozioni sono tutte filtrate dall'Io cosciente...gli innamorati parlano troppo  e non si guardano negli occhi. Parlano tra loro, parlano con gli altri della loro storia, e talvolta finiscono per dimenticare il perchè il loro tempo si è fermato quando si sono conosciuti.  Dell'amore si parla, e così tanto da soffocare ogni emozione, così tanto da perdere  di vista le emozioni e conoscere solo le opinioni sulle emozioni...spesso mediate dal pubblico che circonda ognuno di noi e che in questo mondo  multimediale e rapido con le comunicazioni fa presto ad entrare nelle nostre vite deviandole e confondendole. Da qui non si capisce più cosa si prova, ci si sente confusi e si aggredisce gli altri maltrattandoli con estrema facilità, è come se gli si vomitasse addosso di tutto... Questo fa la distanza, questo fa la comunicazione staccata dal contatto, staccata dal rispetto che solo gli sguardi che si incrociano possono portarsi. Ricordo che solo il 10 percento del linguaggio verbale è ascoltato, il resto lo fanno tono enfasi e gestualità! Per cui, uscite di casa e frequentate la gente, buttate via le solitudini delle chat, lanciatevi e guardatevi negli occhi, portatevi rispetto, senza rispetto non nasce l'amore, non nasce l'amicizia e nessun rapporto potrà essere solido.  Se siete in crisi con il partner, state in silenzio, meno dite e meglio è, ma state vicini, e tenendovi per mano guardtevi soltanto negli occhi. La differenza rispetto all'inizio della vostra storia è che non comunicate più con l'espressività del viso e i vostri occhi sono lontani e splamati su un solo lasso di tempo come in una foto, mentre voi siete ...oltre...

 
 
 

Post N° 183

Post n°183 pubblicato il 30 Dicembre 2008 da tetiangel
 

MIRACOLI
I miracoli accadono non in opposizione alla natura, ma in opposizione a ciò che conosciamo della natura.
(S. Agostino)

“I miracoli avvengono ogni giorno… possiamo scegliere se notarli o ignorarli, senza sapere che il nostro destino può trovarsi in un punto intermedio tra questi due atteggiamenti”  Le coincidenze, si avvertono come tali se prima si è riconosciuto in noi il desiderio da realizzare. Altrimenti anche il più grande miracolo cadrà nel vuoto. Non ci accorgiamo di quanto è importante la salute e del miracolo di essere vivi ogni giorno, fino a che la perdiamo. Non capiamo quanto è importante l'amore fino a che non rimaniamo senza esso. il gratuito è un miracolo continuo, e riceviamo gratis infinite benedizioni ogni giorno, ma non le riconosciamo perchè le diamo per scontate. Prendete un foglio e scrivete i vostri desideri da realizzare per il 2009. Meditate profondamente prima e esprimete sogni solo vostri e non dei vostri compagni di viaggio. cAPIRETE IMMEDIATAMENTE DI ESSERE DEI MIRACOLATI...e che LASSU' QUALCUNO vi AMA!
Buon 2009!

 
 
 

Post N° 182

Post n°182 pubblicato il 27 Dicembre 2008 da tetiangel
 

IPNOPOMPICHE & IPNAGOGICHE

I DISTURBI DEL SONNO

Si tratta del secondo tipo di "sleep paralysis" appare ancora più terrificante ed è chiamato paralisi nel sonno con allucinazioni (HSP), o anche paralisi nel sonno ipnagogico e ipnopompico. La definizione "ipnagogico" e "ipnopompico" è legata al fatto che la HSP sembra verificarsi di preferenza in quella fase di passaggio tra la veglia ed il sonno, che viene appunto indicata come fase ipnagogica del sonno, oppure nel momento che precede immediatamente il risveglio (fase ipnopompica). Queste fasi sono piene di strane e realistiche visioni che spesso incutono un profondo terrore in chi le subisce. Esse si possono presentare sotto forma di allucinazioni di tipo tattile, cinestesico, visuale, olfattivo o uditivo. La HSP è senz'altro molto più rara del primo tipo (CSP) e sembra si manifesti talvolta sotto forma di epidemie a ristretta diffusione geografica. Ad esempio, in un paese in cui non se ne è mai sentito parlare, all'improvviso accadono questi fatti con una certa ed inspiegabile frequenza. Si sta cercando di stabilire se la HSP abbia anche un carattere ereditario. Ogni singolo episodio di HSP può persistere per un tempo più lungo rispetto al CSP (si parla sino a 10 minuti) e si presenta con particolari e caratteristiche che il più delle volte procurano un estremo terrore a chi ne è vittima. Terrore legato al fatto che il soggetto, in stato di piena coscienza, si trova nello stesso tempo paralizzato sul letto ed in preda a spaventose e a realistiche allucinazioni, in prevalenza di tipo visivo. Solo di rado le visioni mancano dell'aspetto inquietante e sottintendono invece presenze beatifiche e rassicuranti.

La maggior parte delle volte, la persona che ne è involontaria vittima ha la precisa sensazione che nella stanza ci sia una presenza sconosciuta, spesso minacciosa. Altre volte ha l'apparizione di persone, demoni, mostri o spiriti che lo assalgono o cercano di ucciderlo. Oppure ne sente i passi che si avvicinano, ode la loro voce o il respiro, o percepisce degli odori. Può sentire distintamente folate di aria gelida. Il tutto accompagnato da intensa sudorazione, tachicardia, senso di freddo, panico. La respirazione è spesso difficile anche perché la persona sente in genere un peso che gli comprime il petto. L'essere della visione può assalire la persona immobilizzata sul letto comprimendole il petto ed impedendole di respirare o può persino cercare di strangolarla. Alcune volte si instaura un preciso rituale a sfondo sessuale. In casi abbastanza rari lo stato allucinatorio si può accompagnare ad esperienze del tipo "Out of Body Experience" durante le quali, oltre all'uscita dal corpo, si ha la precisa sensazione di abbandonare la stanza in cui ci si trova e di compiere viaggi all'esterno. Abbastanza spesso il soggetto vede luci o nebulosità luminose che si muovono per la stanza.

La scena allucinatoria, nella sua essenza, è sempre un misto di irrealtà e di realtà, nel senso che ciò che appare è inserito nell'ambiente nel quale la persona si trova effettivamente in quel momento. Tutto succede e viene percepito nello sfondo di una realtà oggettiva che entra a far parte della scena principale. Ed è appunto questa commistione di elementi allucinatori con elementi reali che rende queste incredibili esperienze così realistiche, anzi più vere della stessa realtà, come alcuni hanno riferito. L'idea di stare sognando o di assistere al manifestarsi di un processo allucinatorio in quel momento non sfiora minimamente le persone coinvolte.

La combinazione di queste allucinazioni terrificanti con l'impossibilità di reagire o di invocare aiuto crea una miscela veramente esplosiva per chi si trova a vivere queste situazioni. Moderne indagini hanno stabilito che circa il 15% della popolazione adulta in tutto il mondo subisce queste esperienze almeno una volta nella vita, anche se in genere tutto viene dimenticato. Ad alcuni possono succedere più volte, anche a brevi intervalli. E' stato notato che spesso la HSP si presenta a persone che in quel momento stavano dormendo in posizione supina. Sebbene la CSP e la HSP possono verificarsi a carico di persone fisicamente sane ed apparentemente prive di qualsiasi problema di carattere psicologico o sociale, è stato notato un significativo rapporto con situazioni di stress, di intossicazione alcolica o da droghe, di narcolessia (si tratta di un disturbo del sonno che porta ad addormentarsi in modo frequente, improvviso ed incontrollato), in soggetti che dormono fuori casa ed in luoghi insoliti. E' abbastanza frequente anche presso i divorziati ed i vedovi ( Baker, 1992).

 
 
 

Post N° 181

Post n°181 pubblicato il 22 Dicembre 2008 da tetiangel

 

BUON NATALE...

