Creato da tetiangel il 10/12/2006

Mente e Cervello

anche se sei forte come una roccia non spendere troppo tempo a cercare di bucare l'acqua...perchè, strano a dirsi, ma sarà lei che bucherà te...

 

I CINQUE TIBETANI_ELISIR DI LUNGA VITA

 

UMILTà E FORZA

Capita alle persone veramente sapienti quello che capita alle spighe di grano: si levano e alzano la testa dritta e fiera finchè sono vuote, ma quando sono piene di chicchi cominciano a umiliarsi e ad abbassare il capo.

(Michel de Montaigne)

La forza dell'anima è indistruttibile e continua ad accrescere il proprio potere finché trasforma tutti quelli che tocca.

 

Mohandas A. (Mahatma) Gandhi

 

 

LIBERI E VINCOLATI COME LE ONDE DEL MARE...

Un uomo è malato quanto i suoi segreti  

 Guarda le onde del mare, arrivate alla riva sembra per loro sia finita...si infrangono...invece sono sempre lì, nel mare, e tutto ricomincia...niente viene distrutto se si è all'interno di un "tutto"...rimaniamo nel nostro destino,nella nostra vita, ed anche quando sembrerà andar male, saremo solo all'interno di un ciclo di lungo percorso...nn accettiamo consigli, nn facciamoci influenzare...nn diventiamo ciò che gli altri vorrebbero fossimo...

Dietro ad ogni comportamento, per quanto strano possa sembrare, agisce l´amore.

Anche dietro ai sintomi che uno ha, è sempre l´amore che agisce.

Per questo è decisivo che nelle rappresentazioni si trovi il punto dove l´amore si raccoglie.

Solo allora si raggiunge la radice, è lì che si trova anche la via che porta alla soluzione.

Ma anche alla soluzione si giunge sempre attraverso l´amore.

Bert Hellinger

Le relazioni tra i membri di un nucleo familiare seguono una logica complessa, che sfugge alla coscienza del singolo individuo e che spesso risiede nelle dinamiche nascoste del nostro sistema familiare, quello che ci siamo creati o quello da cui proveniamo. Questi movimenti inconsapevoli ostacolano il naturale fluire dell´amore nelle relazioni, oppure "irretiscono", cioè legano una persona ad altri membri della famiglia, anche delle generazioni passate, costringendola a rivivere inconsapevolmente il loro destino.

Questo può causare sofferenza in molti aspetti della nostra vita: nelle relazioni affettive, nelle relazioni in ambito professionale, nel rapporto con il denaro e con la nostra salute fisica.

Le Costellazioni portano alla luce e in gran parte risolvono intrecci, vincoli e identificazioni inconsce con il destino dei membri delle nostre famiglie, restituendo a ciascuno la dignità del proprio posto. Ne risulta un appagante senso di continuità e al tempo stesso di libertà dal passato; un senso di serenità, di forza e di rilassamento che incoraggiano profondamente in ciascuno di noi l´amore, la compassione e il rispetto per noi stessi e per gli altri.

Bert Hellinger è ormai noto in tutto il mondo per aver sviluppato e perfezionato questo metodo che permette di mettere in scena il campo d´influenza della propria famiglia, scegliendo dal gruppo dei partecipanti i rappresentanti per i suoi vari membri. Dalla posizione che gli viene fatta occupare, dalle interazioni tra di loro nel sistema rappresentato, dai loro sentimenti, si possono rilevare i legami nascosti, i segreti e gli ordini dell´amore che regolano quel sistema familiare e che possono generare al suo interno benessere e felicità, oppure malattia e malessere.

Chi conduce la costellazione procede per tappe, cambiando la posizione dei rappresentanti nello spazio e osservando quali sentimenti emergano da questi mutamenti, fino a giungere ad una disposizione finale, in cui si può vedere l´ordine familiare ricostituito.

Questa sarà l´immagine che aiuterà nella propria crescita umana chi ha richiesto la rappresentazione, assecondando e riconoscendo i movimenti dell´anima che portano alla riconciliazione con i propri familiari. Chi era stato escluso o dimenticato verrà reintegrato nel sistema, con effetti profondamente benefici per ogni suo membro.

Il lavoro porta alla luce con quanta forza, ed in quale modo, un amore cieco e inconsapevole vincoli le persone, e come lo stesso amore sciolga e sprigioni delle potenti forze guaritrici, nel momento in cui può emergere e manifestarsi, aiutando le persone a ritrovare i loro sentimenti più autentici e ad entrare in accordo con il mondo così com´è.

 

LA PIETRA

LA PIETRA della tavola di IUGURTA

DAL DESERTO...

AMA e SERVI tutta l'umanità.
ASSISTI TUTTI.
Sii allegro. Sii cortese. Sii una dinamo di irrefrenabile felicità. Riconosci Dio ed il Buono in ogni viso. Non c'è santo senza un passato, non c'è peccatore senza futuro. Loda ognuno. Se non puoi lodare qualcuno ... lascialo uscire dalla tua vita.
Sii originale, sii inventivo.
Osa, osa e osa ancora ... Non imitare. Sii saldo, sii eretto. Non appoggiarti alle staffe prese in prestito da altri.
Pensa con la tua testa. Sii te stesso.
Tutte le perfezioni e le virtù di Dio sono nascoste dentro di te: rivelale.
Il Saggio - pure - è già dentro di te: rivelalo. Lascia che la Sua grazia ti emancipi.
Fai che la tua vita sia quella di una rosa: pur silente essa parla il linguaggio della fragranza.

Shri Babaji

 

IL SILENZIO DELLA NATURA

UN RICAMO è SEMPRE UN RICAMO, SOLO CHE QUALCHE VOLTA, COME BAMBINI ACCOVACCIATI SOTTO LE GAMBE DI NOSTRA MADRE...LO VEDIAMO AL ROVESCIO.

LA VITA è SEMPRE BELLA, SOLO CHE TALVOLTA SIAMO TROPPO LIMITATI PER CAPIRE PERCHè HA CAMBIATO COLORE, E SOLO ALLA FINE SI PUò AMMIRARE L'INTERO RICAMO.

BY San PIO.

 

LOTTA FINO A CHE DESIDERI I FRUTTI

 

Disse l'Occhio: 'Guardate che bella montagna abbiamo sul nostro orizzonte!'

L'Orecchio tentò di udirla, ma non ci riuscì.

Allora la Mano disse: 'Sto cercando di sentirla, ma non la trovo.'

Fu la volta del Naso: 'Non c'è nessuna montagna, perché non ne sento l'odore'.

E tutti giunsero alla conclusione che l'Occhio era in errore.

 

Gibran

 

Perchè non esistono luoghi lontani o cose impossibili, ma soltanto spazi mentali

 

 

EINSTEIN

Un essere umano è una parte di un tutto che chiamiamo universo.

Una parte limitata nello spazio e nel tempo.

Egli percepisce se stesso, i propri pensieri e sentimenti come un qualcosa di separato dal resto, una sorta di illusione ottica della propria coscienza.

Questa illusione è una specie di prigione per noi, perché ci rinchiude nei nostri pensieri personali e nell'affetto per le poche persone che ci sono vicine.

Il nostro compito deve essere quello di liberarci da questa prigione allargando il raggio della nostra compassione fino ad abbracciare tutte le creature viventi e l'intera natura in tutta la sua bellezza.

 

Albert Einstein

 
La Follia decise di invitare i suoi amici a prendere un caffè da lei.
Dopo il caffè, la Follia propose: "Si gioca a
nascondino?".
"Nascondino? Che cos'è?" - domandò la Curiosità.
"Nascondino è un gioco. Io conto fino a cento e voi vi nascondete.
Quando avrò terminato di contare, cercherò e il primo che troverò sarà il prossimo a contare".
Accettarono tutti ad eccezione della Paura e della Pigrizia.
"1.. 2.. 3.. - la Follia cominciò a contare.
La Fretta si nascose per prima, dove le capitò.
La Timidezza, timida come sempre, si nascose in un gruppo d'alberi.
La Gioia corse in mezzo al giardino.
La Tristezza cominciò a piangere, perché non trovava un angolo adatto per nascondersi.
L' Invidia si unì al Trionfo e si nascose accanto a lui dietro un sasso.
La Follia continuava a contare mentre i suoi amici si nascondevano.
La Disperazione era disperata vedendo che la Follia era gia a novantanove.
CENTO! - gridò la Follia - Comincerò a cercare."
La prima ad essere trovata fu la Curiosità, poiché non aveva potuto impedirsi di uscire per vedere chi sarebbe stato il primo ad essere scoperto. Guardando da una parte, la Follia vide il Dubbio sopra un recinto che non sapeva da quale lato si sarebbe meglio nascosto. E così di seguito scoprì la Gioia, la Tristezza, la Timidezza.
Quando tutti erano riuniti, la Curiosità domandò: "Dov'è L'Amore?".
Nessuno l'aveva visto.
La Follia cominciò a cercarlo. Cercò in cima ad una montagna, nei fiumi sotto le rocce. Ma non trovò l'Amore. Cercando da tutte le parti, la Follia vide un rosaio, prese un pezzo di legno e cominciò cercare tra i rami, allorché ad un tratto sentì un grido. Era l'Amore, che gridava perché una spina gli aveva forato un occhio.
La Follia non sapeva che cosa fare. Si scusò, implorò l'Amore per avere il suo perdono e arrivò fino a promettergli di seguirlo per sempre. L'Amore accettò le scuse.
Oggi, l' Amore è cieco e la Follia lo accompagna sempre.
 