Il NATALE è la festa della povertà, nel senso di tutte quelle povertà interiori che sperimentiamo nei momenti di solitudine e di tenebre, ma è anche la festa della speranza. Non c'è ricco che non si senta solo. Siamo tutti uguali, tolti i vestiti e i conti in banca “funzioniamo” tutti con gli stessi ormoni, siamo tutti provvisti di carne e sangue, e tutti usiamo stomaco per il cibo, polmoni per respirare e cervello per pensare. Ormai il Natale è per molti solo shopping natalizio. Vedo gente con l'ansia da regalo. Crediamo di sdebitarci così verso le persone cui dobbiamo riconoscenza. Ma è troppo facile e anche troppo comodo. Il sistema consumistico si è impadronito della festa dei poveri, di una festa intima fatta di calore e del donarsi, non di donare. Ma sembra che acquistare dei doni sia più sbrigativo e meno vincolante del darsi, del prestare attenzione, del mettersi a disposizione, del fare rete, quella rete che mette in gioco la “causa” FIDUCIA per innescare il dinamismo dell' ”effetto” AMORE. Il vero Natale è per gli anticonformisti, fuori dalla mentalità consumistica e rozza di questo secolo, fuori dall'ovvio, per cui vissuto contro-corrente. Sarà sempre un triste Natale se si spera nella gioia che può procurarci lo shopping e dei doni, il nostro cervello produce quantità ridotte di ormoni che ti fan sentire gioia quando facciamo shopping, ma ne produce quantità esagerate quando amiamo e siamo amati. Un abbraccio, un sorriso, il condividere ci ricordano cos'è il Natale. Senza miracoli, che Natale è? Allora parti da te, inizia a dare, non aver paura, pensa a Dio che ha voluto farsi debole svuotandosi della sua onnipotenza e indossando la nostra fragilità nella tenerezza indifesa di un bambino. Si è fatto piccino piccino che di più non si poteva, ha raggiunto la sintesi dell'umano in tutto il suo niente, nella versione base e senza l'optional di un abito o un conto in banca. Ha raggiunto la sintesi, ha indossato gli abiti di base, per parlare un linguaggio universale fatto di corpo e sangue. Usiamolo questo corpo a Natale, usiamo il nostro sorriso e il nostro sguardo comunicatore; usiamo gli abbracci e le carezze; usiamo le mani che sanno produrre e dare; usiamo orecchie e occhi per ascoltare, prestando ben attenzione all'altro; aboliamo l'indifferenza che uccide e indifferenti solo verso le conseguenze: fidiamoci! E vada come deve andare!!!La fiducia ci fa rinascere dalle nostre tenebre interiori, allora usiamola con un pizzico di speranza!

Buon Santo Natale a tutti, TetiAngel

 
 
 

Post N° 180

Post n°180 pubblicato il 19 Dicembre 2008 da tetiangel
 
Foto di tetiangel

Ma sta arrivando il NATALE...allora parliamo d'AMORE!!!

LE NOSTRE GIORNATE, L'AMORE CHE SI ESTENDE DA un palpito di cuore fino ad un sorriso...ieri, mentre ero alla novena, ho visto un bimbo fermo sulla porta...era fermo lì, ma assisteva alla Messa...ma vicino la porta restava infreddolito. Una signora che mi era accanto mi ha detto che la madre del piccino era morta da poco, allora ho riconosciuto la tristezza dei suoi occhi e la sua risposta di cortesia ai mie sorrisi. Ci ho messo un pò per prendere coraggio, perchè sembra strano, ma quando si deve dare amore in modo nuovo, o cmq si è un pò troppo standard nelle espressioni affettive, dare amore è difficilissimo. Allora preso il coraggio, sono andata da lui e l'ho invitato a sedersi lontano dal freddo e vicino a noi. Il piccolo era più allenato di me in fatto di coccole, ha accolto l'invito in un attimo, con più facilità dei miei sorrisi...che stupore! Aveva forse un piccolo spazio pronto ad accogliere la coccola, perchè il suo "si" è stato rapido, in sintesi era predisposto. Avrei voluto fargli una carezza e scambiare due chiacchiere, ma talvolta le overdosi fanno male, allora l'ho solo guardato.
Questo piccolo, che spero di rincontrare, mi ha stupita per il suo SI. Tra noi adulti i SI sono difficili, devono scavalcare paure e ragionamenti infarciti di sfiducia verso se stessi e gli altri, ma quando si è piccoli, e si è freschi di abbracci caldomorbidi, allora, in quel momento, tutto è più semplice, si è predisposti all'amore, allora tante volte, dovremmo far rivivere il bambino che è in noi, correre da chi amiamo e tuffarci tra quelle braccia, senza preoccuparci delle conseguenze!L'amore, quello vero e non ritrattato, porta solo allegria, calore, e se accompagnato da chiarezza d'intenti diventa sempre la medicina più potente del mondo, non scappate dall'amore, lasciate stare l'orgoglio, non nevrotizzatevi dietro le definizioni, l'amore puro e chiaro salva il mondo e non può far mai male a nessuno. Ognuno di noi ne possiede, allora vi invito a distribuire questa potente medicina a tutti quelli che conoscete e incontrate sulla vostra strada, ognuno a suo modo, ad ognuno a seconda del caso, ma mettiamo in atto questa legge di causa ed effetto, tutto ciò che facciamo ci torna sia se siamo buddisti, sia induisti, sia che recitiamo il Padre Nostro (rimetti a noi i nostri debiti), allora, se qualcosa non va, e qualcuno si comporta male con noi...chiediamoci cosa abbiamo fatto, quali cause abbiamo messo in atto...la chimica dell'amore e della vita non si affida al caso, ma siamo noi i generatori e i genitori del nostro cuore!

Tetiangel

 
 
 

Post N° 179

Post n°179 pubblicato il 18 Dicembre 2008 da tetiangel
 

Non è vero che per gli uomini non conti l'età se vogliono avere dei figli, o meglio dei figli sani. Cade anche questo punto fermo. Nonostante biologicamente, al contrario delle donne, gli uomini siano sempre in grado di riprodursi, non sembra più vero che lo possono fare senza rischi: più avanza l'età del padre maggiore è il rischio di avere progenie con disturbi quali l'autismo o la schizofrenia. Lo sostiene uno studio condotto da un gruppo di ricercatori della Tel Aviv University.

Mark Weiser e il suo gruppo hanno analizzato i dati relativi a 450.000 adolescenti di età compresa tra i 15 e i 17 anni. I ragazzi sono stati sottoposti a dei test comportamentali volti a giudicare il loro grado di socialità, di capacità di rapportarsi agli altri, la loro intelligenza scolastica e quella emotiva. Un'analisi così ampia ha permesso ai ricercatori di individuare anche soggetti con personalità borderline. Proprio su questi ultimi si è concentrata la loro attenzione; andando a studiare il contesto il cui vivono e la famiglia di appartenenza hanno potuto notare un elemento in comune tra tutti i ragazzi: la maggior parte di loro aveva dei padri di almeno 40 anni più grandi, in alcuni casi i padri avevano avuto i figli dopo i 50 anni.

Secondo i dati ottenuti da questa ricerca, nei casi di paternità over 30 il rischio di malattie quali la schizofrenia aumenta del 50 per cento ogni dieci anni. Il rischio più rilevante è stato registrato per i papà over-50, la cui probabilità di dare alla luce un bimbo che svilupperà una psicosi è anche cinque volte più alta, se confrontata con quella di un giovane adulto che decide di divenire padre intorno ai 25 anni.

Fonte: Does a younger dad mean a healthier child?

News release Tel Aviv University
http://it.health.yahoo.net/c_news.asp?id=24074

 
 
 

alcool

Post n°178 pubblicato il 12 Dicembre 2008 da tetiangel

 

L’ultimo esempio presenta un interesse particolare. Se il combattimento tra i lupi è simmetrico (cioè se il lupo A è spinto a un comportamento più aggressivo dal comportamento aggressivo di B), in tal caso, se B manifesta all’improvviso ciò che possiamo chiamare ’aggressione negativa’, A non sarà più in grado di continuare il combattimento se non saprà passare immediatamente a quella disposizione mentale complementare in cui la debolezza di B sarebbe uno stimolo per la sua aggressività. Nell’ambito dell’ipotesi dei modi simmetrico e complementare, diviene superfluo postulare un effetto specificamente ’inibitorio’ per il segnale di resa.
Gli esseri umani, che possiedono il linguaggio, possono dare il contrassegno di ’aggressione’ a tutti i tentativi di procurare un danno ad altri, non importa se il tentativo sia stimolato dall’altrui forza o dall’altrui debolezza; tuttavia al livello prelinguistico dei mammiferi questi due tipi di ’aggressione’ devono apparire del tutto diversi. Ci viene detto che, dal punto di vista del leone, un ’attacco’ contro una zebra è del tutto diverso da un ’attacco’ contro un altro leone.
Quanto si è detto è sufficiente per poter fare la seguente domanda: l’orgoglio dell’alcolizzato è strutturato contestualmente in forma simmetrica o in forma complementare?
Diciamo subito che, in Occidente, nelle normali abitudini relative al bere vi è una tendenza molto forte verso la simmetria. A parte i casi di alcolismo, due individui che bevano insieme sono spinti dall’uso a restar pari, un bicchiere a te, un bicchiere a me. A questo stadio, l’ ’altro’ è ancora reale, e la simmetria, o rivalità, tra i due è di natura amichevole.
Quando invece l’alcolizzato cerca di resistere al bere, egli comincia a trovar difficile resistere al contesto sociale secondo cui egli dovrebbe restar pari con gli amici nel bere. L’A.A. dice: "Il cielo sa con quanta forza e per quanto tempo noi abbiamo tentato di bere come gli altri!".
Man mano che le cose peggiorano, l’alcolizzato diventa solitamente un bevitore solitario ed esibisce l’intera gamma di reazioni alla sfida. La moglie e gli amici cominciano a insinuargli che il suo bere è una debolezza ed egli può reagire, in modo simmetrico, sia irritandosi con loro sia affermando la sua forza nel resistere alla tentazione dell’alcool. Ma, com’è caratteristico delle reazioni simmetriche, un breve periodo di lotta vittoriosa indebolisce la sua determinazione, ed egli ci ricasca. Uno sforzo simmetrico richiede un antagonismo continuo da parte dell’avversario.
A poco a poco, il punto focale della battaglia cambia, e l’alcolizzato si trova impegnato in un nuovo e più esiziale tipo di conflitto simmetrico: ora deve dimostrare che l’alcool non può ucciderlo. "Sanguina la sua testa, ma non si piega": egli è ancora "il capitano della sua anima", per ciò che vale...
Nel frattempo i suoi rapporti con la moglie, col capufficio e con gli amici sono andati guastandosi. Non gli era mai piaciuta la posizione complementare del suo capufficio, in quanto autorità; e ora, man mano che egli va in rovina, anche sua moglie è sempre più costretta ad assumere una parte complementare: sia che essa cerchi di imporglisi o di mostrarsi protettiva o tollerante.

LO STATO DI EBBREZZA


Ciò che abbiamo detto sopra a proposito della fatica di Sisifo dell’orgoglio simmetrico è soltanto una metà del quadro: è il quadro dello stato mentale dell’alcolizzato che lotta contro la bottiglia; questo stato è, chiaramente, molto sgradevole e, altrettanto chiaramente, non realistico. Gli ’altri’ dell’alcolizzato sono del tutto immaginari, oppure sono distorsioni grossolane di persone da cui egli dipende e cui a volte vuole bene. A questo stato sgradevole egli ha un’alternativa: può ubriacarsi. O, ’almeno’, può bere un bicchierino.
Con questa resa complementare, che l’alcolizzato spesso considera un atto di spregio (la freccia del Parto in una battaglia simmetrica), tutta la sua epistemologia cambia. Le sue ansie, i suoi risentimenti e il suo panico svaniscono come per incanto. Il suo autocontrollo si riduce, ma ancor più diminuisce il suo bisogno di paragonarsi con gli altri. Egli si sente nelle vene il calore fisiologico dell’alcool e, in molti casi, sente anche un corrispondente calore psicologico verso gli altri. Sarà magari piagnucoloso o stizzito, ma almeno è ritornato a far parte del consorzio umano.
I dati diretti riferibili alla tesi che il passaggio dalla sobrietà all’intossicazione è anche un passaggio dalla sfida simmetrica alla complementarità sono scarsi e sempre confusi, sia dalle distorsioni della rievocazione sia dalla complessa tossicità dell’alcool. Vi sono tuttavia cospicue indicazioni nelle tradizioni popolari che il passaggio sia di questo tipo. Nel rito, il fatto di bere insieme ad altri ha sempre simboleggiato l’aggregazione sociale di persone unite in ’comunione’ religiosa o Gemùtlichkeit secolare. In un senso molto letterale, si pensa che l’alcool induca l’individuo a sentirsi e ad agire come una parte del gruppo; cioè l’alcool gli permette la complementarità nei rapporti che lo circondano.

TOCCARE IL FONDO

Quelli dell’A.A. attribuiscono grande importanza a questo fenomeno, e considerano l’alcolizzato che non ha ancora toccato il fondo come un candidato difficile per il loro intervento. Viceversa, essi tendono a spiegare i loro insuccessi dicendo che l’individuo che torna a darsi all’alcool non ha ancora ’toccato il fondo’.
Sono certamente di vario tipo i disastri che possono far toccare il fondo a un alcolizzato. Incidenti come un attacco di delirium tremens, un periodo di ubriachezza di cui egli abbia perduto ogni ricordo, una ripulsa da parte della moglie, la perdita dell’impiego, una diagnosi d’incurabilità, e così via - tutti questi fattori possono avere l’effetto desiderato. L’A.A. afferma che il ’fondo’ varia da uomo a uomo e che qualcuno può essere morto ancor prima di toccarlo.
É possibile, tuttavia, che il ’fondo’ sia toccato molte volte da un dato individuo; o che il ’fondo’ sia un breve periodo di panico che può offrire l’occasione propizia al cambiamento, ma non l’occasione in cui il cambiamento sia inevitabile. Può accadere che amici e parenti, o anche i terapisti, aiutino l’alcolizzato a superare il panico, rassicurandolo o aiutandolo con medicine; così egli ’guarisce’ e ritorna al suo ’orgoglio’ e al suo alcolismo, salvo poi toccare più tardi un ’fondo’ ancora più rovinoso, e ridiventare maturo per un cambiamento. È improbabile che il tentativo di cambiare l’alcolizzato in un intervallo fra due momenti di panico abbia buon esito.
La natura del panico è chiarita dalla seguente descrizione di un ’test’:
Non ci piace dichiarare che qualcuno è un alcolizzato, ma voi potete farvi rapidamente la diagnosi da soli: entrate nel primo bar e tentate di bere in modo controllato. Provate a bere e a fermarvi di colpo; fatelo più di una volta. Non vi ci vorrà molto per decidere, se siete sinceri con voi stessi. Se avrete ottenuto una percezione esatta della vostra situazione, sarà forse valsa la pena di aver passato alcuni momenti angosciosi.
Potremmo paragonare la prova ora citata all’ordine dato a un guidatore di frenare di colpo mentre viaggia su una strada sdrucciolevole: si renderà presto conto che il suo controllo è limitato.
Il panico dell’alcolizzato che ha toccato il fondo è il panico del guidatore che aveva pensato di poter controllare il veicolo, e invece scopre all’improvviso che il veicolo può sfuggirgli di mano e trascinarlo con sé. All’improvviso gli sembra che una pressione su quello che egli sa essere il freno faccia correre più forte il veicolo. È il panico della scoperta che esso (il sistema, cioè l’io più il veicolo) è più grande di lui.
Per la teoria qui presentata, possiamo dire che toccare il fondo esemplifica la teoria dei sistemi a tre livelli:
1. L’alcolizzato rimugina sugli sconforti della sobrietà fino a un punto di soglia, dove gli si rivela il fallimento dell’epistemologia dell’ ’autocontrollo’. Allora si ubriaca perché il ’sistema’ è più grande di lui - e quindi tanto vale arrendersi ad esso.
2. Si abbandona ripetutamente all’ubriachezza finché dimostra che c’è un sistema ancora più grande. Allora sperimenta il panico di ’toccare il fondo’.
3. Se amici e terapisti lo rassicurano, può anche darsi che egli raggiunga una nuova precaria situazione di equilibrio - intossicandosi del loro aiuto - finché dimostra che questo sistema non funziona e di nuovo ’tocca il fondo’, ma a un livello più basso. In questo, come in tutti i sistemi cibernetici, il segno (positivo o negativo) dell’effetto di una qualunque intrusione nel sistema dipende dall’istante in cui essa ha luogo.
4. Infine, il fenomeno di toccare il fondo è collegato in modo complesso all’esperienza del doppio vincolo. Bill W. racconta di aver toccato il fondo quando nel 1939 si sentì dire dal dottor William D. Silkworth di essere un alcolizzato senza speranza; questo evento è considerato l’inizio della storia dell’A.A. Il dottor Silkworth, inoltre, "ci forni gli strumenti con cui trapassare l’ego dell’alcoIizzato più coriaceo, quelle frasi sconvolgenti con cui descriveva la nostra malattia: l’ossessione della mente che ci spinge a bere e l’allergia del corpo che ci condanna alla
pazzia o alla morte ". Questo è un doppio vincolo fondato correttamente sull’epistemologia dell’alcolizzato, che è imperniata sulla dicotomia mente-corpo. L’alcolizzato è spinto da queste parole sempre più indietro, fino al punto in cui solo un cambiamento involontario nell’epistemologia dell’inconscio profondo - un’esperienza spirituale - renderà per lui irrilevante questa descrizione letale.