114 EMERGENZA INFANZIA

Bambini abusati, percossi, sfruttati, offesi, traumatizzati, abbandonati. Ragazzi che tentano il suicidio, che fuggono da casa, o che si trovano in condizioni di disagio per l'uso di alcol, droga o farmaci. E ancora che subiscono aggressioni o sono vittime del “bullismo”.Da 3 anni li aiuta il "114, emergenza infanzia", un numero di pubblica utilità voluto dai ministeri delle Comunicazioni, delle Pari Opportunità, del Lavoro e Politiche Sociali e gestito da Telefono azzurro. Un servizio attivo 24 ore su 24 che si rivolge a tutti i cittadini, ai minori in difficoltà e a qualunque organizzazione coinvolta nella tutela di bambini e adolescenti. Il numero da comporre è il 114 ed è raggiungibile, per ora, solo da numero fisso.
E' possibile segnalare situazioni a rischio via Internet (www.114.it) o telefonando al 114: un operatore con una formazione specifica risponde e si attiva immediatamente nell'emergenza, ma si occupa anche di seguire gli sviluppi della situazione. Per chiamare da un telefonino è necessario comporre il numero 1.96.96, gratuito e dedicato ai bambini, oppure l’199.15.15.15 per adolescenti e adulti.

 

AREA PERSONALE

 

FACEBOOK

 
 

DESTINO

 

 

Stai attento con i tuoi pensieri: si trasformano in parole.

Stai attento con le tue parole: si trasformano in azione.

Stai attento con le tue azioni: si trasformano in abitudini.

Stai attento con i tuoi atti: modellano il tuo carattere.

Stai attento con il tuo carattere: controlla il tuo Destino.

 

QUANDO L'UOMO HA L'ANSIA...

Alcuni gestiscono la loro insicurezza esibendo un atteggiamento distaccato, rifuggendo dal coinvolgimento emotivo, benché abbiano in realtà un pressante bisogno di intimità, ma il terrore di una possibile perdita li trasforma in anime solitarie. E’ un atteggiamento più comune tra gli uomini, in genere meno consapevoli del loro bisogno di legami emotivi, ed è fonte di irritata frustrazione per le donne che li scelgono come partner e che vengono continuamente ‘messe alla prova’, in una relazione connotata come non-romantica e che richiede continue pressioni, nell'illusoria speranza di ricevere più attenzioni, più tenerezze da parte di chi, invece, non è in grado di esprimerle, perché troppo impegnato a padroneggiare le sue ansie.

 

CAMPAGNA CONTRO GLI ATTACCHI DI PANICO

 

PSICOLOGIA DELL'EMERGENZA:LA RESILIENZA

In Psicologia, la resilienza è la capacità di far fronte in maniera positiva agli eventi traumatici, di riorganizzare positivamente la propria vita dinanzi alle difficoltà. E' la capacità di ricostruirsi restando sensibili alle opportunità positive che la vita offre, senza perdere la propria umanità. Persone resilienti sono coloro che immerse in circostanze avverse riescono, nonostante tutto e talvolta contro ogni previsione, a fronteggiare efficacemente le contrarietà, a dare nuovo slancio alla propria esistenza e perfino a raggiungere mete importanti.

Si può concepire la resilienza come una funzione psichica che si modifica nel tempo in rapporto con l'esperienza, i vissuti e, soprattutto, con il modificarsi dei meccanismi mentali che la sottendono.

 

LAO TZU

La verità non consiste nelle belle parole;
le belle parole non sono verità.
Il buono non pretende di avere ragione;
chi pretende di avere ragione non è buono.
Il saggio non è erudito;
l'erudito non è saggio.

Il saggio non accumula nulla.
Più usa cio' che ha per gli altri, più ha.
Piu' dà cio' che ha agli altri, più é ricco.

la via del cielo consiste nel nutrire
e nel non arrecare danno.
La via del saggio consiste nell'essere generoso
e nel non competere.

 

Sappiamo bene che ciò che facciamo non è che una goccia nell'oceano. Ma se questa goccia non ci fosse, all'oceano mancherebbe.

Importate non è ciò che facciamo, ma quanto amore mettiamo in ciò che facciamo; bisogna fare piccole cose con grande amore.

 

Per noi nessun uomo è troppo misero per non essere l'immagine di Dio.

 

INNO ALLA VITA

La vita è un’opportunità, coglila.

La vita è bellezza, ammirala.

La vita è beatitudine, assaporala.

La vita è un sogno, fanne una realtà.

La vita è una sfida, affrontala.

La vita è un dovere, compilo.

La vita è un gioco, giocalo.

La vita è preziosa, conservala.

La vita è una ricchezza, conservala.

La vita è amore, godine.

La vita è un mistero, scoprilo.

La vita è promessa, adempila.

La vita è tristezza, superala.

La vita è un inno, cantalo.

La vita è una lotta, vivila.

La vita è una gioia, gustala.

La vita è una croce, abbracciala.

La vita è un’avventura, rischiala.

La vita è pace, costruiscila.

La vita è felicità, meritala.

La vita è vita, difendila.

 

 

Post N° 163

Post n°163 pubblicato il 01 Novembre 2008 da tetiangel
 

Ma ve lo hanno mai detto che la disabilità non esiste e tutto dipende dalla nostra flessibilità, dal nostro saperci adattare, dalla nostra voglia di comunicare, dalla nostra intelligenza che ci aiuta ad amare le differenze individuali, contro le omologazioni, ma amando la differenza che ognuno di noi si porta dietro, quella differnza che ha permesso ai nostri geni di competere, Quella differenza che Darwin ha sottolineato, quella differenza che ci fa amare, innamorarci e scegliere qualcuno diverso da noi. La disabilità è diverse a seconda delle parti del mondo e dipende dalle volontà politiche, dipende dalle tradizioni, dalla tolleranza e la cultura di un popolo. C'è chi chiude a chiave in ospizio gli anziani chiamandoli vecchi, chi li ama e porta in casa chiamandoli nonni, chi, invece li venera e chiede consigli chiamandoli saggi. C'è chi credeva che gli epilettici erano in contatto con gli dei, che li rifugge perchè malati. Ma la disabilità non esiste, è data dalle barriere architettoniche di un popolo, è data dai nostri schemi mentali. Dalle barriere poste nella nostra mente. Noi siamo e basta, le definizioni appartengono alle nostre paure che ci fa etichettare tutto. Destra sinistra, cattolici, atei, mussulmani, ma noi siamo e basta. Se solo capissimo questo, se solo sentissimo questo legame tra noi nell'animo non avremmo apura e voglia di controllare tutto e tutti, bisogno che si assoggettino a noi. La notra cultura "contiene" i disabili, decide per loro e non con loro, una cultura così è figlia di persone che seminano il germe della differenza, che creano differenze che usano maschere per fingersi buoni cittadini interessati all'aiuto, ma mi chiedo di chi? Troppa gente usa i disabili per le loro passerelle, sembra la nuova moda, una moda acchiappavoti stomachevole. Si alzano i marciapiedi per creare differenze, ci si candida alle elezioni per promettere di combatterle...si entra nelle associazioni per controllare che "chi vive davvero il problema" non capisca troppo del sistema...e così il politico di turno...entra nell'associazione e cerca di controllare (portando il regime al posto del principio di sussidiareità) fingendo aiuto! Non lasciate mai che un politico entri nella vostra associazione, non vi aiuterà mai. Vi manipolerà per suoi fini, ma con il suo linguaggio abile che vi paralizzerà la lotta per aiutare chi non sarà aiutato mai.

Tetiangel

 
 
 

Post N° 161

Post n°161 pubblicato il 24 Ottobre 2008 da tetiangel

...quanto è bello e liberatorio mandare qualcuno a quel paese! Che goduria quando ci si libera definitivamente di persone nocive...ma poi ci si chiede: ho fatto bene? E ha sbagliato solo l'altro? Io quanto sono stata comprensiva, aperta al suo stato d'animo e quanto egoista? Spesso si manda a quel paese chi ci serve. Mi spiego meglio, se abbiamo delle aspettative nei confronti di qualcuno, ovvio, per il nostro bene, e quella persona non ci soddisfa, allora la mandiamo a quel paese. Ma se il rapporto che ci lega a quella persona è diverso, ed è fatto di condivisione di emozioni e ci preoccupa il bene dell'altro, allora comprendiamo tante cose. Ma allora cosa serve a non farci mandare a quel paese (anche se non si tratta di una ricetta magica, ma di una riflessione)? Dobbiamo condividere, non pensare che l'altro capisca sempre tutto, dobbiamo spiegare le nostre insofferenze. Se vogliamo star soli dobbiamo stare attenti a non usare l'altro e spiegargli cosa stiamo vivendo, e non usarlo solo quando abbiamo bisogno di compagnia...potremmo non trovarlo più...

da mail inviatami e modificata da me T.

 
 
 

Post N° 160

Post n°160 pubblicato il 19 Ottobre 2008 da tetiangel

Erano quasi due anni che ti conoscevo,ma è bastato uno sguardo per iniziare a sperare con te, pensavo a tutte le cose che avresti imparato a fare, a come sarebbe migliorato il tuo mondo, alla vita che avresti avuto anche tu, tutta tua, tutta da vivere. ricordo ancora i tuoi occhi dolci l'ultima volta che ci siamo visti. Ero entrata nel tuo mondo, mi avevi dato il permesso...e mi ascoltavi...sorridevo fin nelle viscere...la tua educatrice era sbalordita, sembravi un'altro bambino, interagivi con me con totale normalità. Sentivi che ti volevo bene e avrei voluto il tuo bene.