 
 
 

Post N° 177

Post n°177 pubblicato il 12 Dicembre 2008 da tetiangel

  Basta con la storia della droga e del disagio, della sfiga e della vergogna. Ai ragazzi l'abuso piace. Intriga, affascina e tira dentro. Dici droga e gli adolescenti sorridono: dà euforia, allegria, relax, piacere, soddisfazione. "Lascialo stare quello è un tossico", nei corridoi delle scuole non lo si sente più.

E non si pensi alle brave scolare pronte a salvare i compagni dalle cattive compagnie, sono loro quelle più a rischio: al pari dei maschietti subiscono il fascino dell'eccesso, ma lo conoscono molto prima. Va a finire che nelle scuole di Parma a 17 anni, 8 ragazzi su 10 bevono, 2 su 10 prendono regolarmente una sbornia; la metà fuma e si fa le canne, l'8,1% ogni tanto si tira coca, il 4,6% cala, l'1,9% si spara eroina. Il preservativo è un optional.

Sesso, droga, fumo, alcol e sentimenti degli adolescenti. Il Centro studi farmacotossicodipendenze e disturbi del comportamento dell'Ausl di Parma insieme al Dipartimento di psicologia dell'università hanno voluto analizzare proprio il rapporto che lega il mondo del vizio, del disordine all'immaginario giovanile. Sentimenti come vergogna, paura, tristezza non rientrano nel carnet degli stati d'animo dei giovani orientati allo sballo, gratificati dal piacere drogato.

I ragazzi enfatizzano le emozioni positive e sminuiscono quelle negative, le componenti della condanna sociale svaniscono, offuscate da nuovi miti, modelli, successi. "Ma cosa pretendiamo - si domanda Simone Bertacca, curatore della ricerca - se condanniamo chi butta una cicca per terra e veneriamo le modelle cocainomani? Viviamo in una società che sempre di più tende a punire, con le patenti a punti, gli alcol test, l'inasprimento delle leggi. Temo però che i buoi siano già scappati. Assistiamo a un 'nuovo disagio', figlio dei nostri tempi, che nasce dall'assenza di eccesso: se non si sta troppo bene si finisce per star male".

Quello di Parma è forse il più grande studio mai realizzato in Italia sul fronte dell'analisi della percezione dei comportamenti a rischio negli stessi adolescenti. Hanno partecipato le terze, quarte e quinte classi di diversi istituti superiori della città: 1.292 studenti (36% maschi e 64% femmine), di età compresa tra i 15 e i 22 anni (17,5 anni l'età media). Hanno risposto, su autorizzazione dei genitori e nell'anonimato, a un questionario sulle loro abitudini e atteggiamenti.

E il quadro che ne è venuto fuori è stato definito "inquietante" dagli stessi ricercatori (oltre a Simone Bertacca, Pietro Pellegrini, Barbara Branchi Matteo Mossini dell'Ausl e Annalisa Pelosi, Giovanni Nichelini e Carlo Pruneti della facoltà di Psicologia).

Quasi l'80% dei giovani beve almeno occasionalmente alcol, solo il 42% afferma di non essersi mai ubriacato, il 18% segnala episodi regolari di abuso (una o più volte al mese). Si beve soprattutto nel weekend (47%) e in occasioni particolari (31%), quasi sempre con gli amici (78%). Poco meno della metà dei ragazzi fuma (44%), di questi il 56% consuma fino a mezzo pacchetto al giorno. La prima sigaretta a 14 anni. Alcol e fumo spesso insieme, aumentando - sostengono gli studiosi - la probabilità di arrivare alle sostanze illegali: l'8,1% usa cocaina, il 4,6% ecstasy, l'1,9% l'eroina. Numeri più bassi, ma "sottostimati - assicura Bertacca - quell'8% nella realtà diventa 15".

Si tratta di un abuso costante solo nell'1% dei casi, ma il fenomeno non distingue tra generi: ragazzi e ragazze hanno comportamenti similari. "Anzi - continua lo psichiatra - per le donne il rischio è maggiore: crescono prima e da giovanissime cominciano a frequentare i gruppi dei 'grandi'. È provato che la pubertà precoce è un fattore di rischio". La cannabis è familiare al 46,4% degli intervistati (più delle sigarette) e il 16% si sballa più volte a settimana. La "droga legale" si incontra a 14, quella leggera a 15, quella pesante a 16.

Non va meglio sul fronte della sessualità. Si fa l'amore per la prima volta a 15 anni (un giovane su due ha avuto rapporti sessuali completi), ma senza avere coscienza del rischio legato alle malattie sessuali. L'80,1% dei giovani di Parma non si ritiene a rischio contagio, nonostante uno su tre dichiari di avere avuto rapporti occasionali non protetti e uno su due di non aver mai o quasi usato il profilattico.

Generazione inabile a comprendere il rischio. Sia che si tratti di droghe leggere o pesanti, i ragazi enfatizzano le sensazioni, le emozioni positive. Le associano all'euforia, all'allegria, al relax, al piacere, sminuendo la noia, la vergogna, la paura, il disgusto: impressioni marginali nel loro immaginario. Chi ha fatto o fa abitualmente uso di sostanze tende ad amplificare la distorsione: attribuisce alla condotta una valenza positiva e si autoassolve in nome del "branco", sottostima i pericoli associati all'abuso e il rischio di dipendenza. Drogarsi non è più considerato un comportamento socialmente reprensibile: la vergogna è costantemente agli ultimi posti tra le emozioni richiamate, in particolare tra i consumatori.

Da qui, la domanda: che fare? Curare? "E come si fa a curare uno normale". È la provocazione di Bertacca, che segue tra gli altri anche l'enfant prodige Matteo Cambi finito a disintossicarsi alla comunità di Betania. "Bisogna educare, questo sì. Ci passa sotto gli occhi un'adolescenza orientata al piacere immediato, forte, composta da individui narcisi e indifferenti, spavaldi. Dall'altra parte, però, vedo un mondo adulto incapace di supportare lo sviluppo dei giovani, profondamente immerso in un modello di cattivi maestri o peggio ancora, di buoni maestri di cattivi insegnamenti".


Articolo di di Alessia Ripani, tratopo da: http://parma.repubblica.it/

 

 
 
 

Post N° 176

Post n°176 pubblicato il 08 Dicembre 2008 da tetiangel

Il Tempo di Natale  a Bologna...

 
 
 

stanotte la messa magica ...

Post n°175 pubblicato il 05 Dicembre 2008 da tetiangel
 
Foto di tetiangel

La prima festa del Natale è il 6 dicembre: Sant Nicola di Bari!

Babbo Natale ha discendenze nordiche: volto leggendario è, in realtà, una figura storica realmente esistita, in seguito adottata come patrono dal popolo barese. 
Si tratta di un santo di nome Nicola, che si festeggia il 6 dicembre. Nicola, vescovo di Myra, nell’Asia Minore, attorno al 350 d. C., divenne popolare per la sua bontà e carità.
Nato da genitori cristiani molto anziani, al momento del primo bagno, appena nato, si alzò in piedi da solo, ringraziando Dio per averlo fatto nascere. Sopravvisse succhiando il latte materno solo il mercoledì e il venerdì. Rimasto presto orfano, regalò i cospicui beni ereditati dai genitori a chiunque ne avesse bisogno.