Ieri mattina ero ad una riunione, ovvio si parlava di progetti nelle scuole per l'integrazione, ovvio per me. Quando faccio queste cose vi porto tutti con me, ognuno con le vostre difficoltà, ognuno con il vostro diverso modo di comunicare, ma tutti con le coccole che mi fate. Mi è arrivata una telefonata. "...abbiamo perso R.".

Ho il nodo in gola, e non riesco  a pensarci. Ma non dovevamo vederci a breve? Non dovevi farmi vedere le cose nuove che avevi imparato? Piccino...ma come, si muore così? Ma che dite? Tu che avevi la "malatiotia" degli angeli...il resto non riesco a dirlo, ma spero che si scoprano presto cure per l'autismo e che nessun angelo muoia più così... il resto ora puoi leggerlo in me.

 
 
 

Post N° 159

Post n°159 pubblicato il 17 Ottobre 2008 da tetiangel
Foto di tetiangel

Due giorni fa sono stata a trovare una delle mie amiche "del cuore", era in carrozzina, per praticità mi dice. Come ci è arrivata? Grazie ad un naturopata! Voleva solo depurarsi un pò...la rabbia è stata grande, ma vederla salva è una gioia maggiore e la rabbia rimane in basso...vedevo suo marito che se ne prendeva cura con tutto il suo amore e la rabbia è scomparsa quasi del tutto...parlavamo delle differenze individuali, un argomento che mi sta molto a cuore, in questo mondo che tende ad omologarci! Tutti convinti di dover appartenere ad uno standard e pronti a tutto per evitare di deviare da quello standard ... la gente dimentica le sue identità, finge le malattie non esistano, le nega, si dimentica di quello che siamo. Perchè tanta gente perde se stessa per somigliare ad un modello? Sicurezza? Ma se non somigliare a quel modello (perchè in realtà non si può somigliare) porta all'insicurezza, allora che paradosso è? Vedevo la mia amica amata e accettata senza paura della sua debolezza, so quanto tempo ha dovuto lottare per smettere di dire che andava in vacanza, quando andava a curarsi...penso a chi viene definito disabile, e penso al fatto che si dovrebbe parlare di più di differenze individuali e non chiudersi in modo secco in categorie, è fuori moda dire disabile o normale, anzi dire "normale" è da rozzi...se accettiamo le nuove classificazioni dellICF, e capiamo che siamo tutti posizionati lungo un continuum e che camminare (fosse pure a 100 anni, anzi si spera!) può risultare difficile a tutti, così come per le altre funzioni, allora possiamo parlarne in modo più consapevole e smetterla di omologarci. Viva tutto ciò che fa sentire "diversi" dalla ciccia in poi! Viva la capacità di portarsi dietro dei kg di troppo, quella di portarsi dietro degli occhiali a fondo di bottiglia, una carrozzina, e tutto ciò che si rende fastidioso, ma viva la capacità di non smettere di amare nonostante i fastidi, nonostante le difficoltà, viva chi ama e si sa far amare, chi nonostante un disagio, o una medicina in più nel suo pancino, sa essere la persona più preziosa del mondo! Questo contro chi odia la calvizie, la pancetta e tutte le stupidaggini che passano per la mente, e che non fanno pensare che dai quarant'anni in poi (ad andar bene) un acciacco ce l'hanno un pò tutti! Allora viva la mia amica, e speriamo torni a camminare presto, ti voglio bene.t 

 
 
 

Tango 'La Cumparsita' - Violino Pianoforte

Post n°158 pubblicato il 12 Ottobre 2008 da tetiangel

  Per quelli che ...non smettono mai di danzare...

 
 
 

Post N° 156

Post n°156 pubblicato il 19 Settembre 2008 da tetiangel
 

Provate a dire a Mu che è disabile, ha solo tre zampe e non deve comandare su Paolino!

Diversabilità...ma cosa stiamo cercando di diventare?  Sto lavorando ad un progetto...per disabili, e mi chiedo una sola cosa, perchè devo proporre io qualcosa all'utente. Ossia, se dovessi partecipare ad un corso di formazione per psicologi, sarei contenta se ad organizzarlo fosse uno psicologo e di certo non un dentista, anche se magari il dentista in questione è sensibile, capace di introspezione e si sente "psicologo"! Dico questa cosa con ironia, perchè, come la nuova pubblicità del conto arancio ci sottolinea, ormai siamo tutti approssimativi. La cultura la si cerca su internet, si va all'essenziale, non pensando che quel buon 90 % di libro che sembra inutile e noioso serve ad aprire gli orizzonti della curiosità, della ricerca...un mio amico, l'altro giorno mi ha detto: so tutto su ...(personaggio storico che io amo), ho letto il tuo blog!" Ed io ho risposto: pensa che ogni libro che apro me ne mostra minimo altri 10 interessanti, talvolta di più, e il non poterli leggere tutti mi fa capire che io invece non so nulla su di lui.

Ma torniamo alla disabilità. Io sono arrabbiata perchè credo si debba smettere di fare ste nicchie strette. Ho avuto pazienti che quando gli standard educativo-culturali richiesti erano si e no la licenza  elementare, si sono sposati, nessuno gli ha fatto diagnosi di ritardo mentale, dislessia, discalculia etc, e hanno creato la loro bella famiglia, senza bisogno di super leggi speciali,ma lavorando come apprendista da un artigiano hanno imparato il loro mestiere. Ah dimenticavo, ora si usa solo sedersi alla scrivania...lavorare in stalla o da un artigiano non va bene per nessuno...giusto, ora o sei dirigente o sei fuori...giustamente se dico che una persona con una ritardo mentale potrebbe trovare la sua dimensione in fattoria, mi ritroverò i fucili puntati e magari mi diranno anche razzista! Ma non perchè lo sono, perchè in fattoria io ci lavorerei, amo le mucche, e tutto quel che si può fare col latte, ma perchè ci stiamo omologando a dei modelli così restrittivi che o la categoria dei disabili si allarga e ci fa rientrare tutti, o dobbiamo crearne una nuova. Tanto se non sei un avatar non vai, se non sei standard hanno paura. Allora forse bisogna smetterla di piangersi addosso, che avanzi il liberalismo anche tra i disabili, che si facciano avanti a scrivere i progetti, a partecipare, che qui non c'è più tempo per le minoranze, ognuno può, se lo sente, prendere il suo posto e sentire di difenderlo. Chi non lo fa non è handicappato, perchè anche milioni di persone che camminano e parlano regolarmente si occupano solo dei fatti loro. Questo lo ha scritto una signora, dice, voglio dire due cose :"il primo è che i disabili sanno bene come stanno le cose e non hanno sempre bisogno che qualcuno gliele ricordi o gliele spieghi. Il secondo è che la parte disabile che c’è in ogni abile, è in genere ben nascosta e le viene severamente proibito di esibirsi in pubblico. Lo stress e la fatica maggiore dei cosi detti abili nella vita, viene spesa proprio per tener separata e ben nascosta questa parte. Tutto ciò contribuisce in modo determinante a tener separati gli abili dai disabili con grave discapito di questi “ultimi”.

Allora mi chiedo, cosa stiamo sbagliando?Perchè questa lotta? Stiamo facendo assistenzialismo? Stiamo bloccando chi può fare a meno di aiuto?O soltanto manca il CUORE in tutto questo? Non è che il problema nasce lontano? Da unitalsiana vi dico che spesso ho aiutato poco, ma mi sono fatta aiutare in cambio di una spinta di carrozzina.

Cosa si chiede ad una mucca per essere benvoluta dal suo allevatore? Che produca latte! Poco importa se è zoppa, se le macchie non le ha, se è brutta e le manca un occhio. Vale la stessa regola produttiva per gli uomini? Cosa ci aspettiamo gli uni dagli altri? Anche noi non stimiamo qualcuno se non "produce"? Non stimiamo chi si lamenta? Cosa vogliamo? Ma perchè anzichè perdere tempo con ste categorie deficienti di tutto, perchè non sono destrittive, ma stigmatizzanti, perchè non togliamo le etichette, ci prendiamo per mano, facciamo un bel cerchio e parliamo di sacrosante DIFFERENZE INDIVIDUALI?! Vi fa paura? Avete bisogno di sapere che siamo uguali perchè così ci teniamo tutti sotto controllo? Non, non lo siamo, ed ora se qualcuno ha apura di questo si fermi a riflettere e ci spieghi il perchè ha tanta volgia di tenere il mondo sottocontrollo, e non si lascia andare. Tanto nella vita al mssimo abbiamo il potere di decidere cosa mangiare a pranzo e cena, se pensate di avere altri poteri di controllo sul mondo e sul vostro destino...io comincio ad avere paura!!!

 
 
 

IL SILENZIO è ORO...

Post n°155 pubblicato il 18 Settembre 2008 da tetiangel
 

"Co-rumination". Questo il nome che alcuni psicologi americani hanno coniato poco più di cinque anni fa per indicare l'ossessiva abitudine delle donne, soprattutto le adolescenti, di parlare di tutto e per tanto tempo con le proprie amiche.
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Carry, Samantha, Miranda e Charlotte, le famigerate amiche newyorkesi di "Sex and the city" che non hanno segreti l'una per l'altra e passano moltissimo tempo a parlare, sono in realtà affette dalla "co-rumination". Il nome del disturbo è evocativo: ruminare infatti vuol dire masticare una seconda volta il cibo facendolo risalire dallo stomaco al rumine prima di digerirlo. Con le amiche, quindi, si tende a rimasticare per una seconda, terza, quarta volta (tendendo all'infinito) cio che è successo nella propria vita per poterlo digerire una volta per tutte. Ma è un'attitudine sana? Secondo gli psicologi non proprio. Non quando è eccessiva. Su questo oltre agli psicologi sarebbero d'accordo anche tutti gli uomini per i quali, pare, il rischio di co-rumination è sensibilmente più basso. Sono le adolescenti ad incappare più spesso in questo tipo di ossessione e dipendenza dal "parere dell'amica". "L'adolescenza è il periodo in cui per le ragazze esistono solo le amicizie e il rapporto con i pari; tendenzialmente tutti gli adolescenti preferiscono passare ore al telefono a parlare con i propri amici per poi ammutolirsi all'ora di cena quando mamma e papà chiedono come è andata la giornata", sottolinea Amanda Rose, la psicologa che ha coniato il termine "co-rumination" e che ha rilasciato un'interessante intervista al New York Times.

"Il punto è che a volte questo atteggiamento sconfina nella dipendenza e nella perdita di contatto con la realtà che per tutti, ma in particolar modo per gli adolescenti, può essere molto pericolosa e può compromettere una normale socialità", continua la Rose. "In questo senso è importante il ruolo di mediazione di un adulto, che nei casi normali è uno o entrambi i genitori; talvolta però è necessario il parere di un esperto", aggiunge la Rose. "Per le donne adulte il discorso non è poi molto diverso; la tendenza a parlare tanto tra amiche è costituzionale. Sebbene non ci siano i rischi di commettere errori dettati dalla scarsa esperienza come per le più giovani, anche le donne adulte possono rimanere ingabbiate nei discorsi tra amiche e costruirsi una visione parziale e complicata del mondo", conclude la Rose.

Fonte: Kershaw S et al. Girl talk has its limitis. New York Times 2208; 11 settembre Rose AJ et al. Co–Rumination in the Friendships of Girls and Boys. Child Development Volume 73 Issue 6 1830-43.

 
 
 

TELEFONO ROSSO

Post n°154 pubblicato il 17 Settembre 2008 da tetiangel
 
Foto di tetiangel

06-3050077, una linea telefonica dedicata a future e neo mamme. Si chiama Telefono Rosso ed è lo speciale servizio gratuito del Centro Studi per la Tutela della Salute della Madre e del Concepito dell'Università Cattolica di Roma, nato col sostegno della Regione Lazio, che offre informazioni e chiarimenti “a domicilio” per la prevenzione dei difetti congeniti del neonato e una valutazione dei rischi teratogeni (fattori che possono causare malformazioni dell’embrione), per esempio derivanti dall’assunzione di farmaci in gravidanza.


Il servizio (al costo della sola telefonata) è attivo dal lunedì al venerdì dalle 09.00 alle 13.00.



La consulenza viene effettuata da medici specializzati in ostetricia e ginecologia con particolari competenze nel campo della medicina prenatale, delle gravidanze a rischio e della teratologia clinica.


La valutazione del possibile rischio riproduttivo si avvale anche delle banche dati specifiche disponibili a livello internazionale. Il Telefono Rosso – è infatti integrato nella rete dei servizi omologhi (Teratogen Information Service) europei (ENTIS) ed extraeuropei (OTIS), con i quali esiste un rapporto continuo di scambio di informazioni relative soprattutto alle problematiche che risultano più rare o nuove.

Il Telefono Rosso fornisce consulenze mediche in fase preconcezionale, in gravidanza o durante l’allattamento a chiunque ne faccia richiesta: per esempio coppie, in particolare donne che desiderano avere un figlio o che si trovano nelle prime fasi della gravidanza, ma anche medici di base, farmacisti e altri operatori sociosanitari.

 
 
 

Post N° 153

Post n°153 pubblicato il 13 Settembre 2008 da tetiangel

Le cose che non si dicono...

Tutti che parlano dell'infertilità femminile legata all'età...ginecologi pronti a terrorizzare con i loro vaticini di infertilità per le quarantenni...

ma perchè non dite tutto e create il mito dell'uomo che non invecchia? Perchè non raccontate che nelle fecondazioni assistite, oggi, il problema di infertilità è prevalentemente maschile?! Bisogna stare attenti ai falsi miti, anche l'uomo invecchia, anche l'uomo finisce per diventare sterile o avere problemi. Questo è un problema di tutti oggi. Per cui come un tempo le nonne avevano figli a 50 anni, così i supernonni hanno avuto figli anche a 70, ma parliamo di gente allenata nel senso vero, persone che nel frattempo non avevano fatto atrofizzare i loro sistemi riproduttivi. Persone che non avevano programmato le loro gravidanze, usato anticoncezionali e manipolato le menti a scongiurare l'evento figlio. Perchè la parte psicologica non va trascurata, non si può prescindere dalla mente. Si passa una vita a pensare di trovare un lavoro e poi come macchine programmate ci si affanna e riempie d'ansia per avere un figlio...incastrato in un buon legame...perchè oggi i legami saltano facilmente...e allora che succede? Succede che anche la mente ci mette lo zampino e dice di questo non mi fido mi lascerebbe, e l'uomo lei mi piace, ma sposarci è un impegno grande...fatto sta che c'è del marcio e sta volta non solo in normandia, ma direi in italia per ora...con delle leggi così poco protettive per le famiglie con bambini piccoli che speranze si crede di avere, o pensate che siamo degli esseri così forti da non avere paure umane?

Le familie con bambini dovrebbero essere tutelate da leggi speciali. Il divorzio non dovrebbe avere lo stesso percorso. Non si può consigliare l'aumento delle nascite senza tutelare i piccoli nati. Questa è ipocrisia. I bambini hanno bisogno di mamma e papà per crescere e non diciamoci cavolate per favore!

Piccoli esempi:

Cause di infertilità mascile sono eventuali interventi chirurgici pregressi o traumi (orchidopessi, criptorchidismo, trattamenti per l’ernia, traumi e torsioni testicolari, interventi chirurgici sulla pelvi, la vescica, o organi retroperitoneali, resezione transuretrale per problemi prostatici), problemi nello sviluppo puberale, il criptorchidismo, infiammazioni e infezioni del tratto genitale (orchiti ad esempio da virus della parotite, gli “orecchioni”), o della prostata, alterazioni ormonali (che regolano l'attività del testicolo), le conseguenze di una vita stressante, l’utilizzo di alcuni farmaci (ad es. la nitrofurantoina, la cimetidina, la sulfasalazina, lo spironolattone, gli alfa-bloccanti), l’utilizzo di sostanze di abuso (alcool, fumo, cocaina, steroidi anabolizzanti), l’occupazione lavorativa (esposizione a radiazioni ionizzanti, esposizione cronica al caldo, come saune frequenti, i coloranti anilinici, i pesticidi, i metalli pesanti, come il piombo).

 
 
 

Post N° 152

Post n°152 pubblicato il 12 Settembre 2008 da tetiangel
 

 

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FORZA E CORAGGIO!
Non lottare mai da solo e cercati validi e fidati alleati per le cose che hai a cuore!

Non domani, ma ora cerca il senso della tua vita. Cercalo ora. Capisci se vuoi davvero ciò per cui stai lottando. Il si deve essere assoluto. Quando prendi una decisione e inizi una lotta non farlo mai se non sei sicuro davvero della meta che vuoi raggiungere.

 
 
 

Post N° 151

Post n°151 pubblicato il 08 Settembre 2008 da tetiangel
 

Quando la vita diventa un incubo le parole posson diventare uscite di sicurezza!

Mi hai mandato un messaggio e Ti rispondo da qui. Certa che leggerai. Si, hai ragione, talvolta si perde l'amor proprio e chi ci è vicino non ci riconosce più, dice, e mo che me ne faccio di questo zerbino. A te darò sempre ragione a prescindere e lo faccio anche oggi, come feci nel 2003. Ma ti dico anche che vivere comporta anche la perdita dell'amor proprio in taluni momenti. Se la persona che abbiamo accanto, nel vederci umiliati, sottomessi, zerbini di noi stessi e del mondo, non ci da una mano per rialzarci, ma scappa, quella persona era ancora ferma in osservazione sulla nostra porta chiedendosi: busso o non busso. Si tratta di chi neanche è entrato nell'anticamera del nostro io. Figuriamoci. Allora scappi pure. Perdere l'amor proprio perchè si ama e si cerca di farsi amare? Non so, i confini sono personali. Sicuramente l'umiliazione è sacra e dignitosa e non va confusa con il vittimismo. Ma voglio dirTi una cosa, sono convinta che chiunque riceva quello che io chiamo "l'onore delle armi" non abbia la possibilità di divenire vittima! Anche il guerriero ferito mantiene dignità e orgoglio. La perde chi non ha ricevuto il diritto alla difesa, e sai chi è? Chi incontra gli ipocriti, gli ambigui i falsi. Il vero male è questo, non è in chi ci attacca apertamente e ci dice quel che pensa, ma è nei deboli e gli ipocriti che sono falsi con noi, evitano lo scontro e uccidono la tua dignità. Si diventa vittime quando ti senti male ad attaccare chi recita cordialità, per cui il vittimismo è un ripiego. Si diventa vittime quando l'altro per paura di perderci risponde a monosillabi, dice e non dice, fa silenzio. Per quanto mi riguarda dico quasi sempre quel che penso, anzi un pò troppo spesso. Ma perchè non ho paura. I rapporti vanno contrattati, discussi, lavorati come marmo da scolpire, altrimenti siamo di fronte  a convenevoli e ipocrisia. Nulla che vanga la pena di essere vissuto.
Ora dimmi Tu come si esce da tutto ciò!