Fu fatto vescovo perché, rimasta Myra senza vescovo, uno degli ecclesiastici riuniti in assemblea per eleggere il nuovo vescovo sognò che l’uomo migliore per la carica sarebbe stato il primo uomo entrato in chiesa la mattina: Nicola. 
Intorno a lui sono sorte numerose leggende.
Si raccontava che egli avesse salvato alcuni uomini da un naufragio, placando la tempesta, e per questo divenne protettore dei marinai.
Quando la regione di Myra subì una terribile carestia, Nicola intervenne e le spighe rinsecchite si gonfiarono di grano.
Avendo saputo che tre studenti erano stati uccisi da un oste che voleva derubarli, egli li fece resuscitare e costrinse l'oste a restituire il denaro e a chiedere perdono.
Narra un’altra leggenda che un vicino di casa, caduto in miseria, non potesse assicurare la dote alle tre figlie, condannandole così a non maritarsi, o addirittura a prostituirsi. Allora Nicola gettò in casa loro, nottetempo, tre borse piene d’oro. Per questo fu considerato protettore delle fanciulle in età da marito. Infatti ogni anno, nella notte tra il 5 e il 6 dicembre, le donne(ma ormai ci vanno anche gli uomini) che non hanno ancora trovato l'amore, si recano in chiesa a Bari, alla messa delle 4.30 del mattino, e lì al termine della messa, girano per tre volte intorno alla colonna miracolosa (che seguì San Nicola per mare fino a Bari), tutti i baresi sostengono che poi, entro un anno dal 6 dic, si incontra la propria anima gemella e si convola a nozze!

Ma se andiamo nel Nord dell'Europa scopriamo che San Nicola, che nel primo Medioevo si chiamava San Nicolaus, divenne popolare come Santa Klaus. I protestanti, dopo la Riforma, gli affidarono la missione di portare regali ai bambini, però gli tolsero i paramenti solenni e lussuosi da vescovo, troppo vicini alle raffigurazioni dei Cattolici.
Persi i paramenti, divenne una figura allegra e colorata.
Emigrato in America, il suo aspetto subì una ulteriore metamorfosi: quello che era stato un mantello da vescovo divenne un giaccone rosso, orlato di pelliccia, la mitra divenne un cappuccio, e, con queste nuove sembianze, è oggi noto come Babbo Natale.
Nel 1848 la fantasia di Clement Moore gli tolse il carretto pieno di doni trainato da un cavallo e gli attribuì una slitta trainata da renne. 

Thomas Nast per il numero del primo gennaio della rivista Harper’s Weekly disegnò uno storico Babbo Natale con pancione, barba bianca, sacco in spalla, le braccia piene di regali per i bambini di tutto il mondo e in testa un berretto ornato da un
ramo di agrifoglio.

Nel 1931 il grafico pubblicitario Haddon H. Sundbolm disegnò un Babbo Natale un bel faccione pacioso, il naso a patata, l'abito rosso, una lunga barba bianca e una bottiglietta in mano, per la campagna della Coca Cola, divenuto celeberrimo.
Adesso in ogni paese Babbi Natale con il vestito tradizionale sono presenti nei negozi, per le strade e nei centri commerciali per tutto il mese di dicembre.
E Babbo Natale, nella sua casa ufficiale al Polo Nord, riceve milioni di lettere dai bambini di tutto il mondo.

 
 
 

la vita è strana...

Post n°173 pubblicato il 04 Dicembre 2008 da tetiangel
 

Difficile parlare delle emozioni che si vivono quando si fanno cose utili, quando la gente che incontri ti gratifica, quando si vivono momenti di incontri straordinari! Ho incontrato persone uniche, anche se unici siamo tutti, in questo mio ultimo viaggio. Persone che urlavano la loro identità così forte da non poterle che voler stringere tutte in un forte abbaccio...la singolarità delle vite, la determinazione del voler esserci con tutta la loro storia, e l'incontrarci mi ha dato tanto! Mi sono accorta che spesso ci si sente staccati da un qualcosa, quasi soli, e questo perchè le tue "anime gemelle" sono in altre città! Congiungersi e trovarsi ti restituisce la fatica dell'esserci quando a gridare sei sola e lo fai nel deserto, almeno credi...per fortuna oggi il deserto possiede una rete di nome web, così le voci non cadono tutte nel vuoto, ma ci si trova, ci si incontra, si fanno cose straordinarie che un tempo sarebbero state impensabili. Bello incontrare chi ti presta attenzione non per educazione, ma perchè sa di cosa stai parlando. Mi rendo conto di come la vita sia sempre pronta a riservarti sorprese...

 
 
 

Siamo le pulci di Gaia!

Post n°172 pubblicato il 28 Novembre 2008 da tetiangel
 

Restiamo uniti!No alle guerre, all'odio, alla violenza!Basta!!!

Arriva un momento in cui abbiamo bisogno di una chiamata,
quando il mondo deve tornare unito
C’è gente che muore
ed è tempo di aiutare la vita, il più grande regalo del mondo.

Non possiamo andare avanti fingendo di giorno in giorno
che qualcuno, da qualche parte, presto cambi le cose.
Tutti noi siamo parte della grande famiglia di Dio
e, lo sai, in verità l’amore e tutto quello di cui abbiamo bisogno.

Noi siamo il mondo, noi siamo i bambini
noi siamo quelli che un giorno porteranno la luce,
quindi cominciamo a donare.
E’ una scelta che stiamo facendo,
stiamo salvando le nostre stesse vite,
davvero costruiremo giorni migliori, tu ed io

Manda loro il tuo cuore
così sapranno che qualcuno vuol loro bene
e le loro vite saranno più forti e libere.
Come Dio ci mostrò, mutando la pietra in pane,
così tutti noi dovremmo dare una mano soccorritrice.

Noi siamo il mondo, noi siamo i bambini
noi siamo quelli che un giorno porteranno la luce,
quindi cominciamo a donare.
E’ una scelta che stiamo facendo,
stiamo salvando le nostre stesse vite,
davvero costruiremo giorni migliori, tu ed io

Quando sei triste e stanco, sembra non ci sia alcuna speranza,
ma, se tu hai fiducia, non possiamo essere sconfitti.
Rendiamoci conto che le cose potranno cambiare solo
quando saremo uniti come una cosa sola.

Noi siamo il mondo, noi siamo i bambini
noi siamo quelli che un giorno porteranno la luce,
quindi cominciamo a donare.
E’ una scelta che stiamo facendo,
stiamo salvando le nostre stesse vite,
davvero costruiremo giorni migliori, tu ed io

There comes a time
When we need a certain call
When the world must come together as one
There are people dying
Oh and it's time to lend a hand to life -
The greatest gift of all
We can't go on pretending day by day
That someone, somewhere
will soon make a change
We are all part of God's great big family
And the truth you know, love is all we need
We are the world, we are the children
We are the ones who make a brighter day
So let's start giving
There's a choice we're making
We're saving our own lives
It's true we'll make a better day, just you and me
We'll send them your heart
So they know that someone cares
And their lives will be stronger and free
As God has shown us
By turning stone to bread
And so we all must lend a helping hand
We are the world, we are the children
We are the ones who make a brighter day
So let's start giving
There's a choice we're making
We're saving our own lives
It's true we'll make a better day, just you and me
When you're down and out
There seems no hope at all
But if you just believe
There's no way we can fall
Well, let us realize
That a change can only come
When we stand together as one
We are the world, we are the children
We are the ones who make a brighter day
So let's start giving
There's a choice we're making
We're saving our own lives
It's true we'll make a better day, just you and me
We are the world, we are the children
We are the ones who make a brighter day
So let's start giving
There's a choice we're making
We're saving our own lives
It's true we'll make a better day, just you and me
We are the world, we are the children
We are the ones who make a brighter day
So let's start giving
There's a choice we're making
We're saving our own lives
It's true we'll make a better day, just you and me
We are the world, we are the children
We are the ones who make a brighter day
So let's start giving
There's a choice we're making
We're saving our own lives
It's true we'll make a better day, just you and me
It's true we'll make a better day, just you and me

 
 
 

Stati d'animo altalenanti?

Soffri di instabilità emotiva.

Ma cos'è? é un tratto della personalità caratterizzato dalla variazione di sentimenti e di stati emotivi, così come da alti e bassi dell'umore,senza motivo, oppure per cause insignificanti.