 
 
 

Dedicato a Mario

Post n°150 pubblicato il 12 Agosto 2008 da tetiangel
 
Foto di tetiangel

  • Sai qual'è la differenza tra un eroe e un depresso?

Entrambi hanno pianto e sofferto,affrontato cose durissime,si sono scontrati con i loro fallimenti più volte e con la morte, ma mentre l'eroe lo ha fatto portando avanti il suo grido di battaglia, i suoi ideali,ed oggi può abbozzare un sorriso.
Il depresso ha subito il male e non sa perchè. Così rimarrà sepolto sotto le sue paure.

Nella vita non vivi se non sai il dove vorresti andare e il perchè. Il problema non è la cicatrice, ma il come e il perchè te la sei procurata.

E tu, sei un eroe, o un depresso?

Tetiangel

 
 
 

Post N° 149

Post n°149 pubblicato il 05 Agosto 2008 da tetiangel
 

In ogni sistema familiare degli ordini strutturali fissi per mantenere in equilibrio il sistema e provvedere alla sua sopravvivenza. Sono gli "Ordini dell'Amore", ovvero ciò che crea l'appartenenza al clan e ne garantisce la sopravvivenza dei suoi membri. Si tratta di una componente arcaica della struttura familiare tanto potente da indirizzare i destini dei singoli e influire in modo incisivo nella vita di tutti noi. Questi ordini sono dati, così come esiste un ordine, seppure in continua trasformazione, nel sistema stellare, così esiste un ordine nel sistema familiare. Nel sistema familiare vige un senso dell'ordine e dell'equilibrio, la coscienza del clan, per cui ogni torto fatto ad un predecessore deve essere compensato da un successore. Questa coscienza si fa carico delle persone escluse e dimenticate dalla nostra anima e non si arrende fino a che non viene ridato, all'escluso, un posto e la dignità nel nostro cuore.
Quindi, finchè una persona è esclusa o dimenticata, nel sistema agisce una pressione affinché un successore in qualche maniera ne difenda i diritti, identificandosi con lui, a volte imitandone il destino negativo come una malattia o la morte precoce. Si parla allora di "irretimento".
Finchè gli Ordini dell'Amore vengono rispettati e seguiti , possiamo vivere con serenità le nostre relazioni e la vita sarà senza gravi difficoltà o problemi.
Se gli Ordini dell'Amore non vengono rispettati, ci saranno conflitti e problemi nelle relazioni, ci potranno essere anche conseguenze molto gravi come malattie fisiche e psichiche e la morte.

I Bambini:

I bambini sono i più colpiti dalle violazioni degli Ordini dell'Amore, essi non si possono difendere; nei sistemi familiari i bambini sono quelli che amano di più: pur di mantenere l'appartenenza e la coesione del nucleo, sono pronti a sacrificare tutto, compresa la vita. Spesso si ritrovano immischiati in una situazione di arroganza e superiorità, lo fanno per amore quando cercano di riappacificare i genitori o sostituirsi ad uno di loro. Spesso credendo di far bene si mettono dalla parte di uno dei genitori o addirittura svolgono il ruolo di amici e confidenti.

L'Ordine però non può essere violato, nemmeno per amore. Il senso di equilibrio che abbiamo nell'anima è più forte di questo amore , l'equilibrio si mette dalla parte dell'ordine, anche a costo della felicità e della vita. La soluzione allora è prendere coscienza dell'Ordine e seguirlo con amore e umiltà.

La coscienza del sistema familiare pretende un equilibrio e i bambini sono legati a ciascuno dei suoi membri. Essi provano un profondo senso e bisogno di appartenenza al proprio sistema familiare. Cercando di salvare qualcuno, si sentono in armonia con se stessi e la famiglia. Credono di realizzare qualcosa di utile e si sentono così in diritto di mantenere la propria appartenenza. Poco importa poi se questo processo procura loro un danno o mette in pericolo la loro vita.

La convinzione inconscia di poter guarire una persona amata sacrificando la propria salute o di poter restituire la vita offrendo la propria trova la sua origine nel pensiero magico che fa parte della nostra evoluzione.

Se poi questo processo verrà smascherato, se la persona prende coscienza dell'irretimento, non potrà più agire come prima, comprendendo che il proprio sacrificio non porterà alcun vantaggio, anzi aggiungerà altro dolore al dolore.

 
 
 

Post N° 148

Post n°148 pubblicato il 29 Luglio 2008 da tetiangel
 

 

Bianca Lancia D'Agliano_storia di un amore difficile

Miniatura medievale che ritrae l'augusta coppia, Codex Palatinus Germanicus 848 (Codex Manesse).

Non potendo convolare a giuste nozze, i due mantennero una relazione clandestina ma tutt’altro che segreta, tanto che da essa nacquero due figli, forse tre: Costanza, Manfredi, alcuni dicono Violante.

Secondo una leggenda che ci è stata tramandata da padre Bonaventura da Lama e ripresa dallo storico Pantaleo, durante la gravidanza di Manfredi Federico tenne rinchiusa l’amante in una torre del castello di Gioia del Colle. Desiderio di riservatezza, capriccio, gelosia? Il Bonaventura propende per quest’ultima, anche se l’aspetto del figlio, somigliantissimo al padre, smentirà ogni più lieve dubbio; ma, come noto, il sospetto di infedeltà ha sempre reso gli uomini ciechi, prepotenti, irrazionali. Resta il fatto che la sensibile principessa non poté resistere all’umiliazione; vinta dal dolore, si tagliò i seni e li inviò all’imperatore su di un vassoio assieme al neonato. Dopo di che, conclude il cronista, "passò ad altra vita". Da quel giorno, ogni notte, nella torre del castello detta ora Torre dell’Imperatrice si ode un flebile, straziante lamento: il lamento di una donna offesa che protesta all’infinito la propria innocenza.

Se questa è leggenda, la storia è un po’ più controversa ma non meno toccante. Secondo alcuni nel 1246 Federico — nel frattempo vedovo della terza moglie Isabella — si trasferì da Foggia al castello di Gioia del Colle dove trovò l’amante assai sofferente. La donna gli chiese allora di legittimare i tre figli nati dal loro amore, unendosi a lei con un regolare matrimonio: cose che avvenne e che consentì a Bianca di essere per pochi giorni un’imperatrice.

Secondo la Chronica di fra’ Salimbene da Parma, il matrimonio avvenne invece in punto di morte dell’imperatore, quindi alla fine del 1250: ma ai nostri occhi la sostanza non cambia.

 

 Bianca Lancia, della famiglia dei conti di Loreto, fu l’unica donna che riuscì a conquistare veramente il difficile cuore di Federico. I due si conobbero nel 1225, pochi mesi dopo lo sfortunato matrimonio con Jolanda di Brienne: fu un reciproco colpo di fulmine.

 
 
 

coppia...

Post n°147 pubblicato il 28 Luglio 2008 da tetiangel
 

Molti di noi immaginano la vita di coppia come se fosse una favola in cui l’unico scopo è essere per sempre felici e realizzati. Ma ogni membro della coppia ha caratteristiche di personalità differenti che derivano dalle esperienze vissute nella propria famiglia di origine. Queste stesse esperienze influenzano la scelta del partner contribuendo in questo modo a scrivere la storia della relazione.