Non lasciatevi mai invischiare nella vita amorosa dell'incostante. Le persone sentimentalmente instabili di solito sono molto affabili e seduttrici...ma quando non si sentono minacciate. Abituati al fatto che le loro srorie sentimentali non durano, gli instabili fanno di tutto per irretire l'altro, anche senza pensarci. L'instabile vive di problemi personali irrisolti e quasi mai confessati, ha delle carenze che prima di incontrare voi deve colmare. Ciò che da senso alla sua vita il mese dopo diventa un grande fardello. Accumula delusioni e sconfitte ed  incapace di conservare gli affetti perchè li cambia come cambia il vento. Anche se nei momenti di felicità vi parrà felice, vive con la consapevolezza di non poter consolidare nulla di permanente. Se conosci qualcuno così, capisci che non è allergia al compromesso o alla routine. Si tratta di inconsapevolezza, sfiducia, e quindi mancato controllo delle emozioni. Per evitare il confronto con se stesso, l'instabile cercherà il continuo cambiamento. Per cui fuggirà da voi, anche se ci sta bene, se gli evidenziate questo problema. I sintomi sono simili al disturbo bipolare, ma in modo blando e rieducabile. Si, perchè se ne esce. Ma non provate a fare i terapeuti del vostro partner, altrimenti poi in cura, ci andrete voi.
Queste persone sono insicure e generalizzano gli attacchi distruttivi. Ossia si attaccano a un qualcosa, un bastone, ma se questo crolla, la sfiducia si diffonde a tutti i loro ambiti e distruggono tutto. Rompono, in sostanza, con ciò di cui hanno bisogno, prima che si rischi di perderlo. Hanno una soglia bassa di tolleranza alle frustrazioni, e pochi mezzi interni per saper accettare le sconfitte. Talvolta sviluppano dipendenze e si attaccano a alcool, tabacco, etc.Con le persone alle quali tengono di più, sono molto esigenti. Chiedono sempre se possono contare su loro in caso di necessità.
Ma da cosa dipende?
Il bambino si abitua ad attirare l'attenzione con i suoi cambi d'umore,fondamentale l'aver visto i genitori stessi essere instabili ed esagerati nelle reazioni. Usano attirare l'atenzione, arrivando anche alla somatizzazione (per i meccanismi degli eccessi). Difficile uscire dall'adolescenza e affrontare le responsabilità della vita, perchè richiederebbe affrontare i successi e le sconfitte, ed uscire da un ruolo di protagonista per fondersi con il gruppo. Si cerca costantemente l'IDEALE, l'infanzia è stata piena di critiche e il carico di richieste eccessivo. Per cui è ovvia l'ansia da prestazione.

Le caratteristiche dell'instabile emotivo:
Bassa autostima: e issicurezza, cosa che aumenta la sfiducia negli altri.
Incostanza: nel perseverare in un lavoro o in un obiettivo prefissato.
Bassa tolleranza: agli errori e alle frustrazioni.
Debole controllo emotivo: ossia la tendenza alla labilità.
Innamoramento facile: dovuto ad una dipendenza affettiva non riconosciuta.

Come si supera?
Bisogna superare l'insicurezza rafforzando l'autostima. Senza questa difficilmente ci sarà un equilibrio dei tuoi sentimenti verso gli altri. Dimenticare il passato, le situazioni appartengono al contesto dell'oggi. Ogni asspciazione che condiziona può essere minacciosa. Meglio rimandare soluzioni drastiche ai momenti senza panico. Niente è perfetto. Non è detto che tutto si deteriori, le relazioni non si rompono da sole o col tempo, ma lo fanno le persone. Se non riesci, fatti aiutare da un terapeuta. Ma non rinunciare a vivere!

 
 
 

Post N° 170

Post n°170 pubblicato il 24 Novembre 2008 da tetiangel
 

Vi siete mai meravigliati del fatto che dopo aver bevuto la Coca-Cola vi viene da sorridere? il motivo è che… vi sballa! Hanno tolto la cocaina dalla bevanda quasi un secolo fa. Sapete perché? Era ridondante.

  • Nei primi 10 minuti: 10 cucchiaini di zucchero colpiscono il tuo organismo (100% della razione giornaliera raccomandata). La reazione immediata a questa dolcezza così eccessiva sarebbe il vomito ma ciò è impedito dal fatto che l’acido fosforico diminuisce il sapore permettendoti di mantenere la bibita nello stomaco
  • 20 minuti: la tua glicemia schizza in alto causando un massiccio rilascio di insulina. Il tuo fegato risponde trasformando tutto lo zucchero che può “catturare” in glicogeno (zuccheri di riserva per il corpo) e grasso.
  • 40 minuti: la caffeina è stata assorbita completamente. Le pupille si dilatano, la pressione del sangue aumenta e come risposta il tuo fegato rilascia altro zucchero nel sistema circolatorio. I recettori cerebrali dell’adenosina si bloccano per prevenire la sonnolenza.
  • 45 minuti: il corpo aumenta la produzione di dopamina stimolando il centro del piacere del cervello. E’ lo stesso meccanismo di azione della cocaina…..
  • >60 minuti: l’acido fosforico lega il calcio, il magnesio e lo zinco nell’intestino, causando un ulteriore spinta al metabolismo. Inoltre le alte dosi di zucchero e la dolcezza artificiale aumentano l’escrezione urinaria di calcio.
  • >60 minuti: le proprietà diuretiche della caffeina entrano in gioco. E’ ora assicurato che con le urine verranno eliminati il calcio, il magnesio e lo zinco che erano in realtà destinati alle ossa, oltre al sodio, a vari elettroliti e all’acqua.
  • >60 minuti: dopo l’eccitazione iniziale si avrà un crollo della glicemia. Potresti diventare irritabile e/o apatico. Avrai anche eliminato con le urine tutta l’acqua presente nella bibita, ma non prima di averla infusa con preziosi nutrienti che il tuo corpo avrebbe potuto usare per scopi fondamentali: idratare i tessuti, rafforzare le ossa e i denti.

Tutto questo sarà seguito nelle prossime ore da un crollo della caffeina. Ma….fatti un altra Coca-Cola, ti farà sentire meglio.

Nota: il nemico non è la Coca-Cola bensì la combinazione di dosi eccessive di zucchero unite alla caffeina e all’acido fosforico. Questa combinazione la si può trovare nella maggior parte delle bibite gassate.

by: http://www.psichesoma.com/

 
 
 

Post N° 168

Post n°168 pubblicato il 19 Novembre 2008 da tetiangel
 

Donne in carne: più impulsive e passionali in amore...

"Lei preferisce un uovo oggi o una gallina domani?" Questa una delle domande che, pare, gli psicologi americani abbiano posto ad un gruppo di volontari per misurare il loro "delay discounting", ossia il grado di impulsività di un soggetto. In particolare, gli psicologi della University of Alabama hanno dimostrato che le donne obese sono molto più impulsive sia degli uomini obesi che delle persone normopeso.

Probabilmente l'atteggiamento impulsivo, che non di rado sfocia in quello compulsivo, è anche causa di un approccio scorretto nei confronti del cibo che fa di loro delle donne in forte sovrappeso. Ma come nei "migliori" circoli viziosi, l'essere in sovrappeso stimola la produzione di alcuni ormoni, in particolare la grelina, che mandano in tilt la capacità cerebrale di controllare ansia, impulsi e talvolta eventi depressivi. I risultati di questo lavoro saranno pubblicati nel prossimo numero della rivista Appetite.

Ma questa incapacità di controllare la propria istintività non è sempre un male. Secondo i ricercatori dell'Alabama, questa voglia di avere tutto e subito potrebbe essere la spinta propulsiva che fa essere le donne più in carne più focose e molto più passionali tra le lenzuola, come sostenuto da una ricerca di qualche tempo fa che ha fatto molto scalpore.

Si spiegherebbe così il sorprendente risultato ottenuto solo qualche settimana fa da un gruppo di ricercatori della School of Medicine della University of Hawaii: le donne con indice di massa corporea leggermente maggiore dell'ottimale fanno più sesso delle donne magre. La ricerca era stata pubblicata sulla rivista Obstetrics & Gynecology. Solo due settimane fa, infatti, Bliss Kaneshiro, autore dello studio, dichiarava: "i risultati sono stati inaspettati e ci stiamo ancora interrogando sul perché".

Fonte: Study finds obese women more impulsive then other females. News release University of Alabama
http://it.health.yahoo.net/c_news.asp?id=23775

 
 
 

Post N° 166

Post n°166 pubblicato il 16 Novembre 2008 da tetiangel

Support independent publishing: buy this book _n Lulu.   Già 47 copie vendute in tre giorni! Grazie!!!

 

Un libro che attraverso la storia metaforica di un diamante, vuole indicare quale lavoro dovremmo fare su noi stessi, quando perdiamo l'autostima.

Editore: TriAngel
Copyright: © 2008 TriAngel
Lingua: Italian
Paese: Italy
Edizione: Prima Edizione
Versione: 1

Premessa

Ognuno di noi è un essere speciale e se stiamo ad ascoltarlo capiamo

qual' è il suo talento.

Non ignoriamo mai chi incontriamo sulla nostra strada, poiché

ognuno avrà bisogno di noi e ci lascerà sempre tanto in cambio.

Talvolta ci farà male, ma chiediamoci sempre se abbiamo brillato

verso di lui, o lo abbiamo accolto con diffidenza.

Questo piccolo racconto nasce da una storia d'amore. Una storia di

fiducia che ha aperto cuori stanchi e sofferenti. Vi auguro una buona

lettura, sperando vi apra alla speranza, e il vostro cuore sorrida.

 
 
 

metafore

Post n°165 pubblicato il 12 Novembre 2008 da tetiangel
 

Cosa accade il V giorno?

Non dare mai nulla per scontato. Nel momento
in cui pensi di essere l'unico capo, l'unica intelligenza,
l'unico potere...ti stai dimenticando di ciò che non vedi...

 
 
 

Post N° 164

Post n°164 pubblicato il 04 Novembre 2008 da tetiangel
 

Dedicato a chi ha realizato dei poster con questa affermazioni di Eraclito, attribuendola agli Indiani d'America:

"è impossibile bagnarsi due volte nello stesso fiume"

Il divenire è quindi la legge immutabile, il logos, «poiché tutto muta, meno la legge del mutamento», che regola l'alternanza di nascita e morte. È l'identità del diverso, ovvero l'elemento che unifica il molteplice (ciò che in tutte le molteplici cose è costante). Il divenire è infatti composto di opposti che convivono nelle cose: la strada in salita è la stessa anche in discesa, la fame rende dolce la sazietà ecc.

L'armonia delle cose, per Eraclito, sta proprio nel suo perenne mutamento e nel continuo contrasto tra gli opposti. Questo concetto è definito polemos ("guerra", "opposizione"), («La guerra è madre di tutte le cose») il quale permette l'esistenza di tutte le cose.

Non dobbiamo aver paura degli opposti, del bene e del male, dei contrasti, tutto è vita e tutto è materiale fruibile per costruire, per il passaggio di energia, per il movimento. Temiamo quando non ci giudicano, quando tutto si fa silenzioso intorno a noi quando le nostre azioni non sconvolgono nessuno e non richiamano nessuna lode e nessun attacco. Temiamo quando non litighiamo più con chi amiamo. Temiamo quando nessuno ci è nemico. Meglio un nemico, che la pasività di un amico. Perchè un amico vero deve essere fuoco, deve saper creare e distruggere. Un vero amico e il quieto vivere sono concetti opposti. Temiamo chi ci dice sempre di si, o è morto lui, o sta uccidendo noi!

tetiangel

 
 
 

I MIEI NEURONI MIRROR

 

 




Mia madre mi partorì già piena di domande e riflessioni profonde solo tu hai avuto risposte ad ognuna.

Tu che del mare racconti la sua semplicità e l'incantesimo  acqua e sale che rapisce.

Difficile apprezzare l'amore dove è da sempre


difficile vedere la terra dove sono i suoi frutti

difficile avere fame quando si mangia.

Ma tu mi svuoti, tu mi purifichi fratello totem d' Africami rispedisci nel ventre di mia madre

nel niente e nel tutto  mi rimandi a me stessa

nel mio bisogno di alchimista ho trovato l'amore

quello senza parole, quello fatto di gesti, quello fatto di niente se non di se stesso

quello fatto di sole e di me  quello vero e selvaggio che mi svuota  e disarma

quello che mi terrorizza così tanto che ormai non ho più paura 

 

GUERRIERI

 

Per noi i guerrieri non sono quello che voi intendete. Il guerriero non é chi combatte,
perché nessuno ha il diritto di prendersi la vita di un altro. Il guerriero per noi é chi
sacrifica se stesso per il bene degli altri. E' suo compito occuparsi degli anziani,
degli indifesi, di chi non può provvedere a se stesso e soprattutto dei bambini,
il futuro dell'umanità.

Toro Seduto

 

IL MIO CHAKRA

Ajna Chakra - La Ruota Frontale

Il sesto Chakra è addetto alla percezione delle vibrazioni sottili. E' il famoso Terzo Occhio che tutto vede e tutto comprende. I soggetti aventi un Ajna Chakra sviluppato conoscono il potenziale della loro mente, la forza insita nel cervello che ben calibrata può compiere miracoli. Possono apparire strani o avvolti in un alone di mistero e magnetismo. Pietra Consigliata: AMETISTA

La tua parte domminante è l' emisfero destro. Questa parte del cervello appare più emotiva, ed è responsabile dei sentimenti di tristezza e disperazione. La coscienza spaziale, la capacità di riconoscere un viso o immagini mimetizzatee quella di capire immediatamente una struttura hanno origine nella parte destra del cervello. Il cervello destro contiene più materia bianca quindi organizzato più liberamente, con connettori a lungo raggio tra i neuroni distanziati gli uni dagli altri. Caratteristiche Non verbale, Simultaneo, spaziale, analogico, Olistico, sintetico, Intuitivo, Sensuale, Misticismo orientale

 

PERCHè SEI QUI...

  

 

IL PRIMO AMORE...

È stata la prima volta che tutto sembrava avere senso. È stata la prima volta che fare di due persone una sola, un evento chiaramente contrario a tutte le leggi della fisica e della biologia, è stata un'esperienza quotidiana. È stata la priva volta che ogni sensazione è stata vissuta con tutte le cellule del corpo. È stata la prima volta che il battito del cuore di un'altra persona era come un codice morse che intralciava i battiti del proprio cuore. È stata la prima volta in cui si è sperimentato cosa voglia dire essere sconvenientemente felici. È stato il primo amore. Quello che, proverbialmente, non si scorda mai e che condanna inesorabilmente alla sofferenza negli anni a venire. Il primo amore, se felice, è un termine di paragone improbo per tutti quelli che verranno dopo e condanna all'infelicità per molto anni.

"La passione, la spensieratezza e l'incoscienza tipica della giovinezza e dei primi amori sono emozioni caratteristiche di un momento particolare della crescita dell'individuo. Da adulti i motivi che legano due persone sono i più vari e, soprattutto, per tenere in piedi una relazione matura spesso gli eccessi sono da evitare", lo sostiene Malcolm Brynin uno psicologo che ha curato un libro che sta spopolando in Inghilterra "Changing Relationship".

Il libro sostiene che molte persone che hanno avuto un primo amore appagante e felice fanno molta fatica a liberarsi dell'idea di una sorta di rapporto "unico" che diventa il termine di paragone attraverso cui si giudica la realtà e tutti gli altri incontri. Vi è però, in questo giudizio, un errore di fondo: quello di valutare il mondo con gli occhi di una persona ancora non emotivamente adulta. "Un rapporto maturo si basa sull'avere un progetto comune, sulla stima, sul rispetto, sulla capacità di accettare l'altro per come è. Suona forse meno romantico ma funziona di più nella vita reale. La passione e la sconsideratezza fanno di una relazione un evento emotivamente squilibrato che non può essere sostenuto per tutta la vita e che denota un approccio un po' infantile al rapporto di coppia", si legge nel libro.

Dimenticare il primo amore, almeno secondo quanto sostenuto in questo libro, è il primo passo per aprirsi agli altri e per intraprendere una relazione che abbia qualche probabilità di riuscita.