L’adolescenza è un periodo della vita in cui ogni essere umano sente il bisogno di entrare a far parte del mondo degli adulti, ma nello stesso tempo è ancora forte la dipendenza nei confronti delle proprie figure di attaccamento. I genitori hanno il compito di sostenere i figli e aiutarli sia a ricercare la propria identità sia a svincolarsi dalla famiglia di origine. Ed è proprio in questa fase del ciclo di vita che avviene il passaggio dal mondo adolescenziale alla società degli adulti. In questo periodo l’individuo è in grado di stabilizzare la propria condizione sociale e scegliere, quindi, il proprio partner. Ma cosa succede se l’adolescente nel periodo dello svincolo non ha instaurato dei profondi legami extrafamiliari? È molto probabile che la permanenza nella propria casa duri molto a lungo in quanto non è stato preparato ad una vita autonoma. In questo tipo di situazione la scelta di un eventuale partner può spettare di diritto ai genitori o per essere più precisi le famiglie della coppia sentono di avere il diritto di decidere per il proprio figlio.
In ogni modo tutte le coppie appena formate firmano un “contratto” costituito da un insieme di norme esplicite (come la sessualità) e da leggi inconsapevoli in riferimento all’area affettiva.
Ognuno dei partner ha l’illusione che l’altro abbia la facoltà di appagare i desideri e le aspettative dell’uomo/donna ideale. Più precisamente, l’altro si presenta come colui in grado di soddisfare pienamente le aspettative della propria compagna/o convincendo quest’ultima/o che egli è l’unico/a capace di rispondere alle sue esigenze. Essendo, quindi unico, egli può anche possedere un forte potere: può avere la capacità di influenzarci, dominarci e trovare soluzioni a problemi mai risolti. Secondo Norsa e Zavattini (1997) il matrimonio potrebbe essere un tentativo di risolvere tematiche interne individuali.
Ma come nasce la coppia?
Secondo Cancrini e Harrison (1986) la scelta del partner non è mai del tutto legato alle caratteristiche dell’amato ma ci si innamora dell’immagine che l’altro ci rimanda e che noi rimandiamo a lui. Da questo scambio reciproco nasce ciò che noi chiamiamo relazione.
I primi tempi tutte le coppie vivono un periodo di “fusione” che a lungo andare conduce verso una sensazione di oppressione-soffocamento. Ed è proprio in questo momento che cominciano ad emergere delle divergenze. La fase di fusione viene sostituita dalla consapevolezza che ogni componente della coppia ha una personalità diversa e proviene da un ambiente sociale differente. Reazioni, atteggiamenti e comportamenti possono, quindi, provocare grandi delusioni.
Ma perché si è inevitabilmente diversi? Perché ognuno di noi ha una propria storia che ha inizio dalla prima infanzia ed è costituita da emozioni, abitudini e tradizioni delle quali possiamo non essere consapevoli ma che agli occhi dell’altro possono risultare incomprensibili o insopportabili.
Il sapersi coinvolgere in una relazione di coppia dipende, quindi, dalla maturità dei partner. Questa maturità nasce da una sana interdipendenza tra processi di attaccamento e di autonomia (Togliatti, Angrisani, Barone, 2000). L’esser consapevoli di poter soddisfare i propri bisogni di intimità e contemporaneamente i propri bisogni di autonomia, conduce la coppia a gettare delle solide fondamenta alla loro relazione.

 
 
 

assaggio del mio nuovo libro...

Post n°146 pubblicato il 22 Luglio 2008 da tetiangel

 

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lSe si hanno desideri importanti non bisogna essere impazienti. Se il desiderio persisterà in noi, il tempo lo realizzerà. Vince la costanza, la tenacia. Perdono gli esitanti, i codardi e chi non ha chiari desideri, o ha paura di averne.

 
 
 

Post N° 145

Post n°145 pubblicato il 18 Luglio 2008 da tetiangel
 

Un monello  come questo è atterrato stamattina sul balcone del mio studio...

trovo incredibile la cosa non perchè i falchi non svolazzino di norma nel mio

paese, ma perchè il mio desiderio dell'ultimo mese è allevare un rapace

diventando una falconiera. Chissà! Se qualcuno conosce scuole vicino bari

faccia un fischio!

Il mio falchetto battezzato frifrì per la caciara che si è messo a fare,

ha bevuto l'acqua che gli ho dato...e mi guardava fisso...ora gli ho

lasciato del cibo, sperando che venga spesso a trovarmi...gli ho fatto tritare del

polmone...

qualcuno di voi ha esperienza con i rapaci?

o sa di spettacoli di falconeria  

in giro?

 
 
 

Post N° 143

Post n°143 pubblicato il 16 Luglio 2008 da tetiangel

DONNE SULL'ORLO DI UNA CRISI DI NERVI!!!

Ma qualcuno mi dice a cosa serve avere un uomo vicino ad una donna se questa invece che essere protetta da lui, deve imparare a difendersi anche da lui?

Una donna è disposta a fare tante cose per un uomo, ma se l'uomo non è protettivo, se è ansioso, se non sa provvedere alla famiglia, anzi è un bimbo che passa il tempo al bar con gli amici, mi dite a cosa serve? Questo non è femminismo, lungi da me, ma è assunzioni di ruoli. I ruoli vanno ripristinati, e di certo i maschietti del 2000 somigliano più a quelli della nobiltà settecentesca (che di certo uomin non sembravamo)...passano il loro tempo a depilarsi, trovo più uomini che donne quando vado dall'estetista, a farsi le lampade...a cercare vestiti...a gonfiarsi i muscoli e non imparando a fare un pò di tutto, per cui affascinanti e abili nel sapersi dilettare nei diversi lavoretti domestici e non, ma muscoli costruiti con finto lavoro...con delle macchine da palestra! Ma dove sono finiti gli uomini? Cos'è rimasto, involucro a parte? Oggi parlavo con una persona che ha incontrato un uomo che le chiedeva protezione!!!Il problema è che è suo marito! Allora ho deciso di scrivere questo post perchè non se ne può più! Ma basta. Qualcuno deve dirlo a questi uomini che sono poco attraenti, che dopo poco abbiamo solo volgia di lasciarli, che se resistiamo è per senso di responsabilità! Ma basta! Cambiate, tornate ad essere uomini! Basta con le paure di non trovar lavoro, le paure di non saper amare, le paure di ammalarsi,le paure per una minima febbre,e tutte le altre paure che ora non mi vengono in mente. Ma non è possibile che ci fanno vedere Rambo per anni e poi ci troviamo di fronte tanti Jerry Lewis con il mal di testa e imbottiti di aulin solo perchè sono stanchi di lavorare nello stesso ufficio, o stanchi perchè sono stati anche oggi al solito bar, ma nessuno è andato ad offrirgli un posto di lavoro...caspita...eppure sono anche laureati!!! Ve lo do io il mal di testa! Venite a pulire casa, a portare i bambini a scuola, poi accompagnarli in piscina, al categhismo, a musica, seguirli per i compiti, cucinare, cercare di mantenersi in forma ed essere bella e decente sempre con i capelli in ordine, ed al tempo stesso andare a lavorare...magari cercando di fare carriera...perchè si, ora la carriera la fanno le donne...gli uomini hanno altro da fare...tutto bene fino a che la suocera non si spezza il femore ...e lui, cara...andresti in ospedale a darle da mangiare? Sai, lei ti adora...è la mia mammina...

Paola C. per e insieme a  Tetiangel

 
 
 

Post N° 142

Post n°142 pubblicato il 15 Luglio 2008 da tetiangel

Kahneman . L' economista che spiega l' attimo fuggente «È nel ricordo la vera natura della felicità»

Niente nella nostra vita è tanto importante quanto noi pensiamo lo sia nel preciso momento in cui ci pensiamo. Forse questo motto richiede una seconda lettura per capire appieno cosa dice. E una terza lettura per sondare tutta la sua carica innovativa. Lo sostiene il premio Nobel 2002 per l' economia Daniel Kahneman, professore all' Università di Princeton,  con lo psicologo californiano David Schkade, suo frequente co-autore. Anche a questa nostra perenne illusione, ultima in una lunga serie di trappole cognitive da lui scoperte e battezzate nel corso di molti anni, Kahneman ha dato un nome: focusing illusion. Pensare a un aspetto della nostra vita significa metterlo mentalmente a fuoco e, così facendo, attribuirgli un' importanza che per noi in realtà non ha. Salute, denaro,successo, amore e lavoro sono gli esempi più tipici, ma se ne possono aggiungere molti altri, più specifici. Possiamo, allora, concludere che nessuno di noi sa veramente se è felice o meno e, se sì, quanto lo è? Di nuovo Kahneman sorride. «Qualche anno fa avrei detto che è proprio così, ma adesso sono approdato a una conclusione un po' diversa». Facciamo con lui un passo indietro,appunto, a qualche anno fa. Veniva spontaneo chiedersi, e chiedergli, su quale base obiettivapoteva sostenere una simile tesi. Possediamo forse una magica sonda mentale o cerebrale che misura direttamente il nostro grado di felicità così come si misura la glicemia? Non proprio, ma Kahneman e collaboratori hanno messo a punto un metodo semplice ed efficace, con il quale hanno misurato in tempo reale e su valutazioni istantanee la sensazione dello star bene incentinaia di soggetti volontari, momento per momento, in base all' esperienza reale, non in base a ricordi, narrazioni o supposizioni. Così facendo, hanno scoperto che le due valutazioni della felicità, quella momento per momento a caldo, e quella complessiva, su riflessione, sono radicalmente diverse. Tutti pensiamo, per esempio, che avere più soldi, più successo professionale e più armonia coniugale ci renda più felici. Ma, se misuriamo momento per momento,sinceramente e direttamente, il nostro star bene sulla base del nostro vissuto, questi fattori non contribuiscono gran che. La maggior parte di coloro che guadagnano, poniamo, 150.000 euro o più all' anno hanno altrettante ore di malumore e di stizza e passano altrettanto del loro tempo in attività tediose o stressanti di coloro che guadagnano assai meno. Lo stesso vale per il vissuto effettivo dei singoli e degli sposati nella quotidianità. Si è constatato, invece, che aver dormito poco o male la notte prima, guidare da soli nel traffico per recarsi al lavoro, e discutere con un capufficio sono situazioni tipiche di malessere effettivo, mentre una cena con cari amici è uno degli episodi di massimo benessere. Esiste anche una differenza notevole tra salute vissuta e salute reale. Francia e Danimarca sono del tutto simili nei dati sanitari obiettivi, ma i francesi, in media, soggettivamente, ritengono di star in peggior salute di quanto soggettivamente ritengano i danesi. Ritengono anche, soggettivamente, di essere meno sani degli americani, a dispetto di una speranza di vita maggiore di ben tre anni. Negli Stati Uniti, gli studenti universitari di origine giapponese ritengono soggettivamente di essere meno sani dei loro colleghi americani bianchi, a dispetto di cifre che dicono il contrario. Quindi, queste scoperte e molti altri risultati pubblicati negli ultimi anni avevano portato Kahneman a sostenere che la maggior parte di noi non ha alcuna idea del proprio reale star bene e che il modo di pensare la felicità non corrisponde all' esperienza che ne abbiamo momento per momento. Per questo, qualche anno fa sosteneva che dovremmo imparare a recuperare la nostra esperienza effettiva, subito dimenticata, manipolata e trasformata nei nostri ricordi e nelle nostre sincere narrazioni. Tuttavia, pur restando valido tutto quanto è venuto alla luce nei suoi esperimenti, Kahneman oggi si chiede in nome di che cosa dovremmo sminuire il valore affettivo dei ricordi e delle narrazioni. Mi dice: «Attualmente sono in favore di un modello ibrido, di una visione più complessa e integrata, che tenga conto sia dell' esperienza vissuta che del modo di archiviarla, classificarla, riviverla e raccontar(ce)la. Ricordare, rivivere e narrare le nostre esperienze è per noi importante, anche se il loro vissuto originario era per noi diverso. Uno studio psicologico ed economico dello star bene, della felicità, non può trascurare questa componente». Tale modello misto potrà, quanto meno, migliorare ulteriormente la progettazione delle grandi indagini collettive su benessere e sanità. Kahneman mi dice che due sue precedenti scoperte nel campo delle scelte economiche si applicano anche a questo settore di studi. «La prima è che i portatori di valori soggettivi sono i cambiamenti di stato, non gli stati stessi. La seconda è che contano solo i "picchi" (positivi o negativi) e le fasi conclusive degli episodi, non la loro effettiva durata e non i momenti di normalità». Le finestrelle temporali del vissuto reale sono di pochi secondi. Ce ne sono migliaia in una giornata, qualche centinaio di milioni in una vita di 70 anni e svaniscono quasi subito dalla memoria e dal pensiero. Restano solo i momenti eccezionali, i cambiamenti bruschi e le fasi più recenti. Kahneman traccia unchiaro paragone: il signor Rossi e il signor Bianchi ascoltano ciascuno una sinfonia da loro molto amata in una registrazione storica, rimasterizzata. Il disco di Rossi ha i primi cinque minuti pieni di gracidii, graffi e rumori sgradevoli, poi tutto bene per i rimanenti venti minuti. Invece il disco di Bianchi ha gli ultimi cinque minuti pieni di gracidii, graffi e rumori sgradevoli, ma tutto bene per i precedenti venti minuti. Chi dei due, un' ora dopo aver ascoltato la sinfonia, riterrà di essersela goduta di più? Rossi, certamente. Gli ultimi cinque minuti contano più dei primi cinque.Ma è una pura illusione, in quanto ambedue hanno ugualmente goduto i venti minuti di buona registrazione. Ebbene, qualche anno fa Kahneman avrebbe raccomandato a Bianchi di cercare di iberarsi da simili illusioni e di riconquistare il benessere della sinfonia, così come lo aveva in effetti vissuto. Oggi, però, prende atto che i Bianchi di questa terra, cioè tutti noi, proviamo questo tipo di illusioni e che il nostro ricordo del piacere o del dolore datoci dalle brevi finestre sinfoniche della vita dura assai più dei loro pochi minuti di esperienza effettiva. Contano solo i cambiamenti rapidi, i picchi e le fini. Sarebbe insensato voler dare a posteriori lo stesso peso a tutti i momenti della nostra vita, ma sarebbe anche insensato prendere sul serio l' idea che ungiorno da leoni è meglio di cent' anni da pecora. Lo sforzo che mettiamo in atto per  vivere il più a lungo possibile e per far vivere il più a lungo possibile i nostri cari mostra che anche la durata e la  normalità sono portatori di felicità.

 
 
 

AIUTO!!!

Post n°141 pubblicato il 09 Luglio 2008 da tetiangel
 

MILANO (Reuters) - La Corte d'appello civile di Milano ha autorizzato oggi il padre di Eluana Englaro, in qualità di tutore, a interrompere il trattamento di idratazione e alimentazione forzato che da 16 anni tiene in vita la figlia in stato vegetativo.

Lo riferiscono fonti giudiziarie.

Eluana è in stato vegetativo permanente dal 1992 a causa di un incidente stradale. Da anni suo padre, Beppino Englaro, chiede la sospensione del trattamento che la tiene in vita.

"Ora la libereremo", è stato il primo commento del padre a Repubblica.it.

In via teorica il padre di Eluana potrebbe chiedere già oggi ai medici la sospensione del trattamento, in attesa che la procura generale, che aveva dato parere negativo, valuti la possibilità di fare ricorso in Cassazione, ha detto una fonte.

Lo scorso ottobre, la Corte di Cassazione aveva deciso che si dovesse celebrare un nuovo processo, spiegando che per autorizzare la sospensione dell'alimentazione si dovesse provare "come irreversibile lo stato vegetativo e deve essere accertato che il convincimento di Eluana avrebbe portato a tale decisione".

La decisione della Cassazione fu giudicata "inaccettabile" dall'organo di stampa della Santa Sede, l'Osservatore Romano, che la riteneva una apertura al riconoscimento giuridico dell'eutanasia.

"Ha vinto lo stato di diritto", ha detto Englaro. "Le polemiche non mi appartengono più".

 
 
 

I MIEI NEURONI MIRROR

 

 




Mia madre mi partorì già piena di domande e riflessioni profonde solo tu hai avuto risposte ad ognuna.

Tu che del mare racconti la sua semplicità e l'incantesimo  acqua e sale che rapisce.

Difficile apprezzare l'amore dove è da sempre


difficile vedere la terra dove sono i suoi frutti

difficile avere fame quando si mangia.

Ma tu mi svuoti, tu mi purifichi fratello totem d' Africami rispedisci nel ventre di mia madre

nel niente e nel tutto  mi rimandi a me stessa

nel mio bisogno di alchimista ho trovato l'amore

quello senza parole, quello fatto di gesti, quello fatto di niente se non di se stesso

quello fatto di sole e di me  quello vero e selvaggio che mi svuota  e disarma

quello che mi terrorizza così tanto che ormai non ho più paura 

 

GUERRIERI

 

Per noi i guerrieri non sono quello che voi intendete. Il guerriero non é chi combatte,
perché nessuno ha il diritto di prendersi la vita di un altro. Il guerriero per noi é chi
sacrifica se stesso per il bene degli altri. E' suo compito occuparsi degli anziani,
degli indifesi, di chi non può provvedere a se stesso e soprattutto dei bambini,
il futuro dell'umanità.

Toro Seduto

 

IL MIO CHAKRA

Ajna Chakra - La Ruota Frontale

Il sesto Chakra è addetto alla percezione delle vibrazioni sottili. E' il famoso Terzo Occhio che tutto vede e tutto comprende. I soggetti aventi un Ajna Chakra sviluppato conoscono il potenziale della loro mente, la forza insita nel cervello che ben calibrata può compiere miracoli. Possono apparire strani o avvolti in un alone di mistero e magnetismo. Pietra Consigliata: AMETISTA

La tua parte domminante è l' emisfero destro. Questa parte del cervello appare più emotiva, ed è responsabile dei sentimenti di tristezza e disperazione. La coscienza spaziale, la capacità di riconoscere un viso o immagini mimetizzatee quella di capire immediatamente una struttura hanno origine nella parte destra del cervello. Il cervello destro contiene più materia bianca quindi organizzato più liberamente, con connettori a lungo raggio tra i neuroni distanziati gli uni dagli altri. Caratteristiche Non verbale, Simultaneo, spaziale, analogico, Olistico, sintetico, Intuitivo, Sensuale, Misticismo orientale

 

PERCHè SEI QUI...

  

 

IL PRIMO AMORE...

È stata la prima volta che tutto sembrava avere senso. È stata la prima volta che fare di due persone una sola, un evento chiaramente contrario a tutte le leggi della fisica e della biologia, è stata un'esperienza quotidiana. È stata la priva volta che ogni sensazione è stata vissuta con tutte le cellule del corpo. È stata la prima volta che il battito del cuore di un'altra persona era come un codice morse che intralciava i battiti del proprio cuore. È stata la prima volta in cui si è sperimentato cosa voglia dire essere sconvenientemente felici. È stato il primo amore. Quello che, proverbialmente, non si scorda mai e che condanna inesorabilmente alla sofferenza negli anni a venire. Il primo amore, se felice, è un termine di paragone improbo per tutti quelli che verranno dopo e condanna all'infelicità per molto anni.

"La passione, la spensieratezza e l'incoscienza tipica della giovinezza e dei primi amori sono emozioni caratteristiche di un momento particolare della crescita dell'individuo. Da adulti i motivi che legano due persone sono i più vari e, soprattutto, per tenere in piedi una relazione matura spesso gli eccessi sono da evitare", lo sostiene Malcolm Brynin uno psicologo che ha curato un libro che sta spopolando in Inghilterra "Changing Relationship".