Fonte: Hill A. Why we can never recover from frist love. The Guardian.10 gennaio 2009
http://it.health.yahoo.net/c_news.asp?id=24266

 

 

CRISTALLI D'ACQUA

 acqua esposta ad una canzone popolare

 acqua di Lourdes!

 acqua esposta alla parola AMORE

 ACQUA ESPOSTA ALLA VOCE DI hitler

L'acqua non è tutta uguale. A livello fisico e chimico presenta un'enorme variabilità. Ma anche due acque che hanno le stesse proprietà chimiche e fisiche possono essere molto diverse tra loro. Fino ad alcuni anni fa queste tesi erano sostenute da fautori delle discipline olistiche e naturali, ma rifiutate dalla scienza. Ma Masaru Emoto ha inventato un procedimento assolutamente scientifico per dimostrare che l'acqua ha una memoria, che è influenzata da inquinamento, musica, parole, scritte, intenzioni. Ha scritto diversi libri in cui ha riportato centinaia di foto estremamente interessanti di cristalli di acque diverse. Il dottor Masaru Emoto, scienziato e ricercatore giapponese, ha messo a punto una tecnica per esaminare al microscopio e fotografare i cristalli che si formano durante il congelamento di diversi tipi d'acqua.Ha poi fotografato l’acqua esposta a parole scritte, a musica, preghiere, parole pronunciate, acqua di montagna, acqua inquinata, ecc.Si è visto che i cristalli dell’acqua trattata muta di struttura, inviando messaggi.Le immagini di seguito riportate, tratte dal libro “I messaggi dell’acqua” Ed. Mediterranee, mostrano, come l’acqua sia come un nastro magnetico liquido in grado di registrare in modo molto sensibile le informazioni energetiche che riceve dall'ambiente. Sui libri di Emoto potrete vedere moltissime altre fotografie e trovare una spiegazione più dettagliata del suo metodo di analisi. Nulla di nuovo per chi conosce l'omeopatia, la floriterapia e le proprietà delle Acque Spirituali, ma estremamente utile per chi ha necessità di avere una dimostrazione scientifica.

“Nascere non basta.
E’ per rinascere ogni giorno
che siamo nati".

 

VOYAGER_IL MISTERO DELL'ACQUA 1/2

 

VOYAGER:IL MISTERO DELL'ACQUA 2/2

 

ULTIMI COMMENTI

DIVENIRE

I desideri sono parti di te e per vederli realizzati devi aver la forza di lasciarli andare e non trattenerli mai con la ragione. Se non si staccano da te non possono tornare a cambiarti il mondo.

Tetiangel

Coloro che non ricordano il passato, sono condannati a ripeterlo.

 

George Santayana

L'uomo non nasce, e non muore mai.

Una volta giunto a esistere, non smetterà mai di farlo, perché è eterno e permanente.

Così come un uomo dismette gli abiti usati e usa degli abiti nuovi, l'anima scarta il vecchio corpo e assume il corpo nuovo.

Ma l'anima è indistruttibile, le spade non possono ferirla, il fuoco non la brucia, l'acqua non la bagna, il vento non può seccarla.

Essa è al di là del potere di tutte queste cose.

L'anima dell'uomo è indistruttibile, essa è sempre vittoriosa, e perciò non si lamenta mai.

Che il tuo obiettivo sia la tua azione, e mai la tua ricompensa.

 

dalla Gita

Fino a che i ricordi dei tuoi avi ed i loro desideri e dolori saranno attivi nella tua memoria genetica, non sarai completamente libero di conoscere te stesso e sapere qual'è la tua mission.
Teiangel

 

MACROCOSMI & MISCROCOSMI...

" Il deserto è stato creato da Dio per andare alla scoperta della nostra anima".  

Proverbio Tuareg

Trenta raggi convergono sul mozzo,
ma è il foro centrale che rende utile la ruota.
Plasmiamo la creta per formare un recipiente,
ma è il vuoto centrale che rende utile un recipiente.
Ritagliamo porte e finestre nella pareti di una stanza:
sono queste aperture che rendono utile una stanza.

Perciò il pieno ha una sua funzione,
ma l'utilità essenziale appartiene al vuoto.

Lao Tzu

 

LAO TZU

La verità non consiste nelle belle parole;
le belle parole non sono verità.
Il buono non pretende di avere ragione;
chi pretende di avere ragione non è buono.
Il saggio non è erudito;
l'erudito non è saggio.

Il saggio non accumula nulla.
Più usa cio' che ha per gli altri, più ha.
Piu' dà cio' che ha agli altri, più é ricco.

la via del cielo consiste nel nutrire
e nel non arrecare danno.
La via del saggio consiste nell'essere generoso
e nel non competere.

 

NEBULOSA TESTA DI CAVALLO

 

24 DOMANDE,24 RISPOSTE_MADRE TERESA

Il giorno più bello? Oggi. L’ostacolo più grande? La paura.

La cosa più facile? Sbagliarsi. L’errore più grande? Rinunciare.

La radice di tutti i mali? L’egoismo. La distrazione migliore? Il lavoro.

La sconfitta peggiore? Lo scoraggiamento. I migliori professionisti? I bambini.

Il primo bisogno? Comunicare. La felicità più grande? Essere utili agli altri.

Il mistero più grande? La morte. Il difetto peggiore? Il malumore.

La persona più pericolosa? Quella che mente. Il sentimento più brutto? Il rancore. Il regalo più bello? Il perdono.

Quello indispensabile? La famiglia. La rotta migliore? La via giusta.

La sensazione più piacevole? La pace interiore.L’accoglienza migliore? Il sorriso.

La miglior medicina? L’ottimismo.La soddisfazione più grande? Il dovere compiuto.La forza più grande? La fede.Le persone più necessarie? I sacerdoti.

La cosa più bella del mondo? L’amore.

 

 

LE DUE FESSURE...

  se come me andate fuoti di testa per la fisica quantistica...guardate questo video!!! Solo con la quantistica, amio parere, si può spiegare la coscienza!

 

TRISTEZZA

 

La tristezza è parte della condizione umana ed è funzionale e necessaria per godere della felicità e per un corretto sviluppo emotivo. "Quando si individua un tratto così profondamente conservato nella biologia dell'uomo, bisogna presumere che è un tratto selezionato dall'evoluzione e come tale necessario alla sopravvivenza", ha dichiarato Jerome Wakefield della New York University e coautore del libro "The loss of sadness: how psychiatry transformed normal sorrow into depressive disorder", la cui traduzione in italiano sarebbe "La perdita della tristezza: come gli psichiatri hanno trasformato il normale dolore dell'anima in malattia depressiva". Wakefield e altri psicologi che sostengono l'importanza di vivere ogni emozione, anche quelle più negative, sono stati intervistati sull'ultimo numero della rivista NewScientist.

Nella società moderna la tristezza è diventato uno stato d'animo da evitare. In tutti i modi possibili. Ci si può distrarre evitando di pensare e riempiendosi la giornata di appuntamenti e di cose da fare. Molti scelgono anche, in maniera incauta e superficiale, di usare pillole che stabilizzano l'umore agendo direttamente sui centri nervosi di produzione e regolazione dei neurotrasmettitori.

Eppure è esperienza comune di ciascuno come, nei momenti di difficoltà o di tristezza, la percezione del mondo è diversa e talvolta più profonda. Non è un caso, infatti, che gli artisti esprimono il meglio della loro produzione proprio nei momenti di maggiore difficoltà più che quelli di felicità. Secondo alcuni neurologi vi è un motivo biologico che spiega il legame tristezza-creatività: la riduzione dei livelli di cortisolo tipica dei momenti di tristezza attiva i centri nervosi della creatività mentre riduce l'attività di quelli che stimolano la socialità, la fame e l'attività fisica.
La tristezza, l'introspezione e i momenti di solitudine, quindi, sono funzionali a guardarsi dentro e fare il punto su di sé, per poi riprendere e andare avanti. Attenzione, però, se una sana dose di tristezza è necessaria, tutti gli esperti sono d'accordo nel dire che se si è di fronte ad una diagnosi di depressione allora è necessario sottoporsi a terapie adeguate.

Fonte: Marshall J. Is it really bad to be sad? NewScientist 14 gennaio 2009.
http://it.health.yahoo.net/c_news.asp?id=24252

 

 

 

PREDESTINATI

Addomesticare, vuol dire creare dei legami...disse la volpe al piccolo principe... tra momenti di anarchia sentimentale e bulimia emozionale...

è TEMPO DI MIGRAZIONI...i Falchi del grillaio son tornati...e così il desiderio della falconeria...

 
 
 

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