Il libro sostiene che molte persone che hanno avuto un primo amore appagante e felice fanno molta fatica a liberarsi dell'idea di una sorta di rapporto "unico" che diventa il termine di paragone attraverso cui si giudica la realtà e tutti gli altri incontri. Vi è però, in questo giudizio, un errore di fondo: quello di valutare il mondo con gli occhi di una persona ancora non emotivamente adulta. "Un rapporto maturo si basa sull'avere un progetto comune, sulla stima, sul rispetto, sulla capacità di accettare l'altro per come è. Suona forse meno romantico ma funziona di più nella vita reale. La passione e la sconsideratezza fanno di una relazione un evento emotivamente squilibrato che non può essere sostenuto per tutta la vita e che denota un approccio un po' infantile al rapporto di coppia", si legge nel libro.

Dimenticare il primo amore, almeno secondo quanto sostenuto in questo libro, è il primo passo per aprirsi agli altri e per intraprendere una relazione che abbia qualche probabilità di riuscita.

Fonte: Hill A. Why we can never recover from frist love. The Guardian.10 gennaio 2009
http://it.health.yahoo.net/c_news.asp?id=24266

 

 

CRISTALLI D'ACQUA

 acqua esposta ad una canzone popolare

 acqua di Lourdes!

 acqua esposta alla parola AMORE

 ACQUA ESPOSTA ALLA VOCE DI hitler

L'acqua non è tutta uguale. A livello fisico e chimico presenta un'enorme variabilità. Ma anche due acque che hanno le stesse proprietà chimiche e fisiche possono essere molto diverse tra loro. Fino ad alcuni anni fa queste tesi erano sostenute da fautori delle discipline olistiche e naturali, ma rifiutate dalla scienza. Ma Masaru Emoto ha inventato un procedimento assolutamente scientifico per dimostrare che l'acqua ha una memoria, che è influenzata da inquinamento, musica, parole, scritte, intenzioni. Ha scritto diversi libri in cui ha riportato centinaia di foto estremamente interessanti di cristalli di acque diverse. Il dottor Masaru Emoto, scienziato e ricercatore giapponese, ha messo a punto una tecnica per esaminare al microscopio e fotografare i cristalli che si formano durante il congelamento di diversi tipi d'acqua.Ha poi fotografato l’acqua esposta a parole scritte, a musica, preghiere, parole pronunciate, acqua di montagna, acqua inquinata, ecc.Si è visto che i cristalli dell’acqua trattata muta di struttura, inviando messaggi.Le immagini di seguito riportate, tratte dal libro “I messaggi dell’acqua” Ed. Mediterranee, mostrano, come l’acqua sia come un nastro magnetico liquido in grado di registrare in modo molto sensibile le informazioni energetiche che riceve dall'ambiente. Sui libri di Emoto potrete vedere moltissime altre fotografie e trovare una spiegazione più dettagliata del suo metodo di analisi. Nulla di nuovo per chi conosce l'omeopatia, la floriterapia e le proprietà delle Acque Spirituali, ma estremamente utile per chi ha necessità di avere una dimostrazione scientifica.

“Nascere non basta.
E’ per rinascere ogni giorno
che siamo nati".

 

VOYAGER_IL MISTERO DELL'ACQUA 1/2

 

VOYAGER:IL MISTERO DELL'ACQUA 2/2

 

ULTIMI COMMENTI

DIVENIRE

I desideri sono parti di te e per vederli realizzati devi aver la forza di lasciarli andare e non trattenerli mai con la ragione. Se non si staccano da te non possono tornare a cambiarti il mondo.

Tetiangel

Coloro che non ricordano il passato, sono condannati a ripeterlo.

 

George Santayana

L'uomo non nasce, e non muore mai.

Una volta giunto a esistere, non smetterà mai di farlo, perché è eterno e permanente.

Così come un uomo dismette gli abiti usati e usa degli abiti nuovi, l'anima scarta il vecchio corpo e assume il corpo nuovo.

Ma l'anima è indistruttibile, le spade non possono ferirla, il fuoco non la brucia, l'acqua non la bagna, il vento non può seccarla.

Essa è al di là del potere di tutte queste cose.

L'anima dell'uomo è indistruttibile, essa è sempre vittoriosa, e perciò non si lamenta mai.

Che il tuo obiettivo sia la tua azione, e mai la tua ricompensa.

 

dalla Gita

Fino a che i ricordi dei tuoi avi ed i loro desideri e dolori saranno attivi nella tua memoria genetica, non sarai completamente libero di conoscere te stesso e sapere qual'è la tua mission.
Teiangel

 

MACROCOSMI & MISCROCOSMI...

" Il deserto è stato creato da Dio per andare alla scoperta della nostra anima".  

Proverbio Tuareg

Trenta raggi convergono sul mozzo,
ma è il foro centrale che rende utile la ruota.
Plasmiamo la creta per formare un recipiente,
ma è il vuoto centrale che rende utile un recipiente.
Ritagliamo porte e finestre nella pareti di una stanza:
sono queste aperture che rendono utile una stanza.

Perciò il pieno ha una sua funzione,
ma l'utilità essenziale appartiene al vuoto.

Lao Tzu

 

LAO TZU

La verità non consiste nelle belle parole;
le belle parole non sono verità.
Il buono non pretende di avere ragione;
chi pretende di avere ragione non è buono.
Il saggio non è erudito;
l'erudito non è saggio.

Il saggio non accumula nulla.
Più usa cio' che ha per gli altri, più ha.
Piu' dà cio' che ha agli altri, più é ricco.

la via del cielo consiste nel nutrire
e nel non arrecare danno.
La via del saggio consiste nell'essere generoso
e nel non competere.

 

NEBULOSA TESTA DI CAVALLO

 

24 DOMANDE,24 RISPOSTE_MADRE TERESA

Il giorno più bello? Oggi. L’ostacolo più grande? La paura.

La cosa più facile? Sbagliarsi. L’errore più grande? Rinunciare.

La radice di tutti i mali? L’egoismo. La distrazione migliore? Il lavoro.

La sconfitta peggiore? Lo scoraggiamento. I migliori professionisti? I bambini.

Il primo bisogno? Comunicare. La felicità più grande? Essere utili agli altri.

Il mistero più grande? La morte. Il difetto peggiore? Il malumore.

La persona più pericolosa? Quella che mente. Il sentimento più brutto? Il rancore. Il regalo più bello? Il perdono.

Quello indispensabile? La famiglia. La rotta migliore? La via giusta.

La sensazione più piacevole? La pace interiore.L’accoglienza migliore? Il sorriso.

La miglior medicina? L’ottimismo.La soddisfazione più grande? Il dovere compiuto.La forza più grande? La fede.Le persone più necessarie? I sacerdoti.

La cosa più bella del mondo? L’amore.

 

 

LE DUE FESSURE...

  se come me andate fuoti di testa per la fisica quantistica...guardate questo video!!! Solo con la quantistica, amio parere, si può spiegare la coscienza!

 

TRISTEZZA

 

La tristezza è parte della condizione umana ed è funzionale e necessaria per godere della felicità e per un corretto sviluppo emotivo. "Quando si individua un tratto così profondamente conservato nella biologia dell'uomo, bisogna presumere che è un tratto selezionato dall'evoluzione e come tale necessario alla sopravvivenza", ha dichiarato Jerome Wakefield della New York University e coautore del libro "The loss of sadness: how psychiatry transformed normal sorrow into depressive disorder", la cui traduzione in italiano sarebbe "La perdita della tristezza: come gli psichiatri hanno trasformato il normale dolore dell'anima in malattia depressiva". Wakefield e altri psicologi che sostengono l'importanza di vivere ogni emozione, anche quelle più negative, sono stati intervistati sull'ultimo numero della rivista NewScientist.

Nella società moderna la tristezza è diventato uno stato d'animo da evitare. In tutti i modi possibili. Ci si può distrarre evitando di pensare e riempiendosi la giornata di appuntamenti e di cose da fare. Molti scelgono anche, in maniera incauta e superficiale, di usare pillole che stabilizzano l'umore agendo direttamente sui centri nervosi di produzione e regolazione dei neurotrasmettitori.

Eppure è esperienza comune di ciascuno come, nei momenti di difficoltà o di tristezza, la percezione del mondo è diversa e talvolta più profonda. Non è un caso, infatti, che gli artisti esprimono il meglio della loro produzione proprio nei momenti di maggiore difficoltà più che quelli di felicità. Secondo alcuni neurologi vi è un motivo biologico che spiega il legame tristezza-creatività: la riduzione dei livelli di cortisolo tipica dei momenti di tristezza attiva i centri nervosi della creatività mentre riduce l'attività di quelli che stimolano la socialità, la fame e l'attività fisica.
La tristezza, l'introspezione e i momenti di solitudine, quindi, sono funzionali a guardarsi dentro e fare il punto su di sé, per poi riprendere e andare avanti. Attenzione, però, se una sana dose di tristezza è necessaria, tutti gli esperti sono d'accordo nel dire che se si è di fronte ad una diagnosi di depressione allora è necessario sottoporsi a terapie adeguate.

Fonte: Marshall J. Is it really bad to be sad? NewScientist 14 gennaio 2009.
http://it.health.yahoo.net/c_news.asp?id=24252

 

 

 

PREDESTINATI

Addomesticare, vuol dire creare dei legami...disse la volpe al piccolo principe... tra momenti di anarchia sentimentale e bulimia emozionale...

è TEMPO DI MIGRAZIONI...i Falchi del grillaio son tornati...e così il desiderio della falconeria...

 
 
 

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